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Autore: Melanto    21/09/2007    8 recensioni
Aria. Acqua. Terra. Fuoco. Alla disperata ricerca del Principe scomparso, mentre nel cielo rosseggia un'alba che odora di guerra. Una lotta contro il tempo per ritrovare la Chiave Elementale, prima che finisca nelle mani del Nero, e salvare il pianeta.
Siete pronti a partire?
Genere: Avventura, Fantasy | Stato: completa
Tipo di coppia: Shonen-ai | Personaggi: Alan Croker/Yuzo Morisaki, Hajime Taki/Ted Carter, Mamoru Izawa/Paul Diamond, Teppei Kisugi/Johnny Mason
Note: AU | Avvertimenti: Contenuti forti
Capitoli:
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- Questa storia fa parte della serie 'Elementia Esalogy'
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ELEMENTIA
- The War -





CAPITOLO 2: I quattro Elementi (parte III)

Fyar Major, Città Elementale- Arcipelago delle Fyarandas ad Ovest delle Terre Centrali.

Le nubi del Raiju Mountain erano, come al solito, attraversate da intense scariche elettriche il cui bagliore e l’eco gorgogliata dei tuoni riuscivano ad essere visibili e udibili fino alla Scuola Elementale.
Percorrere a piedi il tratto che conduceva alla struttura fu un toccasana per il Master Hyuga, nonostante il suo stomaco continuasse a risentire dei postumi del mal di mare. Con passo sicuro ed un colorito meno pallido di quando era arrivato, varcò il grande ingresso della cinta muraria della scuola affiancato dal Magister Wakashimazu che lo aveva rapidamente aggiornato su quello che era accaduto in sua assenza.
Avanzarono nel cortile, nel cui centro era stata eretta una statua raffigurante la Divina Maki in groppa al suo delka màlayan, diretti ad una delle due immense pagode dalla base rettangolare. Più distante era visibile la costruzione che ospitava gli alloggi degli Elementi e, ancora più in fondo, gli sterminati campi di addestramento.
“Ehi, tu!” chiamò Kojiro ad un tratto, fermando uno degli allievi che lo raggiunse subito.
“Sì, Master?”
“Vai dall’Alchimista Kira e digli che ho assoluto bisogno di un qualcosa che mi rimetta a posto lo stomaco, intesi?”
Il ragazzo annuì, allontanandosi rapidamente.
“Portamelo in Sala Riunioni il più presto possibile!” concluse il Master riprendendo a camminare.
Assieme al Magister Wakashimazu entrò nella pagoda di sinistra e salì rapidamente le scale che li condusse alla sommità. Nella ascesa erano accompagnati da immensi affreschi raffiguranti scene di guerra dove le quattro Dee Elementali affrontavano l’armata demoniaca della malvagia reietta.
La luce entrava a sprazzi dalle rade finestre di modeste dimensioni, rendendo l’interno pieno di ombre che disegnavano inquietanti figure sulle pareti e il pavimento.
Arrivati all’ultimo piano, percorsero con passi decisi lo stretto corridoio che terminava con una porta rossa intarsiata in nera ossidiana che riproduceva lo stemma della Scuola del Fuoco.
Il Master spalancò l’ingresso, interrompendo il sommesso brusio proveniente dall’interno. La luce vivida, che illuminava a giorno la stanza circondata da finestre, lo investì in pieno, ma il cambiamento improvviso di luminosità sembrò non provocargli alcun fastidio. Entrambi i maghi guerrieri entrarono con passo deciso.
“Ce ne avete messo di tempo!” sbottò uno dei due presenti, seduto su un morbido cuscino attorno al basso tavolino rettangolare che era posto al centro della stanza.
Ken si strinse nelle spalle, alzando gli occhi al cielo. “Non guardare me, Louis, Kojiro ha voluto a tutti i costi farsela a piedi.”
“Chiudete il becco voi due!” disse il Master, agitando una mano e buttandosi a sedere con poca grazia su un altro cuscino. Si liberò del mezzo pettorale in metallo e allentò i bottoni dell’abito che indossava da sotto. “Ho passato gli ultimi giorni a bestemmiare i Master dell’Aria e dell’Acqua, perché c’è anche lo zampino di Hikaru, ne sono certo! Grazie a loro ho sofferto il mal di mare in una maniera atroce: avrò riversato litri e litri di vomito nelle acque del Mare Raskano!”
“Che schifo.” sorrise Magister Schneider con una smorfia.
“Non dirlo a me, Karl!” e attese che anche Ken si sedesse prima di continuare. “Perfetto, ora che ci siamo tutti vi comunicherò le notizie per cui ho indetto questa riunione.”
“Ah, sono più di una?” intervenne Napoleon.
“Sì, una peggio dell’altra: quale volete per prima? La brutta o la bruttissima?!”
Schneider sospirò. “Comincia da quella che temiamo di conoscere già.”
“Siamo in guerra contro Gamo.”
“Appunto” annuì il Magister, mentre Kojiro inarcava un sopracciglio.
“L’Airone aveva ragione nel dire che le notizie volano veloci come il vento.”
