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Autore: Milk 92    21/09/2007    4 recensioni
Cosa è successo dopo che Goku se ne è andato con le sfere del drago? Come passeranno i protagonisti gli ultimi giorni della loro vita? Chi sarà il primo ad incontrare Goku nell'aldilà? E una volta tutti insieme, cosa succederà? Dal quinto capitolo la fic è scritta a due mani.
Genere: Generale | Stato: in corso
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Altri, Bulma, Chichi, Goku, Vegeta
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Da adesso per semrpe

 

Una settimana prima del funerale…

Chiuse gli occhi con l’immagine dell’uomo che amava, e li riaprì non vedendolo più. Si guardò intorno frastornata, e vide un mare di anime. Le nuvole gialle circondavano la strada in cui si trovava, rendendo soffice il paesaggio. Dopo qualche secondo, realizzò il suo trapasso.

Si avvicinò all’orlo della via, e guardò giù.

- Stai attenta! – le disse un funzionario del luogo. – Se cadi lì sotto, non torni più su. – la avvertì.

- Si, scusi! – rispose, ritirandosi velocemente.

La morte l’aveva colta così all’improvviso che lei non aveva neanche avuto il tempo di prepararsi. Gli ultimi istanti di vita che si rammentava erano trascorsi tra il dolore e la sofferenza dell’infarto, e il suo cuore ormai cupo dalla pena era stato illuminato da un unico barlume: Vegeta.

I suoi pensieri volarono immediatamente ai figli, rimasti soli. Chissà se avevano saputo del suo decesso. Era incredibile; la sua vita, così piena di emozioni, avventure e pericoli era terminata. Se non altro, le aspettava un’eternità serena. Finalmente, provava pace nell’essere là. L’energia le aveva invaso il corpo, e si soffermò un attimo a pensare a questo piccolo dettagli o: lei aveva un corpo, a dispetto di tutti gli altri. Si osservò le mani, ammirando la giovinezza che l’aveva abbandonata molto tempo prima. Aveva l’aspetto di una ragazza, e ciò la compiacque molto.

La fila si muoveva lentamente, e le varie anime iniziavano a scocciarsi. Brontolavano, e Bulma trattenne a stento una risata. Erano buffe, ma sapeva che ridergli in faccia non era molto cortese.

D’un tratto, le anime alle sue spalle, accumulate in migliaia negli ultimi istanti, iniziarono a strepitare. Si voltò, per capire cosa stesse succedendo. Chiese informazioni alla prima nuvoletta che trovò al suo fianco.

- Un tipo sta cercando di sorpassare tutti. – le spiegò, furioso.

Lei si tirò su una manica, con espressione feroce.

- Lo stendo io, se solo prova a farlo a me! – esclamò.

La fila l’aveva annoiata circa tre secondi dopo il suo arrivo, e non le andava di dover aspettare ulteriormente. Prima di riconoscere lo sbruffone che cercava di superare tutti, notò che anche quest’ultimo era dotato di corpo. Ciò la infastidì più del dovuto: le aveva tolto il primato!

Si avvicinò, pronta a colpirlo con uno dei suoi micidiali pugni, ma il suo braccio fu bloccato da quella persona. Lui rise beffardo, mentre gli occhi di lei erano sbarrati dallo stupore e dalla gioia.

- Vegeta? – chiese la donna, anche se la risposta era più che ovvia.

Lui fece una smorfia, come per annuire.

- Sei morto anche tu? – strillò lei, felice. – E come? – chiese, sempre raggiante.

Lui rimase spiazzato: non si era ancora inventato una scusa per evitare di essere umiliato rivelando la verità.

Fortunatamente, un altro impiegato li chiamò: la fila si stava muovendo verso il palazzo di re Yammer, e loro stavano intrigando.

Lei lo prese per il braccio, mentre lui sbraitava: aveva ancora intenzione di superare tutti.

- No, Vegeta, è meglio comportarsi bene prima di sapere il verdetto! – disse lei, perentoria.

Lui sbuffò. Sapeva che, se re Yammer avesse detto che la sua destinazione era l’inferno, si sarebbero separati, ma non aveva voglia di stare fermo a non fare niente.

Allora il sayan prese una decisione: afferrò per il polso la moglie, e la trainò fino alla porta del palazzo. Aveva intenzione di farle mettere una buona parola per lui, col grande capo.

Durante il tragitto, molte anime li insultarono. Ad ogni parola scortese verso di loro, la donna iniziava a sbraitare e minacciare. Per fortuna Vegeta la teneva stretta, e non le permetteva di fare azioni di cui si sarebbe pentita.

