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Autore: IneedLemons    05/03/2013    3 recensioni
GENNAIO 2012
FEBBRAIO 2012
MARZO 2012
APRILE 2012
MAGGIO 2012
GIUGNO 2012
LUGLIO 2012
7 MESI PER INCONTRARSI ED INNAMORARSI...e poi, tutto andò storto.
- Sarò la tua stella, Liz, te lo prometto. – annunciai sorridendo alla luna. Diedi un bacio alla sua lapide e me ne andai.
Genere: Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Harry Styles
Note: Lime | Avvertimenti: Bondage
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GENNAIO 2012
La porta della mia aula si spalancò mostrando un ragazzo molto più alto di me entrare. Sedevo al primo banco come da rituale ogni anno, voti ottimi a scuola e amiche con cui passare il sabato sera. La professoressa Terence frenò il suo scarabocchiare alla lavagna mostrando attenzione verso quell’individuo che era fermo in aula. Quel particolare mi permise di osservarlo meglio: fisico slanciato e leggermente muscoloso, quei pantaloni neri cadevano sui suoi fianchi in modo perfetto; gli cingevano la vita con fare seducente. La sua maglietta bianca con scollatura a “V” si posava aderente sul suo petto, mostrando addominali scolpiti. Con lo sguardo salii ancora sopra osservando il suo viso…che dire del suo viso, era bellissimo. Occhi verde smeraldo donavano alla sua faccia colore, dei brufoli apparivano qua e la sulla sua fronte ma questi erano dettagli…delle ciglia lunghe si posavano sulle sue guance per poi ritornare su. I suoi capelli cadevano disordinati sulla fronte e prontamente egli li spostava di lato; erano ricci indefiniti, senza forma eppure non li avrei mossi di un solo millimetro, così imperfetti e stupendi…la voce della Professoressa Terence mi riportò alla realtà…
- Lei è? – domandò abbassandosi gli occhiali per poter guardare meglio da lontano. Il ragazzo sorrise, mostrando ai lati delle fossette tenerissime.
- Harry Styles, il nuovo studente. – rispose in modo garbato e sedendosi al banco di fianco al mio. Non mi degnò di uno sguardo mentre io lo stetti tutto il tempo a fissare, osservare ogni suo movimento.
Le 5 ore passarono troppo in fretta, Harry rimase seduto al suo posto senza muoversi…quanto avrei voluto parlargli, conoscerlo, sapere di più su di lui.
- Lizzie, andiamo. – mi trascinò Joe, la mia amica. Malinconica mi avviai all’uscita desiderando con tutto il cuore che passasse in fretta quel giorno, volevo rivedere Harry.
La notte ti porta consiglio? Avevo le idee ancora più confuse…quella sera sognai occhi verdi, riccioli e fossette…il solo ricordare il suo sorriso mi provocava brividi dappertutto…mi strinsi nella mia bella coperta e mi addentrai tra le braccia di Morfeo.
 
FEBBRAIO 2012         
Era passato un mese da quando Harry frequentava la nostra classe, la mia opinione su di lui era cambiata totalmente…non era più quel ragazzo dal dolce sorriso e fossette graziose. Si rivelò un individuo meschino, disponente, pronto a portarsi tutte le ragazze che gli capitavano a tiro. Il suo linguaggio era rozzo, pieno di parolacce e bestemmie. Mi meravigliai e ci rimasi molto male da quello che scoprii, quel ragazzo che sognavo tutte le sere, quell’angelo dai ricci imperfetti si era dimostrato un diavolo salito in terra. Aveva legato con tutti in classe, tutti tranne me. Era come se gli stessi antipatica, gli facessi schifo eppure non ci spartivamo niente, non ci salutavamo nemmeno. Anche Joe fu attratta nella sua trappola nonostante i miei avvertimenti, le mie implorazioni a lasciarlo perdere ma lei le interpretò come una forma di gelosia…cazzate. Mi alzai dal banco per raggiungere il termosifone visto che stavo congelandomi…una figura fece ombra su di me…quella figura che iniziò a spaventarmi…quella figura che amai dal primo giorno in cui la vidi.
