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Autore: Metella    22/09/2007    10 recensioni
"Eravamo di nuovo lì. Dopo sette anni dalla fine della scuola. E cinque anni dalla fine di tutto."
Cho Chang è di nuovo a Hogwarts. E c'è anche lui.
Per fizzy: ecco la tua Harry/Cho! Come si dice... 'chiedi e ti sarà dato'!
Genere: Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Cho Chang, Harry Potter
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Quidditch Proposal (Will you play with me?) Okay, sta per arrivare l'Apocalisse. Ho scritto una Harry/Cho.
Cioè, IO ho scritto una Harry/Cho. Era più probabile che Voldemort adottasse Harry e gli lasciasse tutto in eredità, ma è successo.
La dedico a fizzy. Perchè sei riuscita a farmi compiere l'impossibile solo con una recensione. Fossi in te proverei a chiedere una macchina nuova ai tuoi, magari ti arriva. ;-)
Grazie dei complimenti per "Hermione's Song"... spero che la tua Harry/Cho ti piaccia. Fatti sentire, ok?
Bene, ora vado a letto. Devo riprendermi dallo shock.

Un bacio,
Met.

(Piccola nota: ho considerato come primo anno di scuola dei protagonisti il 1998 perchè è l'anno in cui è uscita la prima edizione di "HP e la Pietra Filosofale", poi sono andata avanti di conseguenza per le date.)

Disclaimer: I personaggi, i luoghi e i nomi non appartengono a me, ma a J.K. Rowling. Alyssa Carter e Robert Mallory sono personaggi di mia invenzione. Questa storia non è stata scritta a scopo di lucro.

*

Quidditch Proposal (Will You Play With Me?)

.

"BENTORNATI RAVENCLAW 1998 - 2004!"

Lo striscione blu stampato in grosse lettere nere galleggiava nell'aria sopra il tavolo di Ravenclaw. Lasciai vagare lo sguardo per la Sala Grande, osservando distrattamente gli altri striscioni - giallo e viola, verde e argento, rosso e oro - che svolazzavano sopra gli altri tre tavoli.

Eravamo di nuovo lì. Dopo sette anni dalla fine della scuola. E cinque anni dalla fine di tutto.

Cinque anni prima, nell'estate del 2006, il sogno di tutta la comunità magica si era avverato: Harry Potter, il Ragazzo Sopravvissuto, aveva a pieno diritto raddoppiato il suo soprannome, sconfiggendo definitivamente Lord Voldemort e mettendo la parola "Fine" in fondo al capitolo della Seconda Guerra del Mondo Magico. Un capitolo particolarmente doloroso della nostra storia.

In molti erano morti nell'ultima battaglia: avevo pianto per giorni dopo aver visto il corpo freddo di Marietta riverso sul terreno. Avevo pianto nonostante non fosse più mia amica ormai da tempo.

Esattamente da quando aveva tradito tutti noi denunciando alla Umbridge l'Esercito di Silente.

Avevo saputo che si era presentata all'Accademia degli Aurors nella primavera dopo la fine della scuola, e che quando aveva scoperto che Harry era il secondo istruttore del suo corso - "il più giovane istruttore da un secolo", la storia che si ripeteva - aveva chiesto di parlargli. Io non ho mai saputo cosa si fossero detti, ma da quel giorno Marietta era diventata la migliore Auror del suo corso, e aveva ottenuto il permesso di combattere a fianco a Harry nella battaglia finale. L' Ultima Battaglia, come la chiamavano tutti.

E per lei era stata era stata davvero l'Ultima.

Un boato proveniente da tutta la Sala mi scosse da quei pensieri cupi: voltai lo sguardo verso la porta principale e vidi che cosa aveva causato tutto quel casino.

O meglio, Chi.

Aveva i capelli più in disordine del solito, niente occhiali (si era fatto correggere la vista con un Incanto Lenticus tre anni prima) e indossava con fierezza la sua vecchia divisa del Gryffindor.

Harry Potter. Il Ragazzo Sopravvissuto Due Volte.

Il Ragazzo Che Ho Lasciato.

Sì, lo so. Vi state chiedendo, come è possibile lasciare il ragazzo più desiderato di tutto il Mondo Magico?

E invece io l'ho fatto. Perchè non potevo stare con lui.

