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Autore: Shouldbeme    04/03/2013    4 recensioni
- Zayn, lo ripeto. Puoi dirmi perché sono qui tutta nuda? -
- Di nuovo?? Semplice, sei qui perché siamo andati a letto ins… -
- Smettila di dire cavolate! Io sono la ragazza del tuo migliore amico! – gridò spazientita.
- Mi dispiace – rispose con un ghigno beffardo – ma si vede che il mio migliore amico non è poi così ben dotato… -
Genere: Drammatico, Erotico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Niall Horan, Nuovo personaggio, Un po' tutti, Zayn Malik
Note: Lime | Avvertimenti: nessuno
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IS IT KILLING YOU LIKE IT’S KILLING ME?

 
 
                                                                                                                    Same bed, but it feels just a little bit bigger now
                                                                                                                    Our song on the radio, but it don’t sound the same
                                                                                                                    When our friends talk about you all it does is just tear me down
                                                                                                                    Cause my heart breaks a little when I hear your name


Niall conservò la lettera in uno degli scomparti del portafoglio.
Da quando la portava con sé si sentiva meglio, una sorta di scudo che avrebbe protetto il loro amore o, meglio ancora, una prova di quello che era il loro amore.
Quando si sentiva insicuro o aveva paura apriva la lettera, ormai sgualcita, e dava un'occhiata a quelle parole.
Di colpo ogni brutto pensiero svaniva, tutte le sue insicurezze cadevano e lasciavano intravedere la sua caparbietà: capiva che, in un angolo della sua vita, viveva qualcuno che aveva bisogno di lui, che necessitava del suo respiro, che viveva del suo sorriso.
E, ogni qualvolta si sentiva crollare, ricordava il viso e le parole di Nasya e riusciva sempre a rialzarsi. Più forte di prima, più consapevole di quello che avrebbe voluto essere.
Ma, soprattutto, sicuro di una cosa: dell'amore indissolubile che lo attirava inesorabilmente alla sua ragazza.
Un amore di cui nessuno, conoscendoli, avrebbe mai dubitato.
Però, quando le cose sembrano andare per il verso giusto, c'è sempre qualcosa o qualcuno che ne devia la traiettoria. Non si può vivere di solo amore, non si può andare avanti pensando che tutto sia perfetto, magico, bellissimo.
Non sempre le ali che abbiamo costruito sono in grado di farci spiccare il volo. Molte volte perdono le loro piume e, inevitabilmente, si spezzano, buttandoci di nuovo nell'abisso della realtà.
E si sa, cadere fa sempre male. Ma fanno ancora più male le cicatrici che ci marchiano a vita, quei segni indelebili che, seppur rimarginati, portano sempre dentro un po’ di quel dolore che abbiamo provato.
Il cuore di Niall era intatto. Era bello e puro, forse c'era solo qualche piccola ombra che lo oscurava, talmente insignificante da non riuscire ad eclissarne la forma perfetta.
Fu solo questione di tempo però.
Anche il suo cuore venne colpito, un dolore più acuto e straziante di una scarica di proiettili dritta al petto. E la cicatrice più profonda fu proprio quella provocata dal carnefice più insospettabile, dalla mano cattiva che, senza nessuna pietà, premette il grilletto della sua vendetta.
Niall non era pronto ad affrontarlo. Si trovò senza alcuna difesa, ignaro di quello che stava per accadere, inconsapevole del fatto che stesse per morire.
Non fisicamente però: anzi, forse lo avrebbe preferito. Forse avrebbe voluto morire per davvero, chiudere gli occhi per sempre e non avvertire più alcun dolore. Ma la sua morte fu peggiore: fu solo una morte interna, che colpisce il cervello, che ti contrae il cuore e ti fa piangere, ti fa urlare, ti fa soffrire.
Ti senti lacerato, debole e fatto a pezzi e non hai le forze per reagire.
Vorresti spaccare il mondo, o la faccia di quelli che ti hanno fatto soffrire, ma non puoi.
Non puoi perchè non è legale, perchè la violenza non ti aiuterà a superare il dolore.
Non puoi perchè sei Niall. E non un semplice ragazzo che è stato tradito dall'amore della sua vita, da quella ragazza che gli aveva promesso di essere la sua metà.
Ma sei Niall dei One Direction. E quando sei uno dei cantanti più famosi del pianeta devi stare attento ad ogni tua mossa, devi calcolare ogni tuo atteggiamento perchè ti si potrebbe ritorcere contro.
Devi proteggere tutte le persone che fanno parte del tuo giro, i tuoi amici, la tua famiglia.
E ti senti frustrato.
Vorresti solo soffrire in pace, mandare a fanculo il lavoro e fermarti a bere una birra mentre rifletti e, piano, affondi.
Ma sei Niall dei One Direction e la normalità non fa più parte della tua vita.
E neanche l'amore fa parte della tua vita. Sei solo tu e quattro amici che cercano di consolarti, ma che, allo stesso tempo, vivono il tuo identico dramma.
Uno poi, è anche un Giuda. Ti ha consegnato al male, ti ha fatto cadere nella trappola del dolore e lo ha fatto per meno di 30 denari. Si è accontentato di una scopata con la tua ragazza.
 