Wakashimazu si passò una mano tra i capelli, tirandoli indietro. “E’ da un paio di settimane che non si parla d’altro, le informazioni ci sono arrivate dai vari mercantili che scendevano lungo le coste Nord, ma aspettavamo qualche conferma dalla capitale.”
“Ebbene, ecco la conferma: ero presente quando un posseduto ha portato il messaggio di Minato” rivelò Kojiro e Karl inarcò un biondo sopracciglio con preoccupazione.
“Un posseduto?!”
“Già… Gamo ha l’appoggio del Nero.”
“Oh, Dee…” scosse il capo Wakashimazu “…questa non ci voleva!”
“E questa era la brutta notizia o la bruttissima?” domandò Napoleon.
“La brutta” rispose Kojiro.
“Vuoi dire che c’è di peggio?!” sbottò l'altro incredulo.
“Sì, il Principe Tsubasa e la Chiave Elementale sono scomparsi.”
Karl si portò una mano alla fronte. “Stai scherzando, vero?”
“E io mi sarei quasi ucciso a patire il mal di mare per farvi uno scherzo?!”
“La situazione è peggiore del previsto” constatò Napoleon "Certo che il Principe ha scelto il momento migliore per darsi alla macchia!”
“Lasciamo perdere, per carità!”
“Quindi? Come ci muoviamo?” intervenne Magister Schneider, piuttosto pensieroso.
“Noi non ci muoviamo” scosse il capo Hyuga “I preparativi per la guerra ci porteranno via tutto il tempo a disposizione. Saranno degli Elementi a muoversi, uno per ogni Scuola. Andranno a Raskal dove riceveranno tutte le istruzioni e poi partiranno alla volta del Sud.” Lentamente si portò una mano alla tempia. “Ed ora, vi prego, fatemi un nome, ho l’emicrania!”
I tre interpellati si ammutolirono all’improvviso, cercando di scandagliare tra tutti i loro allievi quello con le caratteristiche più adatte per la missione.
Louis sbuffò, intrecciando le mani dietro la testa. “Accidenti ci sono parecchi nomi interessanti…”
“A me ne serve uno solo.”
Karl Heinz schioccò le dita in direzione di Wakashimazu. “Mamoru Izawa. Che ne dici Ken?”
L’altro annuì lentamente con espressione meditabonda. “Sì, secondo me andrebbe bene.”
“Eh no, un momento!” si intromise Napoleon “Mamoru ha firmato per essere messo come Elemento d’avanguardia in caso di guerra, non credo la prenderebbe bene se sapesse che, invece, dovrà correre dietro ad un Principe sperduto nella parte diametralmente opposta al fronte!”
“Non mi aspetterei un comportamento diverso da uno dei nostri” accordò Schneider facendo spallucce “Tuttavia, dovrà fare buon viso a cattivo gioco, non abbiamo molto tempo da perdere in chiacchiere.”
“Fermate la giostra” Kojiro si animò, agitando le mani “Chi è Izawa?!”
“Un Sesto Livello” spiegò Ken “Davvero notevole per la sua età, testardo, ma affidabile.”
Il Master ci pensò un po’. “Fatemelo vedere.” Si alzò con un gesto deciso che, però, gli strappò una smorfia sofferente. Reggendosi lo stomaco ancora in subbuglio, che lo torturava con i crampi, si diresse alla finestra che dava sui campi di addestramento, seguito da Magister Schneider che si fermò di fianco a lui.
“Lo vedi il gruppo allenato da Magister Gentile?” disse indicando un punto della distesa arida. Hyuga acuì la vista, individuando l’insegnante che stava spiegando come trapassare un corpo con il fuoco senza distruggerlo. Il Master lo vide richiamare uno degli allievi che si posizionò al centro dello spiazzo. Aveva i capelli neri e lunghi legati con una coda. Si mise in posizione e caricò il colpo nella mano destra all’interno della quale si formò una sfera infuocata. L’allievo la lanciò contro un enorme masso, lasciandolo perfettamente intatto tranne nel punto dove l’aveva colpito e che lo aveva trapassato da parte a parte con un foro circolare e preciso.
“Ecco, quello è Izawa.”
Kojiro annuì. “Ditegli di raggiungermi nel mio studio.” D'un tratto qualcuno bussò, interrompendo la riunione.
“Avanti” intimò Magister Napoleon ed il giovane Elemento che il Master aveva fermato nel cortile scolastico fece capolino con un bicchiere disperdente uno strano fumo grigiastro, freddo come nebbia.
“Oh, eccoti! Era ora!” esclamò Hyuga, andandogli incontro e strappandogli l’oggetto dalle mani.
“Ha detto l’Alchimista Kira di berlo tutto d’un fiato” spiegò il giovane, mentre Schneider assumeva un’espressione schifata.
“Dico… ma ti fidi a bere quell’intruglio?”
“Senti, sto soffrendo, peggio di così non può andare, inoltre, nonostante sia un tipo strano, Kozo Kira è un ottimo Alchimista” e bevve la strana pozione fino all’ultima goccia senza nemmeno respirare. La sua espressione la disse parecchio lunga sul sapore. “Ma che roba è?!” esclamò, assumendo un colorito verdognolo.
“L’Alchimista l’ha chiamato ‘resuscita-morti’…” annuì l’Elemento “…dice che è l’intruglio che usa per farsi passare la sbornia!”

