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Autore: RoBoC    19/09/2007    9 recensioni
“Suppongo tu abbia ragione,” disse Draco. Sollevò il bicchiere verso di lei, “Agli errori?”
Spoiler Deathly Hallows
Genere: Generale, Malinconico | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Draco Malfoy, Hermione Granger
Note: Traduzione | Avvertimenti: Spoiler!
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By Any Other Name
Finite le vacanze e rieccoci qua^^
Stavolta la traduzione riguarda una breve ma intensa one-shot di RoBoC, post-DH e, come direbbero gli inglesi, Epilogue-friendly. Insomma, se non avete ancora letto Deathly Hallows e non volete rovinarvi la sorpresa chiudete immediatamente questa pagina. Altimenti, poi non dite che non vi avevo avvisato.
Se volete leggere questa one-shot in originale, o cercare altre fic dell'autore, potete trovarla a questo link -> RoBoC

Sperando che vi piaccia e colpisca quanto è piaciuta e ha colpito me, buona lettura!

Kit05

Disclaimer: Tutti i personaggi sono di esclusiva proprietà di JKRowling e degli aventi diritto, nessun diritto si ritiene leso.



By Any Other Name


Draco se ne stava seduto nell’angolo più lontano della piccola area riservata, il più lontano possibile senza apparire come uno che stesse cercando conforto nell’ombra. Sorseggiò dal suo bicchiere, osservando senza attenzione i riflessi del vetro alla luce delle candele, mentre lentamente lo girava tra le dita. Da quanto tempo se ne stava seduto lì? Da quanto tempo stava aspettando? La risposta all’ultima domanda, lo sapeva, era un tempo molto più lungo di quello che avrebbe voluto ammettere, persino a se stesso. Mentre per la prima, beh, si era aspettato che lei sarebbe stata in ritardo.

Sopprimendo un sospiro, Draco svuotò il suo bicchiere in un sol colpo, apprezzando il modo in cui il whisky bruciava la sua gola e ustionava il suo stomaco. Chiuse gli occhi ed assaporò il calore che si spandeva lungo il suo corpo. In quel fuoco poteva liberarsi dai suoi pensieri, dal coltello ritorto del suo passato, che l’aveva ferito così tanto tempo prima e che continuava a far male, persino in quel giorno.

Come sapeva sarebbe successo, quel calore interiore si attutì. In silenzio si protese verso la bottiglia. Il barista gliel’aveva lasciata accanto, presagendo i desideri del suo cliente senza aver bisogno di chiedere. Le dita di Draco ghermirono il tappo di sughero e tirarono. L’aroma del whisky nella bottiglia gli riempì le narici…

***

“Sei ubriaco!” grugnì con un borbottio, inclinandosi verso di lui, cosicché nessuno potesse sentirli.

“E allora?” la sua risposta, “Che importa?”

“Per Merlino, Malfoy,” scosse il suo capo, “Vuoi finire sul serio ad Azkaban?”

“Perché no?” sogghignò, “È quello il mio posto, giusto?”

“Non essere sciocco,” Hermione Granger si voltò ed iniziò a setacciare la propria borsa.

“Non è sciocco,” Draco la afferrò per un braccio e la fece voltare, in modo che lo fronteggiasse. “Credi che non sappia quello che pensi? Ero un Mangiamorte, dopotutto. Ho torturato delle persone. Mi merito di essere punito.”

“Non hai avuto altra scelta,” replicò la Granger. La sua risposta sapeva di già sentito, così come doveva essere. Avevano affrontato quella stessa conversazione in precedenza, dopotutto. “La Corte sarà comprensiva,” continuò.

“Non me ne frega un cazzo di quello che pensa la Corte, Granger, sto parlando di quello che pensi TU!”

“Quello che credo io è irrilevante, Malfoy,” rispose, sostenuta.

“No, non lo è per me,” ritorse lui, determinato a far sì che lei non eludesse nuovamente quella discussione. “Non puoi dirmi che non vuoi vedermi punito, Granger. Dopotutto sono stato fermo a guardare Bellatrix torturarti.”

Ed eccolo lì, il lampo di un’emozione nei suoi occhi. Dolore, o forse rabbia, non ne era sicuro. Qualunque cosa fosse durò solo un momento prima che lei si ricomponesse. Liberando il braccio dalla sua presa, si rimise in piedi e lo guardò negli occhi. “Adesso mi ascolti,” sussurrò, “ e mi ascolti bene, Malfoy, perché non lo ripeterò un’altra volta. Quello che hai fatto nel passato, l’hai fatto perché sei stato costretto, per il bene della tua famiglia. Questo è tutto quello che conta adesso, al di là di quello che potrei pensare io di te, al di là di quello che posso pensare di quello che hai fatto. E, adesso, io ho un lavoro da fare e lo farò, Malfoy. Ora,” setacciò nuovamente la borsa e ne estrasse una piccola bottiglietta, “bevi questo, ti schiarirà la testa. Ed è meglio che ti ricordi quello che devi dire durante l’interrogatorio. Non ho ancora perso una causa e non ho intenzione di iniziare oggi”.

