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Autore: Michelle92    04/03/2013    2 recensioni
"Io e Yoko siamo sempre così, a volte capitano questi episodi di “leggera litigata” e ci sfottiamo anche per ore, ma non abbiamo mai avuto bisticci pesanti …ci vogliamo un gran bene, ci veniamo sempre incontro e ci consideriamo sorelle separate alla nascita; Senza di lei sarei persa."
"Vederlo tra le braccia di un'altra mi faceva star male, era come se un pugnale mi colpisse al petto:ma perché? che sentimento stavo provando? forse la risposta mi era abbastanza chiara ma non volevo vederla"
"Pregavo con tutta me stessa, non so a chi, ma continuavo imperterrita a chiedere pietà e aiuto perché il dolore mi stava soffocando : non ero pronta a perdere il mio amico che camminava in bilico tra la vita e la morte, non poteva lasciarci così; Paul, Yoko e io ci stringemmo in un abbraccio perché il dolore ci stava sgretolando..non eravamo forti abbastanza"
Genere: Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Quasi tutti
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Buon pomeriggio lettrici :) Ecco come promesso l'aggiornamento è arrivato presto; Spero che anche questo capitolo vi piaccia!
Volevo precisare una cosa che mi ha fatto notare una ragazza che ha recensito: la storia, per ora, e ambientata nel settembre 1962;col procedere dei capitoli, naturalmente, la data cambierà, e ovviamente lo renderò esplicito nel racconto! Buona lettura! 
Vi mando un bacio <3




-Senti carina, è da questa parte, non intestardirti e ascolta chi ha il vero senso dell’orientamento!-
-Certo Michelle, come quella volta che ci eravamo perse per colpa tua a Londra! Dunque, non fare la sbruffona-
-Me lo dovrai rinfacciare ancora per molto? Avevamo 5 anni Yoko, 5!-
Ci eravamo perse, esattamente come adesso, perché come al solito grazie ai nostri lampi di genio avevamo deciso di allontanarci di nascosto dai miei genitori ed eravamo andate a nasconderci dentro ad un negozio di abbigliamento in mezzo a dei vestiti ma quando uscimmo in strada eravamo andate nel panico non vedendo nessun volto  familiare, così io presi le redini della situazione ma senza risultati, aihmè:
Ringrazio ancora il cielo che quelle due buone anime di poliziotti ci avevano aiutato a trovare mamma e papà.
 
-Allora, io voglio andare a destra e tu vuoi andare a sinistra: come la mettiamo?-
-Chiediamo a qualcuno Yoko, no?-
-Se magari ci fosse qualcuno l’avrei già fatto non credi?- e si passò la mano sugli occhi, penso che le stessero per saltare i tutti quanti i nervi
-Datti una calmata mora!-
 
Dopo dieci minuti di silenzio finalmente stava passando qualcuno..
-Ehi signora!- non persi tempo e mi sbracciai urlando per attirare l’attenzione e corsi verso di lei
-Si?-
-Scusi il disturbo, potrei chiederle un’informazione?-
-Ma certo cara- la signora che prima mi guardava bieca, forse per l’euforia con cui l’avevo chiamata, sembrava più tranquilla
-Saprebbe cortesemente indicarmi la strada per arrivare a Forthlin Road?-
-Si, certo: dovete girare in questa strada a sinistra poi proseguite dritte fino al semaforo, dopodichè girate nuovamente a sinistra in quell’incrocio e siete arrivate-
 
Mi girai repentinamente verso Yoko per fargli la linguaccia perché ci avevo azzeccato: lei invece sarebbe andata dalla parte opposta
-Grazie mille signora, buona giornata!-
-Di niente ragazze, ciao!-
 
-Chi aveva ragione? Chi aveva ragione?- sbeffeggiavo Yoko che nemmeno mi guardava, era troppo orgogliosa e quando sbagliava non lo sopportava
-Piantala e andiamo, son già le 9 del mattino…vorrei arrivarci entro sta notte -
 
Dopo 15 minuti di camminata eccoci arrivate
-Guarda anche tu se vedi il numero 18 Michelle-
-Si, agli ordini comandante!- mi misi sull’attenti con la mano sulla fronte, ahh quanto mi piaceva prendere in giro Yoko
 
-Eccolo, eccolo ed eccolo! Yoko l’ho trovata!-
-Waw, sembra carina vero?-
-Siii, io adoro i mattoncini rossi!-
-Poi è a due piani, ci farà comodo!-
-Spero non chiedano una fortuna Yoko, i nostri risparmi da parte non sono infiniti!-
-Già, hai ragione amica…Proviamo a suonare-
 
Il portone si aprì e ci trovammo davanti un signore intorno ai 50…quello che ci separava da lui era il piccolo giardinetto ai piedi della casa ben curato, con tanti fiori e un enorme salice piangente
-Si ragazze? Posso esservi utile?-
-Ehm si, abbiamo letto che sta affittando questa casa e ci piacerebbe chiederle informazioni…siamo interessate!-
 -Ah certo, si! Siete state fortunate a trovarmi perché stavo giusto per andare via…Ma su, entrate!-
 
