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Autore: Mattev    07/03/2013    1 recensioni
[...] ricordo, una volta trovammo un vecchio giradischi funzionante. Non ci chiedemmo come potesse suonare ancora, ma piuttosto cominciammo a danzare [...]
Genere: Introspettivo, Malinconico, Triste | Stato: completa
Tipo di coppia: Nessuna
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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"Chiudi gli occhi e sognala."
Questo mi ripeteva sempre, nei momenti bui, il mio compagno di viaggio. Era il pensiero di quella giovane fanciulla che, molto tempo addietro, s'impadronì del mio cuore, silenziosa e veloce, come un soffio porta via con se una foglia. Rivedere il suo volto nei meandri dei miei pensieri, osservarle le colorate iridi ed illudermi di assaporarne ancora il profumo, mi spinge a continuare il mio viaggio. L'insoddisfabile desiderio che tutto torni com'era prima della guerra, è il mio tormento ed il mio coraggio.
Sono già passati cinque anni dal primo attacco, quattro dalla perdita della mia famiglia e di un luogo dove vivere, e due dalla sua scomparsa. Ed è trascorsa già una settimana dalla morte del mio compagno di viaggio e la solitudine si fa sentire. La nostra meta, la mia meta, la tua meta è la meta di tutti noi. E' quella terra che Dio tanto ci ha promesso, ma che poi mai ci ha lasciato. È quel luogo che noi tutti speriamo di trovare, ricco delle nostre esigenze.
Vegetazione e acqua potabile: io me lo immagino così. Fiori germoglianti in primavera e fredda e pulita neve d'inverno; niente più acqua contaminata, niente più cadaveri sparsi per le città o galleggianti nei laghi, niente più terrore nel girare per le strade sgretolate dalle bombe, niente più paura di coricarsi la notte, ma solo una rinascita e la ricostruzione di un mondo nuovo. Magari ai piedi di una montagna, così che io possa abitare in baita; ho sempre sognato di passare le vacanze in montagna e mi sarebbe molto piaciuto imparare a sciare. Ne parlavo spesso con il mio compagno, ma lui prediligeva il mare; avrebbe di certo desiderato una più piccola e fresca casetta sulla spiaggia. Era nostra ricorrenza discutere su quale fosse migliore; come se ne avesse mai avuto importanza.
Viviamo ormai in un mondo dove il pensiero di un futuro rigoglioso è la droga per alcuni e la cura per altri. Per me, forse, un po' entrambe le cose. Proteggo questi miei piccoli momenti di piacere come se fossero un tesoro che qualcuno potrebbe portarmi via; li difendo a tal punto che, ricordo, una volta trovammo un vecchio giradischi funzionante. Non ci chiedemmo come potesse suonare ancora, ma piuttosto cominciammo a danzare immaginandoci con le rispettive donne ad un ballo del sabato sera. Quando mi resi conto che si trattava solo di un sogno, era ormai troppo tardi; ne ero talmente assuefatto che diventò per me come un bel ricordo, uno di quelli che non dimenticherai mai più.
Spero che quando ti troverai a leggere questo mio messaggio, potrai godere anche tu di tesori così preziosi da non poterne fare più a meno e, chissà, magari, leggendo ciò che ho scritto, guadagnerai un altro indimenticabile ricordo.
Ora vado, si sta facendo buio. Lascio il foglietto qui, su questo tavolo e, se ti può essere d'aiuto, la direzione più sicura è a Nord-Est da qui.
Ricorda, il mondo è tuo.
 
 
18 ottobre 2272
   
 
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