- Carogna! Mascalzone! – urlavano gli spiriti.

- Piano con le parole! – urlava Bulma. – Si dia il caso che quello sia mio marito! -

- Lei è la moglie di quel furfante? – la accusò una nuvoletta. – Ma si vergogni! -

- Come vi permettete!!!! – ormai gli occhi della donna erano furenti di rabbia.

Arrivarono immediatamente al palazzo, per merito di Vegeta. Se ne era fregato altamente degli insulti, non perdendo tempo con degli insulsi morti.

- Vegeta, sei proprio tu? – chiese il re degli inferi, riconoscendo il sayan che era passato varie volte alla sua scrivania.

Lui annuì.

- Vedo che ti ricordi! – disse, con tono sbruffone. Bulma gli si affiancò, salutando.

- Anche la tua consorte ha sofferto di un lieve caso di… decesso. – mormorò il re, sorridendo cordiale alla giovane ragazza. – Ripetimi il tuo nome. – le chiese gentilmente.

- Bulma Brief! – disse lei, serena.

- B… B… B… Bylei, Berta, Bifrel, Bra… - bofonchiò l’autorità.

A quel nome, i due ebbero un sussulto.

- Cosa? Bra è morta? – strillò in preda al panico Bulma.

- Stiamo scherzando!? – strillò Vegeta, seriamente preoccupato.

- Si, Bra Kenntlel! La conoscete? – disse re Yammer, guardandoli di sottecchi.

I due si sentirono le gambe deboli; avevano preso una paura del diavolo, ed era proprio il caso di dirlo.

- Ah, Bulma! Ti ho trovata! – esultò il re, indicando un nome sul suo quaderno. – Ti sei meritata il paradiso. – le disse contento.

Lei rise felice, nonostante l’ansia per il verdetto del marito la attanagliasse.

- E adesso vediamo Vegeta… - mormorò l’autorità. Un funzionario però lo interruppe.

- Scusi, re Yammer, ma perché quei due sono ancora provvisti di corpo? – chiese, cercando di fare il più silenziosamente possibile.

L’autorità li osservò di nuovo.

- Giusto, ragazzi. Come mai avete ancora il corpo? Non mi stupisco per Vegeta, ma per te, figliola, si. – chiese, sorpreso.

- Temo che sia per colpa mia… - rise una voce fuori campo. Gli sguardi di tutti si voltarono verso il lato sinistra della sedia gigante del re.

La casacca era sempre la stessa, l’età era giovane, e la mentalità quella di un bambino. La mano si strofinava la nuca con fare imbarazzato, mentre tutti lo osservavano tra un misto di gioia e stupore.

Bulma non vedeva quella persona da più di dieci anni, e in quell’arco di tempo ne aveva sentito la mancanza. Se lo ricordava diverso da come lo vedeva, più vecchio e forse più intelligente. Ora però, lo sguardo di lui era animato di una tale vivacità da far credere che in realtà fosse un ragazzino imprigionato nel corpo di un uomo.

Le lacrime le premevano sugli occhi, mentre la mano le si posava davanti alla bocca per lo stupore.

- Goku… - mormorò.

Poi gli si avvicinò di corsa, stringendolo in un caloroso abbraccio. Lui ricambiò, con il solito imbarazzo che provava durante le scene d’affetto.

Vegeta sorrise debolmente nel vederlo, ma non lo fece vedere a nessuno.

- Kakaroth! – lo chiamò a gran voce.

Goku alzò lo sguardo, e sorrise nel vedere anche il sayan suo acerrimo rivale. Si guardarono intensamente per qualche secondo, come per lanciarsi una sfida silenziosamente, poi uno schiaffo colpì la testa del Son.

- Ahia! – strillò Goku, portandosi la mano sulla guancia colpita.

- Ti rendi conto che sei sparito così d’un tratto!? – gli strillò Bulma, ancora in lacrime. – Spero ti sia divertito, perché appena arriva Chichi io… - ma non finì la minaccia, perché Re Yammer parlò.

- Mi dispiace interrompere – disse – ma ragazzo, mi puoi dire che intenzioni hai con questi due? – chiese, indicando Bulma e Vegeta.

- Si, mi scusi! – disse imbarazzato Goku. – Se non le dispiace, li porterei con me. -

- Intendi sul tuo pianeta? – chiese conferma l’omaccione grande e grosso.

- Si, esatto! – sorrise l’altro.