*

Alastra, Città Elementale - Pianure di Bryzla, Terre Centrali Orientali.

“Volete parlare con me, Master?” L’Elemento Yuzo Shiroyama(1) parve piuttosto sorpreso e non si premurò di nascondere tale sensazione.
Jun sorrise, annuendo lentamente. “Vieni, andiamo alla voliera” disse iniziando a camminare lungo il corridoio per il quale era giunto.
“Sì, signore.” Il giovane dietro di lui lo seguì, non prima di aver rivolto un inchino di saluto nei riguardi del Magister Misaki.

La voliera si trovava sulla cima del più alto torrione di Alastra, ed era enorme.
Le phaluat(2), le fenici dell’aria, animali sacri alla Divina Yayoi, ormai nidificavano solo in quel luogo.
Le grandi gabbie in ferro lavorato erano aperte e gli uccelli potevano liberamente entrare ed uscire, volteggiare nell’intorno e appollaiarsi sulla sommità per osservare, dal punto più alto, l’immenso panorama sottostante che si stendeva fin dove la vista poteva scorgere, e oltre.
Jun e Yuzo giunsero rapidamente in quel luogo, dove le phaluat cantavano e si riposavano beatamente. Il Master atterrò senza il minimo rumore, mentre le tuniche candide oscillavano ai suoi movimenti nell’avanzare sul marmo candido, con le mani intrecciate davanti a sé.
Yuzo atterrò un attimo dopo.
“La voliera è in perfetto ordine.” Lo raggiunse la voce del Master che osservava l'ingresso alle gabbie.“Te ne occupi sempre tu?”
L’Elemento sorrise, poggiando i libri su di una panchina. “Sì, signore. Il Magister non si è ancora ripreso dalla caduta…”
“A proposito, come sta Jinnosuke(3)?”
L’altro sospirò. “Si lamenta” disse con ironia e Jun rise.
“Allora vuol dire che sta benissimo.”
Yuzo lo superò, avanzando all’interno della voliera. “Ah, Master, si è schiuso l’uovo di Taleja!” disse tornando all'esterno con il cucciolo di phaluat tra le braccia. “Abbiamo deciso di chiamarlo Meluha.” L’uccellino, grande quanto un gatto ben pasciuto, stava cambiando già il piumaggio. Dalla candida lanugine stavano spuntando delle meravigliose piume cangianti di migliaia di riverberi dorati. Gracchiò un paio di note stonate, ma sembrava essere a proprio agio in braccio all’Elemento e socchiusi gli occhi, neri e tondi come bottoni, si appisolò beato.
“Un bel nome.” Jun gli passò un dito sulla testolina.
“Master, se posso…” cominciò Yuzo “…siete tornato prima del previsto. È successo qualcosa?”
L’altro sospirò profondamente dopodiché indicò la panchina sulla quale Yuzo aveva poggiato i libri.
“Vieni, sediamoci. E’ proprio di questo che vorrei parlarti.” Entrambi presero posto, rilassandosi contro la spalliera in marmo e ferro.
“Qualcosa di grave?” domandò l’Elemento.
“Di molto grave” fu la risposta che ottenne e gli fece dipingere un’espressione preoccupata, mentre continuava a carezzare lentamente Meluha.
“Si tratta di Minato Gamo.”
“Gamo del Nord?”
Jun annuì. “Ha mosso guerra agli Ozora.”
“Cosa?!” fece eco con totale sgomento. “Ma… ma perché?!”
“Yuzo, dietro certe azioni non c’è mai una spiegazione logica. La sete di potere può accecare la ragione.” Lasciò che metabolizzasse la notizia prima di aggiungere la parte peggiore della faccenda: “Il Nero sarà dalla sua parte.” Come aveva immaginato - e a ben ragione - ciò sembrò sconvolgere l’Elemento ancora di più, infatti i suoi occhi scuri si allargarono sconcertati.
“Anche lui?!”
“Sì, purtroppo.”
Yuzo inspirò, tornando a guardare la phaluat tra le sue braccia. “Quindi dobbiamo prepararci alla guerra?” ma l’idea sembrava non piacergli affatto.
“Proprio così. Ogni Scuola darà il suo contributo a supporto dell’Esercito Reale, ovviamente. Le nubi sono nere all’orizzonte.”
“Sì, capisco.”
Jun rimase a studiare le sue reazioni per qualche momento prima di sorridere. “Tu sarai impegnato altrove.”
“Altrove?!” fece eco l’Elemento non riuscendo a capire. “In che senso?”
