Anime & Manga > Inazuma Eleven
Ricorda la storia  |      
Autore: micchan91    04/03/2013    11 recensioni
Ma io ti capisco sai Kirino? Anche io sono stato deriso dai miei compagni. "Figlio di papà", "piagnone", "femminuccia", questi sono solo alcuni degli insulti che mi sono stati lanciati, e questo solo perchè sono il figlio di un uomo ricco e mi vesto in maniera diversa da loro. Io però non riesco a trattenere le lacrime come invece fai tu, tu ti batti per difendere la tua dignità, picchi chi ti deride, urli fino quasi a perdere la voce quando qualcuno ti da della femminuccia e riesci a dimostrare al mondo che tu di femminile non hai nulla, e che anzi sei molto più maschio di tutti i ragazzi messi insieme.
(della serie, quando non ho niente di meglio da fare mentre aspetto il mio turno dal dottore...)
Genere: Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Shonen-ai | Personaggi: Kirino Ranmaru, Shindou Takuto
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
Per recensire esegui il login o registrati.
Dimensione del testo A A A

E' tanto che ti osservo da lontano sai? Sei arrivato quì a metà anno, piombato nella mia classe con quel sorriso a trentadue denti, ti sei presentato a tutti noi con una gioia di vivere che io posso solo invidiarti. Poi sono iniziati i problemi....quel tuo aspetto troppo femminile, quei tuoi bellissimi occhi azzurri che traggono in inganno chi li guarda, quei tuoi capelli rosa che ti scendono fino alle spalle in una massa incontrollata. I miei compagni non sono abbastanza maturi, abbastanza intelligenti, non hanno sofferto per poter capire cosa vuol dire essere ignorati e derisi. Ma io ti capisco sai Kirino? Anche io sono stato deriso dai miei compagni. "Figlio di papà", "piagnone", "femminuccia", questi sono solo alcuni degli insulti che mi sono stati lanciati, e questo solo perchè sono il figlio di un uomo ricco e mi vesto in maniera diversa da loro. Io però non riesco a trattenere le lacrime come invece fai tu, tu ti batti per difendere la tua dignità, picchi chi ti deride, urli fino quasi a perdere la voce quando qualcuno ti da della femminuccia e riesci a dimostrare al mondo che tu di femminile non hai nulla, e che anzi sei molto più maschio di tutti i ragazzi messi insieme. Ma questo tuo atteggiamento ti ha fatto rimanere ancora più solo, se prima gli altri bambini ti deridevano adesso si tengono a distanza da te per paura di essere picchiati, ti vedo ogni giorno seduto al tuo banco tutto solo. Ogni tanto ti si avvicina qualche bambina della nostra classe per chiaccherare con te e tu con gentilezza e con quel tuo meraviglioso sorriso la accontenti e parli con lei, ma nemmeno con loro riesci a fare amicizia, è normale..sono bambine e tu sei un bambino. Vorrei tanto parlarti, avvicinarmi a te e dirti che ti capisco, che anche io sono solo come te, magari potremmo diventare amici. Invece rimango fermo, seduto al mio banco dal lato opposto al tuo e ti osservo guardare fuori dalla finestra, oppure ti osservo palleggiare in giardino con il pallone, sei così bravo! Anche a me piacerebbe giocare a calcio, ma non posso, mia madre mi impedisce di giocare perchè potrei sporcare questi orribili vestiti stracostosi. Un giorno però è accaduta una cosa che io non mi sarei mai immaginato, tu mi hai notato, ti sei avvicinato a me con il pallone in mano e mi hai sorriso, non mi è sembrato vero...

< Ciao, ti chiami Shindou vero? > mi hai chiesto sorridendo ed io so per certo di essere diventato rosso come un pomodoro

< S-Si... > ti ho risposto titubante e tu ti sei seduto al mio fianco osservando i nostri compagni giocare a calcio tra di loro.

