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Autore: Elouise    04/03/2013    1 recensioni
"Ogni aeroplanino che supera il lago è come una persona che riesce a superare un problema" mi disse la prima volta che mi parlò.
Genere: Drammatico, Sentimentale, Triste | Stato: completa
Tipo di coppia: Nessuna, Het | Personaggi: Louis Tomlinson, Nuovo personaggio
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Lo vidi lì la prima volta. Al laghetto dove andavo da piccola con mamma e papà. Era da tanto che non ci tornavo e quella volta il destino mi aveva riservato una sorpresa. Lo vidi in piedi su quel masso posizionato sulla riva del lago. Si sporgeva in avanti , facendo forza col braccio per far volare i suoi aeroplanini di carta . Mi ricordava tanto un bambino con quei capelli spettinati e la sua maglietta a righe . "Ogni aeroplanino che supera il lago è come una persona che riesce a superare un problema" mi disse la prima volta che mi parlò. Mi scoprì mentre lo stavo fissando e lui mi disse che non era gentile spiare le persone. Da quel giorno ritornai più volte al lago solo per stare in sua compagnia. Mi insegnò a costruire un aeroplano e quel giorno li facemmo volare insieme . "Anche io vorrei superare tutto come loro" mi disse mentre guardavamo seduti il vento che faceva volare le nostre creazioni. Da qualche giorno aveva iniziato ad indossare un berretto di lana che lo rendeva ancora più buffo . Non mi aveva parlato molto della sua vita , della sua famiglia . Non sapevo quasi nulla di lui . Lo stesso lui di me. L'unica cosa che sapevamo era che stare insieme ci rendeva felici, ci rendeva liberi come quei pezzi di carta che spiccavano il volo. A volte ci scrivevamo dei messaggi dentro , desideri , speranze. Non mi ha mai voluto rivelare i suoi messaggi, ma il giorno prima della sua partenza lo fece. Mi disse che la sua speranza era quella di poter restare per sempre con me a lanciare aereoplanini in quello che era diventato il nostro posto . L'avviso della sua partenza fu un qualcosa di inaspettato. Non sapevo nemmeno io come mi sentissi dentro. Stavo per perdere qualcuno che in poco tempo era diventato fondamentale. " Mi ricordi tanto Peter pan " dissi accompagnata dalla sua risata. Ed era vero , non ho mai visto tanta vitalità in una persona . Così tanta voglia di non voler crescere , così tanta voglia di essere sempre lo stesso. Passarono i mesi e io mi sentivo sempre più vuota , più spenta. Mi sentivo debole . Continuavo ad andare al laghetto e ogni volta era sempre peggio. Decisi di andare in ospedale per chiedere qualche medicinale che avrebbe fatto sparire le mie notti insonni. Mentre camminavo per quel bianco corridoio passai accanto ad una stanza dalla porta aperta e quasi mi parve di vederlo. Eppure quello era lo stesso berretto. Guardai il cartello appeso fuori la porta. "Oncoematologia". Non poteva essere.  Con passo tremante entrai e "Louis" pronunciai in un sussurro.  Si volto e non potei credere ai miei occhi. Piangevo e lui con me . "Perchè non me lo hai detto?" dissi singhiozzando . "Non volevo che mi vedessi con compassione , come quello che non sono" . Gli restai accanto per le settimane seguenti anche contro la sua volontà . "Non voglio che tu mi veda in queste condizioni, voglio che tu mi ricordi come il ragazzo che hai visto la prima volta" mi disse. Louis andava peggiorando. Sia che io che lui sapevamo come sarebbe andata a finire , ma continuavo a sperare . Non poteva essere tolta la vita a qualcuno che la meritasse fino in fondo. L'ultimo giorno fu tremendo , continuavo a piangere mentre lui continuava ad asciugarmi le lacrime con le poche forze che gli erano rimaste . "Lily fai una cosa per me ?" mi chiese. " Tutto quello che vuoi , tutto!" gli dissi stringendogli le mani. "Esci immediatamente da questo posto" ."Non posso, non voglio" Come poteva chiedermi una cosa così?. " Hai detto tutto, Lily". Dovetti annuire.  "Non voglio che tu mi veda quando tutto sarà finito. Hai già visto abbastanza. Vai al lago e promettimi che farai volare il nostro ultimo aeroplanino" mi disse abbozzando un sorriso. "Sei sicuro?". "Sicuro" disse. "Allora ciao .." dissi. "Ciao Lily". Mi voltai ma poi corsi tra le sua braccia " Ti voglio bene " gli sussurrai. Andai al lago , mi sedetti sull'erba e cercai di fare l'aeroplano migliore di tutti . Con una penna scrissi sopra i nostri nomi . Aspettavo. Aspettavo ancora qualcuno che mi chiamasse e mi dicesse che si era ripreso tutto d'un tratto. Non volevo lasciarlo. Lasciarlo andare sarebbe stato come far andare via Louis per sempre. Gli avevo dato la mia parola e dovevo mantenerla. Così aspettai il tramonto e alzandomi mi posizionai sul suo masso e in quel momento mentre facevo pressione col braccio capì a cosa si riferisse quando mi disse : "Ogni aeroplanino che supera il lago è come una persona che riesce a superare ogni problema" . Sperava di trovare la via della libertà. Sperava di superare quella situazione troppo stretta per lui. Sperava di poter superare tutto ,di andare contro anche al suo stesso destino. E così lo lasciai andare . Gli donai la libertà sapendo che sarebbe rimasto per sempre con me . Sarebbe sempre stato il piccolo Peter Pan che giocava con gli aeroplanini di carta.

 
  
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