Il Master mosse lo sguardo al cielo limpido che sovrastava Alastra, inspirando a pieni polmoni l’aria più pura di Elementia. “Vedi, poco prima che giungesse la notizia del tradimento di Gamo, un altro evento ha contribuito a minare la tranquillità delle Terre Centrali.” I suoi occhi scuri tornarono a spostarsi verso l’allievo di Sesto Livello conferendo al viso un'espressione seria. “Il Principe Tsubasa è scomparso insieme alla Chiave Elementale, mentre era in viaggio nelle Terre del Sud.”
“Scomparso?”
“Sì” annuì “Aveva un ritardo di una settimana sul suo rientro… ed ora è più di un mese. Noi Master temiamo che possa malauguratamente finire nelle mani degli Stregoni e sai quale catastrofe sarebbe se il Nero riuscisse a mettere le mani sulla Chiave, vero?”
“Sì, signore” confermò l’Elemento con espressione pensierosa prima di sorridere. “Beh, ma dei Magister d’Aria potrebbero partire subito per il Sud! Ci metterebbero poco tempo a-”
A Jun dispiacque spegnere il suo entusiasmo.
“Ci avevamo pensato anche noi, poi è arrivata la notizia della guerra e le cose sono improvvisamente cambiate. I Magister servono qui e al fronte, per organizzare la difesa.”
“Oh…”
“Per questo la nostra scelta è caduta su dei semplici Elementi.”
Quelle parole lo fecero irrigidire all'improvviso, mentre l’Airone continuava a spiegare.
“Quattro Elementi, uno per ogni Scuola, potrebbero muoversi facilmente sul territorio senza attirare attenzioni… indesiderate.” Il giovane cambiò posizione, sporgendosi di più verso il suo interlocutore. “Mi spiego: se l’AlfaOmega non è al corrente della sparizione del Principe e della Chiave, ebbene, noi faremo in modo che continuino ad ignorare la faccenda per quanto più tempo possibile.”
Yuzo deglutì a fatica, aggrottando le sopracciglia e sentendosi improvvisamente a disagio. “E… e perché tutto questo lo state dicendo me, Master?”
“Oh, bella! Perché tu sarai l’Elemento d’Aria in questa spedizione!”
Il giovane impallidì di colpo e balzò in piedi, continuando a stringere la povera Meluha. “No! Assolutamente no! E’… è fuori discussione!” esclamò con vigore mentre la phaluat gracchiava contrariata per essere sballottata in quel modo. L’Elemento le carezzò la testa, cercando di acquietarla nuovamente e continuando a parlare a raffica. “I-io non ho mai lasciato Alastra da quando sono arrivato qui quindici anni fa! I-io non sono pronto per una missione così delicata, n-non ne sarei all’altezza! I-io-”
“Siedi e stai calmo” gli impose Jun, continuando a sorridere. L’altro rilasciò un pesante sospiro rassegnato e fece come gli era stato ordinato. Lo sguardo che rivolse al Master era terrorizzato.
“Sapevo che avresti reagito così” cominciò il Caposcuola “Ti conosco da anni e per me sei come un libro aperto, ma, mi spieghi perché devi essere sempre tanto insicuro? Se ho scelto te è perché so che sarai all’altezza della situazione, conosco le tue capacità e puoi farcela. Io mi fido di te.”
Il giovane abbassò lo sguardo senza rispondere. “Yuzo, tu vorresti diventare Magister, non è così?”
“Sì, signore” rispose mesto “Ognuno di noi lo vorrebbe…”
“Ebbene, restando ad Alastra non lo diventerai mai. L’esperienza è fondamentale. Elementia non è formata solo da questa città, ma tante e tante altre ce ne sono da vedere. Di cosa hai paura?”
“Io…” alzò lo sguardo tentando di dire qualcosa, ma lo riabbassò sospirando “…combinerò qualche disastro. Lo so.”
Jun rise, poggiandogli una mano sulla spalla. “E chi non ne ha fatti nella sua vita? L’importante è trarne sempre qualche insegnamento.”
“Sì, signore.”
“E comunque, il mio è un ordine” concluse l’Airone alzandosi in piedi. L'ultima parola era sempre la sua. “Partirai domattina, preparati.”
A Yuzo non rimase che annuire ed osservare la sua figura allontanarsi dopo aver spiccato il volo.
Rimasto solo, l’Elemento si concesse un ennesimo sospiro pesante, rivolgendosi poi alla phaluat che aveva alzato il becco nella sua direzione e lo osservava con curiosità.
“Eh, Meluha, sarà una catastrofe, me lo sento.”