< Un giorno diventerò un grande calciatore e allora vedranno! > ti ho sentito sussurrare

< Secondo me già sei grandioso > ti ho detto e tu mi hai guardato curioso, poi il tuo volto si è trasformato in un espressione di pura gioia e dopo esserti infilato una mano in tasca ne hai tirato fuori qualcosa per poi tendermi la mano aperta per mostrarmi cosa fosse, una caramella alla fragola

< Tieni > e me la hai regalata, è la caramella più buona che io abbia mai mangiato.

< Grazie > ho abbassato lo sguardo imbarazzato, sei così meraviglioso che mi vergogno quasi di starti vicino.

< Ti va di giocare un po' con me? > mi chiedi tornando in piedi ed io ti osservo perso, mi hai chiesto di giocare con te, ma io per quanto voglia non posso proprio disubbidire ai miei genitori...

< Non posso...> ti ho sussurrato sentendomi morire, nemmeno ti ho conosciuto che già ti perdo come amico. Tu mi osservi per diversi secondi, che a me sono sembrati un eternità, poi sorridendo ti sei messo a palleggiare davanti a me dandomi il permesso di osservarti mentre lo fai.

< Sei bravissimo > ti dico ogni tanto e tu, tutto tronfio di te stesso, mi mostri altri tiri, altri giochetti con il pallone e lo fai senza smettere di sorridere. Da quel giorno guardarti giocare è diventato per me una fonte di gioia assoluta, tu sei quello che per me si potrebbe definire il primo ed unico amico e ti voglio bene nonostante la nostra amicizia non vada più in la del chiaccherare in giardino all'ora di ricreazione. A lezione stiamo entrambi al nostro banco e ci scambiamo solo qualche fugace sorriso, io lo so che tu lo fai per evitare che i nostri compagni mi prendano di mira, l'unico ragazzino che ancora ti era amico ti ha abbandonato dopo che gli altri bambini se la sono presa con lui perchè era più facile prendersela con lui che è molto più debole di te. Ma a me basta e avanza il fatto di poter passare l'ora di ricreazione con te, di poterti parlare, di osservarti palleggiare e di essere parte integrante del tuo sogno, sono sicuro che un giorno diventerai il grande calciatore che sogni di essere ed io sarò lì a fare il tifo per te.

Un giorno sono in giardino seduto sotto al grande albero vicino al campo da calcio, ma tu non ci sei ancora, ti ho visto correre verso il retro della scuola chissà per fare cosa. Io comunque ti aspetto pazientemente e intanto leggo il libro che mi ha comprato mia madre pochi giorni fa, parla di un amicizia straordinaria che supera ogni difficoltà ed io continuo ad immaginare che i protagonisti del libro siamo io e te che viviamo questa fantastica avventura insieme.

< Eih frignone oggi non sei con la tua fidanzatina? > la voce di Sato, di un anno più grande di me mi fa alzare lo sguardo dal libro, immediatamente ogni cellula del mio corpo mi urla di scappare, questo è uno che picchia forte, ma non riesco a muovermi per la paura.

< Bè? Il gatto ti ha mangiato la lingua? > ridacchia ed io mi stringo di più in me stesso cercando di farmi piccolo

< Allora? Ti ho fatto una domanda! Rispondimi! > urla e mi tira un leggero calcio sulla gamba, io scuoto la testa con forza in risposta alla sua domanda, stringo forte il libro al petto e chiudo gli occhi nella speranza che mi lasci in pace. Lui invece continua a sovrastarmi con la sua enorme mole, sarà almeno il triplo rispetto a me

< Oh come mi dispiace. Oggi allora sei tutto solo....cosa stavi leggendo eh? Sei così spocchioso da studiare anche a ricreazione? > e mi prende il libro dalle mani iniziando a sfogliarlo in maniera brutale rischiando quasi di strappargli le pagine

< NO! > urlo scattando in piedi, se lo rovina mia madre mi ucciderà!

