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Autore: dan130694    05/03/2013    0 recensioni
Torno a scrivere fanfic dopo un anno di “meditazione” e casini vari, questa in particolare l’ho pensata all’incirca un po’ di tempo prima rispetto a Harry Potter e i Digidoni della Morte, ma rimasta in “stasi” per anni come una serie di spezzoni senza una trama completa. La scrivo dopo una carrellata di film Disney, compresi i più misconosciuti, e perché io ho una passione per i Cattivi Disney più di ogni altro Cattivo di altri franchise. Lo ritengo anche un progetto più fattibile rispetto alla mia fanfic precedente, anche se più ambizioso. Infatti non è solo una fanfic, ma una serie di archi narrativi che percorrono la mia idea di come i Cattivi vivano in una comunità chiusa, decidano di preparare una vendetta di proporzioni immense, dalla loro ascesa al potere, poi la loro caduta, e forse “redenzione”. Saranno compresi la stra-maggioranza dei personaggi dei Classici Disney (no Pixar o film tipo “Come d’incanto” o “Chi ha incastrato Roger Rabbit, né personaggi di Kingdom Hearts, a parte qualche riferimento) e alcuni personaggi dei videogiochi, in particolare di Sonic. Ovviamente non possiedo i diritti per nessuno di loro. Per chi si annoia, passate direttamente al 2° capitolo.
Genere: Azione, Commedia, Fantasy | Stato: completa
Tipo di coppia: Het
Note: Cross-over | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
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- Questa storia fa parte della serie 'Revenge of the Villains'
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Jafar e Abis Mal continuarono a procedere per il lungo corridoio che portava alla sala ricreativa principale: le pareti erano tappezzate di ritratti dei Cattivi o di loro parenti, mentre per terra scorreva un infinito tappeto rosso orlato d’oro; una serie di candele illuminava a malapena il corridoio.

“Capo, puoi spiegarmi, più precisamente, che cosa dovremmo fare ?” chiese Abis Mal.

“Più che ovvio, mio diversamente furbo amico : ci presentiamo nella sala ricreativa, facciamo un po’ di conversazione con qualcuno, e se non riusciamo a essere convincenti, userò questo.” Rispose Jafar, ghignando, e gli mostrò lo scettro-cobra. Anche Abis Mal ghignò, mentre si addentravano nella sala affollata.



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“E così io gli dico : «Avvelenateli, annegateli, dategli un…”

“…colpo in testa ! Avete del cloroformio ?». Quelli ti dicono che non hanno nulla, tu insisti, loro vogliono vedere la TV…”

“E allora Crudelia  gli toglie di mano la bottiglia di alcool, o quel che è…”

“Lo lancia nel caminetto, esplode…”

“E gli molla quattro ceffoni. Mhmhmhmh !!! Pasticcino, sei davvero incorreggibile, per questo sei grandiosa !”

“Oh, non c’è gusto con voi, ragazze, lo sapete a memoria ormai !”

“Sarà perché sei prevedibile… Ah-hahah !!! Sto scherzando, cara, non prendere tutto così sul serio !”

Le quattro donne per sedute spettegolare al tavolo tondo non erano altri se non Crudelia De Mon, che fumava come al solito dal lungo bocchino rosso; Ursula, che si divorava un cocktail di gamberetti vivi; Yzma, con un piatto di coscette di pollo e Madre Gothel, con un pettine in mano.

“Ah, se soltanto io, invece, potessi riavere la mia Rapunzel.” Sospirò poi Gothel malinconica, ripensando alla sua cura ringiovanente perduta.

“O solo i suoi capelli, tesoro. Ahahahah ! A me basterebbe una mazza da baseball per farla finita con quegli sgorbi a…macchie !!!” continuò Crudelia, raggiungendo sfumature maniacali verso la fine, imitando di brandire e colpire con una mazza.

“Io vorrei quella faccia di bronzo di Kuzco qui, e prenderla a mazzate usando il cranio vuoto di quel bietolone di Kronk !! O anche di quel contadino amico suo.”

“Io rivorrei tra le mani il mio amato tridente…E POI FRIGGERE TRITONE, SUA FIGLIA E SUO GENERO !!! MUAHAHAHAHAHAH!” terminò Ursula in grande stile, anche se tutti nella sala la fissarono con aria di compatimento.