*

Tyran, Città Elementale – Chakram Tyran, Terre Centrali Nord-orientali

“Per Santa Yukari Vergine! Alla faccia delle ‘cattive nuove’!” sbottò Magister Muller, incrociando le braccia al petto e rilassandosi contro lo schienale del pesante, quanto scomodo, scranno in pietra. Quest'ultimo era scolpito direttamente da uno spuntone di roccia emergente dal pavimento e per questo ancorato al suolo, così come il tavolo rotondo dove c’erano altre tre sedie intagliate ed inamovibili.
“E’ la peggiore notizia che potevi portarci, Genzo” convenne Sho con il viso poggiato in una mano e l’espressione scura.
Il Master sbuffò seccato, rigirando il bicchiere ricolmo di un liquore scuro e forte, perfetto a scaldare le ossa nelle fredde notti all'interno del Chakram Tyran. “Andatevela a prendere con Minato Gamo, va bene? Come se questa cosa non mi seccasse già abbastanza. Ora vediamo di trattare un problema alla volta: allora? Avete un nome da farmi per quanto riguarda l’Elemento da mandare a Raskal?”
Deuter Muller ci pensò un po’ prima di dire: “Shingo Takasugi, di Sesto Livello. In telecinesi è uno dei migliori.”
“Io propongo Inchon Cha(4). Settimo Livello, ha più esperienza e forza bruta” disse invece Shunko Sho ed il Marmo Nero inarcò un sopracciglio “Siete in disaccordo, quindi.” Infine osservò il terzo membro del Consiglio Scolastico “E tu, Herman? Che dici?”
Il giovane masticò lo stecchino, spostandolo da un lato all’altro della bocca. “Teppei Kisugi. Ha un’ottima tecnica, astuzia e a forza non se la cava male, in più: è minuto e veloce. Propongo lui.”
Genzo si grattò un sopracciglio. “Tre Magister, tre nomi diversi. Per le Dee! Non mi siete di molto aiuto lo sapete?!” Picchiettò le dita sulla superficie rugosa del tavolo con indecisione. “Va bene! Saranno le loro abilità a decidere: si sfideranno in un duello tutti-contro-tutti. Mandateli nell'Arena.” Lasciò la sala piccola e intima, mentre un filo di aria gelida faceva tremolare le candele, rischiando di spegnerle.

*

Fyar Major, Città Elementale – Arcipelago delle Fyarandas ad Ovest delle Terre Centrali.