- Taylor non si passa. – mi vietò Harry chiamandomi per cognome…il solo sentir pronunciare qualcosa che mi apparteneva, mi faceva sorridere. Lottai con me stessa per non dargliela vinta. Alzai i tacchi e mi girai al lato opposto, qualcosa mi bloccò…una mano strinse il mio polso esile…la sua stretta era come una morsa, faceva male.
- Lasciami Harry. – mi ribellai a quel gesto. Sul suo viso comparve un sorriso, un ghigno di eccitazione. Mi divincolai ma non mi lasciò.
- Non devi disubbidirmi – disse con la sua voce roca vicino al mio orecchio…disubbidirmi?? Avevamo entrambi 18 anni, potevo fare quello che volevo.
- Ho 18 anni, faccio quello che voglio. – quell’affermazione sembrò irritarlo. Aumentò la presa sul polso…faceva male, sospettavo che avrei perso la mano.
- Ma non con me. – ringhiò…cosa voleva da me?? Il professore non c’era e i miei amici erano fuori nel corridoio…in classe eravamo solo io, Harry e due miei amici emo che ascoltavano musica, non sentivano nulla.
Il dolore al polso diventò lancinante, digrignai la bocca per il dolore.
- Harry mi stai facendo male. – sussurrai flebile, la voce tremava e iniziai a piangere. Il ragazzo sembrò accorgersene e mi lasciò andare. Mi accasciai a terra massaggiandomi  il punto dolorante. Era un livido circolare…
- S-scusami. – raggiunse la mia altezza e cercò di afferrare la mia mano ma la ritrassi spaventata. Avevo paura di un’altra reazione. I suoi occhi incontrarono i miei, leggevo dolore in quelle iridi verdi, terrore, angoscia.
- Lasciami stare, non toccarmi. – mi alzai e raggiunsi la porta correndo, Harry rimase lì. Sentii un tonfo e solo dopo realizzai che aveva fatto cadere la cattedra…era una molestia??? Non lo sapevo, l’unica certezza era il timore di rivederlo.
 
 
MARZO 2012
Harry era cambiato, di nuovo. Si avvicinò al mio banco e si sedette accanto a me…mi allontanai mantenendo lo sguardo fisso davanti. Tremai leggermente al contatto con il suo gomito, il ricordo della sua aggressione era ancora vivido nella mia testa e neanche dopo un mese si era affievolito. Con la coda dell’occhio raggiunsi la visuale che mi permise di osservarlo. Gelai quando vidi che anche lui mi stava guardando, ritornai al mio posto incrociando le dita sotto il banco.
- Ciao Lizzie. – mi salutò sorridendo. Non mi scomposi e rimasi ferma.
- E-Elizabeth – balbettai il mio intero nome. Si aggiustò i capelli con il suo solito tocco da maestro che mi faceva andare in estasi…almeno due mesi fa. Ora anche il suo batter d’occhio mi faceva paura.
- Tutti i tuoi amici ti chiamano Lizzie, perché io no? – chiese come un ragazzo normale. Questa volta mi girai, lo fissai e sospirai avvicinandomi. Il rischio che stavo correndo era alto…avrebbe potuto picchiarmi.
- Tu non sei mio amico. – dichiarai scandendo le parole. Il suo viso si oscurò di colpo…il terrore tornò a me, lo sapevo, mi avrebbe schiaffeggiata.
- Vorrei provare ad esserlo. – disse dolcemente. Mi meravigliai della sua reazione, era normale e felice…roteai gli occhi al cielo e me ne uscii, fortunatamente era finita anche quella giornata e non avrei rivisto Harry per un paio di giorni, visto che era sabato.
Optai con le mie amiche per il cinema, davano un film davvero carino. Mi vestii e mi aggiustai pronta per l’occasione. Loro mi aspettarono fuori casa mia e quando mi videro uscire si misero in macchina aprendomi la porta. Il film era stato davvero uno spasso, risi tutto il tempo e tra i pop corn delle mie amiche e un trancio di pizza, cenai a dovere.
