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Autore: Akane92    06/03/2013    11 recensioni
Una ragazza è di ritorno in città e sconvolgerà la vita del nostro caro Alpha.
Dal prologo:
" Due occhi grandi e verdi incrociarono il suo sguardo per qualche secondo. Un occhiata veloce che per il lupo fu fatale.
Qualcosa dentro di lui si mosse, all’improvviso. Non ebbe neanche il tempo di capire. I suoi battiti aumentarono, le sue mani tremavano, e i suoi occhi non potevano fare a meno di continuare a seguire quegli occhi magnetici. Strinse ancora più forte il volante della sua auto con i muscoli del corpo tutti tesi. Era una ragazza. Una ragazza dagli occhi verdi e i capelli rossi come il sangue. Sorrideva, mostrando i denti che per Derek in quel momento erano perfetti, insieme a tutto il resto. Era una strega, forse? "
Genere: Azione, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Derek Hale, Nuovo personaggio
Note: nessuna | Avvertimenti: Spoiler!
Capitoli:
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Deucalion

 

POV Derek

Dopo quella “chiacchierata” con Ethan, non avevo che un pensiero in testa: Deucalion. Chi era? Una sorta di capo per il nuovo branco? Che aspetto aveva? Era un ragazzino anche lui? Lo avevo mai visto da umano? Lui aveva visto me? Cosa voleva?
Tutte queste domande mi stavano fondendo il cervello e non riuscii ad aspettare la fine delle lezioni, decidendo di tornare a casa mia e di avvisare Hope e Stiles con un messaggio. Non potevo perdere tempo, dovevo sapere.
<< Conosci un certo Deucalion? >> chiesi a mio zio Peter, non appena aprii la porta di casa.
<< Bentornato, nipote >>
Lui era in salotto, seduto sull’unico divano rimasto intatto della casa, con il suo portatile sulle ginocchia. Lo raggiunsi. << Che stai facendo? >>
<< Guardo un film, secondo te come dovrei impiegare il tempo? >>
Alzai gli occhi al cielo << Allora? >>
<< Non conosco nessun Deucalion >> disse, mettendo pausa a quel dannato film << Cosa sai di lui? >>
<< Praticamente nulla. Uno dei nuovi Alpha mi ha detto che ha parlato di me >>
<< Ci avranno spiato >>
<< Voglio trovarlo. Voglio sapere cosa vuole >> spiegai.
<< Pensi che sia saggio? >>
<< Prima o poi deve accadere >>
<< Potrebbe essere più forte di te, lo sai >>
Alzai le spalle << Vedremo >> dissi, voltandomi di nuovo verso la porta.
<< Cosa fai? >>
<< Vado a cercarlo >> dissi, non sperando neanche nel suo aiuto.
Mi lasciai di nuovo casa mia alle spalle, cominciando a cercare in ogni parte della radura. Ma non trovai nulla. Stessi odori, stessi posti, nessun cambiamento, neanche uno piccolo. Nessun segno, nessun indizio. Come potevano essere così bravi nel nascondersi o nel non farsi trovare? Tornai a casa che era già notte fonda, frustato e arrabbiato. Io dovevo sapere!
<< Scommetto che non hai trovato nulla >> mi disse mio zio non appena mi vide.
<< No infatti >>
<< Sono furbi, Derek. Non si faranno trovare facilmente >>
Non risposi. Strinsi i pugni e andai in camera mia, fredda e sporca, sdraiandomi sul mio letto rotto, vecchio, pieno di polvere e cigolante. Forse, dovevo davvero cambiare casa … Feci andare via subito quel pensiero dalla mia testa, e mi misi a guardare fuori dalla finestra. Due stelle molto vicine fra loro mi fecero ricordare gli occhi di Hope. Chissà cosa stava facendo in quel momento … Era al sicuro, almeno. Pensai che era troppo tardi per mandare un messaggio e decisi di lasciarla in pace, tornando a pensare a come trovare Deucalion. Non dormii molto, ma appena fui sveglio ripresi le ricerche.
Mi aggiravo nella radura tastando il terreno, gli alberi, le piante, stando attento a qualsiasi piccolo rumore, a qualsiasi odore diverso. Ma niente, di nuovo. Ero ormai in giro da ore, quando decisi che se io non fossi stato in grado di trovare lui, lui avrebbe trovato me.