Kojiro Hyuga era seduto dietro l’ampia scrivania del suo ufficio quando tre colpi secchi alla porta annunciarono l’arrivo dell’Elemento che era stato scelto per essere mandato a Raskal.
“Entra” ordinò in tono fermo ed il giovane varcò la soglia con passo deciso, richiudendo l’uscio dietro di sé.
“Volevate vedermi, Master?” domandò, fermandosi in una postura di riposo a pochi passi dal tavolo. Le mani dietro la schiena ed il viso imperlato di sudore per il duro allenamento che aveva portato avanti fino a qualche minuto prima.
“Sì, devo parlarti di una cosa molto importante…”
“Si tratta della guerra, signore? In quel caso ho già fatto richiesta per essere messo nelle forze d’assalto” ed un sorriso soddisfatto gli incurvò le labbra.
La Tigre Ardente rimase ad osservarlo in silenzio per qualche momento con le mani intrecciate sotto al naso.
“Ne sono al corrente, ma non è per quello che sei qui.”
Il giovane inarcò un sopracciglio con perplessità, senza però interromperlo.
“Il Principe Tsubasa Ozora è misteriosamente scomparso e tu dovrai metterti sulle sue tracce per ritrovarlo il prima possibile.”
“C-come… signore?” biascicò convinto di aver capito male.
“Partirai per Raskal dove troverai altri tre Elementi ad attenderti, insieme vi dirigerete a Sud. È molto importante che-”
“Con tutto il rispetto, signore” lo interruppe Mamoru bruscamente, mentre una smorfia irata deformava i tratti del suo viso “Non ho la minima intenzione di correre dietro a chissà quale reale viziato, mentre sta per scatenarsi l’Inferno al confine Nord delle Terre! Io sono un guerriero ed il mio compito è combattere non fare la balia di chissà chi!” disse d’un fiato con gli occhi nero pece che ribollivano di astio.
La Tigre ascoltò in silenzio la sua arringa, annuendo. “Queste parole ti fanno onore come Elemento di Fuoco, tuttavia…” e ridusse gli occhi a due fessure sottili e fiammeggianti “…tu farai esattamente ciò che io ti ho ordinato, mi hai capito bene?”
Il giovane abbassò lo sguardo, inghiottendo il rospo. “Sì, Master…”
Poi, Kojiro ammorbidì il tono. “Ascoltami, Mamoru: so che preferiresti essere nel vivo dell’azione quando sarà il momento, ma ritrovare il Principe e soprattutto la Chiave Elementale prima che possano cadere nelle mani del Nero è fondamentale ai fini della stessa guerra. Se lo Stregone a capo dell’AlfaOmega dovesse catturare il potere della Chiave non ci sarebbe più partita per la nostra fazione… e per lo stesso pianeta.”
L’Elemento annuì. “Capisco, signore.”
“Ne ero sicuro. Va’ a prepararti, partirai immediatamente” concluse, appoggiandosi allo schienale della sua poltrona e osservando l’altro che gli fece un rapido inchino. Kojiro lo fermò che aveva già aperto la porta. “Ah! Se vuoi un consiglio…” gli disse, facendolo voltare “…prenderei un màlayan per andare a Raskal… sai… le acque sono piuttosto agitate in questo periodo.”

*

Agadir, Città Elementale – Lago Agadir, Terre Centrali Sud-Occidentali.

“Ma... ti sembra il modo di dire certe cose?!” sbottò Mark, portandosi le mani ai fianchi ed avanzando di qualche passo sulla banchina.
Master Matsuyama sospirò, scuotendo il capo. “Scusa, hai perfettamente ragione, ma abbiamo poco tempo ed un mucchio di cose da fare.”
Dopo lo sconcerto iniziale, anche gli altri due Magister cercarono di recuperare il sangue freddo necessario per affrontare il pericolo incombente.
“Hai già un’idea di come agiremo?” parlò Levin, arrivando subito al nocciolo della questione.
L’Aquila di Mare annuì. “Ho bisogno che i Magister restino alla Scuola per preparare il contingente che partirà per il fronte e per badare ai più piccoli...”
“E con il Principe?” intervenne Schuster “Hanno già cominciato le ricerche? Da quanto tempo è scomparso?”
Hikaru sospirò. “E’ più di un mese, ormai, che non si hanno sue notizie, né sappiamo se fosse sulla via del ritorno.” Superò i membri del Consiglio, portandosi sul limitare della banchina. Nelle acque fredde del Lago Agadir, gli Elementi continuavano in solitario la loro lezione di danza, lanciando, di tanto in tanto, occhiate preoccupate ai loro insegnanti.
“Temiamo sia stato attaccato durante il suo viaggio nelle Terre del Sud, ma preghiamo che non abbia incontrato degli Stregoni.” Si volse a guardare nuovamente i suoi sottoposti con espressione seria. “Dobbiamo tenere il Nero lontano dal Principe il più possibile e per farlo, noi Master abbiamo deciso di mandare un gruppo di quattro Elementi.”
“Elementi?” fece eco il Magister Owairan “Ma sono solo dei ragazzi! Non sarà un’imprudenza?”
Hikaru si strinse nelle spalle. “Me ne rendo conto, ma è l’unica soluzione possibile: noi e la Guardia Reale abbiamo già Gamo, il Nero ed i loro rispettivi eserciti da fronteggiare, non possiamo sparpagliare gli uomini migliori al Sud, rischiando addirittura di attirare attenzioni sgradite da parte degli Stregoni.”
Owairan sospirò. “Sì, capisco.”
“Ebbene?” disse ancora il Master “Avete qualche nome da farmi per questa missione?”
I tre Magister si scambiarono delle rapide occhiate di intesa, prima di puntare i loro sguardi oltre la spalla dell’Aquila di Mare e fermarli su un Elemento in particolare, tra quelli impegnati nella lezione di Danza Acquatica.
In quel mentre, Hajime Taki, di Sesto Livello, si volgeva in direzione della banchina sentendosi stranamente osservato.