-Io mi chiamo Michelle Fox e lei è Yoko Ono, siamo due studentesse e siamo arrivate a Liverpool stamane, siamo di Lancaster- spiegavo mentre io e Yoko stavamo sorseggiando il the che ci aveva offerto il proprietario della casa
-Piacere, io sono David Irwin! Quanti anni avete?-
-Io ne ho 17, Yoko invece ne ha 20-
-Perché vi state trasferendo a Liverpool? I vostri genitori sono d’accordo vero?-
-Ehm veramente noi siamo scappa….-
Accidenti a quella boccaccia; Diedi una gomitata a Yoko facendole chiudere il becco, ma che ingenua! Era ovvio che se il signor Irwin avesse saputo che siamo scappate l’appartamento ce lo saremmo sognate
-Noi siamo “scappate” da quel paese proprio grazie ai nostri genitori, se non fosse per il loro appoggio noi non saremo qua!-
Guardai Yoko con il fuoco negli occhi spalancandoli per zittirla definitivamente
-Mmh bene- non so se ero riuscita a convincerlo, ma in ogni caso ci passò sopra –Io questa l’affitto per 50 sterline al mese, il contratto non mette nessuna clausola particolare quindi potete restare una vita e potete andarvene anche domani! Su venite…ve la mostro-
 
-Questo dove siamo ora è un piccolo salotto, c’è il camino, quelle poltrone, questo tavolo e quel divano, c’è pure la tv-
-Waw, la tv!- Yoko era su di giri
-Bè, adesso non vorrai poltrire tutto il giorno là in quel divano per vedere la televisione vero?-
Yoko si limitò a guardarmi con uno sei suoi sguardi che incenerivano mentre il signor Irwin rideva sotto i baffi per il nostro battibecco
Ci condusse nella stanza che c’era affianco al salotto
-Questa invece è la cucina, non manca niente: forno, frigo, fornelli, mensole e via dicendo-
-Carina, molto carina!- Dissi sorridendo
-E adesso vi mostro la zona notte al piano di sopra-
Una volta giunti ci mostrò le camere che davano in un balcone in comune, una sarebbe spettata a me e una alla mia amica, infine c’era il bagno che avremmo condiviso
 
-Che ve ne pare?-
Io e Yoko ci guardammo e ci capimmo al volo, come al solito
-Bè la casa è bellissima, ma vede siamo due studentesse e 50 sterline son davvero troppe per noi-
-Mi dispiace ragazze, però la casa l’avete vista pure voi…-
-Si, si è bellissima così come la zona ma…-
-Sentite facciamo 40 sterline e non se ne parla più?-
Guardai nuovamente Yoko ed ora ci eravamo decise
-Affare fatto!- Io e Yoko stringemmo la mano al signor Irwin
-Potete già sistemarvi, adesso firmate il contratto al piano di sotto, poi vi lascio in pace! Ah un'altra cosa: per la retribuzione dell’affitto e per qualunque evenienza cercatemi qua- e ci consegnò in mano un bigliettino da visita molto rovinato, per fortuna indirizzo e telefono erano ancora leggibili
Firmammo tutti quei mazzi di fogli e finalmente “casa dolce casa”.
 
Dopo aver dato una pulita generale con i detersivi che avevamo trovato nello sgabuzzino, Io e Yoko disfamo le valige
 e ci sistemammo le nostre cose nelle camere; io avevo preso quella che stava a destra lei quella a sinistra.
-Cavoli Michelle, sono già le 3p.m!-
-Dai abbiamo finito ormai, ho una gran fame!-
-Oh, anche io! Ma qua non abbiamo viveri…dovremo andare a mangiare qualcosa fuori casa- Io non risposi subito, ero distratta
-Bè Michelle, torna sulla terra! Hai sentito quello che t’ho detto?-
-Yoko, corri…vieni qua!-
-Che c’è adesso? Manco arrivata e già cominci a farti gli affaracci degli altri dalla finestra?-
Gli indicai con un dito ciò che stavo vedendo
-Ma..ma …mmmh-
-Yoko vuoi chiudere quella bocca? Ti sta colando la bava-
-Ma smettila! Non inventarti fesserie adesso: lo sto solo osservando! Ma non è uno di quei due scapestrati di stamattina?-
-Si, mi pare che il suo nome è John-
-E cosa ci farà qua?- Yoko mi guardava con uno sguardo interrogativo e indagatore
-Sta entrando nella casa che confina con la nostra non vedi? Ahhh un attimo…quello che gli ha aperto la porta è l’altro!-
-L’altro chi?-
-Accidenti Yoko, di certo non potrai mai vantarti della tua “memoria di ferro”, non vedi che è Paul? –
-Io so perché ti ricordavi di lui!- i suoi occhi a mandorla erano maliziosi e mi guardavano incuriositi per la reazione che avrei avuto nel giro di pochi secondi
-Ah-ah-ah- la mia amica era molto spiritosa a volte, così presi un cuscino dal divano e glielo tirai in faccia
-Bè vuoi la guerra allora? Guerra avrai ragazzina-
Non feci in tempo a sentire quelle parole che mi ritrovai un cuscino spiaccicato in faccia; non so quanto a lungo durò la lotta perché eravamo sfinite, tutto quel viaggiare ci aveva stancato e così ci addormentammo di botto nel divano.
  
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