< No? Cos'è te l'ha regalato la fidanzatina? > continua a ridere lui ed io sento le lacrime premere per uscire e nonostante cerchi di impedirlo con tutte le mie forze queste riescono a fuoriuscire andandomi a bagnare le guance. Subito Sato insieme al gruppetto di suoi seguaci scoppia a ridere

< Sei proprio un piagnone Shindou! Lo sai che solo le bambine piangono? Quindi perchè non vai a giocare al thè con loro? > ride ed io inizio a singhiozzare, è inutile per me cercare di trattenermi tanto già so che non riuscirei a smettere di piangere nemmeno volendo. Sato continua a deridermi mentre io mi sento sempre più mortificato, nessuno fa nulla e tutti i bambini si allontanano da noi per paura di venire coinvolti. La maestra da lontano ci osserva, ma anche lei non fa nulla, oramai per lei che io pianga è una costante ed ha rinunciato ad intervenire ogni volta perchè secondo lei io piango per cose troppo futili, quindi starà sicuramente pensando che sto piangendo per una cretinata qualsiasi.

< Eih Shindou e se lo strappassi? > mi chiede ad un certo punto ed io tendo la mano verso il quaderno per afferrarlo, lui subito mi spinge via

< Ti prego....n-non lo fare... > sussurro tra un singhiozzo e l'altro, ma lui non mi ascolta minimamente, poggia la mano sull'angolo della prima pagina con modi teatrali e tutti iniziano a ridacchiare, posso vedere la carta tendersi mentre lui la tira.

< Ti prego > continuo come se potesse veramente servire a qualcosa, vedo il primo strappo crearsi sul foglio, l'angolo sta per cedere. Immediatamente vado nel panico ed inizio a singhiozzare più forte, poi arrivi tu. Sento solo un tuo urlo lontano, ti osservo correre verso di noi, saltare e tirare una ginocchiata dritta dritta sulla faccia di Sato facendogli cadere il libro di mano prima che riesca a strapparlo, io mi spingo con la schiena contro la corteccia dell'albero quando lui si rialza furioso, la maestra non ci ha notato ed è intenta a giocare con il gruppo di bambine al pic nic.

< Siete morti! > Sato è veramente infuriato, lo vedo puntare uno sguardo di fuoco verso di te che nel frattempo ti sei venuto a posizionare davanti al mio corpo ed hai allargato le braccia con fare protettivo

< Non ti azzardare a toccarlo! > gli urli ed io spalanco gli occhi, mi stai veramente proteggendo Kirino? Perchè lo fai? Io in fondo non sono così importante per te...

< Allora massacro prima te e poi finisco il tuo fidanzatino, bimbetta! > ghigna e tu scatti in avanti mandando Sato a terra dopo avergli dato una spallata, subito ti ci getti sopra e iniziate ad azzuffarvi, i compagni di Sato incitano alla battaglia mentre io continuo a guardare la scena senza dire una parola, so che dovrei andare a chiamare la maestra, ma sono ancora paralizzato.

< Che state facendo? Smettetela immediatamente! > finalmente la maestra si è accorta di noi e corre verso il gruppo alzandoti di peso da sopra il corpo si Sato, quando anche quest'ultimo viene alzato noto che gli esce il sangue dal naso ed inizia a piagnucolare. Tu invece hai uno zigomo nero e stai tenendo un espressione dura. La maestra subito vi sgrida entrambi e Sato scoppia a piangere pochi minuti dopo lasciando sconvolti quasi tutti i bambini presenti in giardino, tu Kirino sei l'unico che appena il nostro compagno è scoppiato in lacrime lo hai guardato con un sorrisetto divertito

< Ma Sato che fai, piangi? Non lo sai che sono solo le bambine a piangere? Per due pugni poi...> ridacchi e la maestra si trascina via Sato in lacrime lasciando perdere la ramanzina. Rimaniamo tutti in silenzio e pochi secondi dopo la tua risata sembra perforare l'aria, tutti ti guardano con ammirazione, stupore e paura, in fondo sei riuscito a far piangere l'incubo delle elementari.