Non potevo stare con Harry, perchè prima stavo con Cedric, e giravano voci cattive sul mio conto. Non potevo stare con Harry perchè davo l'impressione di desiderare solo la fama, prima con un partecipante al Tremaghi, poi con il Prescelto. Non potevo stare con Harry, perchè lui aveva bisogno di una compagna coraggiosa e audace quanto lui.

Non potevo stare con Harry, perchè sono una Ravenclaw, e faccio sempre la cosa più razionale possibile.

Forse, se a volte seguissi il cuore anzichè la mente, non sarebbe poi così male.

I miei ex-compagni di Casa si alzano dal tavolo e mi sorridono.

"Dai, è ora di andare a prepararsi... la Partita inizia tra mezz'ora."

La Partita, già. Uno dei momenti principali di questa rimpatriata.

Non so ancora come ho fatto a farmi convincere a partecipare alla Grande Rimpatriata delle Case. So solo che, dopo aver ripetuto per innumerevoli volte "non credo che verrò, mi spiace, salutami tutti i compagni, grazie" a un numero imprecisato di persone, il giorno prima della Rimpatriata mi sono trovata in casa un tornado meglio noto con il nome di Alyssa Meredith Carter, mia migliore amica nonchè ex Hufflepuff (e fierissima di esserlo) , che squittiva "Ci divertiremo da matti! Hai già fatto le valigie?". Ripeterle che non avevo nessuna intenzione di partecipare non aveva avuto effetti visibili, e alla fine mi ero lasciata trascinare da Tornado Aly.

Mi avevano detto dopo della Partita. E dico Partita, con la 'P' maiuscola, perchè si trattava di un'amichevole quadrangolare in cui le vecchie squadre 'storiche' di Ravenclaw, Hufflepuff, Slytherin e Gryffindor si sarebbero riaffrontate per amore dei vecchi tempi, dopo sette anni di inattività.

Un momento. Sette anni di inattività un paio di Pluffe, almeno per quanto riguarda la sottoscritta.

Sì, perchè io, Cho 'Fontanella' Chang (non credevate che non sapessi che mi chiamavano così, vero?), esattamente quattro anni fa sono entrata a pieno diritto nella formazione dei Tutshill Tornados, la squadra per cui (contrariamente a quanto pensava Ron 'The King' Weasley) tenevo da quando avevo sei anni e andavo a vedere le partite con mio padre.

Seguo i miei compagni negli spogliatoi e indosso la vecchia divisa blu e nera, comoda e sformata per l'uso prolungato. Mi intreccio i capelli, prendo la scopa (una Firebolt Platinum, lustratevi gli occhi) e mi sento a casa.

Aspetto che Robert Mallory, l'ex Capitano della squadra, ci faccia il discorsetto d'incoraggiamento, ma Rob non fiata, e guarda verso di me con un sorrisetto.

"Bè? Ho la divisa bucata?"

"Aspettavamo il discorso pre-partita... Capitano". Rob sorride ancora di più. "Ora sei tu la migliore giocatrice in campo... credo che ti cederò lo scettro del comando, almeno per oggi".

Non ci credo. Rob mi fa un cenno incoraggiante e io sorrido come una scema. Sono felice, è inutile negarlo.

"Grazie Rob. Allora, squadra... vediamo di ricordare a tutti quanti là fuori come si gioca a Quidditch!". Ok, discorsetto debole, ma sono troppo emozionata per tirar fuori di meglio.

Fortunatamente la squadra sorvola sulla mia performance patetica e scoppia in un urlo propiziatorio. Urlo anch'io, ma a metà mi blocco e per poco non mi strozzo con la mia stessa voce. Mi è appena tornata in mente una cosa.

Io sono il Capitano di Ravenclaw. Dovremo affrontare Gryffindor, alla fine. E il loro Capitano è...

Oh, merda.

#

La Partita procede bene. Pensavo che dopo sette anni di fermo, sarebbero volate le mazze, invece dei Bolidi. E invece se la stanno cavando tutti egregiamente, e non parlo solo dei miai Ravenclaw. Evidentemente, il Quidditch è come andare in bicicletta.

Abbiamo già giocato contro Hufflepuff, vincendo di stretta misura, e due partite dopo abbiamo letteralmente stracciato gli Slytherin, che invece sembrano parecchio fuori allenamento. Probabilmente perchè hanno passato gli ultimi due anni della Guerra tra le fila di Voldemort, e dopo sono stati troppo occupati a farsi notare il meno possibile per allenarsi. Tant'è che stanno per essere battuti perfino da Hufflepuff.