Nasya, ultimamente, era molto strana. Niall la osservava attentamente, cercando di capire come mai fosse sempre in preda all'ansia.
Tutte le volte che pronunciava il suo nome sussultava e, mangiandosi le unghie, aspettava con la testa bassa un’ipotetica punizione. Una punizione che Niall non le avrebbe mai inflitto, soprattutto dopo l'episodio di Holly.
Ma non la capiva. Non capiva i suoi atteggiamenti guardinghi, sempre sospettosa, sempre sulla difesa. Si era chiusa a guscio in se stessa e contava fino a 10 prima di parlare.
A differenza delle altre volte, stava calma anche durante i litigi, mordendosi la lingua pur di non ribattere, accettando di buon grado tutte gli sfoghi di Niall e prendendosi tutte le colpe, anche quando non ne aveva.
Era sempre premurosa, chiedeva sempre scusa e ripeteva in continuazione di amarlo.
Ovviamente al ragazzo facevano piacere tutte quelle attenzioni, ma sentiva di avere al suo fianco non più la sua Nasya, ma una bambola telecomandata.
Gli sembrava di condividere la sua vita con un manichino e, più i giorni passavano, più le cose si facevano difficili.
Anche il fisico della ragazza risentì di questi cambiamenti: diventava sempre più magra, non riusciva a mangiare e beveva continuamente, inghiottendo velocemente l'acqua che non le dava alcun sollievo. La bocca ritornava subito ad essere secca, colpevole anche lei di non riuscire a pronunciare quel terribile segreto che, lentamente, la stava logorando.
Una sera, dopo l'ennesimo pezzo di pizza rifiutato, Niall sbottò in preda alla rabbia.
Scaraventò al muro il cartone bianco macchiato di olio e si alzò disperato.
Si diresse dall'altra parte del tavolo dove Nasya, impaurita, stringeva tra le mani i lembi della tovaglia che penzolavano.
Il ragazzo trascinò la sedia nella sua direzione, non risentendo per niente del peso di quella figura che stava quasi scomparendo.
La prese per le spalle troppo ossute e la costrinse a guardarlo, ad incontrare i suoi occhi dove, in contrasto con l'azzurro delle sue iridi, bruciava il fuoco incandescente dell'ira.
La strinse lievemente, quasi scuotendola e supplicandole di parlare.
-Ora basta! Dimmi cosa cazzo hai, dimmi cosa ti passa per la testa! Hai dei problemi? Perchè non mangi? Perchè non sei più tu?-
Velocemente gli occhi gli si inumidirono vedendola così fragile sotto le sue grandi mani.
Capì di aver esagerato, di averla spaventata e cercò di calmarsi.
Si passò una mano nei capelli e, dolcemente, la portò poi sulla coscia di Nasya, accarezzandola per darle conforto, per farle capire che si poteva confidare con lui.
La ragazza non ce la fece a reggere il confronto, non seppe resistere a quelle piccole lacrime, agli occhi limpidi del suo Niall che si preoccupavano per lei.
Lei che neanche meritava di esistere, lei che era e sarebbe stata la causa di tutte le sue sofferenze.
Abbassò la testa, notando le mani di lui che le sfregavano le cosce nude in attesa di una risposta.
Capì che non poteva più spingersi oltre, che non poteva più rimandare quel terribile momento.
Capì che stava per vivere l'istante più brutto della sua vita, la consapevolezza che lo avrebbe perso per sempre.
-Ti ricordi di quella lettera che ti ho scritto per San Valentino?- chiese con un filo di voce.
-Certo- rispose lui addolcendosi - la porto sempre con me.-
Sfilò il portafoglio dalla tasca dei jeans e prese il foglietto più volte ripiegato, mostrandoglielo.
Fece per aprirlo, ma Nasya lo fermò.
-Ti ricordi quello che ti ho scritto?
"Per questo ti offro il mio cuore.
Anzi, ti offro tutta me stessa amore mio ricordandoti che, comunque vada, potrai tenerlo con te per sempre."-
