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Autore: avalonne    04/03/2013    2 recensioni
Ancora esaltata dal film Django (che consiglio a tutti) ecco a voi la mia Djily (per chi non lo sapesse le Jily sono le storie d’amore tra James e Lily).
1981. Voldemort è alla ricerca dei Paciock, convinto che sia al loro figlioletto Neville che si riferisce la profezia. Severus ha rapito Lily per metterla al sicuro e ha stretto con lei un patto, non rivelerà dove sono nascosti lei e Harry a patto che Lily non abbia più contatto con Potter. Quando tuttavia Voldemort rapisce James, Lily decide di scendere in campo alla babbana per ritrovare suo marito.
Dal prologo:
“ Zio Christoph” Chiese la piccola Lily “Perché è sempre Sigfrido che salva Brunilde e mai il contrario?”
Dalla storia:
“Cosa pensi di fare Mezzosangue?” Urlò Bellatrix “Io conto venti Mangiamorte qua fuori e solo tre bacchette là dentro!”
“E io conto un fucile!” Rispose Lily estraendo l’arma dalla tasca del Mantello.
Genere: Drammatico, Guerra | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Bellatrix Lestrange, James Potter, Lily Evans, Severus Piton, Tom Riddle/Voldermort | Coppie: James/Lily
Note: Cross-over, What if? | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Malandrini/I guerra magica
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Ebbene ecco a voi la storia! Ho messo che è un Crossover, ma in realtà di Django prende in prestito solo le atmosfere e il personaggio dello zio di Lily e Petunia (assolutamente inventato da me, come le origini tedesche della Signora Evans).
Il What if invece è gigante!
Innanzitutto Peter non è un traditore, in secondo luogo Severus ha messo in salvo Lily e Harry e ha convinto Voldemort che la profezia si riferisse a Neville, ma i Paciock sono ancora vivi e vegeti e soprattutto sani, visto che nessuno li ha ancora trovati.
 
Molti riferimenti risulteranno incomprensibili a chi non ha visto il film Django, ma spero che il succo della storia si capisca ugualmente.
Detto ciò a voi la lettura!
 

 
 
 
 
1968 – Casa Evans
Lily e Petunia Evans, rispettivamente di otto e nove anni, erano al settimo cielo. Lo zio Christoph sarebbe arrivato quel pomeriggio dalla Germania, come sempre carico di regali e storie da raccontare alle sue nipotine preferite.
- Pensi che ci racconterà ancora la storia del drago? – Chiese la minore.
- Penso di sì, - rispose Petunia con sussiego – ma solo se tu farai la brava, senza stranezze! – Avvisò la sorella.
Lily annuì convinta, tutto pur di farsi raccontare la sua storia preferita.
 
- Allora, come stanno le mie nipotine preferite? Tutto bene, ja? – Chiese Christoph Schultz alle due bambine che guardavano estasiate il carillon che aveva regalato loro.
- È bellissimo! Grazie zio! – Dissero in coro.
- Io sapeva che a voi sarebbe piaciuto, ja, io presumeva proprio. Voi vedete: qui c’è cerchio di fuoco e drago con al centro principessa, come in storia che a voi piace tanto. –
- Zio Christoph, ci racconti la storia di Brunilde? – Chiese Petunia con gli occhi sognanti.
- Voi vuole sentire ancora questa vecchia storia? E va bene. C’era una volta una bellissima principessa di nome Brunilde, figlia del dio Odino. Questi, irato con lei, la pose su cima di montagna altissima, con drago a fare lei da guardia e circondata da muro di fuoco, mantenuto da drago. Nessuno aveva coraggio di andare a salvare lei, ma un giorno arrivò Sigfrido, che era eroe molto molto coraggioso. Lui scalò montagna altissima, perché era senza paura. Lui combatté contro drago feroce, perché era senza paura. Infine, lui attraversò cerchio di fuoco, perché lui amava Brunilde sopra ogni cosa. Voi piaciuta storia?
- Oh sì. – Rispose Petunia. – Un giorno anch’io troverò un uomo bellissimo che mi amerà come Sigfrido amava Brunilde. E avrà dei magnifici baffi!
- Zio Chistoph, - chiese, invece, la piccola Lily - Perché è sempre Sigfrido che salva Brunilde e mai il contrario?
- Oh, Lily, come sei sciocca! Perché lui è l’eroe! – Rispose la sorella.
- Non so se mio marito avrà i baffi, ma se lui si dovesse trovare in difficoltà io lo salverei! –
- Brava, mia piccola Lily, tu è sempre bambina molto saggia. Chi è che adesso vuole venire in giardino per imparare a sparare a barattoli? - Chiese lo zio, strizzandole l’occhio.
- Christoph! – Lo redarguì sua sorella, nonché signora Evans – Quante volte ti ho detto che non puoi insegnare alle bambine a sparare?
- Ma, Griselda cara, non uso mica fucile vero. E poi Lily si diverte tanto …
 