- Noi andiamo ad un pub qui vicino, vuoi venire? – chiese Joe un po’ brilla.
- No, torno a casa, grazie. – le congedai sorridendo mentre mi avviai per una stradina, era una specie di scorciatoia che usavo per tornare prima a casa. Mi ritrovai in un vicolo buio, uno dei distretti più poveri del quartiere, le fogne lasciavano uscire spruzzi di acqua malsana e qualche cane randagio vagava qua e la.
Oltre i miei passi, sentii altri rumori che mi fecero rizzare i capelli. Mi voltai e vidi due figure, due ragazzi sconosciuti si avvicinarono a passo svelto. Accelerai e uscii in un quartiere malfamato e invece di trovare casa mia, incrociai lo sguardo con altri due ragazzi.
- Signorina, tutta sola? – domandò uno di loro, con un ghigno malizioso sulle labbra.
- Divertiti con noi. – continuò un’altra voce. Mi girai trovandolo dietro di me, mi toccò il braccio. Lo scostai.
- Lasciami stare. – gli dissi allontanandomi. Ero sola con quattro ragazzi che volevano di sicuro abusare di me…pregai affinché qualcuno si trovasse per di là…
- Anche aggressiva…bhe, non potevamo chiedere di meglio. – annunciò una terza voce provocando la risata di tutti. Iniziai a spaventarmi sul serio. Si accerchiarono attorno a me e stavano per violentarmi quando una macchina a tutta velocità non comparve al centro del quartiere. Sperai che fosse qualcuno pronto a salvarmi, e non un loro amico.
- Sali in macchina. – Quella voce, quel corpo, quegli occhi…Harry mi urlò di entrare nella sua vettura. Nella sua voce c’era rabbia. Rimasi un po’ ad osservare e vidi che Harry confabulava qualcosa con quegli individui, dopodiché salì anche lui e occupò il posto accanto al mio. Andammo via a tutta velocità.
- Perché lo hai fatto? L’ultima volta stavi per aggredirmi tu. – gli feci notare, la sua mascella s’irrigidì e notai che strinse le mani sul manubrio. Le nocche diventarono bianche.
- Non ti avrei mai fatto del male. – rispose lui con tono infastidito. –non sai quanto mi è dispiaciuto.– terminò lasciandomi interdetta.
Siamo due persone opposte io e te. Perché salvarmi? Non potevi lasciarmi a morire lì? – chiesi incrociando le mani al petto. La macchina si fermò bruscamente facendomi sobbalzare. Harry si girò e mi disse…
- E’ questo che vuoi? – chiese. – morire? Posso riportarti indietro se vuoi. – disse sbattendo la mano sul manubrio.
- Meglio qui con te. – conclusi arrossendo in volto. Harry sembrò calmarsi a quelle parole. Mi guardò e i suoi occhi su di me mi provocarono un senso di smarrimento.
- Senti. – cominciò. – voglio provarci con te, quel dolore al polso…non so spiegarmelo. Il problema è che tu non sei come le altre. – mi confessò abbassando lo sguardo. Il tono era frustato. Forse avrei dovuto dargli un’altra possibilità.
- Portami a casa. – gli dissi con tono dolce. Alzò il volto e mi sorrise, il mio stomaco fece capriole non riuscii a non sorridergli.
 
APRILE 2012
Io e Harry eravamo amici. Lui era gentile e disponibile, proprio come il primo giorno che lo vidi. Il posto accanto al mio era stato occupato da lui, così come il mio cuore. Si! Io amavo Harry. Mi teneva lontano dai pericoli, andavamo insieme a scuola e tornavamo a casa. Gli raccontavo aneddoti su come conquistare ragazze. Lui si definiva “incapace” ma non sapeva che su di me aveva fatto centro solo che io non gli interessavo, mi voleva come amica, una sorella.
- Mi ha mollato. – disse d’un tratto. Si girò verso di me e mi rivolse uno dei suoi sorrisi più belli. Mi sciolsi a quella vista.
- E’ una cretina. – commentai pensando a quella ragazza che lo aveva lasciato, che idiota. – e perché? – continuai. Si strinse le mani mentre giocava con il mio anello, sorrise rimanendo lo sguardo fisso.
