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Autore: themendlessly    06/03/2013    8 recensioni
Era stata l'estate peggiore della sua vita, un estate che l'aveva profondamente cambiata. Non era più la ragazza sorridente che era sempre stata...era vuota. Non provava più sentimenti se non odio, odio e paura. Per autoproteggersi si promette di non affezionarsi più alle persone, di non farsi più amici. Riuscirà quel ragazzo speciale dagli occhi colore del mare ad aiutare Jessica, a insegnarle di nuovo ad amare? E Jessica riuscirà a fidarsi di lui, riuscirà a dargli la chiave del suo cuore?
Genere: Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Nuovo personaggio, Un po' tutti
Note: OOC | Avvertimenti: nessuno
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 ~ NIGHTMARE


Era stata l’estate peggiore della sua vita, un’estate che l’aveva profondamente cambiata.
Non era più la ragazza solare che era sempre stata, non sapeva più sorridere e non sapeva più cos’erano l’amore e l’amicizia.
Non provava più sentimenti, era vuota.
Nessuno capiva quello che stava passando e lei non l’avrebbe mai detto a nessuno, nemmeno a suo fratello, il suo migliore amico.
Non voleva la compassione di nessuno, odiava essere compatita.

Esattamente tre mesi prima, il 10 giugno, quella che fu la sera peggiore della sua vita, aveva perso tutto, aveva perso ogni speranza, ogni affetto.
Dopo quel giorno suo padre, per proteggere i suoi tre figli, aveva deciso di lasciare l’Irlanda, la loro terra, una terra che ognuno di loro amava profondamente ma una terra troppo piena di ricordi, ricordi che facevano male a tutti.
E così si erano trasferiti in Inghilterra, in un piccolo paesino sul mare a meno di mezz’ora da Londra.
Suo fratello, un ragazzo solare e per niente timido che diventava sempre amico di tutti, si era ambientato facilmente e a quanto aveva sentito si era già trovato una compagnia di amici con cui uscire e divertirsi.
Anche la sua sorellina, che aveva solo 5 anni, si era già fatta qualche amichetta con la quale passava i pomeriggi estivi a giocare al parco o a mangiare un gelato.

La sua estate?

Non era mai uscita di casa, o meglio, non era mai uscita dalla sua stanza.
Era rimasta chiusa dentro, rannicchiata nel suo dolore, lasciandosi tormentare dai ricordi. Spesso, quando i pensieri diventavano troppo dolorosi, si cacciava le cuffie nelle orecchie e alzava la musica a tutto volume, lasciandosi cullare dalla voce dei suoi idoli.
Non faceva niente per cercare di migliorare la situazione, tornare a stare bene, tornare a sorridere…niente di niente. Aveva perso ogni speranza.
Suo fratello ci aveva provato, aveva provato a parlarle ma poi, vedendo che lei non reagiva, ci aveva rinunciato.
Se non usciva di casa una ragione c’era: non voleva farsi amici, non voleva affezionarsi alle persone perché ogni volta che lo faceva succedeva qualcosa che la faceva stare male. Si affezionava sempre alle persone sbagliate e così era stata tradita, usata e umiliata e non voleva che riaccadesse.   
E così, si era ripromessa di non affezionarsi più a nessuno, era il suo modo per proteggersi, il suo modo per andare avanti e cercare di “rifarsi” una vita.

Ma il suo incubo peggiore era alle porte: il primo giorno di scuola.
Scuola nuova, persone sconosciute…
Rabbrividì al solo pensiero. 

Quella sera suo padre tornò dal lavoro tardi, era stanco ma soprattutto preoccupato.
Insomma, vedere una figlia adolescente in quelle condizioni, chiusa perennemente nella sua stanza, che rifiutava ogni rapporto umano e parlava a monosillabi lo preoccupava.
Aveva cercato di aiutarla in tutti i modi ma lei l’aveva cacciato urlandogli contro che stava benissimo e non aveva bisogno di nessuna forma d’aiuto.
Era tutta una questione d’orgoglio, aveva preso da sua madre.
 

Gli incubi tornarono, puntuali come ogni notte. I ricordi di quella sera la tormentavano di continuo, non le lasciavano mai un minuto di tregua.
Si svegliò, madida di sudore, col viso rigato di lacrime, nel bel mezzo della notte.
Accese la luce sul comodino e si raggomitolò su se stessa dondolandosi piano, cercando di calmarsi.
Guardò la sveglia: erano le 4 di mattina, poco più di tre ore e si sarebbe dovuta alzare, sarebbe dovuta andare a scuola.
Di certo quel pensiero martellante in testa non la aiutava a stare meglio.
Finalmente riuscì a riprendere sonno.





Spazio dell'autrice: 
Salve a tutti e un infinito GRAZIE per aver letto il primo capitolo, o meglio, il prologo della mia FF.
è la prima FF che scrivo e spero siate clementi con me :3 
Nel prossimo capitolo scoprirete di più quindi...andate avanti e leggetelo! :D 
Vi chiedo l'enorme favore di lasciarmi una recensione, ci tengo davvero tanto! Ovviamente accetto sia critiche positive che negative in modo da poter man mano migliorare :)
Spero con tutto il cuore che questa Fan Fiction vi piaccia e che la seguiate volentieri...faccio del mio meglio per fare in modo che sia diversa dalle altre! 
Un bacio a tutti, 

-Yaya
  
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