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Autore: emss    05/03/2013    2 recensioni
Cambierò numero, pensa Nick e, mentre appoggia la testa sul cuscino, sfiora per un attimo la guancia con la punta delle dita.
Decisamente, essere il migliore amico di una popstar è un duro lavoro.
{larry stylinson+nick grimshaw} 1154 parole.
Genere: Angst, Fluff, Introspettivo | Stato: completa
Tipo di coppia: Slash | Personaggi: Altri, Harry Styles, Louis Tomlinson
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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I don’t control what I’m into.

 

 
- Avanti – dice Nick, la testa sostenuta dalle mani e un sorriso troppo stronzo dipinto sul volto.
- Cosa c’è da dire ancora? – chiese Harry e sbuffa, facendo sollevare un ricciolo dalla fronte. Sono seduti in un pub da ore, sul tavolo ci sono sette bottiglie di birra rigorosamente vuote e non hanno smesso di parlare nemmeno per un attimo.
- Quindi è andato? Così? –
Nick incita Harry a parlare con un gesto secco del capo, gli occhi quasi, ma neanche, preoccupati mentre il ghigno rimane solido sul suo viso. Ha tutto il diritto, pensa, di essere curioso; dopotutto non è lui quello che ha chiamato, borbottando qualcosa su una sbronza cronica e l’ultima canzone degli Imagine Dragons.
Nick ha imparato a non fare domande, quando riceve queste chiamate. Anche stavolta, ha preso la giacca, mormorato qualcosa a Finchy sul fatto che “Harry deve bere qualcosa” ed è uscito di casa.
- Ha sbattuto la porta, capisci? Si è alzato, è uscito e si è pure dimenticato il cappotto! –
Harry singhiozza e Nick non sa se è per la troppa birra o perché sta effettivamente piangendo. Ma Harry Styles non piange. Non ha pianto quando Niall, per sbaglio, gli ha piantato una Bic nella coscia, non ha pianto quando Fred Weasley è morto, non ha pianto nemmeno leggendo “Looking for Alaska”.
Forse è meglio dire che Harry Styles piange due volte l’anno. Nel 2011 ha pianto in “A Year in the making” e quando è morta la sua gatta Dusty. Nel 2012 Harry ha pianto per le prime parole di Lux e all’ultimo dell’anno, prima di prendere la mano di Taylor Swift e portarla a Times Square. Ora siamo nel 2013 e Harry ha finito le lacrime. Sono andati in Ghana ed era fisicamente impossibile non piangere, come ha sottolineato più volte.
Ora Nick le vede, le lacrime. Scendono silenziose e fiere, ma brillano come diamanti liquidi. Nick non lo ha mai visto così ed è quasi un miraggio.
- Hazza – dice e allunga una mano per accarezzargli una guancia.
Harry singhiozza e – E’ solo una stupida canzone! – esclama, portandosi una mano alla bocca.
- Non hai visto che occhi aveva, non li hai visti. Si è arrabbiato per una canzone! – questa volta Harry urla e qualcuno si gira a guardarli.
Tutto gira intorno alla canzone, pensa Nick e, per il disappunto di Harry, non può non farsi scappare un sorrisetto compiaciuto. Louis ha sbattuto la porta dell’appartamento Stylinson per una lite banalissima causata dalla canzone “It’s time”.
Tipico cliché, commenta nella sua testa Nick: non a caso la canzone dice qualcosa su qualcuno che se ne va e qualcun altro che resta, perché la città non dorme mai.
Nick Grimshaw si chiede se lui riuscirà mai a dormire e ricoprire il ruolo di migliore amico di una delle popstar più desiderate al mondo. Se lo chiede quando vede Harry che si aggira senza meta per i corridoi della BBC Radio, se lo chiede quando riceve chiamate a notte fonda perché “Louis dorme, io mi annoio” e se lo chiede anche adesso, con un braccio attorno alle spalle di Harry, mentre camminano barcollando su Tottenham Court Road e i turisti notturni li guardano a metà tra il divertito e lo spaventato.
- Non è niente e non è la prima volta – dice, poggiando le labbra sull’orecchio di quello che sembra, ma è tutto fuorché un bambino.