< Kirino...ti va di giocare con noi a calcio? > ti chiede subito Kotaro, uno dei bambini che fino a poco fa erano con Sato e io mi premo ancora di più all'albero consapevole che ho perso l'unico amico in questa scuola. Adesso che sei riuscito ad ottenere l'attenzione degli altri non rimarrai sicuramente con me

< No > ti sento rispondere e ti guardo inclinando la testa, tu mi osservi sorridendo, poi ti chini a raccogliere il libro e me lo porgi

< Io ho già con chi giocare > esclami ad alta voce guardandomi negli occhi

< Ma lui non gioca mai a calcio! > ribatte Kotaro ed io guardo per terra sconsolato, ha ragione.

< Non fa niente! > dici convinto, poi mi prendi per una mano e mi trascini via verso il retro della scuola, io ti seguo senza dire una parola mentre stringo forte il libro al petto. Svoltiamo diversi angoli prima di ritrovarci in uno spiazzo senza terra, tutto fatto totalmente di cemento. Ti vedo sorridere, poi senza dire una parola corri a recuperare il pallone e con un calcio me lo mandi tra i piedi

< Tira! > mi urli sbracciandoti, io fisso il pallone interdetto

< Shindou, è cemento! Non puoi sporcarti di terra! > mi urli nuovamente ridendo ed io poggio il libro su un muretto, prendo la mira e calcio il pallone nella tua direzione. Immediatamente sento una gioia immensa, finalmente posso giocare con te. Rimaniamo a calciare il pallone per quasi tutta la ricreazione, tu mi insegni tutto ciò che sai ed io cerco di imparare il più in fretta possibile, voglio essere parte integrante del tuo sogno, voglio poter essere un grande calciatore ed essere al tuo fianco quando realizzerai il sogno di diventare un grande calciatore. Ti voglio bene Kirino, ti voglio bene con tutta la mia anima. A fine ricreazione ho il fiatone e mi fanno male le gambe, tu invece sei perfettamente risposato nonostante ti sei picchiato con Sato e poi hai giocato intensamente per tutto questo tempo. Non smetti di sorridermi nemmeno per un momento e quando rientriamo in classe vai a sederti al tuo banco, io però invece di andarmi a sedere come sempre al mio posto mi avvicino a te

< Kirino? > io voglio qualcosa di più...

< Si? > Voglio vedere quel tuo sorriso per sempre...

< Vuoi essere il mio migliore amico? > ti chiedo con il cuore in gola e tu spalanchi leggermente gli occhi, poi mi sorridi dolcemente

< Si > può esistere parola più bella di "si"? La maestra entra ed io devo andare a posto

< Ah Shindou? > mi fermi ed io ti guardo curioso

< Vuoi venire a casa mia oggi? Così giochiamo ancora insieme > mi proponi ed io annuisco subito convinto facendoti ridacchiare. Da quel giorno la nostra amicizia è diventata qualcosa di profondo, sento che al tuo fianco potrei fare qualsiasi cosa, che potrei addirittura conquistare il mondo! Stiamo combattendo insieme per realizzare il tuo sogno, che adesso è anche il mio...diventare due calciatori imbattibili e giocare insieme per tutta la vita. Il tuo sorriso, la tua forza d'animo, la tua positività, queste sono tutte cose che stai lentamente trasferendo anche in me ed io voglio stare con te per sempre.

< Shindou? > il pallone è abbandonato vicino al muretto dopo ore di allenamento, siamo entrambi seduti sulle altalene del parco dietro casa tua e tu hai lo sguardo perso nel cielo ormai rosso per via del tramonto

< Cosa c'è Kirino? > dondolo nervosamente l'altalena, nonostante siano passati diversi anni da quando ci siamo conosciuti ho sempre paura che tu mi abbandoni, che trovi qualcuno molto più forte di me e scegli lui al mio posto.

< Io.....ti voglio bene....ti voglio veramente un mondo di bene. Grazie > mi sussurri ed io blocco l'altalena per osservarti, tu hai ancora gli occhi persi verso il cielo

< Grazie per cosa? > chiedo e tu ti volti verso di me, i tuoi occhi al tramonto sono ancora più belli.

