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Autore: Ramble On    07/03/2013    3 recensioni
Prendete una ragazza sbadata, un terribile malinteso e un gruppo di quattro ragazzi scatenati.
Il gioco è fatto!
Genere: Demenziale, Erotico, Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het
Note: OOC | Avvertimenti: nessuno
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-Questa è per te Jimmy- disse Peter trascinandomi. –Mi raccomando divertitevi!-.
Mi spinse velocemente dentro la camera di Jimmy e chiuse la porta alle sue spalle.
Terrorizzata mi appiattii contro il muro. Jimmy sorrise e si avvicinò a me.
Per quanto la testa mi girasse vorticosamente e le mie gambe avessero iniziato a ballare il tiptap da sole, non potei evitare di ammirare la sua bellezza. I suoi occhi verdi.
-Come ti chiami?- mi chiese dolcemente.
Senza nemmeno aver ascoltato la domanda, aprii la bocca e gridai –Io non sono una groupie!-.
Successivamente scivolai a terra e, sotto lo sguardo stupito di Jimmy, gattonai fino al bagno dove detti il meglio di me.
Vomitai anche l’anima, tenendo chiusa la porta con una gamba per paura che Jimmy Page potesse vedermi in quelle condizioni.
 
 
Quando riuscii a rialzarmi, mi avvicinai al lavandino per sciacquarmi il viso. Guardai il mio riflesso nello specchio e sperai con tutta me stessa di essere finita nella camera di Peter Grant e che non ci fosse veramente Jimmy nella stanza accanto ad aspettarmi.
A luce spenta scivolai fuori dal bagno.
La perfezione fatta uomo dormiva beatamente nella sua camicia a fiori, disteso sul letto.
Volevo andarmene da quella camera, ma pensai che non ci sarebbe stato nulla di male se mi fossi riposata qualche minuto. Le mie gambe continuavano ad essere di gelatina e le mie palpebre si facevano sempre più pesanti.
Guardai l’orologio sul comodino. Segnava le cinque e mezzo di mattina.
Mi convinsi che non sarebbe stato facile trovare un taxi a quell’ora , avrei aspettato le sette e me la sarei svignata senza svegliare l’uomo sdraiato sul letto. Un piano perfetto.
Mi stesi esausta sul letto vicino a Jimmy e mi addormentai.
 
 
Mi risvegliai convinta di essere nel letto di casa mia. Sentii nell’aria il profumo dei cornetti ai frutti di bosco appena sfornati da mia madre. Aprii delicatamente gli occhi e vidi la sagoma di mio padre seduto sulla poltrona. Dopo essermi stiracchiata mugolando, mi venne una tremenda nausea.
Spalancai gli occhi e ricordai che mia madre non sfornava più cornetti da quando avevo tredici anni e mio padre non poteva essere nella mia stanza. Lui se n’era andato.
Al suo posto, un cinese seduto sulla poltrona, mi fissava sornione.
-Sei molto carina quando dormi-.
Provai a rispondere, ma fu più forte di me. Corsi in bagno e ripresi l’allegra attività della notte precedente.
Sentii Jimmy parlarmi dall’altro lato della porta.
-Come stai?-
-Secondo te?- risposi annaspando.
-Bhè… Inizio a pensare che ti venga da vomitare ogni volta che mi guardi in faccia… Nessuna mi ha mai detto che sono brutto-.
Spalancai la porta.
-Nessuna te lo ha mai detto perché tutte le ragazze che frequenti sono delle groupies. Ti direbbero che sei biondo pur di venire a letto con te-
-E tu?-
-Io non sono una groupie- cantilenai.
-Ma ci verresti a letto con me?-
Cercai di assumere un tono tra lo scandalizzato e lo sprezzante.
-Assolutamente no!-
-Se lo dici tu…-
Improvvisamente mi cedettero le gambe, ma Jimmy fu pronto a sostenermi. Mi fece sedere sul letto.
-Credo che tu debba mangiare qualcosa-
-Non ho fame. Mi viene da vomitare-
-Non l’avrei mai detto-
-Che fai , ironizzi?-
Jimmy sorrise –Non mi permetterei mai-.
Il cinese riuscì a strapparmi un sorriso.
Prese il cornetto ancora fumante e me lo offrì. Lentamente ne mangiai un pezzo.
Dopo qualche boccone mi sentii molto meglio.
-Come ti senti?-
-Meglio, grazie-
Jimmy si alzò in piedi e iniziò a girare intorno al letto.
-Se affermi di non essere una groupie, cosa ci fai qui?-
-è stato un malinteso. Io ero lì e non ho capito cosa intendeva il tuo amico per “grande occasione”-.
Mi resi conto da sola che quello che avevo appena detto, non solo non era un granchè convincente, ma non aveva proprio senso.
Jimmy sorrise di nuovo e si rimise seduto. Si accese una sigaretta e me ne offrì una.
-Dimmi piccola, come ti chiami?-
-Eva-
-Okay Eva, io sono Jimmy-
-Credi alla mia storia Jimmy?-
-è piuttosto confusa, ma ci credo. Molte ragazze sono capitate qui per caso…-
Jimmy si stava avvicininado sempre di più con quel suo sorriso irresistibile stampato sulla faccia.
Rimasi paralizzata. Sentivo il suo respiro sulla mia pelle.
-I..io non credo di voler sapere cosa è accaduto a queste ragazze-.
Jimmy si allontanò e io ripresi a respirare.
-Vedremo! E ora Eva credo che ti debba fare una bella doccia-
-Puzzo?-
-Diciamo che non profumi di rose. Dai vieni qua-.
Mi tirò su per un braccio e si assicurò che non vacillassi troppo. Mi accompagnò in bagno e mi preparò la vasca piena di acqua calda.
-Io esco bambolina, vado a cercarti qualche vestito di ricambio. Non aprire a nessuno, okay?-
Annuii.
-Fai la brava e riposati-.
 
