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Autore: in love with horan    04/03/2013    13 recensioni
Un angelo sulla terra.
Genere: Drammatico | Stato: completa
Tipo di coppia: Nessuna | Personaggi: Niall Horan
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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MOMENTS
 
 
 
Mi giro nel letto cercando con una mano il ragazzo che aveva dormito con me, un'altra volta.
Apro gli occhi, toccando solo il freddo materasso scoperto dalle lenzuola. Il sole entra dalle piccole fessure lasciate aperte appositamente. La stanza è vuota.
-Niall?- provo a chiamarlo, sperando di vederlo uscire dal bagno. Ma niente.
Mi metto seduta, strofinando gli occhi nella speranza di darmi una svegliata.
Allungo gambe e braccia per sgranchirle dopo la bella dormita, ma sopratutto la bella serata passata il giorno prima.
Sfilo le gambe da sotto le lenzuola, imbattendomi nel freddo della stanza, alzandomi dal letto. Esco dalla stanza con l'intento di scendere in cucina, dove a malincuore non trovo nemmeno lì il biondo ad aspettarmi, magari con del caffè bollente pronto in mano.
Sbuffando apro il frigo, recuperando del latte e richiudendo la porta. Mi alzo sulle punte prendendo tra le mani una tazza, dove ci verso immediatamente il contenuto del cartone. 
A passo svelto entro nel salotto, buttandomi con un tonfo sul divano. Sospiro.
Accendo la tv col telecomando, guardando distrattamente le immagini che passano veloci.
I miei occhi vagano per la stanza, troppo silenziosa quella mattina: non c'era Sam che urlava per il suo ritardo mattutino; non c'era Alex che continuava a ridere della scena; non c'era Louis che continuava ad imprecare contro Zayn chiuso nel bagno per intere ore, facendogli fare ritardo; non c'era Harry che camminava solo in boxer per casa tranquillamente; non c'era Liam che cercava di calmare tutti, come ogni mattina. Non c'era Niall...
Poso la tazza sul tavolino, recuperando la coperta sul divano di fianco a quello dove ero seduta io. Un cuscino cade a terra, facendomi sorridere.
 
 
-ma sei scemo? non vedi che sto studiando?- urla Sam, rimproverando il riccio, che alza le spalle e le esce una linguccia. 
Ridiamo, divertiti dalla solita scena.
-domani ho un esame, non rompere le palle Thazza- riporta i suoi occhi sul libro.
-non mi chiamare così, o ti mangio- il riccio, salta addosso a Sam, stile scimmia.
-levati coglione- ride -non attacca- si lamenta, cercando di staccarselo di dosso.
-io non sono così appiccicoso, vero?- mi volto verso il biondo che si presenta con una faccia da cucciolo.
Nego energicamente con la testa -peggio- sbarra gli occhi, mentre io rido divertita, dondolando una gamba dalla sedia.
-ah, la metti così?- ride, per poi alzarsi e prendermi tra le sue braccia.
-Nialler- lo richiamo -mettimi giù- gli altri si limitano a farmi un saluto con la mano quando il biondo mette un piede sul primo scalino.
-dove mi stai portando, patato?- lo prendo in giro, giocando con i capelli. Adoravo infilarci le dita, era rilassante.
-a nanna- sussurra, aprendo una porta con il piede -è tardi e domani dobbiamo alzarci presto- mormora, posandomi poi delicatamente sul letto.
Sbuffo -non è vero, avete una pausa, finalmente- ricalco l'ultima parola felice. 
Era da troppo tempo che non passavo una giornata con il mio ragazzo; non vedevo l'ora di torturarlo dalla mattina alla sera con le mie sparate.
Rido quando si cerca di spogliare, ma la maglia decide di bloccarsi al livello della testa.
-non prendermi in giro, aiutami- si dimena, cercando di liberarsi.
Balzo dal letto divertita, decidendo di torturarlo un pochino: le mie mani fredde si posano sui fianchi scolpiti del ragazzo, facendolo trasalire al tocco -Sophy- mormora con voce sexy.
Lo lascio ancora intrappolato nella sua stessa maglietta, appoggiando le mie labbra sul petto caldo del ragazzo.
Lo sento bloccarsi per il gesto, il cuore battere velocemente quando lascio una scia di umidi baci lungo tutto il busto. Mi fermo al livello del bacino, giocando col l'elastico della tuta.
Lo sento strozzare un gemito quando sfioro la sua pelle chiara con due dita: dovevo fargliela pagare per tutte le volte che mi faceva tremare di piacere.
Niall James Horan è il motivo per cui tremi e non fa freddo.
-basta- per poco non urla, liberandosi della maglia e inchiodando i suoi occhi nei miei.
Mi prende in braccio, facendomi ridere come una bambina, e mi butta sul letto, stavolta con più esigenza.
Si sistema in mezzo alle mie gambe stampandomi dei baci dolci su tutta la mascella -ti amo- sussurra poi, mordendomi il labbro in modo giocoso.
 
