L’indomani approdarono sull’Isola Bianca, su quell’Isola viveva la Principessa più viziata delle Isole allora conosciute. Lady Elizabeth. Aveva solo tredici anni questa, aveva dei lunghi boccoli biondi e degli occhi azzurri particolarmente vivaci. Tutto quello che vedeva voleva, e il Re l’accontentava sempre. Poiché era anche l’unica cosa che gli era rimasta della moglie, morta nel dare alla luce la piccola Elizabeth. “Papà! Oggi voglio andare a fare un giro in città!” aveva annunciato di mattina la giovane Principessa.

Darcy quella notte aveva finalmente riposato anche se con notevoli difficoltà, l’unica cosa a farla addormentare fu un decotto che preparò Is. Quando scesero a terra, controllarono se c’erano anche i ragazzi su quell’isola. Trassero un respiro di sollievo notando la loro assenza “Forza abbiamo bisogno di mappe, e scorte… Da domani non approderemo su un’isola per almeno tre giorni. Forza a lavoro!” Amy e Nellie andarono per le provviste, Daphne e Jude per le mappe, e Is e Darcy in cerca di erbe mediche.

“Sai ho imparato l’arte della medicina con le erbe quando avevo sei anni… Il fratello di mio padre è un erborista, però vive su una delle isole bandite del regno…” Darcy ascoltava incredula il racconto di Is “Le isole bandite?” la bruna annuì “Sì, quando tuo nonno, lottò contro l’Isola Nera nessuna delle due isole si arrese e così bandì l’Isola Nera dal regno. Si dice che lì vi sia sempre caos e finimondo. Il principe è un giovane che pensa solo a se stesso. O almeno così dicono...” Darcy era interessata, era come se quella storia le appartenesse e fosse una cosa a lei sconosciuta.

Proprio mentre passeggiavano per le vie della città, vide Johnny “Che piacere rivederci così presto” aveva detto questo. Era solo, tutta la sua ciurma era probabilmente sulla nave. Darcy poggiò la mano sulla spada “Sono pronta a lottare!” affermò decisa, Johnny rise “Non voglio sfidarti cara, e poi non sono qui per te…” proprio mentre diceva questo, si udì una voce stridula da dietro le spalle di Darcy ed Is “Johnny!” era la Principessa Elizabeth “Elizabeth! Venite!” la Principessa si avvicinò alle due ragazze guardandole con sdegno. Poi abbracciò il ragazzo “Oh, mio caro come state!? Perché non passate al castello, sono sicura che mio padre vorrà vedervi” disse la ragazzina nel tono più mieloso che conoscesse. Darcy era inorridita dalla scena, ma qualcos’altro le faceva male, all’altezza del petto… Is si accorse del suo stato e disse “Credo sia meglio se andiamo Capitano…” Elizabeth udì la parola ‘Capitano’ e subito si rivolse alle due “Perché chiami quella ragazza capitano?” domandò ingenua e maliziosa nello stesso tempo. Darcy intervenne “Non sono fatti tuoi, ragazzina!” Is tappò la bocca a Darcy. Elizabeth parve offesa e disse “Come ti permetti a parlare così alla Principessa dell’Isola Bianca?” Darcy si ricordò improvvisamente della cugina del suo promesso, all’epoca era solo una bambina, ora era diventata una ragazzina. Johnny si avvicinò alla Principessa e la strinse a sé “Non trattare male le mie amiche, non ti conoscono…” Elizabeth divenne subito tranquilla e arrossì “Se lo dici tu, farò tutto quello che vuoi…” Darcy guardò svenevole la ragazzina poi Johnny, che continuava a guardarla con sfida. “Oh che sbadato, non ho fatto le presentazioni… Vedi lei è Capitano e l’altra il suo mozzo Isabella” Is sbottò “Ehi!” Darcy la fece tacere e fece cenno a Johnny di proseguire “E lei è Elizabeth, la mia promessa sposa!” il Capitano parve essere colto da una pugnalata. La ragazzina continuava a vantarsi davanti le due straniere. Darcy non ascoltava le sue chiacchiere, fissava Johnny negli occhi incredula. Un lacrima e poi fuggì via, Is si scusò fugace e la inseguì. “Johnny come mai conosci quelle ragazze così brutte?” il ragazzo parve cogliere anche lui la nota di malinconia di Darcy e fece cenno ad Elizabeth di tacere. Continuò a fissare le due ragazze finchè sparirono dall’orizzonte.

Darcy piangeva e continuava a correre. “Darcy fermati!” era la prima volta che Is la chiamava per nome, il Capitano si fermò sul porto. Is la raggiunse. “Sono una sciocca, Is. Sono una sciocca!” La ragazza abbracciò il Capitano. Non disse una parola finchè l’altra non si sfogò del tutto.

Poi sulla nave, attendevano il ritorno delle altre. Nel mentre Darcy si era calmata, Is le aveva preparato qualcosa per farla rilassare “Non avevo mai provato quello che ho provato oggi… Non so neppure come chiamarlo!” Is osservava il mare da una finestra “Gelosia” mormorò quest’ultima con voce priva di tono. “Gelosia…” ripeté Darcy “…per cosa poi? Io non penso di essermi presa una cotta per quel…quel… Oddio non so neppure come chiamarlo!” Is si avvicinò al suo Capitano sorridendole “Chiamalo per nome” aveva suggerito dolcemente “Johnny. Johnny. Johnny!” aveva detto Darcy come in preda ad un crisi delirante. Proprio in quell’istante le altre tornarono, erano tutte molto soddisfatte dei loro acquisti. Darcy sorrise loro finchè annunciò “Voi riposate pure, io vado per una rotta a caso!” le ragazze non fecero domande, tanto poi Is avrebbe raccontato tutto a loro.

Darcy si chiuse dietro la porta della stiva, sospirando. Sentiva le guance calde, il vento fresco della sera sembrava non riuscire a raffreddare il suo spirito caldo. Prese il timone e chiuse gli occhi lasciandosi guidare dal caso e dalla fortuna. Tracciò una rotta a caso e poi la seguì costante per tutta la notte.

Ma poco distante una nave che si celava nella nebbia seguiva le giovani ragazze. Chi mai poteva seguirle nel cuore della notte su una rotta priva di senso?