E Harry, sorprendentemente, ridacchia e – this city never sleeps – canticchia, afferrando la mano che penzola dalla sua spalla.
Nick aggrotta le sopracciglia e dirotta Harry verso il marciapiede perché, sì, sono davvero troppo in mezzo alla strada e lui spera di poter vivere ancora qualche anno.
- Cosa c’entra Ed Sheeran ora? – chiede, ma non gli interessa, perché Harry ha chiuso gli occhi e si sta lasciando guidare da lui mentre camminano.
Harry però non risponde e sorride senza guardare, canticchia a bocca chiusa come se bastasse a soddisfare la domanda.
Salgono sul primo taxi che trovano e Nick può giurare che il tassista ha fatto un salto alla vista di quello riccio degli One Direction. Ma non se ne cura e focalizza su Harry, che ora ha smesso di cantare e borbotta ragionamenti sconnessi.
- E non voleva credermi, pensava davvero che dicesse “this city never sleeps alright”. Che razza di inglese è uno che non capisce la sua lingua? – per poi passare a cose come – Ho anche finito il lubrificante ed è rimasto solo quello alla ciliegia, ma io lo odio Nick . -
I capricci di Harry Styles sono un’altra cosa a cui Nick è abituato. L’essenza di Harry è un capriccio, ma nessuno ne può fare a meno. Purtroppo.
Allora Nick lo zittisce mettendogli l’indice sulle labbra arrossate dai morsi e – Stai zitto, popstar – gli dice. Appoggia la sua fronte a quella di Harry e sente i ricci che si protendono verso il suo viso, come calamite che vogliono disperatamente attaccarsi.
- Adesso vai a casa e ti fai una tazza di caffè. Anzi, chiede al tuo boyfriend di fartene una. – dice, e si accorge di essere troppo vicino, ma non riesce ad allontanarsi. Harry Styles è il fiore e gli altri sono le stupide farfalle che gli svolazzano intorno.
Nick però non rischia niente, perché se il fiore poi scompare, la farfalla muore. E comunque, il fiore in questione è troppo ubriaco per notare qualsiasi altro essere vivente al momento.
- Io bacio solo Louis – ridacchia infatti Harry, appoggiando una mano tremante sulla guancia di Nick. Lui si limita a spostare la mano e stringerla lievemente mentre – lo so – dice – non c’erano dubbi su questo, Harold. –
Quando scendono dal taxi, Harry stringe forte la mano di Nick. – Non posso stare da te stanotte? – piagnucola.
Grimmy scuote la testa e – Affronta le difficoltà, popstar – gli consiglia.
- Sono troppo ubriaco per questo – ribatte Harry e si avvicina ancora. Nick sente distintamente qualcuno che urla nel suo cervello, qualcuno che gli dice che no, quella è l’ultima cosa da fare, no, non deve baciare Harry Styles.
- Vai, Haz. E poi mandami un messaggio. –
Harry sbuffa e si alza sulle punte – perché Nick Grimshaw è effettivamente più altro di lui, il che è tutto dire – e gli dà un bacio sulla guancia, bollente.
- Grazie N. –
 
Nick aspetta che Harry sia scomparso dietro il portone di casa Stylinson prima di ricominciare a respirare. Mette le mani in tasca e ride, ride senza motivo mentre sale di nuovo sul taxi e si immagina già il suo magnifico, accogliente e comodo letto che lo aspetta a casa.
 
 


 
- Le cose belle del fare pace col sesso ;) Posso chiamarti? .x
- Vai a dormire, popstar.
- Come sei noioso. See you around .x
 
 


Cambierò numero, pensa Nick e, mentre appoggia la testa sul cuscino, sfiora per un attimo la guancia con la punta delle dita.
Decisamente, essere il migliore amico di una popstar è un duro lavoro.
 

 
 
 
 
 



 
 
HEY HO.
Ciao, sono Ems e ho appena scritto una Larry che è –ma neanche, forse, non so – una Gryles.
Felt like it.
Fatemi sapere se fa proprio cagare o vi è piaciuta, per favore. Ci tengo T___T
Per chi non sapesse/ricordasse:
Finchy è un dei collaboratori di Nick al Breakfast Show. ♥
Looking for Alaska è un libro me-ra-vi-glio-so.
 
Voglio essere la migliore amica di Nick Grimshaw.  ♥♥♥
Ciao.

emss .
   
 
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