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Autore: HurricaneOfHope    05/03/2013    2 recensioni
La cosa è immediata, si capisce al volo. Siamo solo piccole bolle trasportate inesorabilmente dallo scorrere impetuoso del Fiume.
Genere: Introspettivo | Stato: completa
Tipo di coppia: Nessuna
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Oggi sono andato al torrente, sai, quello in cui andavamo due estati fa, prima di scoprire il fiume più grande. Ero incazzato per la scuola, così sono uscito con le cuffie nelle orecchie, ho camminato fino al ponte, l'ho attraversato, ed eccomi lì seduto in riva al torrente. Mi sono seduto sulla larga pietra vicino al piccolo salto che fa l'acqua prima di riprendere il suo corso, saranno trenta centimetri, più o meno.
Ecco, stavo ascoltando le canzoni più deprimenti che avessi, così, giusto per mandare definitivamente a fanculo il mondo, quando lo sguardo mi è caduto sulle bollicine. Le bollicine che si formavano a causa del salto che faceva l'acqua.
Mi è apparso tutto subito chiarissimo. Ho visto il corso d'acqua come lo scorrere della nostra vita, dell'esistenza di tutti, e noi eravamo le bollicine, tante piccole bolle che venivano inesorabilmente trasportate dallo scorrere del tempo.
Alcune bolle scoppiavano uno o due secondi dopo essersi formate, così da sole, senza motivo, e ho pensato che fossero quelli che buttano la propria vita, trascorrendola male, vuota e senza significato. Poi c'erano le bollicine che più mi facevano tristezza, quelle che scoppiavano cozzando contro le pietre o per aver compiuto salti troppo difficili per loro, mi parevano quelli che, cercando con tutte le proprie forze di arrivare ad un obiettivo, falliscono. Le bolle per cui provavo compassione erano quelle che rimanevano ferme in un punto, incastrate tra le pietre, senza via d'uscita.
Quelle che mi stavano più simpatiche erano le bolle che si attaccavano alle altre, formando coppie o gruppi e che stavano insieme fino alla fine, sia che fosse lo scoppiare contro una pietra, sia che fossero riuscite a raggiungere il tratto lento e senza ostacoli del fiume. E sai che ti dico? Erano più i gruppi di bollicine, rispetto alle singole, che raggiungevano la parte tranquilla del torrente.
Infine, ci sono le due categorie di bolle che più mi hanno fatto pensare.
C'erano delle bollicine che, da sole, dal salto, riuscivano ad arrivare al tanto agognato tratto di ruscello tranquillo, orgogliose di essere arrivate lì con le sole proprie forze. Ma una volta lì, senza più nulla cui ambire, restavano sole.
La seconda ed ultima categoria sono le uniche che mi hanno fatto inarcare gli angoli della bocca. Ricordi quelle che si incastravano e rimanevano ferme? Ecco, queste ultime bollicine ci andavano contro, e anche se ci mettevano un po' di tempo, riuscivano a liberare quelle incastrate. “Allora qualcuno di davvero buono c'è” ho pensato.

  
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