*

Tyran, Città Elementale – Chakram Tyran, Terre Centrali Nord-orientali

Nell’arena c’erano solo loro sette.
Il Master, affiancato dal Consiglio Scolastico, restava accomodato nel posto d’onore solitamente occupato dal Sovrano quando si recava a Tyran per assistere alle manifestazioni. Un braccio a sorreggere il mento e l’altro adagiato sul bracciolo in pietra.
Sull’attenti, i tre Elementi convocati restavano fermi nell’area sottostante. Le espressioni serie, che cercavano di celare la forte curiosità per quell’improvvisa convocazione.
Cha e Takasugi erano uno a destra ed uno a sinistra, Kisugi li separava e sembrava davvero una pulce in confronto a quei bestioni, eppure, pareva ben sicuro del fatto suo, come se i colossi che gli facevano da contorno non lo impensierissero minimamente.
Il Marmo Nero si decise a parlare dopo averli scrutati attentamente.
“Ho bisogno di un eroe” disse lentamente “Ed uno di voi tre potrebbe diventarlo, ma deve dimostrare di essere il più forte.” Si sporse, intrecciando le mani sotto al mento. “Il vincitore di questo combattimento ‘tutti-contro-tutti’ partirà per Raskal dove svolgerà una missione molto, molto importante per l’intero pianeta.”
Quella notizia gli fece avere la totale attenzione dei suoi allievi che lo osservavano con espressione concentrata.
Genzo sorrise, rilassandosi nuovamente contro il duro schienale dello scranno. “Ebbene… rompetevi le ossa.”
Un sorriso di pura sfida attraversò fugacemente i visi dei tre contendenti che spiccarono un balzo, allontanandosi dai rispettivi avversari e mettendosi in posizioni di difesa.
Si scambiarono sguardi rapidi ed attenti, volti a capire chi avrebbe attaccato per primo e, per contro, chi attaccare.
Spiazzando i suoi avversari con un mossa volta a danneggiare entrambi, Teppei colpì il terreno dell’arena con un pugno, generando una violenta scossa sismica che sbilanciò Cha e Takasugi, permettendogli di portare un secondo attacco, di tipo diretto. Correndo nella scia delle onde tettoniche, si lanciò prima su Shingo, che venne mandato al tappeto da un affondo allo stomaco, e poi su Inchon con un calcio alla base del collo. In seguito fece un paio di rapide capriole e si portò ad una discreta distanza, pronto ad attaccare di nuovo.
Shingo si rialzò, facendo perno sulle braccia, e sollevò una ingente quantità di rena con la telecinesi, ne varò la compattezza e la rese una specie di macigno che lanciò nella direzione del suo piccolo avversario. Intanto, Cha aveva deciso di utilizzare la forza, correndo verso di lui e caricando il pugno.
Kisugi attese che fossero abbastanza vicini prima di lasciarsi avvolgere da uno scudo di roccia contro il quale il masso di Shingo si frantumò ed il colpo di Inchon affondò fino ad un certo punto, senza però colpire colui che stava all’interno.
Utilizzando lo scudo anche per l’offesa, Teppei ne variò la consistenza in modo tale che ogni volta che lui tirava un calcio o pugno la roccia imitasse i suoi movimenti, colpendo l’esterno.
Inchon Cha riuscì ad evitare i suoi attacchi, allontanandosi e battendo il suolo con il piede. All’improvviso, l’involucro all’interno del quale era rinchiuso Teppei esplose, facendo emergere un enorme spuntone che trascinò Kisugi verso l’alto, mentre Shingo creava un nuovo masso da lanciargli contro.
L’Elemento di Sesto Livello rimase aggrappato al monolite fino a che non smise di crescere, poi ne spezzò la punta e la usò come mazza per colpire l’attacco di Takasugi in modo da allontanare da sé il macigno, dopodiché lanciò quello stesso spuntone in direzione di Cha che lo frantumò a mani nude e caricò nuovamente di forza.
Anche Shingo corse verso Teppei, deciso ad affrontarlo in un corpo a corpo.
Ed era proprio quello che il giovane stava aspettando.
Appena furono alla distanza ottimale, Kisugi utilizzò la stessa base del monolite creato precedentemente da Inchon: modificandolo a livello molecolare, originò due reti di arenaria che gli permisero di inchiodare i suoi avversari alla parete dell’arena.
Lo scontro poteva dirsi concluso.
Genzo sorrise soddisfatto. “Sembra che abbiamo il nostro eroe.”

Compiuta è la scelta dei quattro Elementi
che affronteranno il Destino, volenti o nolenti,
di gioia e di gloria, dolori e lamenti,
paure nascoste e profondi tormenti.


