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Autore: emsugar    04/03/2013    2 recensioni
L’amore tra loro era distruttivo. Era un amore egoista, devastante, logorante per entrambi. Per anni aveva mangiato tutti i loro sentimenti, lasciandosi solo nei deserti dei loro cuori. Eppure era amore. Era un sentimento potente, malsano ma irresistibile.
Genere: Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Nessuna | Personaggi: Louis Tomlinson, Nuovo personaggio
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Battlefield.


L’amore tra loro era distruttivo. Era un amore egoista, devastante, logorante per entrambi. Per anni aveva mangiato tutti i loro sentimenti, lasciandosi solo nei deserti dei loro cuori. Eppure era amore. Era un sentimento potente, malsano ma irresistibile.
Cammie e Louis si volevano. Si desideravano, bramando ogni singolo centimetro di pelle dell’altro, sospirando quando erano lontani, piangendo quando si tradivano. Era inevitabile provare un’attrazione l’uno per l’altro da non poter respirare; erano anime gemelle, erano l’incrocio perfetto, eppure non riuscivano a non odiarsi; per poi amarsi ancora, come sempre.
Erano tante le volte in cui si erano lanciati i soprammobili di casa Tomlinson quante quelle in cui, subito dopo, si erano lanciati sul letto per fare l’amore. Era un campo di battaglia.

Quella mattina Cammie si svegliò come sempre tra le braccia di Louis. Le lenzuola calde la imprigionavano sopra quel letto dove ormai lei viveva. Una brezza calda soffiava nella stanza entrando dalla grande finestra bianca, accarezzando quei due corpi aggrappati l’uno all’altro.
Louis osservò Cammie stropicciare gli occhi azzurri e nasconderli dietro la mano per difendersi dalla luce settembrina che giocava con i loro corpi. La strinse a se, pensando che fosse la meraviglia più bella del mondo.
- Louis, ti amo. – sussurrò la ragazza in un sussurro, rabbrividendo delle sue stesse parole.
Era strano dirglielo ogni volta, con la voglia assurda di scappare ma il bisogno di urlare la verità: lei lo amava, e non c’era altro da fare.
- Ti amo anche io, Cam. -  
Così Louis si staccò, mettendosi seduto al bordo del letto e dando la schiena a lei. Cammie non avrebbe mai voluto staccare gli occhi da quel corpo, sudato e perfetto. Louis guardava fuori dalla finestra, con i gomiti poggiati sulle gambe, a loro volta piegate sul bordo del letto. Louis pensava: pensava che l’amava. Che se ne sarebbe voluto andare in quel momento esatto, ma con la certezza che avrebbe rimpianto quella mossa si e no due minuti dopo. Non riusciva a starle lontano; eppure starle vicino era come morire dentro.

- Te ne andrai ancora, vero? – la domanda di Cammie lo spiazzò. Qualcosa lo spingeva a raccogliere i suoi vestiti e varcare quella porta di vetro, mentre una strana calamita lo incollava a quel letto bianco e caldo.
Non fece altro che girarsi verso di lei per accarezzare il suo volto bianco come il latte; annuì, sorridendo amaramente. Dal volto di Cammie cadde una lacrima bollente, che bagnò la mano ruvida di Louis. Lei prese quella mano tremante e la baciò, con gli occhi chiusi, mentre un’altra lacrima cadeva dal suo occhio stanco. Rimasero così per forse dieci minuti, o di più; nessuno avrebbe saputo contare quei minuti, in cui i pensieri e i sentimenti correvano così veloci, nelle loro menti e nell’aria, che si era impregnata come una spugna di quelle emozioni mute, eppure così potenti. Si guardavano negli occhi, Cammie e Louis, e le loro iridi azzurre si trasmettevano tutti quei pensieri, come se con un solo sguardo potessero comunicare. Era sempre stato così, si erano conosciuti grazie a uno sguardo, grazie a un solo assaggio di tutto quell’amore.

- Allora vai. – sussurrò lei, lasciando la mano di Louis, che la ritrasse piano, come avesse paura di rompersi con quell’azione. Nei minuti successivi, tutto nella testa di Cammie si fece ovattato: la vista le si annebbiò tra le lacrime silenziose, le labbra si muovevano appena, cercando di ricordare ancora per qualche secondo il sapore dolce di quelle di lui, mentre lui si muoveva piano nella stanza e scompariva fuori dalla porta una volta vestito.
Cam strinse tra le dita le lenzuola, portandole alle narici e inspirando profondamente quel suo profumo aspro e leggero. Sentì il cuore frantumarsi ancora una volta, e sorrise amaramente guardando il sole stendere la sua luce dorata sui campi di grano attorno alla casa; sapeva che sarebbe successo ancora. Cammie avrebbe pianto ancora, avrebbe visto quel sole tra le sue braccia e poi da sola tra le sue lacrime, e avrebbe sorriso amaramente, asciugandosi il volto bollente e deluso. Se l’era chiesto così tante volte: perché quell’amore doveva sempre sembrare una battaglia? Non aveva mai trovato una risposta, forse perché nemmeno la voleva ottenere. Le andava bene così, anche se non era armata, e ogni volta che lui se ne andava era come una spada che la colpiva dritta in pancia.
Ma come poteva fare a stargli lontano? Lui era tutto.
La sua vita girava intorno a quel nome, il mondo era solo un satellite del suo cuore.







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- em.





   
 
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