Tornai nei pressi di casa mia, pronto a mettere in atto il mio piano. Mi trasformai e dopo aver preso tutto il fiato che potei, ululai. E ululai ancora e ancora, sperando che i cacciatori fossero lontani. Dopodiché, mi appoggiai ad un albero, aspettando che Deucalion rispondesse al mio richiamo, e non dovetti attendere molto. Poco dopo il mio ultimo ululato, sentii finalmente un odore diverso avvicinarsi a me, seguito subito da dei passi lenti e pesanti. Mi alzai in piedi e lo vidi. Era un uomo che poteva avere l’età di mio zio, con capelli scuri e occhi marroni, con un sorriso maligno in volto. Non mi faceva paura.
<< Finalmente ci incontriamo, Derek >> mi disse, a pochi metri di distanza da me. Sentii i miei occhi che stavano cambiando colore, sentii le mie zanne. << Oh, no, no. Non c’è bisogno di arrabbiarsi o trasformarsi. Io non voglio combattere, non ancora >>
Mi sorprese, facendomi tornare normale << Cosa vuoi, allora? >>
<< Te >> mi stava ancora sorridendo mentre continuava a venire verso di me. si fermò a circa tre metri da me << E il tuo branco. Ce l’hai un branco, non è vero? >>
Questa domanda me la facevo spesso anche io. Avevo Peter, avevo Isaac, Boyd ed Erica, e chi altro? Scott, anche se più di una volta mi aveva ribadito di non voler far parte del mio branco. Eppure ultimamente, lo sentivo più vicino, anche grazia ad Hope. Avevo anche lei, avevo Stiles, avevo il Dottor Deaton. Avevo un branco strano, diverso, ma sì, avevo un branco. << Sì. Perché vuoi me? >>
Lui aprì le braccia, come se la risposta fosse ovvia << Perché voglio il potere. Voglio creare un branco forte, più forte di tutti gli altri. Voglio il vero potere. Voglio eliminare chiunque si metti sul mio cammino. E per farlo, mi servi anche tu. Mi piace molto anche quel ragazzino, come si chiama? … Scott! >>
<< Ci hai spiati? >>
Annuì << Da mesi, ormai. So anche che hai degli amichetti umani, vero? Lei è molto carina >> sapeva anche di Hope.
Strinsi i pugni. << Cosa c’entra, ora? >>
<< Oh, nulla! Esprimevo solo la mia opinione. So che hai avuto una piccola discussione con Ethan >>
<< Già >>
<< Posso capirti. Ripeto, è davvero molto carina. Comunque, non devi rispondermi ora >>
Corrugai le sopracciglia, confuso << Come? >>
<< Hai tempo per pensare alla mia proposta di unirti al mio branco >> mi stava continuando a sorridere, come se mi stesse invitando a cena.
<< E se decidessi di non farne parte? Né io né il mio branco? >>
<< Oh, beh, allora credo proprio che dovrò uccidervi >> disse, facendo una risata colma di pazzia e cattiveria.
<< Ti sembra divertente? >>
<< Molto! Visto che so che il tuo branco di ragazzini non può competere con il mio di Alpha! Quindi diciamo che non hai molta scelta … Ma comunque, hai tempo. Non ho fretta, per ora. Oh, ti chiedo scusa per i cacciatori che ci siamo portati dietro, ma non ho avuto modo di evitarlo >>
<< Il tuo branco non è abbastanza potente da eliminarli? >> chiesi, sfidandolo.
Lui rise ancora, unendo le mani come per farmi un minuscolo applauso. << Mi piaci, Derek Hale. Non vedo l’ora che tu sia mio >>
<< Non sperarci >>
<< Tu pensaci. Ci vediamo >> mi disse, girandosi verso la direzione dalla quale era venuto e sparendo dalla mia vista.
Era un folle se sperava davvero che io o gli altri diventassimo parte del suo branco. Ero diventato un’Alpha per essere io al comando e non per essere sottomesso da un pazzo con manie di protagonismo. Dovevo avvisare tutti, e il primo sarebbe stato Scott. Andai di nuovo verso il liceo di Beacon Hills, dove sentii Stiles invitare Scott a casa sua dopo gli allenamenti di lacrosse. Vidi anche Hope in aula intenta a scrivere qualcosa, era bella anche quel giorno. Non volli disturbare, così decisi che mi avrebbero trovato a casa loro.
Entrai dalla finestra della camera di Stiles, lasciata aperta per metà. Kopa mi raggiunse subito, salutandomi scodinzolando. Decisi di aspettare sulle scale e il dalmata si mise accanto a me, come per farmi compagnia.
