Quando la camera del dormitorio è completamente avvolta dalla calda luce del mattino mi dico che sì, è l’ora di abbandonare questo stato comatoso che fa sempre capolino il primo giorno di lezioni. Ma no, questa volta è diverso. Non è solo la stanchezza a tenermi incollata al letto, a non darmi la forza di volontà di recarmi in aula,  questa volta non è come i sei anni precedenti in cui la mia grandiosa pigrizia mi assale. No, questa volta è il peso della consapevolezza che sembra essersi accampato nel mio stomaco, e io proprio non riesco a farlo uscire. Il fatto è che è terribile quando tu sai che non c’è nessun motivo per cui una persona dovrebbe interessarti anzi suddetta persona ti da mille motivi per non farlo e tu ti ci interessi lo stesso.  ‘’L’amore conosce ragioni che la ragione non conosce, Lily’’ penso tra me e me, e nel momento stesso in cui questo pensiero prende forma nella mia mente, realizzo di essermi innamorata di un ragazzo che, lo so, non mi avrebbe mai ricambiato.

Merda. Ora sì che sono davvero in ritardo. Mi tiro su in piedi con un sbadiglio lungo parecchi secondi, e mi guardo intorno. Di certo non mi aspetto di trovare Alice che sarà già giù in aula che prende appunti, i rumori che si sentono dal bagno mi dicono che Mary è lì dentro, probabilmente dalle sei del mattino, a scegliere quale ombretto le potrebbe più star meglio oggi, quando uscirà comunque, al di là della scelta ardua che avrà dovuto affrontare, sarà conciata come se dovesse andare sul red carpet invece che in classe. Sapendo già la risposta prima di controllare faccio una giravolta e sì, trovo Margaret che dorme amabilmente e sembra che niente la turbi in questo momento. Grande Meg, tu sì che mi fai sempre soddisfazioni.

Comunque, anche se non mi piace fare la scolaretta doc quanto piace a Alice, devo proprio svegliarla o presto ci ritroveremo trasfigurate in schiopodi sparacoda da un’arrabiatissima Mcgranitt.

‘’Meeeg,’’ cantileno per addolcire il suo risveglio ‘’andiamo ,  siamo parecchio in ritardo’’

‘’mmm, mamma dai.. ‘’ mi dice lei.

‘’Meg, so che probabilmente stai sognando Diggory nudo ma ora è proprio ora di andare!’’

‘’Diggory.. nudo.. dormire..’’ non faccio nemmeno tempo a sbuffare che lei scatta in piedi e strabuzza gli occhi esclamando ‘’ASPETTA COSA? DIGGORY NUDO?’’

Mi scappa una risata fragorosa quando leggo la delusione nei suoi occhi.
‘’Pfff, Lily, sei proprio un’idiota.’’

‘’Dai su che facciamo tardi!’’

Stringo i capelli in una coda alta e questa volta ci sto un po’ di più ad acconciarla finchè non è abbastanza decente per uscire. Meg dallo specchio mi guarda storta come dire ‘’ Da quando ti interessa come esci dal dormitorio?’’ Mi limito a ignorare il suo sguardo. Ma dentro di me dico che ha ragione, io non sono mai stata attenta a questo genere di cose, un po’ perché i ragazzi mi stavano intorno lo stesso a prescindere dal mio stato e un po’ perché sono piccolezze a cui non bado, non fa parte del mio carattere essere ecco… alla Mary.

A proposito dovremo farla uscire dal bagno ‘’Mary, sei stupenda, tutti rimarrano abbagliati dal tuo splendore ora esci ti prego.’’ ‘’Evans le tue parole adulatorie non mi convincono affatto, cioè ovviamente in generale hai ragione, ma in queste caso si vede proprio che non mi hai ancora guardato, insomma sto ancora scegliendo il mascara!!’’ Evidenza questa parola come se fosse di massima importanza e io non so proprio se ridere o piangere.
Non mi resta che andarmene da questo covo di matte, ma che nonostante tutto, amo con tutto il mio cuore perché sono loro le uniche, le migliori che potessi desiderare.

Ho una così grande voglia di strafogarmi di budino che penso rimarrò qui tutto il tempo, compreso quello dedicato alla lezione di trasfigurazione, anche se poi forse sarò io a diventare il budino. Ma non importa, vorrà dire che sarò un budino felice allora.
Mi volto e vedo Sirius che sembra pensarla esattamente come me perché mi guarda con una nota di complicità a me ormai fin troppo conosciuta.
Remus non sembra affatto rilassato, ha un comportamento così agitato che si nota da un kilometro: ahi, la lezione è iniziata già da cinque minuti. Lo guardo come dire ‘’rilassati, amico’’ ma lui in tutta risposta mi fulmina con gli occhi che sembrano scaricare la colpa su di me per quello che lui considera nostro ritardo..ma voglio dire lo stile del primo giorno è essenziale! Sul fatto che io sarei straordinariamente perfetto e affascinante anche con un vestito fatto di puffole pigmee rosa ovviamente tutta la scuola è d’accordo, ma comunque non voglio correre il rischio di non avere abbastanza ragazze che mi stiano intorno il primo giorno di scuola.. una in particolare.. chissà forse farò colpo.

Quando anche il piccolo Peter ha abbandonato la sua postazione (strategica dice sempre lui perché ‘’almeno ho tutto ciò che offre questa parte di tavolo a portata di mano’’) mi rendo conto che allora ho proprio superato il limite e tutti e quattro ci alziamo,  Sirius con un sbuffo di disapprovazione, Remus con un sospiro di sollievo per l’arrivo di questo momento che probabilmente pensava non sarebbe mai giunto, Peter con verso indistinto ma che mi fa capire che sta iniziando a digerire tutto quello che ha mangiato, e io, beh io non so con che cosa, forse mi alzo con una vena di ottimismo, forse con una sensazione di avere farfalle nello stomaco che sembrano piuttosto dei carro armati o forse con la gioia che mi pervade fino alla punta dei piedi. Una cosa sola è certa sono qui, e, in questo momento, lo giuro non potrei essere più felice.