 
 
Lentamente mi tolsi i vestiti e mi immersi nella vasca da bagno. Chiusi gli occhi e ripensai alla strana avventura della notte precedente. Quel Peter Grant mi avrebbe sentita. Come si era permesso di ingannarmi? O forse mi ero ingannata da sola?
Improvvisamente sentii bussare alla porta. Prima delicatamente, poi sempre più insistentemente.
-Jimmy alzati e aprimi!-
Era la voce di una ragazza.
Continuò a bussare.
-Ti giuro che se non apri questa porta, la butto giù io a calci-
Battè un ultimo colpo sulla porta e se ne andò.
Che caratterino.
Passò un po’ di tempo e sentii di nuovo bussare alla porta.
questa ragazza non si dà pace.
-Jimmy, si può sapere che cazzo di fine hai fatto? Lori si lamenta che non apri-.
La voce dell’uomo mi spavento, ma ricordai che Jimmy aveva chiuso a chiave la porta.
L’uomo continuava a parlare.
-…Lo sai che dopo non ti parla più no? Ho preso il passpartout almeno può vedere che sei solo. Lo sai quant’è paranoica…-
-Non sono paranoica Robert-
I due continuarono a blaterare. Poi la porta fece “Clack” e capii di non essere più sola.
La fortuna non volle essere dalla mia parte. Mentre i due intrusi continuavano a chiamare il loro amico, mi iniziò a prudere il naso. Misi la testa sott’acqua.
Mannaggia a me e a quando mi sono messa a ballare sotto la pioggia .
Nello stesso istante in cui i due aprirono la porta del bagno, io non riuscii a trattenermi dallo starnutire.
Un sonoro “etciuu” uscì dalla mia bocca.
Gli intrusi, una ragazzina mora e Robert Plant in persona, mi fissarono incuriositi.
Fui io ad interrompere il silenzio imbarazzante.
-Hem… Ciao-
Robert mi fissò interessato e abbozzò un’espressione soddisfatta.
La ragazzina indignata mi puntò il dito contro.
-Tu! Tu brutta bastarda, dì al tuo amichetto che con me è finita-
Senza darmi il tempo di controbattere, si girò e uscì sbattendo rumorosamente la porta..
-Vuoi una foto?- chiesi al biondo che continuava a fissarmi.
-Uo-oh. E così tu saresti la nuova ragazza di cui parlava Peter stamattina. Però niente male- Disse scrutandomi attraverso l’acqua che ricordai fosse trasparente.
Istintivamente tentai di coprirmi con la schiuma da bagno.
-Come hai detto di chiamarti bellezza?-
-Non l’ho mai detto,“bellezza”. Comunque mi chiamo Eva- sbottai infastidita.
-Bella e anche di carattere. Comunque, come saprai, io sono Robert- disse pavoneggiandosi –ma tu puoi chiamarmi Percy-.
-Piacere Robert- risposi secca.
Robert o Percy non sembrava demordere.
-Vuoi sapere perché mi chiamano così?- chiese ammiccando.
-No grazie. Tu vuoi sapere perché mi chiamano Eva?-
-Certo-
-è il mio nome-.
Il sorrisetto da idiota che aveva stampato sulla faccia svanì all’istante.
-Jimmy, Robert! Vi cerca Peter!-
Altri due uomini fecero irruzione nel bagno.
-Avete capito?… Oh ciao!-
 I due rimasero a fissarmi a bocca aperta.
-Ciao, fate pure- dissi cercando di ricreare la schiuma con il sapone.
-Bonzo, Jonsey… Lei è Eva, la nuova amica di Jimmy-
-Piacere- disse Bonzo offrendomi la mano.
Robert si mise a sedere sul bordo della vasca giocherellando con il tappo dello shampoo.
L’altro ragazzo, Jonsey, evitava di guardarmi.
-Sei sempre così timido Jonsey?-
Il ragazzo arrossì.
-Eh? Io, no no!-
Gli sorrisi e mi rivolsi a Robert.
-Per fortuna non hai ancora il potere di far svanire le bolle Robert, quindi smettila di fissarmi-
Il biondo alzò le mani –Sono colpevole baby!-
Lo ignorai.
Mentre i ragazzi continuavano a discutevano allegramente delle loro prestazioni sessuali della notte precedente, finalmente rientrò Jimmy con i vestiti puliti.
Fu piuttosto stupito di trovarmi ancora nella vasca da bagno con Robert appollaiato sul bordo, Jonsey appoggiato al lavandino e Bonzo seduto sul tappetino.
-Eva!- esclamò. Ci guardò uno ad uno. –Ora qualcuno di voi mi spiega cosa è successo-.
 
 
angolo dell’autrice
Ed ecco che sono arrivati anche loro!
Lo so che Jonsey sembra buono, ma ho scoperto che in realtà ci ha sempre ingannate a tutte quante.

http://www.youtube.com/watch?v=-CZLzofE-os . Questa è la prova!
Comunque, vabhè non ho nulla da dire!
Bye bye amici.
  
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