- Hai un pianeta tutto tuo? – chiese strabiliato Vegeta. Poi il suo sguardo cadde sull’aureola presente sopra alla testa sua e di Bulma. Sopra alla capigliatura folta di Goku non c’era niente. – Non dirmi che tu… - iniziò, strabiliato, dopo che la sua idea ebbe trovato fondamento. - …sei una divinità… -

- Ti spiego tutto più tardi! – disse gioviale Goku. – Ora andiamo! – intimò.

- Aspetta un momento! – tuonò re Yammer. – Vegeta ha fatto troppe cose cattive, da giovane. È sempre lo stesso discorso, non può venire! -

- Ma il mio pianeta non è il paradiso! – si difese il ragazzo. Bulma fece una faccia inorridita.

- E che postaccio è? – chiese, immaginandosi il peggio.

- Un posto ancora più bello! – le sussurrò Goku, senza farsi sentire da re Yammer, che intanto ci stava pensando su.

- Non hai tutti i torti…- mormorò questo. Poi si decise. – Allora, Vegeta, per questa volta ti salva Goku. – sorrise.

Ma a Vegeta quella soluzione non piacque.

- No! Non voglio essere aiutato da Kakaroth! Mi mandi nel posto che merito! – ringhiò lui, con la rabbia che saliva vertiginosamente.

Bulma fece una faccia contrariata, e guardò male il marito.

- Non fare lo stupido, Vegeta! – gli urlò.

- Avanti, re Yammer! – provocò ancora il sayan. – Mi spedisca agli inferi! -

- Se finisci agli inferi, non ci potremmo più sfidare! – gli urlò Goku, ridendo.

Vegeta strinse i denti: era finito sulla terra per batterlo, ma non ci era ancora riuscito. Poi sbuffò contrariato, ma si avvicinò a Bulma, che lo accolse sorridendo.

- E’ tutto tuo il pianeta? – chiese la donna all’amico-divinità.

- Be… Quando me lo hanno concesso ho deciso di condividerlo con Re Kaio, dato che io ho distrutto il suo. – rise imbarazzato lui.

- Certo che non sei proprio cambiato Kakaroth! – sibilò Vegeta, sorridendo beffardo.

- E invece tu si. Ti ho osservato. Ho osservato tutti voi. - rispose lui, allegro. Ma Bulma non proseguì quell’argomento.

- Non è buffo, Goku? – chiese difatti la ragazza all’amico, guardandolo felice.

- Ehm? Cosa? – lui cercava di capire, ma non ci riusciva.

- Che io sia la prima che hai visto sulla terra, e la prima che rivedi nell’aldilà? – sorrise lei, angelica.

Lui ricambiò, allegro. Era vero, lei era stata la sua prima amica. E la loro amicizia, nell’aldilà, sarebbe veramente durata in eterno.

- Se tu puoi osservare chi è sulla terra, vuol dire che lo posso fare anche io? - chiese Bulma, ripensando con un velo d’ansia ai figli rimasti soli.

- No, mi dispiace… - rispose lui. – Non puoi vedere, ne sentire ne comunicare con nessuno. Re Kaio lo lascia fare solo nei periodi di minaccia. Non so bene come funziona, ma so che adesso che la pace regna sulla Terra è proibito. -

Lei fece una faccia delusa, e lui subito tentò di tirarla su di morale.

- Ti dirò io tutto quello che vorrai sapere. Mi hanno dato questa capacità per vegliare sull’umanità per proteggerli da minacce future. Non ho immagini nitide, ma vedo solo la forza che circonda la persona. – spiegò, tornando a sorridere.

- Ma tu hai comunicato attraverso Re Kaio in precedenza! – si ricordò d’un tratto lei.

- Si, ma lui mi ha anche detto che… - la sua faccia divenne dubbiosa e concentrata, come se stesse pensando a qualcosa intensamente; la fronte era corrugata per lo sforzo. Poi il viso si rilassò, e lui sorrise imbarazzato. – Non mi ricordo! – gli altri due si sentirono le gambe deboli. – Lo chiederai a re Kaio in persona! – chiarì lui.

I tre salutarono re Yammer, e se ne andarono in quello che, per Vegeta e Bulma, era l’ignoto.

 

 

Ciao, siamo Milk 92 e Sirene Chan.

Scusate il ritardo dell’aggiornamento. Grazie di tutte le recensione, siete il nostro sostegno^^. Non volevamo anticiparvi troppo, così, con enorme dispiacere, abbiamo tagliato corto su Goku. Di lui si parlerà più avanti. Speriamo vi sia piaciuto!

Milk 92 e Sirene Chan

 

  
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