Nel frattempo, Jafar e Abis Mal erano entrati, facendosi largo tra i Rosa Elefanti materializzatisi dal nulla, evitando il Cavaliere senza Testa che rideva sguaiato come al solito, e schivando i coltelli lanciati da McLeach per il tiro al bersaglio, mentre Joanna, Clayton e Gaston schiamazzavano dal divano.
 
Jafar li guardò stizzito, soprattutto quando il bellimbusto francese si alzò col suo trombone da caccia, carico,  al grido di :

“Nessuno spara al bersaglio come Gaston !”

Lo stregone arabo e il suo lacchè alla fine raggiunsero l’angolo bar , dove erano già seduti Capitan Uncino e Ade. I due si misero a sedere nel mezzo e subito i due già presenti ordinarono :

“Spugna, porta per me una bella pinta di rum di Caracas ! Presto !!!”

“Mah, io faccio da me, non disturbarti.” E generò il solito Martini al verme.

“Per Giove, che Peter Pan spunti dal nulla e mi pigli da dietro se non sei tu ! Jafar, vecchio volpone, dov’eri finito ?” Esordì Uncino vedendo il suo amico e compagno di bevute part time.

“Beh ecco…”

“Facevi la corte a Malefica come tuo solito, eh ? N’è vero ?? Ade, ti vuole prendere la donna, lo sapevi !”

“Hey, Giacomino, ti dimentichi che IO sono il fidanzato ufficiale di Malefica.  - accendendosi di arancio sull’“io” - O ti devo ricordare il tuo primo incontro con Ursie…”sogghignò perfido.

Uncino invece divenne rigido come uno stoccafisso e gli tornò in mente il momento :
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*Flashback* Fine del 1989 : la Strega del Mare era appena arrivata da qualche settimana al Covo, ma aveva deciso di farsi riconoscere da subito, riprendendo le fattezze di Vanessa per Natale. Fece credere ad Uncino (con la complicità di Crudelia, Magò, Medusa e Rattigan) che lei ed Ursula erano due persone distinte. Ed ovviamente il capitano si invaghi della femme fatale castana dagli occhi viola, e decise di proporsi a lei.

Uncino : “Oh, Vanessa, la tua grazia è tale da farmi dimenticare ciò che mi ha fatto passare quel dannato moscerino… Ti prego, stammi più vicina !”

Il tutto avveniva mentre erano sulla Jolly Roger, l’ammiraglia di Uncino.

Proprio mentre si scambiavano un bacio sotto il vischio, Ursula riprese le sue sembianze, Uncino riaprì gli occhi e rimase scioccato alla visione dell’obesa donna polipo dalla pelle viola che gli ridacchiò dicendo :

“Baciami ancora, baccalà, baciami ! Muhahahahahah !!!!!”

Uncino poté strillare solo una parola dal terrore :

“SPUGNAAAAAAAAAA !!!!!!!!”

Ursula l’avrebbe rifatto anche all’arrivo di Gaston, nel ’91.
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 “A proposito, Jaffy, cosa vi siete detti dopo che mi ha «congedato» ?” finì il Dio dei Morti, facendo le virgolette.

“Beh, debbo dire che ho lasciato il capo di buon umore, e ha anche accettato la mia proposta, non è così, Abis Mal ?” disse soddisfatto Jafar, ammirando il suo scettro.

“Oh, si, si. Dobbiamo scopri…Mmf !!!” Jafar gli tappò la bocca.

“Voleva dire che dobbiamo scoprire dove sta Medusa, l’avete vista ? Me l’ha chiesto Malefica.”

Uncino e Ade si guardarono con sguardo complice, capendo che c’era qualcosa sotto, quando un’altra voce intervenne :

“Se cerchi la testa rossa, amico mio, se n’è andata cinque minuti fa. Chiedi al tavolo delle sue amiche, non fanno altro che spettegolare.”

La voce proveniva da un grosso ratto…ahem, pardon, topo, vestito elegantemente in smoking, mantello e guanti bianchi.

“Professor Rattigan, anche lei è qui ?”