- Non sono riuscita a dirle “Ti Amo” – mi rivelò, lasciandomi stordita. Quella frase era tutto ciò di cui avevo bisogno e volevo che fosse proprio Harry a dirmela. Gli sorrisi e gli accarezzai i ricci.
- Fai pratica con me. – annunciai sorridente. Almeno avrei visto cosa si provava. Mi guardò perplesso prima di girarsi completamente verso di me.
- Cosa? – chiese ancora stordito.
- Dillo prima a me e poi vai da quella cretina, così la riconquisterai. – gli spiegai. Potevo fare l’egoista e dire di lasciarla perdere ma non ce la facevo. Tenevo troppo a Harry…in 4 mesi aveva sconvolto la mia vita.
- Ti Amo. – disse con voce roca. Dentro di me il cuore perse un battito, e stavo per piangere. Come vi sentireste quando un ragazzo ama un’altra e non voi?? Io stavo per lanciare tutto in aria e strapparmi i capelli dalla testa.
- Bene, ora vai da lei e diglielo, su. – lo incitai. Lui rimase fermo con lo sguardo su di me. Perché non si voltava?
- L’ho già fatto – dichiarò sorridendomi. Non ebbi il tempo di connettere quella frase a tutto il resto che le sue labbra poggiarono sulle mie. Lo abbracciai ricambiando quel bacio e desiderandolo da più di 4 mesi, afferrai i suoi ricci in una stretta mentre lui depositava baci vicino la mascella. Ci staccammo.
- Ti amo anche io, Harry. – risposi abbracciandolo.
 
MAGGIO 2012
Ero felicemente fidanzata con un magnifico ragazzo, lo amavo da morire. Era circa un mese che stavamo insieme, un mese che lo amavo sempre di più. La scuola era agli sgoccioli e l’esame ci aspettava. Harry fu ben accolto in casa mia, mio padre fu felice di conoscerlo e di constatare che era un ragazzo magnifico. Mia mamma già pianificava le nozze mentre mia nonna piangeva per la felicità.
- Me la fai tu la tesi? – chiese Harry con una faccia da cucciolo.
- Styles, studia, altrimenti niente vacanza insieme. – lo minacciai. Avevamo deciso di passare l’estate insieme nella tenuta di mio padre in California. L’idea di rimanere sola con Harry mi allettava. Dopo la mia minaccia, ficcò la testa nel libro e non n uscì prima di cena.
- Lo sai che la luna e il sole sono innamorati? – ruppi il ghiaccio. Eravamo distesi sul terrazzo di casa mia e la notte incombeva su di noi. Harry teneva un braccio intorno al mio fianco e accarezzava la mia schiena.
- Che sfortuna. – rispose, mi girai verso di lui e appoggiai la testa sul suo petto.
- Perché? – chiesi. Lui si mise seduto e lo assecondai. Si fissava le mani.
- Rincorrersi senza mai trovarsi è la peggior condanna. Meglio essere come le stelle, sempre insieme. – dichiarò guardando il cielo, afferrai il suo volto e lo baciai dolcemente. Mi strinse i fianchi e cominciò ad approfondire il bacio, la sua lingua trovò la mia e la rincorreva, così come la luna e il sole. Mi lasciai andare ad un disperato bisogno di lui, mentre le stelle illuminavano la notte.
 
GIUGNO 2012
Gli esami erano finiti, io e Harry eravamo stati promossi a pieni voti, quando ci si metteva era davvero intelligente. Tra due mesi saremmo dovuti partire per la California…un mese insieme al mio ragazzo da soli, lo avrei tenuto tutto per me. Non eravamo ancora andati oltre al singolo bacio, coccole e carezze. Dentro di me avevo un’esasperante bisogno di lui, d’altronde avevo 18 anni. Mi misi seduta contando sulla mia mano, mancava un giorno ai nostri due mesi. Per tutte le ragazze avevamo corso troppo, le famiglie, la casa ma io e Harry sembravamo una coppia sposata…ogni tanto quando non avevamo niente da fare, pianificavamo il nostro matrimonio…
- Liz, domani sono due mesi che stiamo insieme. – sbottò Harry. Era sdraiato sul mio letto e con i piedi solleticava la mia schiena.
