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Autore: kotiropotato    05/03/2013    3 recensioni
E' passato un anno dall'epica battaglia di Hogwarts.
Draco Malfoy, camminando per il viale alberato davanti a villa Malfoy, pensa a tutti i brutti ricordi legati a quel posto, in particolare la sua "trasformazione" in Mangiamorte...
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Dal testo:

"Ancora ricordavo gli orrori che avevano un legame con quella casa, come la fredda giornata estiva in cui venni marchiato. Mi sentii pizzicare l'avambraccio sinistro, ma lo ignorai e mi immersi nei ricordi, che bruciavano; non come il fuoco, caldo e piacevole, ma come il ghiaccio."
Genere: Malinconico | Stato: completa
Tipo di coppia: Nessuna | Personaggi: Draco Malfoy
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Dopo la II guerra magica/Pace
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Impresso nella Pelle...

Era un freddo pomeriggio di inverno, camminavo lungo il viale deserto orlato di cipressi quando vidi l'imponente Villa Malfoy, la villa bianca circondata da siepi molto più alte di me, che mi facevano sentire piccolo e insignificante.

Quella era la casa che ormai da qualche anno odiavo, era la mia casa.

Mi fermai per qualche minuto davanti agli enormi cancelli di ferro battuto, con l'amaro nella bocca e la mente piena di ricordi, per la maggior parte orribili, legati a quella casa. Varcai i cancelli.

Ancora ricordavo gli orrori che avevano un legame con quella casa, come la fredda giornata estiva in cui venni marchiato. Mi sentii pizzicare l'avambraccio sinistro, ma lo ignorai e mi immersi nei ricordi, che bruciavano; non come il fuoco, caldo e piacevole, ma come il ghiaccio.

Mia zia Bellatrix era stata orgogliosa di me, mi aveva detto che per me, per la mia famiglia, era un onore e io dovevo sentirmi tale, onorato del compito che mi era stato affidato, ma io avevo paura.

Era quasi riuscita a convincermi, stavo combattendo la paura, ero ad un passo dalla vittoria. Solo una cosa me la fece scivolare via tra le dita come sabbia: il comportamento di mia madre.

Narcissa Malfoy era sempre statail mio esempio di forza interiore, ma essa stava lentamente scemando.

Lei si chiudeva in sè stessa, piangeva, non dormiva, non mangiava. Aveva smesso di vivere.

«Ho paura» le dissi un giorno.

Lei tra le lacrime mi rassicurò che non dovevo, che -come diceva mia zia- era un onore enorme e che se lui aveva scelto me. Ma le sue erano parole vuote, senza anima: parole morte, in cui non aveva mai creduto..

Andai a Hogwarts, iniziai a chiudermi i me stesso, a piangere e disperarmi. Mi sentivo vuoto, sbagliato.

Portai a termine il mio compito, o forse non lo feci. Ma la tortura non finì li: lui mi trattò come un burattino, costringendomi a seguire il suo volere. E io non potevo fare altro che eseguire i suoi ordini. Tutto ciò sotto lo sguardo distrutto di mia madre.

In quel momento uscii dalla prigione di ghiaccio, dai miei ricordi, con un brivido.

Le gambe cedettero, mi accasciai a terra e piansi.

*

Erano ormai passati anni, era una tetrae nebbiosa mattina di febbraio, quando un grido, un grido di un bambino ruppe il silenzio.

Mio figlio era nato.

Aspettai davanti alla porta, quei pochi centimetri che mi separavano dalla mia famiglia.

Quando mi fu concesso di entrare nella stanza, mia moglie mi mise tra le braccia un fagottino, il mio piccolo.

Aveva i miei stessi occhi il piccolo Scorpius, i miei stessi capelli, era la mia esatta copia. Ma non doveva assolutamente diventare come suo padre, non doveva diventare un mostro come me, lui meritava molto di più.

Mentre lo prendevo in braccio, scorsi di sfuggita la cicatrice del Marchio sull'avambraccio sinistro. Sembrava impossibile come un disegno marchiato a fuoco sul braccio potesse cambiare la vita di una persona.

Guardai con amore il mio piccolino.

Non sarai il burattino di nessuno, sarai solo mio, di nessun'altro. Ogni singola decisione che influenzerà la tua vita sarà tua, tua e basta. Avrai un'infanzia, un'infanzia vera. Non avrai il destino impresso nella pelle pensai, baciandolo sulla fronte, felice e orgoglioso come non lo ero da molto tempo.



Angolo dell'autrice che si sente stupida ma felicissima di essere riuscita a completare la sua seconda fanfiction:
Ciao ancora, 
devo dire che questa fanfiction mi piace decisamente di più della prima...
Se vi siete portati dietro pomodori o qualsiasi altro ortaggio, siete pregati di portarli fuori dall'edificio.
Rigrazio in anticipo anche stavolta coloro che leggeranno la mia fanfiction su questo personaggio odiato da molta gente (così ho constatato, poi se mi sbaglio riferitemelo). Devo ammettere che anche io inizialmente lo odiavo, ma poi ha iniziato a farmi pena e... eccomi qui a scivere ff su di lui!
*Che stai facendo? Stai raccontando tutta la tua vita? Vuoi far scappare dalla noia i pochi lettori che stanno dietro a quelle che tu chiami tue creazioni? (sempre che ce ne siano)... Stupida, stupida e stupida*
Ehmmmm, vi prego di scusare i mio alter ego... e la mia pazzia...
Stavo dicendo... si! Ringrazio ccoloro che recensiranno, seguiranno, leggeranno o (chissà, niente è impossibile) aggiungerà questa one-shot tra i preferiti (ok, adesso sto esagerando).
Bho, adesso vi lascio prima che vi addormentiate.
Salutoni a TUTTI i fan di Harry Potter,
Vostra pazzamente stupida Felpato98
  
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