Draco la guardò, pronto ad obiettare, ma il fuoco che scorse nei suoi occhi silenziò ogni contro-argomento che avrebbe potuto portare in gioco. Senza dire nulla, prese la bottiglietta dalla sua mano e ne ingurgitò il contenuto. La pozione aveva un effetto immediato; ancor prima di averla ingerita tutta, poteva già avvertire le calde nebbie dell’intossicamento abbandonare la sua mente. Pochi istanti dopo una porta vicina si aprì ed un’anziana strega uscì sul corridoio. “Draco Malfoy?” chiamò e poi, giratasi per vederlo, aggiunse, “Vi stanno aspettando.”

La Granger si voltò nuovamente verso di lui e lo fissò dritto negli occhi, “Sei pronto?”

Lui la guardò dall’alto in basso, “Come non mai.”

***

Draco colmò un bicchiere di whisky e mise giù la bottiglia. Resistette alla smania di osservare il suo orologio. Il tempo sarebbe trascorso, che lui gli prestasse attenzione o meno. Sarebbe venuta, sapeva che sarebbe venuta. Doveva.

Si erse un’improvvisa brezza all’aprirsi della porta del piccolo, infimo bar. Draco sollevò lo sguardo, speranzoso, ma invece della persona che stava aspettando tutto quello che vide fu uno scarno, vecchio mago, ingobbito ed in abiti da viaggio, trascinarsi nella taverna e dirigersi verso il bancone, come se da quello dipendesse la sua vita.

Scuotendo il capo, Draco sollevò il bicchiere alle labbra.

“Non ne avresti un altro di questi?” una voce calma giunse dal nulla.

Draco alzò gli occhi, sorpreso, e per poco non si rovesciò addosso il whisky. La Granger era apparsa come dal nulla e si era seduta al tavolo, di fronte a lui. Aveva lo stesso identico aspetto dell’ultima volta che l’aveva vista, con i suoi lunghi capelli ribelli legati insieme in una severa crocchia sul capo, una acconciatura che la faceva apparire dieci anni più vecchia di quanto non fosse in realtà. Sotto il suo mantello pesante Draco poteva intravedere qualcosa di più brillante. Un completo o un vestito elegante, non ne era sicuro. Avrebbe dovuto sapere che lei sarebbe stata nel mezzo dei festeggiamenti.

Senza parlare, Draco estrasse la sua bacchetta e la mosse, facendo apparire un altro bicchiere per lei. Senza aspettare che lui offrisse, la Granger prese la bottiglia. Una volta che ebbe riempito il proprio bicchiere lo guardò freddamente, “Ho ricevuto il tuo messaggio,” disse.

Draco annuì. “Immaginavo che l’avresti ricevuto,” disse, pacato. “Grazie… per essere venuta, voglio dire.”

“Non è che avessi molta scelta, no?”

“Scelta?” chiese, confuso. Poi la sua mente riuscì a connettere i vari punti. “No!” esclamò, leggermente più forte di quanto non fosse sua intenzione, guadagnandosi un’occhiataccia dal barista. “No,” ripeté in tono più basso, “Non intendevo… non ti stavo ricattando, Granger.”

La Granger si portò il bicchiere alle labbra, “Avrò preso un abbaglio,” disse, sarcasticamente. Poi ingoiò il contenuto tutto in un sorso. “Allora,” continuò, la sua voce, dopo il whisky, un po’ meno stabile di quanto non avesse voluto, o almeno così pensava Draco. “Se non mi stavi ricattando, che cosa vuoi?”

“Volevo vederti,” replicò.

La Granger arcuò le sopracciglia. “Davvero?” chiese. “Che cosa commovente,” gettò uno sguardo intorno, soffermandosi sulle travi rotte ricoperte di ragnatele, sullo stucco rovinato e scheggiato sulle pareti e sulle scie di polvere sul pavimento del bar. “Deve esserti costato tanto tempo trovare questo posto, Malfoy.”

“Beh,” replicò, “pensavo sarebbe stato meglio scegliere un posto lontano dai nostri giri abituali, per incontrarci. A meno che tu non voglia che qualcuno ci veda insieme?”

Le pupille della Granger si strinsero. “Credevo non mi stessi minacciando, Malfoy.”

“No,” ripeté, alzando le mani, “ma devi ammettere che se fossimo visti insieme, oggi tra tutti i giorni, non sarebbe visto bene.”