“Già, com’è piccolo il mondo, vero ? Eheheh ! Ero qui che sorseggiavo un Bollinger del ’60 e non ho potuto fare a meno di ascoltarvi.” Ridacchiò, accomodato su di un divano a misura di topo rialzato ad altezza d’uomo.

“Oh grazie mille. Beh, è tempo che vi lasci allora.”

Mentre il pirata e il dio lo seguivano con lo sguardo, Rattigan scese dal suo posatoio e dopo aver richiamato l’attenzione dei due con un fischio, bisbigliò loro all’orecchio:

“Ho mandato Vampirello a spiarlo prima. Vuole cercare di compiacere Malefica come al solito.”

Ade, sentendo ciò, ebbe un tic ad un occhio e mentre i suoi capelli cambiarono colore, e si alzò.

Jafar e il suo lacchè arrivarono al tavolo delle signore.

“Jafar, tesoro ! Vuoi unirti a noi ?” Salutò a gran voce Crudelia.

“Si, Jaffy, vuoi un paté di alghe ? O un cocktail di gamberetti freschi? Mhmhmh!” Ridacchiò Ursula.

“Jafar, perché non ti siedi vicino a me e ci dici che trami ?” Chiese Yzma sistemandosi il collare di piume e sbattendo le ciglia.

Jafar trasalì, e accettò malvolentieri l’offerta.
“…Volentieri.”

“Stavo raccontando di quella volta che Gothel stava quasi per strangolare Tremaine perché l’aveva vista con Frollo. Ahahaha !!!” Rise Crudelia.

“Quella befana impettita non fa altro che dare ordini a destra e a manca, e poi… mette idee strane a Claude.” disse seria la donna ultra centenaria dai capelli corvini.

“Eddai, zuccherino, lo sanno tutti che sei innamorata del nostro giudice di ferro ! Io me ne intendo di innamorati, credimi !” Aggiunse la Strega del Mare, mentre si puliva la bocca con un fazzoletto preso con un tentacolo.

“E non è l’unica !” Disse Crudelia dandole una gomitata per indicare Yzma.

“Allora, Jafar, che cosa volevi chiederci di bello ?”Miagolò Yzma.

Jafar fece un sorrisetto sornione e disse ingenuamente :

“Mi chiedevo se voi signore sapevate dov’era Madame Medusa ?”

Yzma ebbe un colpo apoplettico al sentire quel nome, e divenne rossa e furiosa di gelosia, cercò di ricomporsi e mal fingendo di essere calma chiese :

“Che-che-che-che cosa può volere un uomo della tua statura e carisma, da quella racchia…pazzoide…di…….palude ???”

“Volevo semplicemente domandarle di, ehm… vedere la sua collezione di gioielli, tutto qui.”

“Oh, tesoro, lo sai che lei sta sempre in camera sua, a rimuginare sull’Occhio del Diavolo e su come vendicarsi di quella bambina che aveva rapito, come si chiamava ? Fanny ?” parlò Crudelia.

“Penny, cara, si chiamava Penny.” la corresse Gothel.

Jafar si inchinò e le salutò :

“Vi ringrazio, squisite signore. Ma il dovere chiama. Andiamo Abis Mal !”

Appena lo stregone & co. se ne andarono, Yzma si alzò dal tavolo furibonda con occhi sgranati e digrignando i denti. Ade, anch’egli furibondo le si avvicinò :

“È per lo spilungone arabo, vero ?”

“Cosa ne sai ?”

“Lo sta facendo per conto di Malefica, e Questo…Non…Mi Va …GIÙ !!!” esplose il dio.

La strega Inca, scoperto il vero motivo della visita, ebbe un lampo di genio e si rivolse tranquilla al Signore dell’Oltretomba :

“Ade, credo che sia ora di seguire il nostro uomo !”

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Medusa stava come al solito ricontrollando le mappe e le coordinate della grotta dove era stato nascosto l’Occhio del Diavolo, e contemporaneamente ricontrollava febbrilmente le mappe di New York in cerca della casa di Penny : aveva in mente un piano strampalato che vedeva anche l’aiuto del Dottor Facilier e dei suoi “Amici dell’Aldilà”. Quando qualcuno bussò alla porta.

