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Autore: Vis    06/03/2013    4 recensioni
"Gli c’erano voluti anni per avere la forza di andare lì, di leggere il nome di suo fratello sulla lapide di pietra senza scoppiare in lacrime. E anche in quel momento titubava sulla sua forza d’animo.
Ormai mancavano pochi passi alla tomba, dove c’era anche il cappello arancione di Ace. Si morse le labbra, mentre raddrizzava la schiena e si avvicinava alla tomba a testa alta. Ace non avrebbe voluto vederlo piangere, perché le lacrime erano per le femminucce, non per i pirati come loro. Tante volte gliel’aveva ripetuto quando erano piccoli e in quel momento non sapeva cosa avrebbe dato per risentire un’ultima volta la voce squillante di Ace.
***
-Sai, Ace… io ho sempre pensato che noi due eravamo molto simili. Che anche se non eravamo fratelli di sangue, ci assomigliavamo molto. E ne andavo fiero. Ero fiero di poterti stare accanto… ero fiero di potermi considerare tuo fratello-
A quel punto le lacrime gli inondarono le guance e Rufy si calò il cappello di paglia sul viso. Singhiozzando disse:-Lo so che non ti piace vedermi piangere… lo so che i pirati non piangono…"
*Depressiontime*
Genere: Malinconico, Sentimentale, Triste | Stato: completa
Tipo di coppia: Nessuna | Personaggi: Monkey D. Rufy
Note: AU | Avvertimenti: nessuno
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Perché i pirati non piangono.




Con passi lenti si avvicinò. Gli c’erano voluti anni per avere la forza di andare lì, di leggere il nome di suo fratello sulla lapide di pietra senza scoppiare in lacrime. E anche in quel momento titubava sulla sua forza d’animo.
Ormai mancavano pochi passi alla tomba, dove c’era anche il cappello arancione di Ace. Si morse le labbra, mentre raddrizzava la schiena e si avvicinava alla tomba a testa alta. Ace non avrebbe voluto vederlo piangere, perché le lacrime erano per le femminucce, non per i pirati come loro. Tante volte gliel’aveva ripetuto quando erano piccoli e in quel momento non sapeva cosa avrebbe dato per risentire un’ultima volta la voce squillante di Ace.
Sfiorò con la punta delle dita la lapide, ricalcò con l’indice le lettere del suo nome: Portgas D Ace.
Suo fratello. Una delle persone cui aveva più voluto bene. Il suo punto di riferimento.
Si sedette davanti ad essa e per qualche istante non disse niente.
-Sai, Ace…- incominciò, ma si bloccò all’istante. La sua voce era incrinata. Digrignò i denti e guardò la tomba di Barbabianca. Senza di lui e i suoi figli non sarebbe mai riuscito ad avvicinarsi ad Ace a vederlo per quegli ultimi minuti vivo, libero.
Posò lo sguardo sulla lapide di Ace e ricominciò, ‘sta volta con la voce più ferma:-Ce l’ho fatta, Ace. Sono diventato il re dei pirati-
Ridacchiò e disse:-Mi dicevi sempre che non ci sarei riuscito, che ero una schiappa! Abbiamo litigato tanto volte noi due, eh? Proprio tante volte…-
Fissò l’erba su cui era seduto e sentì un vento fresco soffiare. Gli occhi si velarono di tristezza, le labbra diventarono una linea orizzontale, gli angoli della bocca all’ingiù.
-Sai, Ace… io ho sempre pensato che noi due eravamo molto simili. Che anche se non eravamo fratelli di sangue, ci assomigliavamo molto. E ne andavo fiero. Ero fiero di poterti stare accanto… ero fiero di potermi considerare tuo fratello-
A quel punto le lacrime gli inondarono le guance e Rufy si calò il cappello di paglia sul viso. Singhiozzando disse:-Lo so che non ti piace vedermi piangere… lo so che i pirati non piangono… ma… ma…-
Un forte singhiozzo gli bloccò la voce, poi urlò, con tutto il fiato che aveva:-Mi manchi Ace! Quando sei morto, non niente aveva più un senso… io… io… ero un fallito… non sono riuscito a salvarti-
Si asciugò con il dorso della mano le lacrime, ignorando quelle che incominciarono a scendere di nuovo sul suo viso, e disse:-Tutto questo l’ho fatto per te. Per realizzare il nostro sogno. E per Sabo-
Stette in ascolto per svariati minuti, lo sguardo rivolto verso il cielo e il vento che gli scompigliava i capelli. Poi, con un ultimo sorriso e un “ti voglio bene” mimato con le labbra si alzò, sorrise e allontanandosi disse:-È stato bello parlare di nuovo con te, Ace-


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Angolo della depressa cronica:
Salve! :D
Sono tornata con un'altra one-shot deprimente... è da tipo un anno che volevo scrivere qualcosa sulla morte di Ace dal punto di vista di Rufy e visto che dal punto di vista di Ace l'ho già scritta ("Il mio fratellino") dopo un divertentissimo ripasso della grammatica greca, depressa al punto giusto, mi sono messa a scrivere questa one-shot e devo dire che è l'unica che mi ha soddisfatto un tantino, a differenza dei precedenti tentativi di scrivere un qualcosa di simile!
Bene, spero vi piaccia e vi lascio questa bellissima e tristissima immagine! (anche questa volevo metterla da un bel po', ma non sapevo dove xD)
Fatemi sapere se sono riuscita a farvi emozionare almeno un po'! :3
Baci, M e r c u r y.
   
 
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