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Autore: MmeBovary    04/03/2013    8 recensioni
"Passò distrattamente sul proprio stomaco le dita ancora macchiate del sangue e delle interiora del pettirosso ed esse lasciarono una scia rossastra sul vestito di lino chiaro. Fu mentre tentava di strofinare quella macchia col dorso della mano che Merope si rese conto di quanto quel vestito le tirasse nella zona della vita. Il tessuto sembrava aver ingaggiato una lotta ferrea contro la resistenza delle cuciture laterali ed era sul punto di vincere e far saltare tutti i punti. Eppure lei non credeva di essere ingrassata..."
Merope scopre che la sua vita sta per cambiare e inizia a sperare che un inatteso lieto evento possa legare a lei il marito meglio di quanto il filtro d'amore non abbia fatto fino a quel momento. Una sera tempestosa di primavera prende una decisione che potrebbe esserle fatale...
[Storia classificatasi terza al contest "Venire al mondo e dare alla luce" di Sweet Cupcake su EFP forum]
Genere: Dark, Introspettivo, Triste | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Merope Gaunt, Tom Riddle Sr.
Note: Missing Moments | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Dai Fondatori alla I guerra
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Macchiato dal sangue

 


Seven devils all around you
Seven devils in my house
See, they were there when I woke up this morning
And I'll be dead before the day is done *


 
 