1981 – Casa Schultz
Lily guardava ansiosa l’orologio che le aveva regalato Molly Weasley. Da quando Severus l’aveva costretta a nascondersi nella villetta dei suoi zii, quello era l’unico modo per tenersi in contatto con il Mondo Magico. Suo zio Christoph e sua zia Evangeline erano babbani e non sapevano di avere una strega in famiglia. Lo zio Christoph era il fratello di sua madre e, fino al matrimonio, aveva sempre vissuto in Germania. Dopo aver sposato Evangeline si era trasferito a Londra, non lontano da Spinner’s End, dove vivevano gli Evans.
Non era stato facile, per Lily, abbandonare James e la magia, ma per amore di suo figlio Harry aveva accettato le condizioni di Severus. Da quanto il suo amico d’infanzia le aveva raccontato, Lord Voldemort era alla ricerca di un bambino nato alla fine del settimo mese, proprio come Harry. Non sapeva perché lo cercasse, Severus l’aveva letteralmente rapita e costretta ad accettare quel patto: fin quanto lei fosse stata lontana da Potter, lui avrebbe mantenuta segreta la sua ubicazione. Era stata una decisione difficile da prendere, ma alla fine aveva accettato. L’unico modo di mantenere i contatti con il suo mondo era proprio quel vecchio orologio. Non c’erano segnate le ore, ma solamente delle parole. In quello stesso orologio la lancetta di James Potter era fissa su Pericolo Mortale; Lily guardò un’ultima volta il suo bambino, poi gli depose un rapido bacio sulla fronte e si Smaterializzò a casa del suo vecchio amico. Se James era in pericolo, lei l’avrebbe cercato e salvato.
 
1981 – Casa Piton
Severus Piton era appena tornato a casa. Il Signore Oscuro era furioso. L’attacco ai Paciock era fallito, i due Auror erano riusciti a mettersi in salvo con il loro figlio e i Mangiamorte erano rimasti con un pugno di Doxy in mano. Bhe non propriamente. Nel corso dell’attacco erano riusciti a catturare quello sbruffone arrogante di James Potter e Voldemort era ben deciso a farlo parlare. Il problema era che l’Auror si stava dimostrando piuttosto coriaceo, perciò il Signore Oscuro aveva ordinato ai suoi uomini di continuare le ricerche dei coniugi Paciock.
Severus sospirò: ogni giorno era più felice della sua scelta di mettere al sicuro Lily Evans.
Crack
Piton si girò stupefatto, con la bacchetta in mano. Di fronte a lui, gli occhi verdi dardeggianti, c’era proprio la sua ex-amica.
- Severus, te lo chiederò una volta sola: dov’è James?
 
1981 – Casa Riddle[1]
- Lily, per l’ennesima volta, questa è una pazzia! Pensa a Harry!
- Sto pensando a Harry, non crescerà senza un padre!
- Oh no, se continui su questa strada crescerà anche senza una madre! E per Merlino, cosa stai facendo?
- Zitto e fidati di me! Passami quelle candele che sono dentro la tasca del mio Mantello!
 