 
Era ormai buio quando finalmente sentii il motore della jeep di Stiles arrivare verso casa sua. Quando aprì la porta e accese la luce, la mia vista fece spaventare tutti e tre.
<< Ma diamine! Non potevi avvisare?! >> mi chiese Stiles, gesticolando come suo solito.
Mentre sia lui che Scott mi guardavano confusi, Hope aveva lo sguardo basso. << Devo parlarvi. Ho incontrato il capo del branco >> spiegai alzandomi in piedi e sgranchendomi le gambe.
<< Davvero? >> chiese Scott.
<< Io devo fare i compiti >> disse Hope, venendo verso di me, o meglio, verso le scale.
Quando fu accanto a me, le presi la mano. << Vorrei che ascoltassi anche tu >> le dissi, sperando che finalmente mi guardasse negli occhi.
Si liberò dalla mia presa, continuando a guardare in giù. << Ho da fare. Andiamo, Kopa >> disse, e fu subito seguita dal suo cane fino alla sua stanza. Sospirai, non capendo il motivo del suo comportamento.
<< Allora? >> mi chiese Scott.
<< Si chiama Deucalion >> dissi, scendendo le scale e seguendo Stiles in cucina, dove si mise a farsi un panino. Mentre lo guardavo, il mio stomaco brontolò. << Vuole noi >> spiegai ancora, sedendomi, mentre sentivo ancora la morsa della fame. Da quanto tempo non mangiavo?
<< E tu vuoi un panino >> m’interruppe Stiles << Mangia questo, io me ne faccio un altro >> mi disse, allungando la mano con il panino verso di me.
<< Non preoccuparti >>
<< Senti, non avrò il vostro super udito da lupi ma sento benissimo il tuo stomaco che brontola! Mangia e basta >>
Guardai prima l’invitante e stracolmo panino che si era appena fatto il ragazzino e poi guardai lui. << Grazie >> dissi, prendendolo e addentandolo. Mi sentii già molto meglio.
<< In che senso vuole noi? >> mi chiese Scott.
<< Vuole me e te, e il branco. Ha detto che vuole creare un branco fortissimo in modo da avere il vero potere. E’ un folle >>
<< E scommetto che non la prenderà bene quando non vi unirete a lui, giusto? >>
<< Ha detto che in quel caso dovrà ucciderci >> spiegai, continuando a mangiare.
<< Perfetto >> disse Scott.
<< Beh, era da un po’ che non avevamo problemi. Cominciavo a sentirmi strano, in effetti >> disse Stiles, che aveva appena finito di farsi un altro panino.
<< Che facciamo? >> mi chiese Scott, preoccupato.
<< Aspettiamo, e ci alleniamo. Dobbiamo essere pronti a tutto >> dissi, finendo il mio panino.
<< Bene. Vogliono fare del male a qualcuno? >> chiese ancora Scott.
<< Chiunque si metta sul suo cammino, così ha detto >>
<< Un tipo pacifico, insomma >> disse Stiles con la bocca piena.
<< Devo allenare Isaac, Boyd ed Erica. Non sono pronti per uno scontro >>
<< Ti aiuterò >> mi disse deciso Scott.
<< Davvero? >>
<< Non voglio essere un Omega, non in queste situazioni. Sarò con te e il tuo branco >>
Mi sorprese, ma ne fui contento. << Grazie >>
Lui annuì, alzandosi e andando verso il frigo.
Abbassai lo sguardo, concentrandomi nel cercare di sentire il cuore di Hope. Non batteva particolarmente veloce, ma non era neanche regolare. Dovevo vederla, avevo bisogno di lei, dei suoi occhi, della sua voce. << Vado ad avvisare Hope >> dissi, alzandomi. Stiles mi salutò con la mano, mentre io andavo verso la camera di sua sorella.
Bussai alla porta, ma come risposta ebbi un suo << Non ci sono >>
Aprii ugualmente la porta << Posso entrare? >> chiesi. Era seduta davanti alla sua scrivania e al suo pc. Aveva dei pantaloncini di jeans, delle calze nere leggere che mi facevano intravedere le sue gambe, una maglietta a maniche corte rossa e un foulard. I capelli erano sciolti, come piacevano a me. Non potei ancora vedere i suoi occhi, non si girò verso di me.
<< Sto studiando >> mi disse fredda.
