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Autore: DarkRozan    05/03/2013    1 recensioni
Dopo la guerra con Nettuno Atena ha fatto resuscitare i suoi Cavalieri d'Oro per preparasi all'imminente attacco delle armate Infernali.
In questa situazione si incrociano le vicende di Zart e Sargon. Il primo allievo di Saga di Gemini e destinato all'armatura della Lince, il secondo addestrato da Ioria di leo per l'armatura dell'Orione.
Non potrebbero essere più diversi. Uno controlla le tenebre, l'altro le folgori.
Uno è veloce ed abile, l'altro è forte e potente.
Ma quando il male sorge bisogna mettere da parte i rancori e combattere l'uno accanto all'altro. Specie se quel male è stato la causa del loro primo, lontano incontro.
Genere: Avventura, Azione | Stato: in corso
Tipo di coppia: Nessuna | Personaggi: Gemini Saga, Leo Aiolia, Libra Dohko, Nuovo Personaggio, Un po' tutti
Note: OOC, What if? | Avvertimenti: nessuno
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Il torneo inizia Zart attendeva nell'ombra della Terza Casa già da qualche minuto, acquattato come un gatto dietro una colonna marmorea nella stanza degli allenamenti avvolto dalla sua Armatura color della notte. Le luci erano quasi del tutto spente, solo lievi barlumi di luce illuminavano la sala circolare dove si trovava.
Senza fare il ben che minimo rumore Zart sporse la testa verso il centro della stanza osservando il suo bersaglio a meno di dieci metri di distanza, seduto tranquillo preso dalla sua meditazione. La poca luce non avrebbe permesso ad una persona comune di vederlo con chiarezza, ma poco importava, lui non aveva certo certi problemi dato che come la la costellazione della Lince, alta nel cielo, può essere vista solo da tale animale così lui poteva vedere i suoi nemici anche nella più totale oscurità. I suoi occhi, due zaffiri elettrici, erano la sua arma segreta, e le tenebre erano il luogo in cui si sentiva meglio in assoluto. Solo, calmo, perfettamente a suo agio ed in netto vantaggio.
Ora doveva solo giocarsi bene le sue carte affinché tutto andasse per il meglio. Avanzò di qualche passo quasi strisciando attaccato alla colonna del Tempio ed osservò ancora il suo avversario non potendo non notare i lunghi capelli neri e lisci che ricoprivano gran parte della sua schiena e l'armatura possente che indossava, maestosa ed imponente come la costellazione a cui apparteneva. Di tutti gli avversari contro cui Saga potesse farlo combattere, di tutti i cavalieri, non si sarebbe mai aspettato di trovarsi di fronte ad uno dei Cavalieri Leggendari, così come ora erano noti al Grande Tempio. Sirio il Dragone era il suo avversario.
Il coraggio che aveva dimostrato fino a pochi istanti prima scomparve per pochi attimi, colto alla sprovvista da un dubbio atroce che non aveva considerato. Dopotutto lui era appena stato nominato cavaliere, e neanche in maniera molto ufficiale...nonostante si ritenesse un degno Saint poteva veramente riuscire a sconfiggere un avversario simile?
Sirio era potente, nonostante la calma che lo attraversava dentro di lui risiedeva un animo furioso ed impavido che attendeva solo di essere liberato. Quasi involontariamente ripenso a quando gli avevano raccontato della sconfitta di DeathMask, ma scacciò subito quel pensiero e tornò a concentrarsi sul suo obbiettivo.
Il dragone era seduto, le gambe incrociate ed il capo leggermente chinato in avanti, in attesa. Forse non poteva vederlo, avvolto com'era dall'oscurità, ma il suo udito era sempre vigile, allenato a percepire il minimo spostamento d'aria, ogni singolo rumore dati i lunghi mesi di cecità.
Come fare? Un attacco diretto era fuori discussione, non sarebbe durato cinque secondi. Ancora ricordava della magra figura contro Milo e Camus, e sicuramente l'esito di uno scontro simile non avrebbe cambiato il risultato.