All’interno della casa un uomo era appeso per le caviglie e Lord Voldemort gli volteggiava intorno irato.
Quel James Potter si stava dimostrando un osso più duro del previsto. Non solo sembrava resistere alle Maledizioni Cruciatus, ma anche la sua mente si opponeva strenuamente ai tentativi di intrusione del Signore Oscuro.
Ogni minuto in più che passava, poneva i Paciock più lontani da lui e metteva sempre più a rischio la sua esistenza. Un brivido scosse il Lord. Se Severus non avesse ascoltato la profezia le cose sarebbero state molto più rischiose. Non riusciva a immaginare come un bambino potesse minacciarlo, ma la Cooman era stata precisa. Voldemort aveva ovviamente sentito parlare della sua prozia e, a quanto pareva, quella Sibilla ne aveva ereditato il dono.
Un leggero bussare interruppe le sue elucubrazioni.
- Severus, qual buon vento? Mi porti notizie sui Paciock?
- No, mio Signore, ma c’è qui con me qualcuno che potrebbe esserVi utile. – Così dicendo Piton si scansò, facendo apparire un’ombra incappucciata.
- Chi sei? Mostra il tuo volto al mio cospetto! – Intimò il Signore Oscurro.
La figura fece un passo in avanti e quando il cappuccio cadde una chioma rossa fece la sua comparsa.
- Lily Evans! Come osi presentarti al mio cospetto? Severus dove l’hai trovata?
- Sono qui per proporVi un patto, la vita di James per l’ubicazione dei Paciock! – Rispose Lily, cercando di ignorare suo marito che la pregava con gli occhi di non fare sciocchezze. James era scioccato: erano mesi che sua moglie era scomparsa e ora si presentava proprio nella tana del licantropo per fare affari con il Male in persona.
- Perché dovrei accettare? – Domandò Lord Voldemort avvicinandosi minaccioso. – Dal momento che tu sei qui posso torturati e farmi dire direttamente dove sono i Paciock.
Un brivido di orrore percorse immediatamente sia Potter che Piton. Lily doveva essere pazza per cercare di trattare con il mago oscuro più potente di tutti i tempi.
- Potreste farlo, ma vi porterebbe via ore, se non giorni, invece mi sembra che il tempo sia una questione fondamentale. Lasciate andare James e conoscerete immediatamente l’ubicazione di Frank, Alice e del loro bambino.
Voldemort osservò attentamente la strega di fronte a lui. Sembrava sicura di sé e determinata. Non riusciva a capire perché rischiasse la sua vita in quel modo, ma se aveva le informazioni che lui cercava, avrebbe fatto il suo gioco.
- Cosa mi garantisce che mi dirai la verità?
- Cosa mi garantisce che ci lascerete uscire da qui sani e salvi? Vi propongo di stringere il Voto Infrangibile. – Rispose Lily.
Voldemort soppesò l’idea. Non gli piaceva fare affari con i Mezzosangue, ma di fronte alla sua incolumità poteva mettere da parte le sue idee sul sangue puro.
- Vi prego, Lord Voldemort, vi dirò dove si nascondo i Paciock e qualunque altra informazione sull’Ordine della Fenice[2].
- Lily! Ti prego! – Gemette James.
- Silenzio tu! – Un sorriso malvagio si allargò sul viso serpentino del mago. – Mi piace come implori, Mezzosangue! E sia accetto il patto. Severus tu ti occuperai di stringere il Voto. Prendile la bacchetta, non voglio sorprese.
Piton si avvicinò a Lily, che gli consegnò la sua arma senza fare una piega. Non riusciva a capire quale fosse il piano della donna, non riusciva a credere che fosse disposta a tradire Silente e i suoi compagni per quell’idiota del marito.
Voldemort allungò la mano, la fine dei suoi problemi sembrava vicina, e avrebbe certamente trovato una scappatoia per far fuori quella strega e il suo stupido marito.
Anche Lily allungò il braccio, la mano diafana, sporgeva appena dalla manica, poi, talmente rapidamente da non permettere ai maghi presenti di capire che cosa stesse succedendo, dalla manica sbucò anche un piccola pistola che fece fuoco un’unica volta. Ancora incredulo Tom Riddle abbassò lo sguardo verso il suo petto dove, all’altezza del cuore, un piccolo forellino rosso si stava allargando. Con le ultime forze alzò lo sguardo su Lily, che lo fissava freddamente.
- Mi piace come muori, Mezzosangue[3]. – Lo apostrofò quest’ultima, prima che il Signore Oscuro cadesse a terra senza vita. Non appena il corpo toccò il pavimento scomparve, mentre Piton si accasciava al suolo. Il Marchio nero aveva iniziato a bruciare terribilmente, poi, il dolore si era attenuato e il tatuaggio aveva iniziato a sbiadire.[4]
James Potter aveva assistito allibito all’intera scena, dalla sua visuale capovolta vide sua moglie che gli si avvicinava dolcemente e lo slegava.
- Ciao, piccola peste. – Lo apostrofò Lily.
- Ciao, grande peste. – Rispose James finalmente posando le sue labbra su quelle di lei.
- Non vorrei interrompere il vostro idillio, ma qui ci sono dei problemi! – Disse acido Severus. Il dolore al braccio era scomparso, ma non quello al cuore. Vedere la donna che amava tra le braccia di quell’idiota non lo avrebbe mai sopportato.
Fuori da Casa Riddle si era radunati i Mangiamorte, richiamati dalla scomparsa del Marchio Nero.
- Suppongo che si siano accorti che è accaduto qualcosa al loro Signore e non possiamo Smaterializzarci da qui, il Lord aveva posto degli incantesimi oscuri a difesa. – Aggiunse Severus.
Il mago aveva ragione. Dalla base della collina stavano risalendo figure incappucciate.
- Dobbiamo porre degli incantesimi di difesa. – Disse James, sebbene ogni mossa e parola gli costasse immensa fatica.
Immediatamente Lily e Severus si misero all’opera.
- Non reggeranno a lungo. – Previde il Serpeverde.
- Non ti preoccupare, ho un piano di riserva. – Lo tranquillizzò la Grifondoro.
Una voce acuta interruppe la loro conversazione.
- Cosa è successo al Signore Oscuro? – Urlò una strega incappucciata. – Severus so che è opera tua! Chi è quel vigliacco che si nasconde nella dimora di Lord Voldemort?
- L’accusa di vigliaccheria da parte di chi nasconde il proprio volto è ridicola. – Rispose Lily dall’interno. – E il tuo Signore è morto, proprio per mano di una Mezzosangue con un’arma babbana!
- Cosa? - Strillò Bellatrix sfilandosi il cappuccio - Come osi? Tu menti, sudicia Mezzosangue!
- Sai che è la verità! Non a caso il Marchio sta svanendo!
Tutti i Mangiamorte all’esterno della casa tacquero, l’evidenza della verità che bruciava sul loro avambraccio sinistro.
- Morirete per questo! - Gridò Rabastan Lestrange estraendo la bacchetta, immediatamente seguito dai suoi compari. Gli incantesimi protettivi apprestati da James e Severus li costringevano alle pendici, ma tutti, compresi i maghi all’interno dell’edificio, sapevano che non potevano reggere a lungo.
- Cosa pensi di fare Mezzosangue? - Urlò Bellatrix - Io conto venti Mangiamorte qua fuori e solo tre bacchette là dentro!
- E io conto un fucile! - Rispose Lily estraendo l’arma dalla tasca del mantello[5].
- Lils, amore, cos’è quell’affare, per Godric? - Chiese James, ogni attimo che passava sempre più basito.
- Adesso lo vedrai. - Replicò la strega sicura mirando decisa. - Ehi Bellatrix! Scommetto che in questa casa hai visto ogni sorta di atrocità, ma hai mai visto una strega gambizzata?
Il primo colpo prese la signora Lestrange alle gambe: la strega si accasciò a terra urlando.
- Questo è per tutte le famiglie babbane torturate. - Mormorò Lily.
Il secondo colpo centrò il cespuglio dove aveva nascosto la dinamite solo poco prima, il quale esplose, infiammando anche una seconda miccia. Fu questione di un istante e tutti i Mangiamorte saltarono in aria.
“Grazie zio Christoph.[6]” Pensò Lily. - Andiamo? - chiese poi rivolta ai due maghi che erano rimasti ammutoliti - Harry non vede l’ora di conoscere il suo papà!
 