“SNOOOOPS !!! LA PORTAAA !!!”

“Si-si, c-corro, boss.”

L’omino rotondo occhialuto scese precipitosamente le scale fino al salone lussuoso ma fatiscente, copia di quello del battello abbandonato; per aprire le porte.

“Ohhh, buona sera, Jafar, che-che ti porta fin qui ?”

L’ex Gran Visir lo scansò seguito dal ladruncolo, più basso anche di Snoops.

“Scostati, ho urgente bisogno di vedere il tuo capo.”

Una voce femminile sgraziata gridò da sopra :

“SNOOOOPS !!! CHI È ENTRATOOO ?!!”

“È-è Jafar, Medusa, deve chiederti una cosa urgente !”

“È DA SOLOO ?!”

“No, c’è Abnor Mal con lui !”

Abis Mal, Abnor Mal è mio fratello, babbeo !” corresse il suddetto.

“FA SALIRE JAFAR DA SOLO !!!”

Snoops stava per fargli strada, ma lo stregone fece un gesto con la mano. Si voltò verso Abis Mal e gli disse sarcastico :

“Non preoccuparti, mio nauseabondo amico. Il Sig. Snoops e gli animaletti di Madame Medusa ti faranno compagnia…”

Il ladruncolo si voltò, vedendo gli enormi coccodrilli di Medusa, Bruto e Nerone.

“Oh, tranquillo – cercò di consolarlo Snoops – non attaccano se non a comando, vero, ragazzi ?”

Abis Mal deglutì preoccupato.


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Jafar salì le scale in legno tarlate scricchiolanti, e dopo un corridoio con svariate cabine, giunse ad una porta socchiusa, da cui usciva uno spiraglio di luce artificiale.

“AVANTI, ENTRA PURE !!!” cinguettò la voce sgradevole.

Jafar riusciva a sentirla nascondere le carte in modo casuale e disordinato mentre apriva la porta.

“Jafar, cosa ti porta all’umile antro di Madame Medusa ???”

“Oh, beh, passavo di qui e ho pensato di venirti a trovare. Eheheh…Posso vedere la tua collezione di gioielli e gemme rubate ?” chiese, bisbigliando sulla domanda finale.

La donna cambiò l’espressione melensa in una torva di sospetto, socchiudendo i suoi occhi verdi spiritati.

“Potrei sapere che mai vorresti dalla mia collezione ???”

“Vedi, mia cara, sono stato incaricato da Malefica di fare una difficile ricerca, e sono sicuro che tra i tuoi gioielli è presente quello che mi aiuterà nello scopo.”

Medusa tirò fuori il bastone da passeggio, facendo leggermente indietreggiare lo stregone, e rispose acidamente :

“Non è possibile !!! I miei gioielli non li mostro a nessuno, neanche al mio amato Percy... -Riferendosi a McLeach, con cui aveva da tempo una relazione.   Perciò, GIRA AL LARGO, LADRO !!!” Strillando e agitando il bastone per tenerlo a distanza.

Jafar non si scompose, guardando il suo scettro-cobra e replicò :

“Per il Grande Allah, non pensavo di essere così sgradito, che figura ! – poi sorrise malizioso puntandoglielo in faccia – Ma non ti preoccupare, TUTTO ANDRÀ  A MERAVIGLIA…”

“TUTTO ANDRÀ A MERAVIGLIA…” Rispose in trance Medusa, completamente ipnotizzata.

“Fammi vedere  i tuoi gioielli…”

Medusa, come un automa, aprì un cassetto e tirò fuori mezza dozzina di collane, anelli, bracciali, perle e gemme .

“Ecco Jafar, questo è tutto quel che possiedo…”

Jafar squadrò rapido le gemme e gli anelli con qualcosa di brillante incastonato : ametisti, topazi, smeraldi, rubini, zaffiri, cristalli di rocca, quarzi citrini e varie gradazioni di diamanti, fino a che non lo colpì un diamante blu scuro di dimensioni notevoli, ma inferiore al tanto agognato Occhio del Diavolo, lo prese al volo.

“Come puoi vedere, Medusa, tolto il dente, tolto il disturbo, – e se lo infilò tra falde della tunica – spero di non averti infastidito troppo.”