 
Il telefono suona, facendomi scattare sul divano. Fisso l'aggeggio per una manciata di secondi prima di prenderlo tra le mani e aggrottare la fronte leggendo il nome sul display.
-Sophy- non mi dà nemmeno il tempo di rispondere, che la voce squillante di Louis mi richiama.
-dimmi- dico confusa. Perchè avevo lo strano presentimento che non doveva darmi buone notizie?
 
 
*  *  *
 
 
La porta della mia stanza si apre. Alzo lo sguardo notando le mie migliori amiche entrare nella stanza.
-ciao- soffia una delle due, sedendosi al mio fianco -sei pronta?- mi chiede.
Mi mordo il labbro inferiore, cercando di trattenere le lacrime che tentavano di uscire. 
Scuoto la testa energicamente -no- dico solamente, per poi buttarmi tra le sue braccia, lasciandomi andare ad un singhiozzo senza fine.
-sssh, dai, ci siamo qui noi- sento due paia di braccia stringermi forte -andrà bene-.
Cosa doveva andare bene?
-andiamo?- riconosco la voce, spenta, di Liam. Era appena entrato anche lui nella stanza e non se ne sarebbe andato fin quando non si fosse svuotata. Era testardo, nonostante nascondesse questa parte al mondo.
Il letto si muove e insieme mi costringono ad alzarmi ed uscire da quella stanza..la nostra stanza.
Mi asciugo il volto, fregandomene dell'aspetto che avevo.
Sospiro entrando nel salotto e notando che tutti hanno le mie stesse identiche borse sotto gli occhi, un pò arrossati per il troppo pianto.
-siamo pronti- dice a bassa voce Zayn, alzandosi dal divano e passandomi un braccio sulle spalle.
Mordo ancora una volta il labbro, fermando le lacrime.
Usciamo dalla villa e ci dividiamo su due macchine per il nostro viaggio. Mi siedo sul lato passeggero, perdendomi a guardare fuori dal finestrino per tutta la durata del tragitto. Silenzio.
 
Apro lo sportello non appena l'auto accosta vicino l'immenso giardino. L'aria fredda si appoggia sul mio volto, facendomi sospirare affranta. Perchè a lui?
Avrei preferito qualsiasi cosa, ma non questa.
In silenzio raggiungiamo un gruppo di persone messe in cerchio attorno a quella che sarebbe diventata la casa di Niall a partire da quel momento.
La mano di Sam si intreccia alla mia, cercando di infondermi del coraggio. L'unica cosa che volevo in quel momento era riabbracciare Niall, il mio Niall.
-siamo qui riuniti..- l'uomo vestito di nero alza le mani al cielo, quasi a richiamare gli angeli per riprendersi quello che era stato tutto quel tempo sulla terra.
Una lacrima scivola sul mio viso. 
Gli occhi puntati su quella foto in cui lo ritraeva sorridente. L'avremmo ricordato sempre così.
Rideva per ogni cosa, bella o brutta che era. Era l'unico che forse aveva capito come funzionava la vita. 
La vita è uno schifo, le persone ti giudicano per come ti vesti, per la musica che ascolti, per la persona che ti piace, e parla parla parla, fino al punto da farti esplodere.
Ma lui no! Lui non era il tipo a sentire le chiacchiere della gente. Lui andava avanti con le sue idee.
Amava la sua vita, all'età di 16 anni aveva coronato il suo sogno di diventare un cantante famoso; aveva girato per due anni di seguito tutto il mondo, dal paese più sperduto alla corte della regina Elisabetta.
Aveva sempre detto di avere raggiunto i suoi obiettivi di già e che non si era pentito di niente di quello cha aveva fatto. 
Era famoso, era bellissimo, era perfetto...era morto.
Il viso si colma di lacrime, uno dietro l'altra scendevano veloci sul mio viso, non potendomi trattenere più.
Il petto di Louis mi tiene al caldo quando mi passa un braccio per calmarmi, inutilmente.
 