<< Non ti do fastidio >>
Alzò le spalle << Fa’ come vuoi >>
Mi misi seduto al bordo del suo letto, osservandola. Stava leggendo qualcosa sul pc, ma sentivo il suo cuore troppo irregolare perché fosse davvero concentrata sullo studio. Sbuffò, girandosi finalmente verso di me, sebbene ancora seduta. I suoi occhi, finalmente. Sebbene fossero duri e fermi, mi fecero comunque sentire meglio, come rilassato, come in pace, come se non avessi problemi. << Che c’è? >> mi chiese, scrutandomi.
<< Volevo vederti >> le spiegai, sperando che il suo sguardo si addolcisse almeno un po’.
<< Ah >> abbassò lo sguardo.
<< Cosa c’è? >> le chiesi, confuso.
<< Nulla >> incrociò le braccia, mentre sentivo che stava mentendo.
<< Hope, so che menti >> le ricordai. Lei fece un respiro profondo, preparandosi a parlare.
<< Bene! Vuoi sapere che c’è? Sei sparito! >>
<< Ho avuto da fare >> dissi, ancora confuso.
<< Ma davvero? Anche io ho da fare, Derek, ma non sparisco così! Dopo quella scenata davanti ad Ethan, dopo aver detto a me e a lui che io sono tua, dopo aver detto … >> fece una pausa, come se si stesse facendo coraggio << .. dopo aver detto che sono la tua ragazza, sparisci! Senza dire nulla! Hai idea di come mi sia preoccupata? Io non pretendo che tu mi stia sempre appiccicato ma almeno mandami un messaggio e dimmi che sei vivo, porca miseria! >>
La guardavo sorpreso, stupito, e ancora più confuso. Aveva ragione. Ero sparito. Fino a quella mattina la cosa più importante per me era stata trovare Deucalion e scoprire cosa volesse, pensando a lei solo di rado. Mi chiesi come avessi fatto, come avessi fatto a stare senza di lei per tutto quel tempo. Ero davvero così cattivo? O egoista? Mi alzai, andando verso di me e guardandola. << Non farmi quello sguardo! >> mi disse, facendomi sorridere.
<< Hai ragione. Ma ho avuto davvero da fare, ho incontrato Deucalion >>
<< Derek, non m’importa di cosa tu abbia fatto! Puoi fare quello che ti pare, ma almeno avvisami che sei vivo e che non ti hanno ammazzato! >> disse, alzandosi in piedi, con gli occhi fissi nei miei e gesticolando come suo fratello.
<< Eri davvero preoccupata? >> le chiesi, sentendomi in colpa per il mio comportamento.
<< Ovvio! >>
Ebbi uno sbalzo al cuore. Le presi una mano << Scusami >>
<< Non farlo mai più >> mi ordinò, e io annuii. I suoi occhi mi stavano ipnotizzando di nuovo, mentre le accarezzavo la guancia morbida. << Non dovrei neanche permettermi di toccarmi! >> mi disse, allontanandosi da me e andandosi a sedere sul suo letto.
Alzai gli occhi al cielo, raggiungendola. << Hope, ti ho chiesto scusa >> lei mi guardò senza dire nulla. << Sei stata bene, a parte questo? >> le chiesi, spostandole una ciocca di capelli che le copriva il viso e mettendogliela dietro l’orecchio. Sentii il suo cuore agitarsi, il suo respiro farsi troppo irregolare. Era successo qualcosa, non poteva agitarsi così senza motivo.  << Che c’è? >> le chiesi, mentre cominciavo a cercare indizi, odorando in giro.
<< Cosa? >> domandò lei.
Arricciai il naso, sperando che l’odore che stavo cominciando a sentire non fosse davvero quello che pensavo. << Perché hai il foulard? >> le chiesi serio. Faceva caldo e quel foulard non c’entrava nulla con gli abiti che indossava.
<< Mi piace >> mentiva.
Mi guardai intorno, continuando ad annusare. Lo sentii ancora. Sangue. Sotto di me. mi abbassai e misi una mano sotto il letto, trovando una maglietta gialla sporca di sangue in alto, all’altezza della spalla. La maglietta era di Hope.
<< Hope, cos’è questa?! >>
Mi guardava spaventata, forse a causa dei miei occhi. Non potevo crederci. Di lì a poco sarei sicuramente impazzito. Quel sangue era suo, e non si trovava solo su quella maglietta. Mentre lei non mi rispondeva, le tolsi il foulard dal collo e vidi una ferita ancora aperta. Spalancai gli occhi, sperando di non perdere del tutto il controllo. Chi aveva osato toccarla? O solo sfiorarla?