Non che Zart si illudesse di poter vincere, era fuori da ogni sua più rosea aspettativa dato che non si era ancora avvicinato al Settimo Senso, non abbastanza da poter colpire alla velocità della luce, ma dopo quei pochi mesi di allenamento non si illudeva certo di poter ambire ad un tale premio.
Già il solo mettere in difficoltà il Dragone, seppur per pochi attimi, sarebbe stato un gran risultato.
La forza bruta, di cui non disponeva in larga misura, non poteva funzionare e la sua agilità, seppur grande, non gli avrebbe permesso comunque di raggiungere il suo obbiettivo.
Poteva contare solo sull'effetto sorpresa. E di imboscate era esperto.
Le sue tenebre gli avrebbero dato un aiuto prezioso in battaglia, doveva solo escogitare un modo per adoperarle a dovere. L'astuzia non gli mancava.
Zart respirò a fondo per un paio di volte, poi prese a bruciare il suo Cosmo, manipolando le ombre che copiose si radunavano attorno a lui.
Sirio si alzò di scatto voltandosi verso la fonte di quel potere, pronto all'attacco.
" Cosmo notevole, ma ti sei fatto scoprire" Disse il Dragone avanzando lentamente, quasi sorridendo.
Zart sentì il suo cuore iniziare a battere in modo convulsivo, tanta era l'agitazione, ma con uno sforzo in più continuò a convogliare le tenebre nel palmo della sua mano finché non raggiunse il limite, dunque si sporse e saltando di lato lanciò due scariche di Cosmo oscuro verso Sirio.
Questi, per nulla impaurito e rapido come una tigre, frappose il suo scudo e l'attacco venne deviato in due direzioni andando a colpire il pavimento della sala.
Zart quasi imprecò quando rotolò sulla dura pietra, andando poi a ripararsi dietro un'altra colonna. Non si aspettava certo di distruggere lo Scudo del dragone, il più resistente tra quello dei cavalieri e temprato nelle lunghe battaglie che aveva sostenuto, ma avrebbe almeno sperato di far indietreggiare il suo avversario di qualche passo.
" Ormai è finita, vieni fuori l'allenamento è concluso" disse Sirio davanti al nascondiglio del Saint della Lince.
Zart sorrise quasi involontariamente "Questo lo dici tu, sbruffone. Hai dimenticato un particolare" e senza esitare oltre fece rimbalzare indietro le sfere di energia oscura lanciate in precedenza.
" Ma cosa..." imprecò Sirio voltandosi di scatto preso alla sprovvista da quell'attacco improvviso. Zart sgusciò fuori repentino come un felino, gli artigli neri pronti a colpire. Poteva sentirla adesso, l'eccitazione per la caccia, il sangue che pompava rapido in tutto il corpo, la scarica di pura adrenalina che si liberava sempre più nelle sue vene. Approfittando dell'attimo di esitazione del Dragone piombò su di lui dal basso osservando basito le sue ombre disintegrarsi contro la difesa di Sirio, ma ora non importava. Aveva un occasione.
Avanzò ancora di qualche passo finché non rimase a poco più di un metro dal corpo del suo avversario che frattanto si stava voltando per finire la lotta. Zart caricò il destro, pronto a colpire.
" Zanne Furiose " urlò con tutto il fiato che aveva in corpo liberando la sua forza oscura mirando alla testa del suo nemico. La sua tecnica segreta corse rapida verso il suo obbiettivo, sempre più vicino. Ma non lo raggiunse, andando a colpire il vuoto.
Con la coda dell'occhio Zart vide Sirio accanto a lui, avvertendo una fitta nel suo orgoglio. Nonostante l'effetto sorpresa aveva schivato l'attacco con grande facilità.