- Bravo, genio. – applaudii per finta, lanciandomi addosso a lui…
- Devo dirti una cosa. – annunciò scostandomi, ecco la batosta…odiavo a morte quella frase, non sapevo mai che aspettarmi così mi preparai al peggio, ovvero, che mi avrebbe lasciata.
- Parla. – risposi sbuffando.
- Non sono vergine. – mi confessò dondolando. Che?? Tanta paura per niente…lo spinsi scherzosamente sul letto.
- Ed io che pensavo volessi lasciarmi. – dichiarai. Mi guardò intensamente.
- Mai. neanche quando le stelle si spegneranno. Tu sei mia. – amavo quando rivendicava il suo possesso su di me. Lo baciai dolcemente mordendogli il labbro. Era tutta la mia vita.
LUGLIO 2012
Fu il mese più bello, forse il più bello sin dall’inizio della nostra storia. Per festeggiare i nostri tre mesi, Harry mi portò al mare. Corremmo con la sua macchina, sfrecciavamo veloci. La sua mano incrociata alla mia e l’altra sul manubrio. Stavo vivendo l’estate più bella di tutte. Arrivammo su una spiaggia deserta, senza nessuno. I granelli entravano nelle mie scarpe solleticando i piedi.
- Ma non c’è nessuno, mi hai portato nel giorno in cui non c’è nessuno. – dissi triste. Avevo voglia di vedere gente…lui mi abbracciò da dietro e poggiò la sua testa sulla mia spalla.
- Amore, qui ci sono tutti. – sussurrò al mio orecchio. Non capii. – Tu sei tutti. Sei mia mamma, mio padre, la mia famiglia, i miei amici. Quando ci sei tu, non c’è bisogno più di nessun altro. – terminò facendomi piangere. Mi girai con le lacrime. Lui mi accarezzò le guance. Lo baciai con foga, desiderandolo peggio dell’acqua, dell’ossigeno per vivere. Volevo lui. Per sempre.
- Fa’ l’amore con me. – gli chiesi. Il suo sguardo incrociò il mio. – Ti prego. Ti voglio in me. – dissi quasi come una supplica, ci amavamo incondizionatamente.
 Afferrò i miei fianchi e continuò a baciarmi con foga. Cominciò a sbottonarmi la camicetta di cotone che indossavo, lasciandomi in reggiseno. La stessa cosa feci con lui. Lo privai della sua maglietta rimanendolo a torso nudo davanti a me. Il suo corpo era perfetto. Con le dita tracciavo linee immaginarie prima di depositarvi baci. Era così dannatamente bello e così dannatamente mio. Mi stese sulla sabbia prima di invadere i miei seni con le sue labbra e lasciare qualche morso qua e là. Amavo lui. Tutto. La sua erezione premette contro la mia coscia facendomi gemere. Con le mani lo privai del pantalone e con le dita gli sfilai pure i boxer. Era nudo innanzi a me.
- Anche a te signorina. – disse con la voce roca.
Lasciai fare tutto a lui. Con fare esperto mi spogliò completamente, con le dita cercò di entrare nella mia intimità ma lo fermai.
- No. – ansimai – ti voglio dentro di me. – implorai. Lui capì il mio disperato bisogno e si lasciò andare. Eravamo coperti dal nostro amore che ci rese unici mentre lo sentivo entrare. Fu così dolce con me; le spinte mano mano aumentavano, il sudore copriva entrambi ma non importava, goccioline cadevano sulla mia faccia e con la lingua cercavo di prenderle, volevo assaggiare il suo sapore. Lo spazio tra le nostre labbra venne interrotto dai baci che momentaneamente Harry mi regalava, mandandomi in ecstasy. Il sentimento cresceva e la passione ci travolse entrambi. Un solo corpo e una sola anima. Liz e Harry…le due stelle sempre insieme.