Il fischio di Madama Bumb e il boato degli Hufflepuff pongono fine allo scontro Slytherin vs Hufflepuff, finito 70 a 230 - una vittoria che gli Hufflepuff ricorderanno per sempre. E anche gli Slytherin.

Muovo le spalle per scioglierle e cerco di mostrarmi rilassata, anche se mi sento come se dovessi scoppiare da un momento all'altro. Tocca di nuovo a noi, e questo sarà uno scontro memorabile. Almeno per me.

Madama Bumb - più grigia e tirata dell'ultima volta che l'ho vista, ma sempre più simile ad un avvoltoio per via di quegli occhi gialli - fischia di nuovo e annuncia l'ultima partita della giornata. Gryffindor vs Ravenclaw.

I primi ad entrare sono i rosso-dorati più famosi della storia di Hogwarts: grazie ad alcuni personaggi 'particolari', il loro gruppo rimarrà negli annali della Scuola per secoli. E la loro squadra pure.

Lui entra per primo, la divisa fiammante nel sole e la fidata Firebolt sottobraccio. Dietro di lui lo storico Trio delle Cacciatrici, Johnson, Bell e Spinnet. Angelina ha sempre le treccine, Katie è sempre più bionda, Alicia è leggermente più rotonda dell'ultima volta che l'ho vista, a causa delle due gravidanze a poca distanza l'una dall'altra. Si è sposata giovanissima, appena tre anni dopo la fine della scuola, con Robert Mallory, che la guarda sognante da dietro di me.

Dopo le Cacciatrici entrano i gemelli Weasley, sempre più alti e sempre più identici, imbracciando con fierezza le vecchie mazze; dietro di loro, la terza testa rossa in campo, The King Weasley, si pavoneggia nella divisa nuova (sostituita perchè quella vecchia era troppo rovinata).

I Gryffindor più famosi di sempre sono schierati. Ora tocca a noi.

Entro in campo a testa alta, mentre dagli spalti cadono applausi e grida. Dietro di me i miei compagni salutano sorridendo, ma io guardo solo lui.

Lui che sembra aspettarmi. Lui che conosco così bene.

Lui che amo ancora.

Harry avanza tranquillo, tendendo la mano. Io faccio mezzo passo avanti - chiamatemi codarda, ma non riesco a muovermi - e gli stringo la mano. È calda, asciutta, forte, e mi viene da piangere. Se non fossi una Ravenclaw, se non fosse mai accaduto nulla, mi getterei al suo collo e gli chiederei di rimanere con me per sempre. Ma come sempre, scelgo la strada più ragionevole.

Il Capitano Ravenclaw si allontana dal Capitano Gryffindor e inforca la scopa.

Coraggio, penso. Concentrati sulla partita. È quello che sai fare meglio. Non pensare che lo hai lasciato dopo quattro anni che stavate insieme, che lui ci è rimasto malissimo, che vorresti solo chiedergli perdono e baciarlo qui davanti a tutti...

Oh, dannazione!

Stringo le mani sulla scopa e fisso lo sguardo sulla cassa delle palle che Madama Bumb sta aprendo, in particolare sul frammento dorato che scintilla al centro del coperchio.

Oggi prenderò il Boccino, costi quel che costi.

Madama Bumb impugna il fischietto.

"Pronti al decollo!

Tre... due... uno...

VIA!"

#

Sorvolo il campo per l'ennesima volta, ma del Boccino nessuna traccia. In compenso ho già rischiato di cadere dalla scopa due volte, e tutte e due le volte è stato perchè mi ero distratta a guardare Harry.

Se mi vedesse qualcuno dei Tornados, sarei fuori dalla squadra all'istante.

Però stiamo andando bene, lo riconosco. Siamo in vantaggio di 30 punti, e i Gryffindor sembrano in difficoltà. Bene, bene.

Harry mi passa davanti, con un mezzo sorriso sul volto, e io mi distraggo di nuovo.

Perchè fa così... Lo sa benissimo che quando sorride così mi viene una voglia terribile di baciarlo... Brutto vigliacco sadico...