[1]SHIROYAMA: no, non ho sbagliato il cognome! XD Ma se poi vi spiego le cose… addio sorpresa! *_* Quindi, pazientate ancora un po’! *hihi*

[2]PHALUAT: meravigliose fenici dalle bellissime piume cangianti a seconda della luce. Viste dal basso si mimetizzano facilmente con i colori del cielo e quindi difficilmente visibili, ma quando volano in stormi – dalla formazione allineata – si esibiscono in meravigliose acrobazie che le rendono simili ad arcobaleni in movimento. Sono asessuate e, alla loro morte, si dissolvono in un incantevole turbine di vento al cui interno lasciano un uovo: questo perché (anche nella morte) l’Aria è sempre una fonte di vita. Per questa loro capacità sono considerati gli animali sacri alla Divina Yayoi. Hanno anche un bellissimo canto con il quale allietano la vita degli Elementi di Aria ad Alastra, sulle cui torri le Phaluat hanno i loro nidi.

[3]JINNOSUKE: è il simpatico vecchietto che allenava l’Uruguay nel World Youth Hen! XD

[4]INCHON CHA: era l’asso della squadra coreana nel World Youth Hen, peccato fosse costretto a restare in panchina dopo che Sho gli ha ammazzato una gamba! XD (Sho è molto puccioso! *sisì*)


...Il Giardino Elementale...

Riprendono le avventure dei nostri Quattro Elementi pronti a recarsi a Raskal dove avranno modo di incontrarsi e di ricevere le direttive necessarie per intraprendere il loro lungo viaggio.
Quali saranno le reazioni di ognuno? E, soprattutto, andranno d’accordo?
Ve lo racconterò la prossima volta, nell’attesa potrete consultare il Secondo Volume dell’Enciclopedia Elementale e rinfrescarvi la memoria sfogliando il Primo Volume.
Oppure, se preferite, visionare la neonata galleria di Fanart.
A presto!

Enciclopedia Elementale – Volume Secondo: Elementia: storia e caratteristiche

  • Capitolo 1: La Storia
  • Capitolo 2: La Magia in Elementia
  • Capitolo 3: Le Divinità di Elementia
  • Enciclopedia Elementale – Volume Primo: Le Scuole Elementali e l’AlfaOmega

  • Capitolo 1: La Scuola di Tyran
  • Capitolo 2: La Scuola di Alastra
  • Capitolo 3: La Scuola di Fyar
  • Capitolo 4: La Scuola di Agadir
  • Capitolo 5: Gli Stregoni dell’AlfaOmega
  • Fanart:

  • Elementia - Fanart
  •  

    Angolino del “Grazie, lettori, grazie!XD”:

    - Melisanna: *__* grazie mille, Meli, per i tuoi complimenti! Sono contenta che la storia di incuriosisca e ti diverta a scoprire i vari ruoli! *hihi*

    - Solarial: sì, povero Kojiro, sono stata un po’ cattiva, ma ora è finalmente al sicuro sulla terra ferma! XD Io mi iscriverei alla Scuola dell’Aria!*_* oltre ad essere l’Elemento del mio segno zodiacale è anche il mio Elemento preferito in generale! XD non per niente, all’Università ho fatto anche esami di Meteorologia! XD

    - Akuma: *.* oddio, grazie! Mi hai ricoperta di tantissimi complimenti che... che... ç_ç commossa! Davvero, sei stata gentilissima e sono contenta che tu abbia scelto come prima AU proprio Elementia! *__* è un grande onore per me!
    Io sono sempre stata dell’idea che nel fantasy classico il background sia importante almeno di un buon 50%. Il Pianeta, la sua organizzazione sociale, le città ed anche gli animali sono stati creati quando la storia era solo un abbozzo generale di idee che, per poter essere sviluppate bene, avevano bisogno di alcuni punti fermi. Così, ho cominciato a creare dei promemoria che poi sono divenuti l’Enciclopedia Elementale, utile per rinfrescarsi la memoria (a volte ne ho bisogno anche io! XD).
    La parte più bella è stata ricercare degli spunti nel mondo reale, ad esempio: per la città di Tyran ho pensato all’arma di Xena (il Chakram), mentre per la Scuola vera e propria mi sono ispirata a Petra, in Giordania. Per Fyar ho scelto un tempio giapponese, lo Yakushiji, mentre per Alastra ho pensato ai Giardini pensili di Babilonia. Forse solo per Agadir ho creato ex-novo, ma il suo nome richiama quello di una città turistica del Marocco e quindi il ‘mare’ e ‘l’acqua’.
    Sì, sono esaurita! XD.
    Per quanto riguarda l’utilizzo di personaggi poco quotati come Sho e Owairan, beh, c’è da dire che io ADORO i personaggi secondari, quindi, se ho modo di inserirli lo faccio più che volentieri! XD
    (Magister Wakashimazu è tutto tuo! XD).

     

     

       
     
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