< Di tutto...di avermi dato la forza di andare avanti, è solo grazie a te che non sono crollato in questi anni, soprattutto alle elementari. > mi dici sinceramente imbarazzato ed io spalanco gli occhi, io sono stato la tua forza? Semmai è il contrario!

< Ma non dire sciocchezze, sono io piuttosto che dovrei ringraziarti....mi hai sempre protetto e mi hai anche insegnato a giocare a calcio, se adesso sono il capitano della Raimon lo devo solo a te... > dico puntando lo sguardo a terra per paura che tu possa notare il mio imbarazzo, sento le catene della tua altalena cigolare e i tuoi passi sull'erba. Mi vieni davanti e afferri le catene della mia altalena con le mani, poi ti chini su di me e mi dai un bacio leggero, quasi solo sfiorando le mie labbra.

< Ti amo...> mi sussurri, poi mi rivolgi uno dei sorrisi che mi hanno fatto seriamente innamorare di te da quando avevo sei anni. Ti allontani da me, recuperi il pallone e ti volti nuovamente verso di me, stai aspettando una risposta vero? Ma io mi limito a guardarti

< Ci alleniamo anche domani? Dicono che pioverà > mi chiedi alla fine alzando il pallone

< Con te mi allenerei anche in mezzo ad un diluvio > ti rispondo, poi mi alzo e corro verso di te attirandoti stavolta in un vero bacio che faccio durare anche più del dovuto. Quando mi stacco tu ti mordi il labbro inferiore guardando imbarazzato da un altra parte, poi senza dirmi nulla mi dai una schicchera sul naso e inizi a correre verso casa tua

< Chi arriva per ultimo è un piagnone! > mi urli ormai lontano ed io immediatamente scatto in avanti per raggiungerti

< Non è valido! > ti urlo e l'unica tua risposta è una sonora risata....

Si....voglio essere il tuo migliore amico per sempre....ti amo Kirino Ranmaru.

 

 

 

Angolino dell'autrice

Mmmm, ok....cos'è questa schifezza? Non lo so nemmeno io...qualcuno dovrebbe sequestrarmi il tablet o trovare qualcosa di più interessante da farmi fare mentre faccio la fila dal dottore (Tra poco credo che sfornerò fan fiction su fan fiction visto che mi devono ricoverare per farmi salutare la mia appendice! XD) Comunque mentre mi annoiavo dal dottore invece di leggere quelle noiose riviste come le persone normali mi sono messa a fantasticare sulla mia coppia preferita, poi mi è venuto in mente Shindou che osservava Kirino da lontano da piccoli e mi sono iniziata a immaginare un loro potenziale incontro, così tablet in mano nelle due ore di attesa ho scritto questo schifo. Spero che non vi abbia annoiato troppo! (però dai, stavolta non ho sconvolto nessuna vecchietta con scene hard xD, stavolta però la storia se l'è letta una signora credo cinquantenne che mi sedeva accanto. Mi ha anche chiesto chi era Kirino ed io le ho detto: "un giocatore di calcio" e lei tutta felice, "oh anche mio figlio gioca a calcio!" Ed io: "che bella cosa signora" con un tono alla "non me ne frega un emerita cippa, zitta che sto scrivendo" XD la mia delicatezza è leggendaria U_U) bè..che dire, fatemi sapere cosa ne pensate!

un bacio <3

 

Ps: mi scuso se ci sono eventuali errori, li correggerò quando torno a casa (ho pubblicato sfruttando il wi fi del centro commerciale), ma sul tablet mi viene scomodo rileggere la storia! Spero non ce ne siano troppi > <

 

  
Leggi le 11 recensioni
Ricorda la storia  |       |  Torna su
Cosa pensi della storia?
Per recensire esegui il login oppure registrati.
Torna indietro / Vai alla categoria: Anime & Manga > Inazuma Eleven / Vai alla pagina dell'autore: micchan91