Qualche gracile ranuncolo spuntava tra le tegole sconnesse di una piccola casa di campagna immersa nel sole di marzo. Le minuscole infiorescenze gialle e rosse ciondolavano a ogni folata del vento che annunciava il rapido mutare del tempo e l’arrivo inesorabile del temporale.
Dacché l’aria si fece più fredda, i vetri polverosi delle finestre iniziarono ad appannarsi, dando alla casa un aspetto vagamente sinistro, come fosse un mostro dai tanti occhi annebbiati e cerulei.
All’interno l’aria era resa calda e pesante dalla spessa colonna di vapore bluastro che s’innalzava dal camino. Sulle braci uno spesso calderone di rame bolliva gorgogliando, mentre un mestolo incantato ne miscelava diligentemente il contenuto.
Un pettirosso morto giaceva sul tavolo di legno massiccio della cucina. Merope lo afferrò e con un colpo fluido e spietato dell’indice squarciò i muscoli del suo fragile petto per estrarne un minuscolo cuore violaceo.
La giovane donna gettò il macabro ingrediente dentro al calderone, il cui contenuto si tinse di porpora, poi passò a tritare dell’asfodelo, ma l’odore che scaturì dai piccoli fiori biancastri quando li spappolò le fece rigirare lo stomaco.
“Per Salazar…” fece appena in tempo a mormorare prima che un conato la facesse piegare in due e i resti semi-digeriti del suo pranzo finissero sul pavimento.
Confusa e vagamente incapace di reggersi sulle proprie gambe, Merope cercò la propria bacchetta, pronunciò un veloce incantesimo Gratta e Netta e si lasciò cadere su di una sedia.
“Che cosa mi sta succedendo?” si chiese, portandosi una mano al ventre ancora in subbuglio. Non le sembrava di avere la febbre e sebbene quello dell’asfodelo non fosse mai stato tra i suoi profumi preferiti, certo non le aveva mai provocato una simile reazione.
Passò distrattamente sul proprio stomaco le dita ancora macchiate del sangue e delle interiora del pettirosso ed esse lasciarono una scia rossastra sul vestito di lino chiaro. Fu mentre tentava di strofinare quella macchia col dorso della mano che Merope si rese conto di quanto quel vestito le tirasse nella zona della vita. Il tessuto sembrava aver ingaggiato una lotta ferrea contro la resistenza delle cuciture laterali ed era sul punto di vincere e far saltare tutti i punti. Eppure lei non credeva di essere ingrassata; il resto del vestito le stava perfettamente: solo il suo ventre sembrava essersi protruso, gonfiato da un qualcosa di cui la giovane improvvisamente pensò di intuire la natura.
“Non può essere…” mormorò, portando entrambe le mani alla pancia macchiata di sangue e viscere animali.
Che fosse veramente…
Trepidante, Merope richiamò da un cassetto un vecchio tomo polveroso e poco utilizzato, intitolato “Magie e vita domestica: incantesimi e pozioni per la strega padrona di casa” e lo sfogliò fino a trovare la pagina che le interessava.
Pozione Rivelatrice per gestanti: il metodo infallibile per scoprire se siete in dolce attesa.
Un’occhiata veloce alla lista degli ingredienti rivelò alla donna che aveva in casa tutto quello che le serviva, così radunò velocemente il necessario, incluso l’asfodelo che aveva preparato per l’altro filtro al quale stava lavorando. Purtroppo, però, quella era l’ultima dose rimastale e non avrebbe potuto raccoglierne per settimane o mesi.
Avrebbe dovuto scegliere tra il creare la Pozione Rivelatrice e il finire quella che bolliva incompiuto nel camino: il filtro d’amore destinato a Tom.  
Un tuono scosse improvvisamente la casa, facendo sobbalzare Merope per lo spavento. La luce che entrava dalle finestre era diminuita e il temporale era ormai arrivato. Poche gocce sparse iniziarono a ticchettare sui vetri e Merope si perse nell’osservarle.
Le era sempre piaciuta la pioggia – il modo in cui lavava il mondo, lo dissetava, lo faceva vivere.
In quel momento colse all’esterno la visione di una figura che correva verso casa, coprendosi il capo con le mani per ripararsi dalla tempesta sempre più violenta. Era Tom che rientrava.
Merope sentì la porta d’ingresso sbattere e suo marito che si liberava degli abiti umidi.
“Amore, sono a casa!” le urlò l’uomo, sorridendo poi quando la intravide dalla porta della cucina.
“Vai a farti un bagno caldo, caro,” rispose la giovane, nascondendo la bacchetta, “la cena è quasi pronta”.
“Mi sei mancata,” fece in tempo a dirle Tom, prima di sparire in bagno.
Merope rimase a fissare la porta chiusasi alle sue spalle, come se vi fosse rimasta impressa la figura di lui che le sorrideva facendole capire quanto la adorasse.
Di colpo Merope prese l’asfodelo tritato e fece per gettarlo nel liquido porpora che sobbolliva nel camino, certa che quel filtro d’amore fosse la cosa più importante della sua vita, ma un nuovo conato la fermò.
Con una mano che stringeva i pallidi fiori macerati e l’altra che artigliava la pancia dolorante, Merope si allontanò dal camino. Che quel conato fosse un segno che cercava di indirizzarla verso la soluzione giusta?
Lasciò cadere l’asfodelo in un altro calderone, lo mescolò con uova di rana, acqua di sorgente, fegato di capra essiccato e infine con una goccia del proprio sangue. Dopo aver fatto Evanescere il filtro incompiuto, mise la pozione sul fuoco e attese.
Se il liquido si tinge di nero, nessun lieto evento. Se si tinge di rosa, aspettate una piccola strega, se si tinge di azzurro un piccolo mago.
Merope udiva Tom che si lavava nella stanza accanto. Strinse le braccia contro il proprio ventre mentre la testa le girava, il dito che aveva punto per estrarne la goccia di sangue pulsava di dolore e la sua mente vagava in modo frenetico in cerca di una giustificazione per i propri gesti.
Aveva appena distrutto il filtro d’amore che avrebbe dovuto somministrare a Tom per prolungare l’effetto di un altro mese. Cosa sarebbe successo al suo premuroso maritino se lei avesse smesso di allungare il suo succo di zucca con distillato d’amore? La avrebbe voluta ancora? Si sarebbe ancora stretto a lei sotto le coperte, la notte, come se i loro due corpi fossero destinati a essere una cosa sola?
Forse aveva fatto un errore madornale…
Improvvisamente la pozione bollì e si tinse di azzurro.
Merope sentì le lacrime pungerle gli occhi per la gioia mentre tutti i pensieri di poco prima si dissolvevano, spazzati via da un’eccitazione incontenibile e febbricitante. Un maschietto. Stava per diventare madre!
Con le mani che le tremavano prese la bacchetta, fece sparire calderone e ingredienti vari, apparecchiò la tavola e vi sistemò la cena che aveva preparato in precedenza, proprio mentre Tom faceva la sua ricomparsa.
“Non potevo più stare senza di te,” mormorò l’uomo alla moglie, baciandola.
La sentì tremare tra sue braccia e le rivolse uno sguardo preoccupato.
Merope non riuscì a trattenere un singhiozzo, si portò la mano alle labbra increspate dal pianto e si gettò tra le braccia di Tom.
“Aspettiamo un bambino…” sussurrò sul suo petto, spaventata, felice ed emozionata come non lo era mai stata in vita sua, neanche la prima volta che Tom aveva bevuto il suo filtro e si era dichiarato a lei, neanche la prima volta che l’aveva baciata, neanche la prima volta che avevano fatto l’amore.
“Oh, Merope, sono così felice!”
Tom la strinse tra le sue braccia, cullandola in una morsa affettuosa e possessiva, in cui la donna si sentì protetta e veramente amata.
Si convinse che non era la pozione a fargli pronunciare quelle parole. Si convinse che lui l’amava, che le sarebbe stato accanto e che avrebbe veramente amato quel bambino, nato dalla loro unione. Il piccolo che cresceva nel suo ventre, forte e inarrestabile come i fiori che ogni primavera avevano il sopravvento sul suo giardino e il suo tetto – quel piccolo sarebbe stato amato e avrebbe sostituito la magia che teneva Tom legato a lei.
Merope ne era sicura. Aveva fatto la scelta giusta nel completare la Pozione Rivelatrice e non il filtro. Quel bambino sarebbe stato come la pioggia, avrebbe lavato via le menzogne del passato e le avrebbe regalato un futuro nuovo e brulicante di vita.
Adesso Tom non l’avrebbe mai lasciata.
O almeno così sperava la giovane donna mentre permetteva che il marito le accarezzasse da sopra il vestito sporco la pancia leggermente rigonfia, al cui interno si formava un bambino che secondo la madre avrebbe dovuto portare unione e amore, ma che già cresceva sotto vesti insozzate di sangue e tra menzogne travestite d’amore.
Intanto la pioggia incessante aveva fatto piegare le gracili corolle dei ranuncoli selvatici, spezzandoli e trascinandoli nel fango.
Merope pensò solo distrattamente che a volte la pioggia porta distruzione e morte piuttosto che vita, poi scacciò tutti i pensieri negativi e prese a far scorrere le dita tra i folti capelli bruni del marito, che mormorava parole d’amore premendo le labbra sul suo ventre.

 

Seven devils all around you
Seven devils in your house
See I was dead when I woke up this morning,
And I'll be dead before the day is done *
 




 
~The End


* Seven Devils, Florence and the Machine
  
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