“O yasumi nasai”
2.
La
donna squittì leggermente facendo leggere un po’ della sua immaturità in quel
tono della voce. -Tesoro… secondo te…! Meglio il vestito blu o quello rosso?-
Degli
occhi azzurri per tutta risposta, osservavano assorti gli spartiti neri e
bianchi che invece lo circondavano.-Blu…- Bofonchiò senza prestarle davvero la
retta che voleva.
-Uhm!-
La castana sorrise raggiante stringendosi il vestito al corpo, avvolta in un tenero
accappatoio bianco. –Ma tu… devi ancora finire di vestirti! Cosa stai
facendo, ancora?-
Il
biondo sbuffò scocciato.
-Mimi,
sto ripassando gli spartiti… dovrei pensare prima di tutto al mio concerto che
al vestito da indossare! Non trovi?- La rimproverò ma Mimi non era più davanti
a lui.
Una
voce ovatta gli giunse quindi dalla camera da letto. –Amore! Sta sul
letto, te l’ ho scelto io!- Sbuffò di nuovo, alzandosi dal divano e versandosi
un bicchiere d’acqua fresco.
Chiuse
gli occhi mentre metteva fine alla sua secchezza. L’ acqua andava a
rinfrescargli la gola… e a confondergli la mente…
**
Taichi
si prese il volto tra le mani. Non amava l’aereo, lo trovava un aggeggio troppo
rumoroso e troppo avventato per volare sopra le nuvole.
La
verità è che non amava tornare a casa da sconfitto.
Vicino
a lui non c’era la persona che avrebbe rivoluto riportare a casa.
Ancora
le parole dell’amico gli rimbombavano in testa.
Gli
sembrava tutto così assurdo… un tempo erano inseparabili e inoltre il legame
che li teneva ancora più saldi era proprio delimitato da lei, dalla dolce Sora.
Sì,
lei non lo sapeva o forse al contrario era a conoscenza del fatto che aveva in
mano il filo rosso del destino e che intrecciava le vite dell’uno con quelle
dell’altro.
Ma
qualcosa doveva essersi rotto o allentato… ed era difficile risanare tutto,
ora.
“Sora
avresti dovuto farli meglio i nodi.”
Si
limitò a sorridere mentre un uomo russava sonoramente vicino a lui, invadendo
il suo spazio.
Taichi
sapeva che però la faccenda era ancora più complicata del previsto, strinse i
pugni mentre il volare di sera gli trasmetteva un brivido di adrenalina nel
cuore già ferito e insanabile.
Intanto
l’uomo massiccio si poggiava sulla sua spalla, continuando a dormire. Ma Tai
Yagami non pareva farci molto caso.
Avrebbe
dovuto aspettarselo da Matt… quell’emerito pianista che era troppo orgoglioso per ammettere che
lei non l’aveva lasciato per lui, ma per la fama… perché sperava che questa
l’avesse reso finalmente felice come si meritava. In un modo o nell’altro,
aveva anteposto il suo bene dimenticando perfino il dolore che le provocava non
averlo accanto.
Intanto
il respiro rumoroso del passeggero lo fece sorridere, malgrado tutto. Cercando
di non svegliarlo, pensò al viso che avrebbe trovato al suo ritorno....
**
-Oh…
dovevi vederlo Koushi è stato meraviglioso!!-
Izumi
sbuffò sonoramente prima di rimettersi davanti alla sua telecamera.
La
castana fece finta di avere un piano di fronte e suonò qualche nota
all’aria.-Credo che sia quello giusto per me.-
Il
rosso sorrise mentre, i colleghi accendevano le varie luci del set, illuminando
una cucina funzionante e con tutti gli accessori possibili e inimmaginabili.
-Sì,
è quello famoso e stolto che ti serviva.-
Sussurrò
mentre i suoi occhi neri catturavano l’immagine di Mimi dentro all’obbiettivo,
che cantava felice.
-Cosa
hai detto Shiro-kun?-
Izumi
sospirò non cercando le sue iridi che si andarono a riflettere nel vetro
anonimo della telecamera. -Nulla. Sono felice per te.- biascicò mentre il suo
sguardo si faceva più serio inquadrando il bel sorriso della Takikawa.
-Lo
credo sei il mio migliore amico!- Squittì lei prendendo qualche pentola e
sorridendo alla ragazza del trucco che finiva di aggiustarle le guance rosee.
Izumi
strinse l’obbiettivo mentre da dietro una voce dietro di lui, quella del regista,
usciva inaspettata.
-Oggi
cucinerai del pasticcio, Mimi. Ma mi raccomando, non mandarmi a fuoco il set.-
La
castana fece una smorfia inquadrata da Koushiro che si ritrovò a sospirare.
L’aveva
conosciuta un giorno lontano nel tempo quella donna. Erano vicini di casa e lui
si era appena trasferito dal Giappone. Non si aspettava di fare subito amicizia,
anche perché lui era un tipo molto riservato e timido; ma con sua grande
sorpresa appena arrivato all’età di quindici anni, conobbe quel tornado castano
e che gli sconvolse e colorò in un solo nano secondo la vita.