Quella, ancora inebetita dall’ipnosi, rispose :

“Niente affatto, Jafar, tra Cattivi ci si deve aiutare – poi riacquistò un po’ di lucidità e strillò – MA SE TROVO SOLO UNA FILATURA SU QUELLA GEMMA, GIURO CHE TI IMPALLINO QUEL RIDICOLO CAPPELLO!!!!!”

L’interlocutore aveva già chiuso la porta.

Raggiunto finalmente il salone, Jafar vide Snoops e Abis Mal che giocavano a dama, seduti sui logori divani viola, sotto lo sguardo vigile dei coccodrilli.

“Su, Abis Mal, ho trovato ciò che cercavo. Saluta il Sig. Snoops, dobbiamo ancora trovare Sa’luk.”

“…eee, Dama ! Beh, è stato un piacere fare una partita con te, amico. Tornate a trovarci presto !” sbiascicò l’omino occhialuto, salutando con la mano.

Mentre percorrevano il corridoio …

“Ehi, capo, puoi dirmi ora qual è il piano ?”

“Semplicissimo, zuccone. Con l’aiuto di questo diamante purissimo, e dei miei poteri, chiederò alle Sabbie del Tempo di mostrarmi il nostro Cattivo mancante. Più semplice di così non si può.”

Una terza voce intervenne :

“Già soprattutto quando si vuole far colpo sul capo, giusto Yzma ?”

Ade e Yzma li avevano raggiunti e non avevano un’aria molto contenta.

“Tu vuoi fare colpo con Mal, usando i tuoi hocus pocus  e blablabla e trovare il cattivo mancante, mmh ? C’è solo un problemino, Jaffy… – e qui Ade prese fiato per la sfuriata finale – MAL È LA MIA RAGAZZA, CHIAROOO ?!!!!!!! ”

La vampata che ne scaturì raggiunse la vecchia striminzita Inca :

“Potevi almeno guardare dove prendevi fuoco…” borbottò Yzma, tutta piena di fuliggine.

Jafar, che come al solito non era affatto sorpreso dalle esplosioni del Signore dell’Oltretomba, ebbe in mente un’idea su come levarsi dalle scatole quello zoticone e accattivarsi l’attenzione di Yzma :

“Lascia che ti risistemi, mia cara. – e con un lampo scagliato dal suo scettro, rimise a posto Yzma, solo che adesso aveva addosso una tunica verde a cappuccio, sulla cui fronte c’era un rubino da cui si dipartivano delle penne nere – Quanto a te, amico mio, non ho affatto intenzione di portarti via Malefica, sto solo asservendo ad un compito che mi ha affidato, mi sono spiegato ?” facendo uno sguardo minaccioso.
Ade era ritornato calmo e infine alzò i tacchi (sempre se ne abbia dei piedi) e li salutò :

“Ok, Jaffy, fai pure quello che Mal ti ha chiesto di fare. Ma vedi di rigare dritto !  Vi saluto, piccioncini !”

All’ultima parola, Jafar rimase disgustato, mentre Abis Mal ridacchiava, e Yzma aveva un sorrisone stampato in volto.

“Allora, Jaffy, sei sicuro che per usare le Sabbie del Tempo non ti serva l’aiuto di una pozionista, scienziata, ed esperta di materie arcane ?”

Lo stregone si grattò il mento, fingendo di decidere :

“Lasciami pensare… Ma si, ormai sai tutto, mia cara, dopo tutto anche tu sei materia arcana, eheheh… Prima però, ti dispiacerebbe accompagnarmi a ritrovare il mio altro aiutante ?”

Yzma storse il naso alla battuta di Jafar, ma ridacchiò insieme a lui.

Dopo mezz’ora circa, i tre trovarono Sa’luk mentre si aggirava furtivo con un sacco in spalla.

“Ah, eccoti finalmente, beota con la passione per l’oro ! Ma dove diavolo ti eri cacciato ???”

“Chiedo scusa, capo, ma sono andato nella sede dei Cattivi di Serie C  a trovare Mirage …”

“Se pensassi di più ad aiutarmi che a perdere tempo con quella gatta psicotica.”



Dopo aver spiegato a Sa’luk il suo piano, Yzma esordì con :
“Al laboratorio !”