<< Derek, non è niente >> disse lei, la sua voce tremava.
Ci alzammo entrambi e lei mi prese entrambe le mani. Io non distoglievo lo sguardo dal suo collo ferito << Chi è stato? >> le chiesi, cercando di essere il più calmo possibile, respirando profondamente.
<< Derek, non … >>
<< Chi è stato?! >> urlai, facendola spaventare. Non volevo farlo, ma non ci vedevo più, letteralmente. I miei occhi stavano diventando rossi a causa della rabbia che stava attanagliando il mio corpo e la mia mente. Dovevo sapere! Perché chiunque avesse osato toccarla, l’avrebbe pagata!
<< Sto bene >> Hope andò verso lo specchio, osservandosi il collo.
<< Hope, dimmi chi è stato prima che io impazzisca del tutto >> la stavo pregando, mentre tornavo da lei. Le toccai la ferita, e capii. << Sono artigli. Chi è stato? >> il primo che mi venne in mente fu Ethan, ovviamente. Quel piccolo bastardo si sarebbe ritrovato presto con le mie zanne nel suo collo!
Il cuore di Hope sembrava essere impazzito. << Non posso dirtelo >>
<< Hope! >> urlai ancora, mentre la porta della sua stanza veniva spalancata da suo fratello e Scott che chiendomi << Che stai facendo?! >> mi spinse via, allontanandomi da Hope.
<< Che ti ha fatto? >> chiese Stiles a sua sorella, guardandole il collo spaventato.
<< Io non ho fatto niente! >> ringhiai, avvicinandomi di nuovo a lei.
<< Lui non ha fatto niente >> confermò Hope.
<< Chi è stato? >> chiese suo fratello.
Finalmente, cedette. << Erica. Lei è venuta da me e mi ha detto di stare lontana da te, perché lei è del tuo branco ed è come te e quindi deve stare con te. Mi ha anche detto che vi siete baciati, una volta … >> spiegò, guardandomi negli occhi.
Abbassai lo sguardo, mentre sentivo crescermi le zanne e gli artigli. Erica. Non la avevo mai vista sotto questo aspetto, e avrebbe dovuto pagare. Guardai di nuovo Hope, spaventata << Resta qui. Torno dopo >> le dissi, sparendo da quella stanza.
Sapevo che Erica era a casa sua, sapevo che i suoi genitori lavoravano fino a tardi. Era perfetto. Nessuno doveva toccare Hope, nessuno! Neanche un membro del mio branco. Neanche una ragazza. Ero ormai totalmente trasformato quando arrivai a casa sua. Notai che una finestra del secondo piano era aperta e con un balzo fui dentro: era camera sua.
<< Derek?! >> Erica mi guardava confusa e spaventata, mentre veniva verso di me.
Ringhiai, dandole un calcio con tutta la forza che avevo in corpo e facendola arrivare fino alla porta. << Come hai osato? >> urlai, ringhiando ancora.
Lei era distesa a terra, e sanguinava a causa della botta. Quasi sicuramente, aveva anche qualcosa di rotto. Ma per me, in quel momento, non era abbastanza. << Derek, scusami >> mi implorava, mentre io andavo di nuovo verso di lei. Sentii due braccia forti prendermi da dietro le spalle, cercando di trattenermi << Derek, basta! >> era Scott, trasformato come me. Cercai di divincolarmi per infliggere ad Erica la punizione che meritava, ma non ci riuscii. Scott era diventato forte, ma non quanto me. Cominciai ad usare tutta la forza che avevo in corpo, ma alle sue parole << Hope ha detto che non vuole che tu le faccia del male! >> smisi di opporre resistenza. Io ero la Bestia, per lei. Lo ero ancora, e avrei continuato ad esserlo facendo del male ad un membro del mio stesso branco. Mi aveva detto che dovevo diventare un principe, che dovevo uscire da quel mondo di rabbia in cui vivevo. Avrei potuto farlo solo con il suo aiuto. Ritirai zanne e artigli, tornando normale. << Sto bene >> dissi a Scott, che mi liberò.
Erica era ancora a terra. << Non ti immischiare negli affari che non ti riguardano >> le dissi, senza aiutarla. Sapevo che sarebbe guarita da sola in poco tempo.