Inutile
dire che se ne era innamorato a prima vista.
Lei
era così bella ed elegante, così dolce ma anche una cocciuta testarda e gli
aveva rubato il cuore, con un batter di ciglia. Prima di conoscerla Izumi
poteva affermare ciecamente di vivere in bianco e nero come una pellicola che
aveva preso troppa luce…
Ricorda
ancora, quando nel parco della grande mela, lei gli aveva rivelato il suo
grande sogno.
“Voglio
diventare una cuoca provetta, voglio andare in televisione e diventare famosa
come chef!! Ti sembra ridicolo?!”
Gli
sembrava ancora di sentirla quella voce allegra e spensierata di una bambina
che credeva nei suoi sogni e negli altri. “No.”
“Bene,
perché tu Koushiro mi dovrai filmare, ami le telecamere no?! Quindi resterai
sempre con me, vero?! Vero, che mi filmerai?”
Izumi
strinse la telecamera mentre si accendeva sul suo schermo il pallino rosso
della registrazione.
Inquadrò
Mimi con un grosso cappello da cucina in testa e che sorridendo dava il benvenuto
e annunciava quello che stava per cucinare.
Un
pensiero lo fece sorridere dietro a quell’apparecchio.
“Si…
io starò sempre un gradino dietro di te, Mimi… con la speranza che tu un giorno
ti volti indietro a cercarmi.”
**
-Uhm,
non ci sono dubbi Sora, il bambino e di due mesi esatti.-
La
donna si scarmigliò i capelli, mentre le sue iridi andavano a cercare quelle del
medico e dell’amico, dietro gli spessi occhiali.
-Lo
sapevo …- esclamò senza molta forza.
-Dovresti
essere felice… è di Taichi, vero?-
Sora
rimase in silenzio mentre lentamente scuoteva il capo.-No.-
-Ma
lui…-
La
donna sorrise abbottonandosi la camicetta bianca che si era dovuta sfilare.
-Non
preoccuparti, Tai lo sa che il bambino non è suo, gliel’ho detto subito.-
Il
medico di famiglia tacque mettendosi seduto vicino all’amica su quelle odiose
sedie di pelle nera e che gli facevano sudare il fondoschiena nei giorni più
caldi.
-E
cosa ti ha detto?-
Sora
sorrise stringendo la mano dell’amico. -Mi ha chiesto se voglio sposarlo.-
**
Kari
aprì la porta del loro appartamento e non si stupì, nel trovare il trolley
seminato per casa per di più aperto. I vestiti maschili sgorgavano amabilmente
dalla valigia, andandosi a confondere un po’ sul tessuto del salotto, un po’ dentro
al vaso che le aveva regalato la madre e un po’ sui suoi libri dell’università aperti
sul tavolo della cucina.
-Taichi,
sei tornato!-
Esclamò
non potendo far altro che sorridere allegra, malgrado quel caos.
Il
moro uscì di corda dalla sua camera da letto, vestito per metà. –Ciao,
sorellina!-
Hikari
capì che qualcosa non andava.-Che stai combinando?-
-Ho
una riunione di lavoro importante alle 18 e 30 e poi devo andare da Sora.-
-Ah.-
Kari sorrise abbracciando il fratello maggiore. -Come è andato il viaggio a
Londra?-
Taichi
sbattè le palpebre.-Londra?-
La
sorella si voltò di scattò a guardarlo mentre liberava un suo libro di
pedagogia dal pigiama del fratello. -Si, non sei stato a Londra?-
Taichi
abbassò gli occhi colpevole.- No Hikari. Sono stato a New York.-
Quella
città fece mollare di colpo il libro alla donna. I suoi occhi nocciola andarono
a cercare quelli del fratello . -Che cosa?!- Taichi saltellò su se stesso.
-Sei
stato da Matt!- esclamò a bassa voce mentre Yagami non capiva il motivo di
quell’abbassamento di voce.
-Sì…
da quel brutto pianista d’oltreoceano!- urlò furibondo.
-Sshhsh!!-
Hikari lo azzittì prontamente.
–Perché
non devo gridare?- fece lui al colmo della sorpresa.
-Perché
anche le pareti hanno le orecchie!-
-Ma
fammi il piacere Hika!Guardi davvero troppe telenovele!-
La
castana lo seguì mentre lui rientrava nella sua camera da letto, o per meglio
dire nel bunker. -Gli hai detto del bambino?- chiese preoccupata.
-No.-
fu la sua risposta arrivata dopo qualche attimo, mentre cercava di calzarsi un
paio di pantaloni neri.
