Ciò che è più amaro, nel dolore di oggi, è il ricordo della gioia di ieri K. Gibran Non ho mai voluto vederti triste, TenTen. Mai. Ma il dolore che provo è troppo grande. Mi toglie il respiro. Non ci riesco. Voglio abbandonarmi a esso. Dici che passerà, facendo così, TenTen? Lo so, domanda stupida. Dopotutto, ne faccio spesso...no? “ Lee!” mi stringi al tuo corpo, scosso dalle lacrime che ti scendono copiose dalle tue magnifiche iridi nocciola. Ti ho mai detto che hai degli occhi bellissimi? Probabilmente no. Non ne ho mai avuto il coraggio. Il coraggio. Di solito a me non è mai mancato. Però, con te è tutto diverso. Con te, è sempre stato tutto diverso. Non piangere, mia intrepida Kunoichi. Mia. Che bel suono ha questa parola. Vedi? Penso a cose stupide pure in una situazione così. Hai ragione quando mi dicevi che non cambierò mai. Ma il dolore si sta facendo sempre più forte e acuto. Non so quanto resisterò. “ Lotta, Rock Lee!Lotta!Lotta come fai sempre tu!Ti prego...” mi supplichi, singhiozzando. Non ci riesco TenTen. Perdonami. “ TenTen...” ti chiamo in un soffio. Mi guardi spaventata. Cerco di sorriderti, ma quello che mi esce è più simile a una smorfia. Appoggiò una delle mie mani sulla tua. “ Non piangere...”. Non ho mai voluto vederti triste, TenTen. Ho sempre voluto vederti sorridere. Volevo vederti sorridere nel giorno in cui ti dicevo che ti amavo. Addio, mia dolce TenTen.