 






Non ci posso credere, l’ho scritta davvero! So che è qualcosa di davvero strano e probabilmente sono andata terribilmente OOC con Lily, ma vi assicuro che mi sono divertita moltissimo a scriverla! Ho sempre sognato di vedere Voldemort fatto fuori alla babbana! Ovviamente lo sporco lavoro di Lily, James e dell’Ordine non è finito, poiché ci sono ancora gli Horcrux da distruggere, ma intanto si sono liberati di Voldy e di un po’ di seguaci. Anche la figura di Severus è meno eroica di quella del libro, ma considerate che le sue azioni sono state in gran parte guidate dal senso di colpa per la morte di Lily. A proposito di Lily, so che sembra terribilmente sanguinaria, anzi lo è, specialmente nei confronti di Bellatrix, ma provate voi a vedere l’uomo che amate appeso a testa in giù e torturato! E poi Bellatrix se lo merita, se fosse rimasta viva avrebbe ucciso Sirius!
 

 


[1] Casa Riddle è quella del padre di Voldemort (che ha già felicemente fatto fuori)
[2] Come si evince dalla storia Voldemort non ha nessuna spia nell’Ordine, Peter non ha tradito i Potter, né nessun altro.
[3] In questo caso adoro la traduzione italiana che  permette a Lily di rifare il verso a Voldemort (proprio come accade in Django). La parola Mezzosangue, infatti, si può usare sia per Mud – Blood, che per Half – Blood.
[4] Non so esattamente cosa accada al Marchio Nero quando Voldemort muore, lasciatemi questa piccola licenza poetica.
[5] La tasca del mantello ha subito un incantesimo estensibile, come è acceduto alla borsetta di Hermione.
[6] Questo pensiero è per lo zio perché è lui che le ha insegnato a sparare ed è sempre lui che aveva la dinamite, sì, me lo sono immaginato un po’ guerrafondaio. 
  
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