La cerimonia era finita. Il cielo aveva deciso di prendersi la persona più buona e bella a questo mondo, togliendomi la vita totalmente.
Era tutto per me da quel giorno in cui ero salita su quel palco cercando di toccarli, toccarlo. La sicurezza mi aveva sbattutto fuori dal concerto, con la minaccia di non farmi rivedere più ad uno dei concerti dei ragazzi.
Le lacrime avevano preso il sopravvento, quando qualcuno mi richiamò dal fondo del corridoio: un ragazzo biondo veniva nella mia direzione correndo ed con un sorriso che andava da un orecchio all'altro. Il più bello che avevo visto.
Ero rientrara nel teatro, gustandomi le ultime canzoni di quel concerto. Il giorno dove la mia vita aveva preso finalmente una nuova svolta.
Ci cominciammo a sentire, ci incontrammo segretamente, ci scambiammo il primo bacio e poi da lì tutto fu più naturale: mi presentò ai suoi amici, mi fece conoscere la sua famiglia, mi portò in posti mai visti, mi fece sentire la ragazza più felice della terra. Una felicità destinata a finire.
-dammi le chiavi- ordino a Zayn che mi guardava confuso -ho bisogno di stare da sola- spiego.
Il moro fissa gli altri ragazzi che, non sapendo cosa rispondere, alzano le spalle dandogli il via libera.
Allungo la mano chiudendola a pugno una volta avuto le chiavi in essa.
-ci vediamo a casa- sussurro allontanandomi verso l'auto.
Metto in moto immergendomi nel traffico.
Fisso la radio spenta per qualche secondo, ed una volta ferma al semaforo decido di accenderla per pensare ad altro. Ma mi sembrava impossibile.
Sorrido amaramente quando le note di 'moments' risuonano per tutta l'auto. Perchè quel giorno tutto sembrava darmi un messaggio?
Riparto quando il verde scatta, girando all'ultimo in una nuova direzione.
Io verrò da te, noi saremo felici lo stesso.
Parcheggio vicino al ponte che dava sul Tamigi, lo stesso ponte che mi aveva portato via Niall.
Quella mattina, quella stupida mattina, dove Niall aveva deciso di farmi una sorpresa portandomi la colazione dello starbucks.
-merda- dico, notando le macchie di sangue ancora presenti sull'asfalto.
Un auto che sfrecciava senza controllo, andò a sbattere su quella di Niall, inconscio di quello che sarebbe successo.
Morto sul colpo.
Mi mordo il labbro, strappandomi la pelle per cercare fuga in un dolore diverso. Ma niente.
Rientro in auto sporgendomi sul lato apposto per prendere un pezzo di carta ed una penna.
Scrivo velocemente delle righe, posando poi la penna nel cassettino.
Chiudo l'auto e mi avvio al centro del ponte, il punto più alto. Abbasso lo sguardo sulle acque che si muovono veloci sotto i miei piedi.
Una goccia sfiora il mio naso, facendomi alzare gli occhi al cielo.
Niall.
Una seconda goccia cade sul mio viso, poi una terza ed una quarta. Non sono sola a piangere.
Alzo un piede, salendo con fatica sul cornicione del ponte. Salgo anche l'altro sentendo l'adrenalina percorrermi tutto il corpo.
La pioggia diventa insistente, facendo incollare i miei capelli al viso.
Sospiro chiudendo gli occhi.
-staremo per sempre insieme- urlo prima di lasciarmi cadere in avanti.
Il foglio vola dalle mie mani un attimo prima di aver abbandonato il cornicione.
 
 
 
You know I'll be
Your life, your voice your reason to be
My love, my heart
Is breathing for this
Moment in time
I'll find the words to say
Before you leave me today
 
 
 
SPAZIO AUTRICE.
Solo io posso piangere mentre scrivo una storia lol
Bhè, non penso che c'è molto da dire, solo vi sconsiglio
di ascoltare per tre ore di fila moments in continuazione
se non volete diventare delle fontane umane.
 
Se vi è piaciuta, e lo spero almeno un pochino, lasciate una
recensione c: GRAZIE
 
 
 
   
 
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