-Ma…
Tai…-
Il
castano sbuffò. -Sora si sarebbe infuriata troppo. E poi lui è troppo preso da
se stesso per occuparsi di un figlio. L’ho capito appena sono entrato nel suo
appartamento a cinque stelle! Spero solo che il fratello stia qui a Tokyo,
inizierò io le ricerche su di lui. Non dovrebbe essere difficile, so da dove
partire.-
Kari
sbuffò, mentre cadeva inerme sul letto disfatto del fratello. -Sei un idiota,
Taichi. Tokyo è una città troppo grande, ci sono milioni e milioni di bambini
che vengono adottati, e alcuni di essi ancora non sanno di esserlo stati o
altri dimenticano l’orfanotrofio o la loro vera famiglia dato che magari,
vengono presi quando sono troppo piccoli per ricordare tutto.-
-Oooh!-
Sbottò il più grande alle prese con una cravatta. -Vedrai io lo troverò e ti
dico inoltre Hikari che lui non si è trasferito a New York, come hanno detto a
quell’idiota, ma che sta qui… me lo sento!- Taichi cercò di farsi il nodo ma
per fortuna le mani della sorella arrivarono in tempo prima che lui impazzisse
del tutto.
-Avresti
dovuto dirgli del bambino... però.- Ragionò la minore con occhi grandi e
tristi.
-Uhm…-
Taichi evitò di guardarla in faccia. -Ti ho già detto che lui non è adatto a
fare il padre!!- rimbeccò come faceva quando litigavano per qualcosa nella loro
infanzia.
Hikari
gli strinse la gravata, seria. -Tai, tu lo sei? Sei in grado di badare a un
figlio se sei tu il primo a non badare a te stesso?-
Il
moro prese la giacca sorridendo. -Io sono in grado di badare a me stesso e bado
anche a te, se non sbaglio!-
Hikari
aprì le braccia rassegnata.-Guarda in che condizione viviamo… questo me lo
chiami badare?!-
Taichi
sparì cercando le scarpe sotto il letto. Kari lo osservò divertita.
-No, che c’entra questo caos è vivere!!-
**
Note
@_@
Buongiorno
ed ecco qua il secondo capitolo, che dire spero che vi piaccia, già si
incomincia a capire qualcosa vero?! ^_- Ho avuto un casino da fare con la
scuola e tutto e menomale che esiste la domenica!!! Ma passiamo ai
ringraziamenti!
Mijen: che ne pensi? E si mi
piace tanto anche a me un Yamato in versione pianista! *_* all music = all my
life
Beamarkecope: Amica miaa!!! Ohohoh… sono
stra-felice che questa fan fic ti abbia incuriosita! Eheheh sarà talora o sorato..
ehehe chi lo sa ^_^’’’ sdeng! *^_- non preoccuparti amica mia e poi ammettiamo
chi potrebbe resistere a un yamato pianista?! Un bacione!
Kari
89: U_U
sono onorata di sapere di aver avuto sempre una lettrice silenziosa come te!
^_^ ti ringrazio davvero tanto per i complimenti ^//^ e spero continuerai a
seguirmi ehehe come posso rinunciare al trangolo Sora, Tai Matt!? Spero che
almeno questo capitolo ti abbia incuriosito abbastanza per continuare a leggere
questa storia °_° ho sempre paura di essere ripetitiva! Comunque ancora Grazie
e un bacione!
Smartgjrl: ovvero la mia fedele
lettrice, grazie per la recensione… piace anche a te un Yama, Yama che suona
eh?! ^_^ ed ecco il continuo!!!
Sora89: tesoro!!! Yack sono
contenta mille e mille volte che questa fan fic ti piaccia!! Addirittura un
film americano!? ^_^ uaa onorata di sentirtelo dire *_* grazie, grazie e
grazie! Le tue recensioni mi fanno sempre piacere!
DarkSelene89Noemi: Cara!!! *_* grazie per il
complimento, il tuo sostegno è molto importante per me, e si le Au mi intrigano
proprio per non parlare se ci metto in mezzo il famoso triangolo… *_* uaa
quante speculazioni!! ^^ spero che continuerai a seguirla amica mia tvtrb anche
io!! Un bacione!
HikariKanna: ovvero colei che mi ha
ispirato il titolo *_* Arigatou!! E come potrei non ringraziarti anche per la
tua recensione tesoro ^^ Non ti preoccupare Takeru non è scomparso voi che mi
conosce bene sa che non potrei mai rinunciare ai due Ishida… diciamo che è solo
un po’ smemorato °_° oddio ma che sto blaterando?! Comunque tesò, ti ringrazio
davvero tanto e ti devo chiamare al più presto -_- appena riesco a sottrarre
qualche cellulare e quando riuscirò a trovare un po’ di tempo!! ^_^ tvtb tesò!
Ed
infine ti ho lasciata per ultima apposta amora mia, comunque un grazie alla mia
Memi,
malgrado tu abbia letto già questo capitolo, che ne dici? Come ti sembra?
>_< mi piace soprattutto
continuare a torturare Izumi, sta prendendo in piede in me la consapevolezza
che un timidone del genere non può proprio mancare in nessun gruppo… ti
ringrazio davvero tanto per il tuo sostegno ed è inutile dire quanto sia
importante per me XD adesso ti rispondo anche all’email e perdonami sono propri
in ritardo!!! Un baciocchio amica mia !!
Et
voilà!! Ragazze mie, vi ringrazio ancora per il vostro affetto! E che dire vi
auguro una buona domenica ( domani è lunedì…nooo… ) e ringrazio anche chi legge
soltanto senza recensire ^_- ciao a presto!!!
Sae
–sara-