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Autore: GiadaGrangerCullen    04/03/2013    1 recensioni
Un funerale, la malinconia più assoluta. Il dolore di Petunia e di Lily.
Genere: Drammatico, Malinconico, Triste | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: James Potter, Lily Evans, Petunia Dursley
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Malandrini/I guerra magica
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Nella chiesetta risuonava un inno solenne, l'organo primeggiava con le sue note gravi in un armonico soliloquio, poi un gruppo di fedeli iniziarono a seguirlo nel lamento funebre, cantando un'ode latina che nessuno comprendeva. L'atmosfera lugubre si intensificò, quando tutto tacque e cadde il silenzio, rotto solo da flebili singhiozzi, provenienti da quel gruppo di persone, che avevano tenuto alla donna che riposava nella bara di mogano davanti all'altare.

Il piccolo e tozzo prete di periferia si schiarì la voce - ormai era avvezzo a quelle pratiche ed era quasi annoiato da tutto quel pathos – poi prese parola e iniziò a celebrare la messa nel modo consueto. Nessun altro osava proferir verbo, i più trattenevano il respiro, insieme alle lacrime. Una ragazza in prima fila iniziò a piangere rumorosamente, attirando le occhiate di tutti. Il ragazzo corpulento accanto a lei, le mise una mano sulla spalla, tentando si calmarla, ma ella si divincolò in fretta e si gettò sulla bara ancora aperta e scuotendo violentemente il corpo gridava: “Mamma! MAMMA!” Il ragazzo ed un altro uomo si precipitarono da lei, la allontanarono subito e la trascinarono fuori dalla cappella, mentre dei funzionari dell'agenzia funebre s'affrettarono a chiudervi la cassa e sistemarvi sopra le allegre corone floreali, simbolo di vita, che presto sarebbero appassite davanti ad una cupa lapide.

Era la prima volta che James assisteva ad un funerale babbano, ma capì comunque che quello era un episodio insolito. In piedi in fondo all'aula, stringeva forte il braccio di Lily, che si sforzava di rimanere impassibile. La scenata di Petunia l'aveva turbata e in quel momento non riusciva a giudicarla. Era distrutta, si vedeva, va era stato necessario inscenare quel teatrino? A lei non sembrava il caso, vista la situazione. Loro madre era morta e Petunia dava scandalo al funerale, se Mark fosse stato vivo si sarebbe indignato alquanto nel osservare il comportamento della figlia, che avrebbe dovuto dare l'esempio.

La funzione proseguì senza più interruzioni e alla fine tutti uscirono in processione, seguendo il parroco e la defunta. Lily e James chiudevano la fila. Lei aveva la vista appannata e se il ragazzo non l'avesse sorretta, sarebbe sicuramente crollata. Il dolore la divorava dall'interno, ma lei voleva continuare a dare quell'impressione di forza. Altrimenti l'avrebbero notata e quella era l'ultima cosa che voleva. Si sistemò il velo nero che portava in testa e continuò a camminare con lo sguardo perso nel vuoto.

Presto si fermarono davanti ad una fossa e Lily decise di non voler più vedere né sentire nulla. Si strinse al fianco di James, poggiò la testa sul suo petto e chiuse gli occhi, mentre gocce di mare scendevano sulle sue guance. Nella sua mente si ripeteva “Mia madre non è morta. Non è stata uccisa da Yaxley. Quello là sotto non è il suo cadavere, non è carne data ai vermi.”

Dopo un po' la gente cominciò ad allontanarsi, era tutto finito e Lily potè riaprire gli occhi. Se li pulì con la manica e si allontanò da James, volse lo sguardo al cumulo di terra smossa, poi incontrò gli occhi di chi non avrebbe dovuto sapere che lei era lì. Per un attimo ebbe l'impressione che Petunia stesse per correrle incontro e abbracciarla, ma poi il suo volto assunse una maschera di disgusto, mimò con le labbra le parole “Vattene mostro!” e si volse verso Vernon, fingendo di non averla mai vista. James si accorse di quello scambio, si accorse dello sguardo atterrito e vacuo di Lily e le fu subito accanto. Le cinse la vita con il braccio e la trascinò lontano, dove nascosti alla vista si smaterializzarono a casa.

Una volta piombati in salotto, Lily si allontanò bruscamente dal ragazzo e gettò sul pavimento il velo nero. Il vuoto dentro di lei aumentava sempre più, come se le avessero tolto tutte le viscere, ma un pesante macigno gravava su di lei e non riusciva a liberarsene. Con tutto quel vuoto non riusciva a sostenerlo e questo la schiacciava tanto da toglierle il respiro. Si appoggiò ad una parete, poi si piegò in due e si accasciò a terra, come presa da un dolore fisico e James, preoccupato, si avvicinò svelto. La stringeva forte, mentre lei urlava, gemeva e piangeva disperata, lasciando uscire tutte le sue lacrime, la sua rabbia e il suo dolore. La cullava, le ripeteva che non era sola, la rassicurava e cantava per lei, finché poco a poco si calmò e s'addormentò fra le sue braccia. Egli la prese in braccio e la portò a letto, poi si stese accanto a lei. Non l'aveva mai vista così distrutta e la cosa lo spaventava, ma in fondo sapeva che lei era forte e si sarebbe ripresa. Avrebbero vinto quella guerra, non poteva permettere che qualcun altro soffrisse in quella maniera. Ce l'avrebbero fatta.













Buona sera! Questa storia fa pena ed è troppo triste, lo ammetto, ma è uscita così in un momento un po' malinconico e deprimente, quindi... beh, mi merito i vostri sassi xD James lo vedo poco James, ma insomma la situazione era quella che era, no?
A presto,
GGC

   
 
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