" Colpo Segreto del Drago Nascente" La tecnica segreta del Dragone lo investì in pieno, colpendolo alle costole, nella parte inferiore protetta dall'armatura. Volò indietro per circa dieci metri per andare poi a schiantarsi contro una colonna, mandandola in buona parte in frantumi. Il contraccolpo gli fece mancare il fiato per qualche istante, poi, dopo aver ripreso a respirare regolarmente, prese a massaggiarsi il torace.
Sirio si avvicinò porgendogli la mano " Saga non scherzava affatto quando ha detto che eri un tipo particolare, me ne compiaccio."
La Lince si fece aiutare a rimettersi in piedi per poi pulirsi dalla polvere e qualche pezzo di roccia " Già, spero di averti intrattenuto abbastanza"
" Naturalmente" Disse ridendo " Non sei niente male, hai un grande talento ed il tuo attacco a sorpresa mia ha...sorpreso" disse semplicemente prima di dirigersi verso la porta.
Zart scosse il capo riordinando le idee ancora stordito dal colpo subito e seguì il Saint verso l'uscita spostando le pesanti porte in legno ritrovandosi nella sala centrale della Terza Casa.
La luce che lo accolse quasi lo accecò tanto si era abituato all'ambiente della sala d'allenamento, ma dopo qualche secondo i suoi occhi si abituarono allo sbalzo luminoso.
Senza esitare oltre guardò la Meridiana dello Zodiaco.
Il fuoco della Vergine andava esaurendosi. Aveva ancora circa venti minuti prima dell'inizio del Torneo.
Ancora faceva fatica a crederci, ancora non gli sembrava vero. Un Torneo tra i Saint appena investiti dell'Armatura era un evento straordinario, non aveva precedenti nella storia del Grande Tempio. Chissà come mai Shion aveva accettato di indirlo. Non sapeva come ma sospettava che sotto ci fosse lo zampino di Saga.
" Allora ci vediamo all'Arena" gli disse Sirio salutandolo strappandolo dai suoi pensieri.
Zart rispose al saluto con un cenno e, togliendosi l'elmo, andò a sedersi sul divano nero a lato.
Vide il Saint del Drago uscire dalla Casa dei Gemelli per poi lanciare un'occhiataccia ad una figura appoggiata ad una colonna del tempio.
Quello fu la prima a parlare " Sirio" disse salutandolo in modo inespressivo.
" Kanon" rispose lui glaciale e distaccato prima di andarsene.
L'ex Sea Dragon entrò ed andò a sedersi accanto a Zart.
" Vedo che sai fare amicizie" commentò sarcastico il Saint della Lince.
" Che posso dire, sono un tipo piuttosto solare" rispose ironico il gemello di Saga " Ma non posso certo biasimarli. Dopotutto hanno tutti i motivi di essere in collera con me. Mi sembra strano, anzi, che non lo sia anche tu"
Zart fece spallucce " Cosa vuoi che tu abbia mai fatto di grave, hai solo condotto il mio Maestro sulla via del male spingendolo ad attentare alla vita di Atena e a trasformarsi in un tiranno. Poi hai raggirato niente meno che il Dio dei mari credendo di poterlo controllare per dominare il mondo, ed infine hai sacrificato i God Warriors di Asgard ed i Marine tuoi compagni per la tua sete di dominio. Sono cose che capitano"
Kanon non si scompose " Hai fatto i compiti a casa vedo, marmocchio. Hai creato un blog per parlare della mia vita già che ci sei?"
" Ci ho provato, ma dato che viviamo in templi antichi greci nel XXI secolo non sono riuscito a trovare un computer o qualcosa di simile in tutto il Grande Tempio."
Kanon prese a ridere " Prova a nominare quell'arnese di fronte a Saga e ti ritroverai a vagare in un'altra dimensione, non gli è mai piaciuta quella roba." commentò per poi dirigersi verso la cucina. Tornò dopo qualche istante con un bicchiere d'acqua.
" Vuoi?" chiese in modo quasi gentile al Saint che scosse la testa.