“Che c’è di male con il farci vedere insieme?” chiese. “Siamo vecchi compagni di scuola, dopotutto.”

“È così che la vedrebbe Weasley?”

La sua espressione si rabbuiò di nuovo. “Ronald non avrebbe motivo di vederla in altro modo, Malfoy. Si fida di me, sono sua moglie, dopotutto.”

“Già,” sospirò Draco “Lo sei,” disse lentamente, “e sei la madre di suo figlio.”

Gli occhi della Granger si chiusero. Scosse la testa e si risedette al suo posto. Draco lasciò che il silenzio aleggiasse tra loro e ne approfittò per riempire nuovamente i loro bicchieri. “Dimmi,” le chiese, sollevando il suo bicchiere e fissandolo per evitare di dover guardarla negli occhi. “Hai mai pensato di come sarebbero potute andare le cose se…”

“Se cosa, Malfoy?” lo interruppe. “Come sarebbe andate le cose se cosa?”

“Se non fossimo andati ognuno per la propria strada.”

La Granger roteò gli occhi, “Beh, è un modo buffo di porre la questione, Malfoy,” disse, inclinandosi in avanti di nuovo. “Non mi pare di ricordare che siamo andati ognuno per la propria strada. Perché ciò fosse possibile avremmo dovuto essere insieme, tanto per cominciare.”

“Non lo eravamo?”

“Ero il tuo avvocato, Malfoy,” disse con fermezza, “nulla più, ero fidanzata con qualcun altro, se ti ricordi. Quello che è successo… non sarebbe dovuto accadere. È stato un errore, puro e semplice. L’abbiamo capito entrambi nel momento in cui è finito. Quindi non tentare di farlo passare per qualcosa non è stato.”

Draco si sentì ridurre dentro in una poltiglia raggrinzita alle sue parole. Erano vere, tutte. Era quello che si era aspettato lei dicesse, era quello che lei avrebbe dovuto dire, ma comunque, allo stesso tempo, in fondo al suo cuore, c’era stata una parte di lui che aveva sperato non le dicesse. Una speranza idiota, forse, ma comunque speranza e ora se ne era andata. E tuttavia, non poteva lasciarle vedere quella parte di lui.

“Suppongo tu abbia ragione,” disse Draco, forzando un sorriso. Sollevò il bicchiere verso di lei, “Agli errori?” chiese.

La Granger scosse la testa. “Bevi a quello che vuoi,” rispose, muovendosi per alzarsi dallo sgabello, “Io ho una festa a cui tornare.”

“Lo so,” disse Draco, calmo. “Naturalmente non capita tutti i giorni che la propria figlia compia diciassette anni, no?”

La Granger si bloccò, a metà movimento. Il suo volto era illeggibile mentre lo guardava. Draco estrasse un piccolo pacchettino dal suo mantello, “Le dai questo?” chiese, allungando la scatolina verso la Granger.

Lei esitò un momento prima di accettare il dono. Risistemandosi al suo posto, rigirò la scatolina nella sua mano e la aprì. “Draco…” mormorò piano, i suoi occhi che osservavano il pendaglio d’argento, una rosa bianca impreziosita da smeraldi e diamanti.

“Non devi dirle da parte di chi è”, sussurrò, “e puoi dire a Weasley che è un gioiello di famiglia o qualcosa del genere. O digli che è un falso, solo un pezzo di bigiotteria carino che hai trovato in qualche mercato, non importa. Solo, dallo a lei, okay?”

La Granger alzò lo sguardo verso di lui, l’espressione del suo volto in quel momento si impresse nel cuore di Draco. Deglutì a fatica, lo fissò per un istante, poi la rosa, poi di nuovo lui. Infine chiuse la scatolina e se la mise in tasca, prima di alzarsi nuovamente dallo sgabello. Stette ferma per un attimo accanto a lui, dando per un momento l’impressione che volesse dire qualcosa, ma nessuna parole venne emessa dalle sue labbra prima che si voltasse e svanisse con un POP!

Draco fissò l’aria vuota che aveva occupato per lunghi istanti, poi anche lui si rimise in piedi. Buttò qualche moneta sul tavolo prima di riprendere in mano il suo bicchiere. Raddrizzandosi, alzò un brindisi a nessuno in particolare. “Agli errori,” mormorò, “Buon Compleanno, bimba.”


- Fine -




Ed eccoci alla fine.
Come sempre i miei ringraziamenti a Merryluna per l'incoraggiamento e la sopportazione. Ti voglio bene, Manu :)

Una veloce nota, il titolo è tratto da una famosissima frase Shakespeariana: (A rose) by any other name...

Sperando che vi sia piaciuta - e rimarcando che io l'avevo detto che le Rose/Scorpius sono indubitabilmente incestuose XDDD - un bacione e alla prossima!

Kit05
  
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