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Arrivati nella stanza delle famose leve :

“Abbassa la leva, Sa’luk !” Ordinò solenne Yzma.

*dump* E giù per la botola.

“L’ALTRA LEVAAAAAAAAA !!!!”

Mentre gli altri tre guardavano sorpresi la botola, Yzma riapparve dalla stessa porta da cui erano entrati, fradicia, con delle anguille elettriche avvolte a lei che sfrigolavano.

“Ma perché ho fatto mettere due leve anche qui ??!”

Lanciò i pesci da parte e scansò seccata i tre uomini.

“Toglietevi di mezzo !!” e abbassò la leva giusta.

Il meccanismo a forma di volto animale si girò come uno sportello portandoseli via tutti con se’… tranne Sa’luk.
                                                                                                     
Jafar, Abis Mal ed Yzma atterrarono su quello che sembrava un carrello per le montagne russe.

“Dov’è finito Sa’luk ???” chiese Abis Mal.

“Ma a chi importa ?!!!” risposero in coro Jafar e Yzma, mentre si sistemavano le piume dei loro copricapi; lei appiattendosele con la mano dopo averla leccata, lui soffiandosela a mezza bocca .

“Si prega di rimanere seduti e di tenersi all’apposito sostegno.” Disse una voce incorporea.

Il carrello partì a razzo per la discesa, scivolando per un lunghissimo percorso a spirale, mentre attraversava dei porticati a forma di animale.

Le reazioni degli occupanti : Yzma, impassibile; Jafar, seduto al posto di Kronk, si teneva ben stretto il turbante; Abis Mal variava le reazioni tra urli di entusiasmo e gridi di terrore.

Giunti finalmente alla fine, atterrarono perfettamente in piedi e Jafar e Yzma batterono il cinque fra di loro, fino a quando lui ed Abis Mal si resero conto com’erano vestiti, tutt’e due in camici da laboratorio e occhialoni come Yzma, con le pelate scoperte. L’ex- Gran Visir fece un debole movimento con lo scettro e fece riapparire i suoi vecchi panni. Poi corsero tutti e tre verso un intricato sistema di vasi comunicanti ed alambicchi contenenti uno strano fluido fucsia.

“Ahhh, come posso fare ??? Ohhh, trovato !...Preparerò un filtro d’amore, poi mi infiltrerò nella cantina, e anche al bar degli uomini !!! Poi lo miscelerò con tutte le bevande, e quando la berrà…Ahahahah !!! … Si innamorerà perdutamente di me !!! – Terminò Yzma, trionfante, il suo piano strampalato; poi aggiunse ancora più in visibilio – È UNA SPLENDIDA, SPLENDIDA, SSSHPLENDIDA IDEA !!!!! Geniale direi !!!”

“Lo sarebbe … se non l’avessi sbandierata ai quattro venti.” Aggiunse sarcastico Jafar, sapendo che il piano era rivolto a lui.

Yzma lo fissò perplessa per qualche secondo poi si riprese :

“No, il filtro d’amore non ha neanche effetti permanenti. Useremo…Quessstooo !!!”

E indicò trionfante una sorta di colonna dall’aria vagamente elettronica, sulla cui sommità c’era la testa di un gatto sorridente, circondata da un anello.

“Una giostra del Luna park ?” commentò Abis Mal.

“No, pezzente ! Si tratta di un’ingegnosa versione avanzata della bobina di Tesla !!! Ahahahah !!! Si chiama … BOBINA DI YZMAAA !!!!” annunciò trionfante la suddetta, mentre un tuono ed un lampo seguirono.

“Il piano è questo : io accenderò la bobina fino ad una potenza pari ad 1,21 gigawatt, la potenza di un fulmine, tu, omuncolo, terrai in vita la carica elettrica pedalando su questa cyclette, ed infine Jafar genererà un ammasso nuvoloso per condensare i fulmini !”

“E quando un fulmine colpirà il diamante, finalmente potrò completare la ricerca.” Terminò Jafar mentre sistemava al centro di uno spiazzo le Sabbie del Tempo.

“Si dia inizio all’esperimento !!!! Ahahahahah !!!!” disse trionfante Yzma, abbassando la leva d’accensione.