" Tanto per sapere come ti giudicano gli altri Gold?" Chiese interessato Zart al Marine.
" Vuoi farmi un'intervista? E per cosa, la < Cronaca del Tempio>?" Rispose scherzoso, poi tornò serio dopo aver sospirato " Sinceramente non saprei. Alcuni mi evitano, altri mi salutano, qualcuno vorrebbe farmi la festa...pensa che due giorni fa Milo ha tentato di ridurmi ad un puntaspilli."
" Già, so come ci si sente" rispose osservando le piccole cicatrici che Scorpio gli aveva lasciato durante il loro ultimo scontro.
Dunque si alzò, prese l'elmo e si diresse verso l'uscita della Casa quando ad un tratto si fermò e, voltandosi, si rivolse a Kanon.
" Posso farti una domanda personale?"
Quello sorseggiò dal suo bicchiere " Temo che me ne pentirò, ma fai pure"
" Perché lo hai fatto? Avevi tutto quello che un uomo potesse desiderare, un fratello che ti amava, una vita serena...allora perché? Cosa ti mancava?"
Kanon abbassò lo sguardo, anche se in cuor suo sapeva che era giunto il momento delle risposte. " Proprio per questo. Avevo tutto, ma non mi bastava."
Zart rimase per qualche secondo attonito dalla rivelazione emblematica, ma lasciò finire il Marine
" Questo capita agli uomini che hanno potere, tentano sempre di possederne ancora ed ancora, senza fine, senza soddisfazione. La mia superbia mi ha indotto a credere che potessi fare tutto ciò che volessi, tutto ciò che era strettamente necessario pur di raggiungere il mio obbiettivo. Ed è stato allora che ho iniziato a perdere, una persona dopo l'altra, uno alla volta, tutte le persone che amavo, tutto ciò in cui avevo creduto fino ad allora. Ero come prigioniero della mia stessa smania di possedere e dominare. Ma dopotutto sono solo un uomo. Fa parte della mia natura" Disse mentre una lacrima rigava il suo volto. Si fece alzò e si avvicinò al Saint della Lince posandogli un braccio sulla spalla destra.
" Ma essere un uomo non significa solo questo. Non Nasciamo già malvagi o buoni in questo mondo. Tutti noi abbiamo sia luce che ombra dentro di noi" disse alzando le mani verso il cielo indicando Il tempio. " Questa casa ne è l'esempio ritengo, Le due facce di Gemini, il lato benigno ed il lato maligno. Questa Casa rappresenta la dualità umana, sempre in bilico tra la luce e l'ombra." Poi tornò a fissarlo negli occhi.
" L'importante è scegliere da quale parte vogliamo stare" dunque si voltò e senza aggiungere altro si diresse ancora verso il divano ed una volta lì si sedette.
Zart gli lanciò un'ultima occhiata, dunque si diresse verso l'Arena.

Saga e Ioria si godevano lo spettacolo innanzi a loro. L'arena era quasi del tutto piena di Soldati, ancelle e Saint. I Dodici Gold erano seduti al bordo dell'Arena, vicino alla zona dei combattimenti, accanto al posto d'onore di Atena e del Grande Sacerdote. I Silver Saints erano disposti sulle fasce subito d'avanti ai cittadini di Rodorio venuti appositamente per l'occasione.
A bordo, vicino all'area rialzata di mezzo metro formata da un blocco a forma quadrata di pietra di circa venti metri di lato, stavano tutti i Bronze Saints pronti alla lotta.
" Ancora non capisco come tu abbia convinto Shion" Diceva Ioria " Lo hai minacciato o cosa?"