Un Bolide mi sfiora la spalla, io scarto d'istinto per evitare di ammazzarmi e... eccolo.

Il Boccino sfreccia davanti al mio naso e sguizza via.

Ma ora l'ho visto.

Parto così di colpo che per poco non mi lascio scivolare la scopa da sotto, e in un attimo Harry mi è dietro. Bene, che resti lì. Questo Boccino è mio.

Sfrecciamo attraverso il campo come fulmini, dietro al bagliore dorato da cui dipende tutto.Vittoria o sconfitta, gioia o rabbia, trionfo o disfatta.

Gli altri giocatori sono fermi, la partita si è interotta. Tutto ruota attorno a noi due, due figure sfocate che rincorrono il nulla.

Harry mi si affianca, quasi mi supera. Mi tendo all'inverosimile sulla scopa. Non deve vincere. Questa partita sarà mia.

Per un attimo viaggiamo affiancati, concentrati sul Boccino; poi, con la coda dell'occhio, vedo che lui si volta verso di me e mi guarda... e sul viso ha ancora quel sorrisetto. Pensando che sia un trucco per distrarmi accelero... e me lo lascio alle spalle.

Ma non perchè io sia più veloce.

Harry si è fermato, ha bloccato la Firebolt quando era in vantaggio, e ora è fermo a mezz'aria parecchio dietro di me, e mi guarda.

Tutti mi guardano, ora.

Sono così stupita che non mi accorgo nemmeno di aver raggiunto il Boccino: in un attimo è davanti a me, vibrante di energia, e poi... mi si getta in mano.

Non l'ho preso. Mi si è buttato in mano, come se avessi usato un Incantesimo di Appello. Ma non l'ho fatto.

Guardo il Boccino che pare riposare quieto nella mia mano, poi guardo Harry che sorride verso di me.

Cosa diavolo sta succedendo?

Guardo di nuovo il Boccino... e quello che vedo è incredibile.

Il Boccino si sta aprendo. Lentamente, una linea compare a metà della sfera dorata, le due metà si separano piano e lasciano intravedere l'interno, nel quale brilla qualcosa...

No.

Non ci credo.

Ho le allucinazioni, deve essere così, perchè quello che vedo non ha senso.

All'interno del falso Boccino c'è un anello. Sissignori, avete capito bene. Un anello d'oro, ornato da uno zaffiro tagliato a stella, grande quanto l'unghia del mio indice, e da minuscoli diamantini lungo tutto il fascione.

Ho gli occhi così spalancati che mi fa male la fronte. Cosa significa?

Sotto l'anello c'è un biglietto. Lo estraggo, incurante delle centinaia di occhi che mi osservano, lo spiego e mi prende un colpo quando riconosco la calligrafia disordinata.

"Dicono che la vita sia come una partita di Quidditch: incerta, faticosa, e priva di uno scopo ultimo.

Forse è vero, ma è così bello giocarla, che non vorresti smettere mai.

Vuoi giocarla con me?

H."

Non riesco neanche a formulare un pensiero compiuto, figuriamoci una frase.

Sono totalmente scioccata.

Mi accorgo che c'è qualcuno vicino a me e mi volto. Incontro uno sguardo di smeraldo che scintilla divertito.

"Non devi rispondere subito... ma tengo troppo a te per lasciarti andare senza riprovarci almeno una volta. Cho Chang, vorresti fidanzarti - di nuovo - con me?"

Adesso cado dalla scopa.

E cadrei davvero, se lui non mi sostenesse per un gomito.

Guardo l'anello e lui, e l'anello e lui, finchè zaffiro e smeraldo non si fondono e io riesco di nuovo a respirare.

Per un attimo mi divido in due: la fredda Ravenclaw, razionale e ragionevole, mi urla nell'orecchio sinistro tutte le ragioni per cui non posso stare con Harry, mentre la Cho che segue il cuore invece della testa mi sussurra piano all'orecchio destro due sole parole.

Lo ami.

E può sembrare strano, ma il sussurro timido del Cuore sovrasta in un istante le urla della Ragione.

Taci, penso rivolta alla mia parte fredda e razionale. Adesso decido io.

Sorrido senza accorgermene. Il mio sorriso trova un gemello in quello di Harry, e per un attimo rimaniamo lì fermi a sorridere come se fosse la cosa più piacevole del mondo. E forse lo è.

"Sì".

*


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