Niall la guardò ancora una volta, non riuscendo ad intendere il perchè di quel discorso.
Quello che era chiaro era la paura che sentiva crescergli dentro, paura di scoprire qualcosa di brutto che avrebbe cambiato la loro relazione.
-Sì.-
-Quello che ti ho scritto è ciò che provavo e provo per te. Tu non puoi lontanamente immaginare quanto tu sia importante nella mia vita Niall! Non puoi capire quanto ti amo, non puoi!-
Pronunciò le ultime parole urlando, pretendendo di dimostrare con la voce i suoi sentimenti. Ma i gesti che prima aveva compiuto l'avevano inchiodata al banco dei condannati per sempre.
Non c'era soluzione, bisognava dirgli tutto e poi sparire. Doveva confessare il tradimento e non aspettarsi nessun perdono.
Cominciò a piangere disperata, sentendosi più fragile che mai.
Il ragazzo d'impulso l'abbracciò, raccogliendo tutte le sue lacrime sulla maglietta azzurra.
-No ti prego, non abbracciarmi. Non farlo!-
Nasya si divincolò dal suo abbraccio, rifugiandosi in un angolo della cucina.
Niall, chiaramente confuso, cominciò a bestemmiare.
Le si avvicinò, girandola di scatto e intimandole di parlare.
-Porca puttana, che cosa ti ho fatto??-
I due si scambiarono un ultimo sguardo da innamorati.
Lei scrutò ogni particolare del suo viso, sapendo che non lo avrebbe mai più rivisto da così vicino.
-Tu niente. Io ho fatto qualcosa a te.-
Continuò a guardarlo sull'orlo dello svenimento, cercando di sorreggersi sulle Converse strappate, pregando di poter morire in quell'istante.
Lui la tratteneva per un braccio, aspettando che lei continuasse a parlare. La smosse un pochino, con la paura che, ad ogni suo battito, si ingigantiva.
-Ti ho tradito.-
Non riuscì neanche a pronunciarla davvero quella frase perchè la voce le morì in gola.
Mentre qualcosa moriva dentro Niall.
Lentamente lasciò il braccio della ragazza che cadde penzoloni, quasi fosse senza vita.
Si girò di scatto, incapace di muoversi, incapace anche di pensare.
Nasya si avvicinò, posandogli una mano sulla spalla.
-Non toccarmi!- urlò scostandosi velocemente.
Poi si voltò di nuovo verso di lei, avvicinandosi pericolosamente al suo viso, intrappolandola contro il muro con il suo peso.
Le prese le braccia e le portò sulla sua testa, schiacciandole contro la parete fredda.
-Lasciami, mi fai male!- lo supplicò dolorante.
Niall accostò la fronte calda contro quella di lei, più piccola e gelata. Premette con forza, volendole fare del male, ma poi si bloccò.
Lui non era un animale. Non le avrebbe fatto nulla, non si sarebbe abbassato ai suoi livelli.
La liberò da quella morsa facendola scivolare a terra, guardandola pieno di disprezzo.
Si inginocchiò di fronte a lei, come aveva fatto poco prima.
Questa volta non cercò di consolarla, ma le prese con forza la mascella per poterla guardare in quegli occhi per un’ultima volta, gli occhi che prima tanto amava e che ora odiava profondamente.
-Sparisci dalla mia vita. PER SEMPRE.-
 
 
 
 
 
 
Sessione finita, si riprende a vivereeee!
Ringrazio tutte le ragazze che mi hanno chiesto dei miei esami, troppo carine! Vi dirò, ho portato un bel 30 a casa, sono pienamente soddisfatta! J
Purtroppo non in molti hanno cagato lo scorso capitolo, vi prego leggetelo…per me è essenziale! E fatemi sempre sapere cosa ne pensate! Alcune volte mi sento una stupida che scrive inutilmente!
Volevo anche dirvi che mi sto fissando con Niall come non mai, sto impazzendo!!
Vi lascio anche un video, è PERFETTO:
 http://www.youtube.com/watch?v=1yYxki_18E4 
Alla prossima, baci Carla J!
Titolo tratto da:”The story of us” di Taylor Swift
Testo tratto da: “When I was your man” di Bruno Mars

  
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