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Autore: Moonshine Quinn    06/03/2013    1 recensioni
Lo so di essere un po' troppo grande per credere a certe cose, ma non posso negare il fatto che una piccolissima parte di me, nel più profondo del mio cuore, ha ancora voglia di essere bambina e vedere con i propri occhi tutti i personaggi che credevo esistere. Babbo Natale, La fatina dei denti, l'omino del sonno, il coniglio di pasqua, ma soprattutto... Jack Frost. Quando ero piccola mia madre non faceva altro che ripetermi di coprirmi, sennò Jack Frost mi avrebbe congelato le guance. Lo aveva sempre descritto come fosse un personaggio negativo, ma non è affatto così, o almeno speravo che non lo fosse. E adesso sentire mio fratello di sette anni parlare da solo in camera, senza preoccuparsi che qualcuno gli dia del pazzo o del fuori di testa, dicendoci di parlare con Jack, manda in cortocircuito me! Così è nata la mia storia che, se non riuscite a comprendere a fondo, mi fa passare per pazza!
Genere: Fluff | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Jack Frost
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Shine

«28 dicembre 2012, ore 20.38 . Fra poco la mamma mi chiamerà per dirmi che è pronta la cena, ma non mi importa, questa è la serata buona, è quella gusta! Sta sera lo vedrò!» dissi convinta al registratore. Non volevo che nulla di quell'incontro venisse sprecato o dimenticato, così avevo deciso di imprimere le poche parole di Jack (se mai l'avessi visto o sentito... o se mai fosse esistito) su una cassetta. Se non fosse successo nulla avrei cancellato dalla faccia della terra la registrazione e questa assurdissima idea di vedere Jack Frost.

Mi diressi verso la finestra e guardai fuori. Aveva continuato a nevicare ininterrottamente per tutto il giorno, solo adesso aveva cominciato a schiarirsi, così immaginai che lui fosse vicino a noi. Poggiai la fronte contro il vetro e sospirai, appannandolo appena. Cosa diavolo mi passava per la testa?! Credere che una cosa così potesse realmente esistere?! Ebbene si... ci credevo o, meglio, ci speravo.

Scossi appena il capo e mi sedetti sul letto, rimuginando su tutto ciò che mi era sempre parso fuori dal mondo, tutto ciò a cui non credevo da anni ormai, a tutto ciò che sarebbe potuto diventare di colpo reale.

Spostai lo sguardo sul mio pipistrello di pelouche, e lo presi in mano, osservandolo attentamente. Mi venne da ridere, pensando che in fin dei conti anche Batman sarebbe potuto essere reale, se non fosse stato creato dalla DC comics, se non fosse stato solo un personaggio di un fumetto. Ma alla fine anche Dio era frutto della Bibbia, eppure moltissimi credevano in lui, perciò il ragionamento di Batman che esisteva non faceva una piega.

Sbuffai e gettai il pupazzo ai piedi del letto, poggiando la testa contro la parete dietro di me. Pazza! Pazza! Pazza! Pazza!

Una vocina nell'angolo più lucido della mia mente continuava a ripetermelo, ma avevo deciso di ignorarla completamente. Volevo vedere se anche io, pur avendo 17 anni, potessi vedere Jack come mio fratellino Jeremy.

Presi a parlare ad alta voce, parlando con chissà quale muro.

«Perché ci credo non lo so. Per la verità non so nemmeno se crederci, ma Jeremy sembra così convinto di parlare a qualcuno quando si rivolge a te che ho quasi paura che tu esista davvero. Perciò ti domando solo una cosa... se davvero ci sei fatti vedere! Poi giuro su... su chi vuoi che non romperò più!»

«SHIIIIIINE!!! È pronto! Vai a chiamare tuo fratello!» mi urlò mia madre dal piano inferiore. Chiamare mio fratello, bah! Come se non fosse già corso giù dalle scale per raggiungere la cucina. Quando si trattava di cibo, quel piccolo pestifero non capiva più niente, ma dal suo aspetto non lo si poteva nemmeno lontanamente immaginare che fosse così goloso. Basso per la sua età, ma magro. Capelli castani tagliati a caschetto, occhi verdi e una marea di lentiggini. Completamente (o quasi) diverso da me. Alta e magra, capelli lunghissimi e biondi, con occhi blu, e qualche lentiggine solitaria sparsa qua e la.

Di malavoglia mi alzai dal letto e aprii la porta, per poi andare ad inciampare su mio fratellino. Lo guardai con aria di rimprovero e gli chiesi «Che diavolo ci fai davanti alla mia porta?!»

Con un ghigno stampato in faccia mi rispose «Ti ascoltavo parlare da sola» e scappò al piano inferiore.

Arrossii fino al midollo e chiusi la porta di camera mia. Cominciavo bene. Adesso mio fratellino mi crede una pazza!

Con la testa carica di pensieri, la vecchia Shine McCraig scese per l'ultima volta le scale di casa sua.

Ciao a tutti! Okay avviso che non pubblicherò regolarmente e... non scrivo praticamente mai ai lettori, sorry. Comunque... la storia non è davvero suddivisa per capitoli, semplicemente quando cambia punto di vista del personaggio, cambia il capitolo... Non volevo creare una storia tra Dentolina e Jack, ma bensî una fra Jack e un'umana... spero che vi sia piaciuta e se siete arrivati a leggere fino qui... beh, grazie! Mi raccomando, recensite in taaaanti, e vi darò un premio :P Cieeeeeooo

   
 
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