<< Mi dispiace, Derek >>
<< Ti rendi conto che hai fatto del male ad una persona innocente senza alcun motivo? >>
Lei abbassò lo sguardo. << Lo so >>
<< Non farlo mai più. Con nessuno. Sono stato chiaro? >>
Lei annuì, tornando a guardarmi. Non le dissi nulla, girandomi verso Scott. << Grazie >>
<< Di nulla >> mi disse, mentre mi seguiva fuori da quella casa.
<< Stai meglio? >> mi chiese, una volta fuori.
<< Sì. Vado da lei >>
Annuì. << Trattala bene >>
<< Sempre >>
<< Devo andare a casa ora. Quando vuoi, cominciamo a prepararci >>
<< Sì. Ci vediamo, Scott >>
 
Entrai dalla finestra di Hope, questa volta. Lei si trovava nel suo letto, girata verso la porta, con Kopa ai suoi piedi che alzò la testa non appena mi vide. Sollevai la coperta, sdraiandomi accanto a lei.
<< Derek? >>
Avvolsi le mie braccia intorno a lei e le baciai il collo. << Sono qui >>
<< Cosa è successo? Che le hai fatto? >> il suo cuore si agitò ancora, sebbene non in modo eccessivo come era successo poco prima.
Sospirai. << Nulla, Scott è riuscito a trattenermi, e a farmi ragionare. Le ho solo parlato, più o meno >>
<< Più o meno? >>
Sbuffai. << Sono arrivato prima di Scott, e sono solo riuscito a darle un calcio >> le spiegai.
<< Non c’era bisogno >>
<< Ti ha ferita >>
<< Sto bene >> il suo cuore mi faceva capire che stava mentendo.
<< Smettila di dire che stai bene perché so che non è così. Ti ha fatto del male, senza alcun motivo valido >>
<< Cosa le hai detto? >>
<< Di farsi gli affari suoi e di non fare mai più una cosa del genere >> la strinsi ancora di più, baciandole le spalla ferita. Sentivo ancora l’odore di sangue, e anche di disinfettante << Ti fa male? >>
<< Non più >>
<< Mi dispiace >> sussurrai. Era stata tutta colpa mia. Se non fosse stato per Deucalion, io sarei stato lì, e avrei potuto evitare tutto questo. Avrei potuto evitare che soffrisse a causa mia, che si ritrovasse con delle ferite che rovinavano il suo meraviglioso corpo.
<< E’ tutto ok >> mentì ancora.
<< Non mentirmi. Le hai creduto, quando ti ha detto del bacio? >>
<< Sì >>
<< Fu lei a baciarmi, mentre stavo insegnando loro a combattere, tempo fa. Le dissi di non provarci mai più >> le spiegai, sperando che mi comprendesse.
<< E’ tutto ok >> non ce la facevo più a sentire quelle bugie. Non era tutto ok, e la colpa era mia, solo mia.
<< Mi farò perdonare >> le giurai, e l’avrei fatto.
La sentii sorridere. La baciai ancora, prima i capelli, poi il collo. Girò la testa verso di me, e finalmente potei baciarla di nuovo. Le sue labbra erano il paradiso. Mi sentii di nuovo felice, rilassato, vivo. Accadeva solo quando ero con lei. Le sorrisi, sentendo di doverglielo confessare << Tu sei l’unica. Non c’è nessun’altro per me >>
Lei mi sorrise, non lo faceva da tempo. Le baciai la fronte, mentre il mio cuore stava impazzendo di gioia << Dormi ora. Io resto qui >>
<< Davvero? >>  mi chiese, piena di speranza.
<< Finchè tu lo vorrai >>
<< Non sparirai? >>
<< Mai più >>
Sentii il suo respiro farsi più regolare, vidi i suoi occhi chiudersi, e capii che si era addormentata.
Lo capii solo in quell’istante, quando mi sentivo l’uomo più felice al mondo solo perché avevo lei fra le mie braccia. Mi ero innamorato di lei fin dal primo momento. Non so spiegare il perché, ma a volte succede. I suoi occhi quel giorno non si erano limitati a guardarmi, mi avevano letteralmente assorbito, mi avevano fatto suo e avevano fatto lei mia. Non sarei sparito più, non sarei andato da nessuna parte perché lei era la mia occasione. Lei mi rendeva migliore, mi faceva venire voglia di imparare, di crescere, di essere bravo. Mi faceva venire voglia di amare e di essere amato.








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Ciao a tutti! **
G R A Z I E per la 10000000 volta per le vostre recensioni, come sempre siete tanto gentili! *____*
Spero che vi piaccia anche questo capitolo :)
A presto <3
  
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