L’anello che circondava la testa di gatto si alzò al di sopra di essa e iniziò a diramarsi una serie di fulmini viola che si muovevano disordinatamente; Jafar scagliò un raggio arancione dal suo scettro che andò a formare delle nubi rosse. Abis Mal cercò di pedalare più veloce che poteva per mantenere la scarica viva.

“ *pant* Con tutto il rispetto*pant*, ma non era meglio generare direttamente un temporale ?!” chiese Abis Mal ansimante.

“(Sapevo che sarebbe stato meglio Sa’luk per questo.) – pensò tra se’ e se’ lo stregone stizzito – Risparmia il fiato, Abis Mal… ACCELLERA !!!” Mentre diceva questo non poté fare a meno di avere una sensazione di deja-vu.

“ *pant* *pant* Si, O potente Malvagio !!!” detto questo, il ladruncolo pedalò più forte che poteva, dando una spinta improvvisa alla scarica.

Jafar aveva già posizionato il diamante nel suo punto apposito; in quel momento un fulmine arancio colpì la gemma e lo stregone, eccitato al pensiero di vedere il Candidato recitò la sua formula :

“Dividetevi, Sabbie del Tempo ! Mostratemi colui che possiede la malvagità tanto ricercata !! Siii…SIIII … Eccolo che compare !!! Il nuovo Cattivo Ufficiale !!!”

Ma mentre le Sabbie vorticavano per prendere la forma definitiva, Abis Mal si fermò di colpo, esausto.

“NOOOO !!!” strillò Yzma.

Un fulmine più carico degli altri partì dalla bobina, si ingigantì passando per le nubi ed infine colpì le Sabbie del Tempo.

La deflagrazione circostante devastò la clessidra e il macchinario di Yzma; dopo che la nube di fumo rosso fu diradata: la scienziata precolombiana tossì un po’, poi si levò gli occhiali, mostrando la parte non bruciata, per guardarsi in giro con un’espressione di stizza a denti digrignati, Jafar aveva generato un campo di forze per proteggersi, mentre Abis Mal, ancora pedalante ma fulminato.

“Il mio laboratorio !!! Guarda cosa ha combinato quel tuo inutile omuncolo, Jafar !!!” gridò lei, inviperita.

Jafar si guardò in giro indifferente, e dopo aver fatto spallucce :

“Mmf, sapevo che Abis Mal avrebbe mandato tutto a quel paese … Ad ogni modo, – ed usò la magia per rimettere tutto a posto – grazie per il tuo aiuto, Yzma… Ma…”

La scienziata domandò timorosa :

“Ma…cosa ???”

“Forse è meglio che chieda aiuto a qualcun altro. Non prenderla male, non è stata colpa tua, cara. Che Allah sia con te !”

E mentre lasciò il laboratorio, si trascinò dietro il ladruncolo ancora pietrificato.


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Jafar preferì questa volta proseguire la ricerca senza i suoi lacchè, estremamente inutili per il momento, e diresse in una delle zone più di recente costruzione del castello, l’Emporio (e dimora) Voodoo del Dottor Facilier.
L’Uomo Ombra infatti, nonostante il suo insediamento recente, si era subito conquistato simpatie all’interno della Lega, e possedeva, grazie ad Ade, l’annullamento del debito verso gli spiriti Loa ed il controllo totale delle ombre e degli spiriti Voodoo, a meno che il suo scettro venisse spezzato.

Il Gran Visir, dopo essere entrato in uno squallido cortile che replicava quello originale di New Orleans, fece capolino alla porta dell’antro dell’Uomo Ombra : al suo interno lampadine a incandescenza e fioche candele si accesero di colpo, facendolo leggermente sobbalzare, e furono seguite da una musichetta di sottofondo , più che ovvio che si trattasse di una versione strumentale di “Gli amici dell’aldilà”. L’ultima luce si illuminò attorno ad un baldacchino, dove, seduto al tavolo a rimestare le sue carte, stava il Dottor Facilier, con un sorrisetto malizioso. Delle Ombre demoniache fuoriuscirono da sotto al tavolo per andare ad esaminare l’intruso.