Venimmo urlando l’uno il nome dell’altro e ci accasciammo sulla spiaggia fredda della sera.
23 LUGLIO 2012
Non dimenticherò mai quella sera. Domenica 23 Luglio. Faceva caldo eppure un temporale venne giù mandando via tutte le persone dalla strada. Io e Harry presi per mano, corremmo verso una residenza abbandonata in una radura, era aperta e vi entrammo. La paglia popolava quel posto e il buio era signore. D’un tratto sentii una presenza avvicinarsi alla mia schiena. Mi girai. Nonostante fosse scuro, la luna illuminava il sorriso del ragazzo che avevo dinanzi. Diedi due baci alle sue fossette che da sempre mi tentarono. Con dolcezza cominciò a baciarmi, mi aggrappai al suo collo cingendo le gambe attorno il suo bacino. L’erezione dura di Harry premeva sulla mia intimità, il che mi fece gemere. Non sapeva quanto io lo amassi, quanto fosse essenziale per me, sarei morta per lui, avrei donato il mio cuore pur di vederlo sorridere. Avrei solcato mille oceani per trovare quegli smeraldi che ogni volta mi fissavano. Era troppo banale dire che lo amavo, cosa c’era di più dell’amore? L’assoluta perfezione. Ed Harry lo era.
- Dammi mille baci, poi cento, poi altri mille, poi ancora cento. Poi fino ad altri mille, poi ancora cento. Poi quando ne avremmo fatti molte migliaia, li confonderemo perché non sappiano o perché qualche malvagio possa essere geloso poiché sa tanto esserci di baci. – mi recitò ansimando…lo afferrai affinché il suo volto raggiunse il mio.
- Mi canti anche Catullo, ora? – cercai di spifferare in preda a gemiti.
- Catullo amò alla follia Lesbia, lo amò “con tutto se stesso” ed è la stessa cosa che io provo per te. – mi dichiarò.
Continuammo a baciarci sotto tuoni e lampi, pioggia battente dirompeva all’esterno mentre noi eravamo coperti dal nostro amore.
- Harry, sei l’assoluta perfezione. – dissi appoggiando il capo sul suo petto.
- Liz, resterò con te…per sempre. – confessò con un filo di voce. Ci assopimmo insieme.
Le pagine finirono. Il resto…tutto bianco. Quel diario, in cui lei annotava la sua vita, terminò con il suo ricordo più bello. Ed era giusto che fosse così.  Lo giravo e rigiravo tra le mani pensando a quegli splendidi momenti passati con la mia unica ragione di vita, Liz. Quella struttura bianca, liscia avanti a me era dello stesso colore delle pagine. Ancora non riuscivo a rendermene conto. Liz non c’era più. Liz era morta. Una macchina, un incidente, il fianco della mia vettura irriconoscibile e il suo corpo esile giaceva a terra. Ricordo ancora le sue ultime parole.
“Harry, sto per andarmene, non piangere per me. Ti aspetterò lassù e ti osserverò. Starò con te ogni momento. Troverai una bella donna, farai dei figli e tu morirai vecchio…ma io ti aspetterò. Ti amo, dolce Harry.”
Troppo poco tempo. Avevamo avuto troppo poco tempo. E pensare che mancavano poche settimane alla nostra partenza. Perché, Signore, prendi sempre le persone buone con te? Liz era la mia stella, perché me l’hai portata via??. Ogni sera ammiro la luna perché Liz è la stella più bella di tutte e la più luminosa. La raggiungerò un giorno, ma non ancora.
- Sarò la tua stella, Liz, te lo prometto. – annunciai sorridendo alla luna. Diedi un bacio alla sua lapide e me ne andai.
 

ANGOLO AUTRICE :D
Prima One-Shot in assoluto. E’ molto deprimente :’(, io stavo per piangere. Spero i siate emozionate perché non credo di essere molto brava a scrivere questo genere di storie, se ci fosse stata Jane, avrebbe avuto conati a non finire ahaha. Se vi è piaciuta, fatemelo sapere…a mio dire, non fa tanto cagare però…RECENSITEEE *-*
Buona lettura. :D
 
   
 
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