" Non è stato necessario, gli ho semplicemente fatto notare come osservare le nuove reclute in azione non fosse un'idea tanto malvagia. Non vorrei che si ritrovassero contro qualche Specter senza sapere cosa fare"
" E per quanto riguarda i nostri discepoli?" chiese con insistenza Ioria ricevendo da Gemini un'alzata di spalle
" Non avevo molte prove a favore della mia tesi, dunque non mi sono spinto troppo oltre nell'argomento...inoltre se quella testa vuota di Zart non arriva entro cinque minuti verrà squalificato." Sbuffò innervosito " Non capisco perché debba sempre essere in ritardo. Guarda Sargon laggiù. Puntuale, disciplinato, pronto. Magari il mio discepolo fosse così."
Ioria rise di gusto " Si vede che non conosci bene Sargon se dici queste cose. Comunque sia ora non importa...l'importante è che entrambi arrivino in finale, vero?"
Saga annuì scrutando la folla cercando il suo discepolo " In tal caso avremmo ancora una possibilità di convincere Shion. Hai controllato il medaglione?"
" Sì, e non ho notato nulla di strano nonostante lo abbia sottoposto a sforzi durissimi. E Zart? Ho saputo che lo hai fatto lottare contro Sirio oggi."
" Mi ha appena riferito che non è successo nulla di particolare nonostante abbia lodato il suo ingegno." rispose leggermente crucciato " Ti giuro che non mi sono immaginato quello che ho visto...devo solo dimostrarlo. Per questo ho bisogno che quelle due teste calde arrivino a sfidarsi l'uno contro l'altro. Oh, finalmente" disse osservando Zart entrare unirsi al gruppo dei Bronze radunati.
Questi non appena vide Sargon lo fissò per qualche istante, ricevendo dal Saint dell'Orione uno sguardo freddo, minaccioso.
" La situazione si scalda" commentò Ioria osservandoli " Sicuro che sia una buona idea?"
" Ormai siamo in ballo. Danziamo"
Improvvisamente Atena accompagnata da Shion fece il suo ingresso nell'Arena. Tutti i presenti chinarono il capo al passaggio della Dea che andò a sedersi al suo posto sul trono accanto ai Gold Saint.
Shion rimase sul campo davanti ai giovani guerrieri.
Infine proclamò a gran voce " Possa questa giornata giudicare chi tra voi sia il miglior Cavaliere degno dell'incarico che gli affiderò a fine torneo. Una missione personale per il vincitore, un onore degno di pochi."
Ioria si voltò di scatto verso Saga " Ne sapevi qualcosa tu?" chiese preoccupato.
Saga scosse il capo leggermente preoccupato.
" Senza perdere ulteriore tempo indicherò i primi combattenti. Sargon dell'Orione contro Lasko della Corna Boreale. Fatevi avanti nobili guerrieri."
I due si fecero avanti dalla fila. Sargon serio ed imperturbabile avvolto dalla sua solida armatura, Lasko con un sorriso sfacciato dipinto sul volto, ricoperto da una corazza totalmente bianca, con diversi spuntoni, simili a lame di ghiaccio, che la ricoprivano.
Senza esitare entrambi salirono sul ring, preparandosi allo scontro.
Sargon si voltò osservando il Saint della Lince dietro di lui che, assieme agli altri, si era seduto per godersi lo spettacolo, lanciandogli un'occhiataccia di sfida.
"Ci vediamo in finale, pivello. Abbiamo ancora uno scontro da concludere."
" Contaci"
gli rispose Zart nel pensiero.
Orione osservò il suo avversario, anche se le sue mani aspettavano un altro combattente.
Quasi non sentì il suono di tromba che indiceva il combattimento, ma, avvolto dalle sue saette argentee si lanciò subito in avanti, pronto alla lotta.
pronto a vincere.


Salve a tutti da DarkRozan.
Scusate per il ritardo mostruoso ma la scuola mia ha tenuto veramente impegnato.
Spero che continuiate a seguire numerosi la mia storia e che riesca ad intrattenervi abbastanza.
Il primo scontro comincia adesso, e non sarà certo l'ultimo.
Al prossimo capitolo
Salve ancora
DarkRozan


  
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