“Non te l’hanno mai detto, amico mio, che non si sbircia a casa degli altri senza permesso ?” Chiese sarcastico l’Uomo Ombra.

“Domando scusa per questa improvvisa intrusione, Dottore. Avevo solo intenzione di andare a trovare un amico, tutto qui.” Si inchinò Jafar.

Facilier schioccò le dita e le Ombre ritornarono sotto al tavolo, mandò invece la sua ad accogliere Jafar e a preparargli la sedia.

“Entra pure, fai come fossi a casa tua, non fare caso a me, dopotutto, sono solo una ex-new entry. Chi sono mai al cospetto dello stregone più grande e potente della Terra ?” Disse mentre lui si sedeva.

Jafar ruotò gli occhi, infastidito dalle lusinghe e tagliò corto :

“Bando alle ciance, Dottore. Sono venuto a chiederti un favore urgente che neanche i miei poteri sono in grado di risolvere… - gli bisbigliò all’orecchio – Ho bisogno delle tue facoltà da chiaroveggente per un compito affidatomi dal Gran capo in persona…”

Dopo avergli detto il problema, Facilier si grattò il mento per rifletterci ed infine :

“D’accordo, Jafar. Tutto quello che devi fare è prendere tre carte ed io ti darò una serie di importanti indizi sul passato, presente e futuro del nostro misterioso Cattivo.”

Dopo un breve gioco di prestigio, facendo roteare, apparire e sparire le carte, Jafar (leggermente seccato) ne prese tre come lo stregone Voodoo gli consigliò.

“Di carne ed ossa il nostro Cattivo non è…                                                                                                                                  
ma da codici e pixel lui formato è…” 


Intonò Facilier sulle note de “Gli amici dell’aldilà”, mostrando a Jafar, disegni di videogiochi generici sulla prima carta, con un punto di domanda che nascondeva il Cattivo.


“Vorrebbe esser re…                                                                                                                                                   
ma spodestato l’han…                                                                                                                                    
Ma se vien qui con noi, sai che gli accadrà …-
Mostrando il “punto di domanda” prima incoronato, poi ammosciato e deriso da Ralph Spaccatutto, che entrambi conoscevano già di nome, perché mostrato durante una precedente riunione.
“… Dei videogiochi lui sarebbe l’unica e sola Maestà!” .

 Mostrando suddetto “punto interrogativo” troneggiante su Ralph, Felix Aggiustatutto, Sonic, ed altri personaggi di videogiochi.

“Insomma, è un tizio potente e temuto ma c’ha chi lo intralcia, ovviamente. Sii meno generico, mostramelo, Facilier !” ordinò Jafar che voleva tagliare corto.

L’Uomo Ombra, con sguardo riluttante, andò a voltare la carta un’ennesima volta. Ma rimase sbigottito davanti a quello che gli apparve…

“No !!! Non è possibile !?! A meno che non c’entri …” cambiando la sua voce da profonda e calda a spaventata e quasi piagnucolosa.

“Quale diavolo è il problema, razza di ciarlatano ?!!?” gli sbraitò contro Jafar.

“Razza di ciarlatano ?!!Attento a come mi chiami, mon ami! - Facilier si riprese, tornando come al solito – Ahem…Osserva pure, Jafar, giudica tu…” E gli porse la carta : al posto di un’immagine del Cattivo, c’era invece disegnata una cometa su di un cielo stellato.

“È colpa della cometa, vedi è un’arma a doppio taglio : da una parte ci ha annunciato l’arrivo di un nuovo membro, ma dall’altra, ci proibisce di curiosare troppo. Vuole che siamo noi a scoprirlo con le nostre forze…Jafar ??? Va tutto bene ????”

Jafar rimase a bocca aperta : tre tentativi fatti per trovare questo fantomatico Cattivo, tutti falliti.
Si alzò, con aria seria e si diresse silenzioso mentre l’Uomo Ombra lo guardava preoccupato, l’ombra di Facilier fece per aprirgli la porta mentre l’ex-Gran Visir lasciava l’emporio Voodoo.

Jafar doveva trovare all’istante un modo, anche il più assurdo possibile, per cercarlo, o la depressione di Malefica si sarebbe tramutata in ira funesta.
 
   
 
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