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Autore: krishel    05/03/2013    0 recensioni
Tutti quanti ci siamo chiesti dove fosse finito Peter Bishop a cavallo tra la terza e la quarta stagione di Fringe. Questa storia vuole essere una risposta. La mia risposta.
Genere: Angst, Science-fiction, Triste | Stato: completa
Tipo di coppia: Het
Note: Missing Moments | Avvertimenti: nessuno
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Un raggio di sole filtra dalla finestra. Mi risveglio lentamente e Olivia si trova tra le mie braccia. Mi sorride, deve essere sveglia da un po' di tempo. Sono confuso ma sorrido e le dico: "buongiorno hon". La stringo ancora di più tra le mie braccia.
- Da quanto tempo sei sveglia?
- Pochi minuti. Ho cercato di muovermi il più delicatamente possibile per non svegliarti. Adoro osservarti mentre dormi.
- Piace molto anche a me vederti dormire. Sei così tranquilla, è raro vederti così di giorno.
Il suo sguardo improvvisamente diventa triste. Scuoto la testa e dico: - Che succede? Qual'è il problema?
Olivia con un tono di voce serissimo mi risponde: - Stai vagando al buio perchè ancora non hai capito. Sei tu il problema, Peter, stai pensando troppo. Apri la mente.
Mi risveglio bruscamente. Avevo sognato, il primo debole segnale che sono vivo.
Lentamente mi accorgo che il raggio di sole del sogno non era altro che un riflesso, lontano da me.
- Ehi, c'è qualcuno qui? Mi sentite? - la mia voce risuona strana alle orecchie. La sensazione di star fluttuando, di non aver punti di riferimento erano cessati non appena avevo visto quel riflesso e, finalmente, avrei capito, avrei saputo dov'ero. Mi avvicino e mi trovo di fronte a una porta bianca poco distante, c'è un interruttore, provo a premerlo nella speranza di diradare le tenebre in cui ero avvolto poco tempo prima. Sento il rumore dei neon che partono e pochi istanti dopo finalmente posso vedere. Sono a Liberty Island. La macchina è a poca distanza da me, dalla porta. Le apparecchiature che servivano per monitorarle sono ancora in funzione ma non c'è nessuno. Ci sono solo io.
Che diavolo è successo? Dove sono finiti tutti?
Esito indeciso sul da farsi. Avanti, Peter, apri la porta, la verità non può essere così brutta.
L'aria è fresca, sembra pulita, priva di inquinamento. Non sembrano esserci segni di tecnologia intorno a me, il cielo è stellato. Rimarrei a fissarlo incantato se non fossi spinto dalla curiosità di sapere dove mi trovo. Sento delle voci in lontananza e scopro che sono quelle degli osservatori. Che ci fanno qui? Li conto mentalmente. Undici. Istintivamente mi avvicinerei per sentire meglio cosa si stanno dicendo, ma temo di venire scoperto. Ritorno dentro, l'aria è troppo fredda per i miei gusti e non sono sufficientemente coperto. Comincio a fare l'inventario di quello che ho a mia disposizione. Mi serve acqua e cibo e uno specchio per vedere in che condizioni sono. Spero di non essere ferito, spero che i tagli nella testa si siano rimarginati e non riaperti. Continuo a girarmi intorno. Ho trovato un bagno dove rinfrescarmi e quando vedo il mio riflesso per poco non mi metto a urlare. Ho i capelli e la barba lunga. Da quanto tempo mi trovo qui? Ripenso alle parole di Olivia nel sogno.
Ho capito tutto ora.
E adesso so dove mi trovo.
   
 
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