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Autore: conorshands    07/03/2013    3 recensioni
"Chiamala. Cristo santo, non hai ancora capito che con le persone non puoi comportarti come con le magliette.
Tu compri una maglietta che ti piace da morire e la usi il minimo necessario, in occasioni speciali, perché non faccia i buchi, si sbiadisca, si rovini. Funziona. Ma con le persone no. Le migliori sono tutte sbiadite, bucate e consunte per quanto te le sei sentite addosso."
Genere: Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Nuovo personaggio, Un po' tutti, Zayn Malik
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Capitolo 1.
 
 
-Mi dispiace, Mr. Sesso.

 
 
1 giugno.
 
 
Mi chiamo Becks. No, non Becks come la birra, ma come Rebecca. Quale persona chiamerebbe mai la propria figlia “Rebecca”? i miei genitori, ovviamente. E chi si farebbe mai chiamare come una birra? Una mente malata come la mia,chiaramente. Non che abbia qualcosa contro il nome Rebecca, tutte le ragazze carine si chiamano così. Ecco, io sono l’eccezione alla regola.
E se magari il mio carattere compensasse il vuoto del mio aspetto fisico, sarei anche a posto. Quante ragazze di nome Rebecca che conosco sono delle cesse colossali con tanto di sciacquone, ma sono simpatiche e dolci? Bene, io non sono nemmeno quello. Ci fosse una cosa buona nel mio carattere!
Che poi, se avessi gli occhi azzurri potrei sembrare anche carina. Da quando mi sono fatta la tinta biondo miele (che, ha precisato mio fratello, sembra più biondo-piscio) sembro una barbie. Mi piacciono ancora di meno di quelli che avevo prima, marroni. Almeno si accostavano bene al colore dei miei occhi. Tranne per la striscia verde che attraversa la mia iride destra. Che merda, nemmeno dei normali occhi color cacca posso avere.
 
Comunque sia, sono stata costretta da mio padre ad andare in vacanza con mio fratello Alex e i suoi amici alle Bahamas. Se non fosse per il fatto che sono con quel rompipalle di mio fratello potrebbe essere piacevole; voglio dire, sono le Bahamas! Sole, mare, spiaggia, feste, figoni abbronzati ogni due passi…il paradiso! Ma al parte più bella è senza dubbio lui: Zayn Malik. La cosa migliore che mio fratello ha fatto in 20 anni di vita è stata di sicuro fare amicizia con lui. Zayn Malik non solo è adorato e amato da tutta Bradford, ma da un milione di ragazzi con gli ormoni scoppiati. Ste maniache.
 
Prima di partire ho fatto una scommessa con la mia migliore amica Hayley, che verso luglio ci verrà a trovare: se non riesco a farmi Malik entro quattro giorni devo tingermi i capelli di rosacoccobalubalu. Considerando che starò tutta l’estate con loro ho pochissimo tempo. E sinceramente preferisco tenere il mio colore biondo-piscio che tingermi di rosacoccobalubalu.
 
Per adesso sono sull’aereo con mio fratello e quegli scassa maroni degli One Direction, mancano ancora tre ore all’arrivo. Un inferno,stare per più di 20 minuti nello stesso posto con mio fratello. Poi chiama me rompipalle. Dovrei chiamare Hayley e dirle che magari i capelli li tingo di qualche altro colore,non proprio rosacoccobalubalu. Potrei tingerli di bluazzurropescespada. Tanto questa scommessa è persa già dall’inizio. Prendo il cellulare e cerco di mandarle un messaggio, ma non ci riesco. Poi ricordo; ho messo la modalità aereo. È una cosa molto da Alex dimenticare quello che fai. Deprimente.
 
-Tutto bene, principessa? – mi chiede il riccio,sedendosi in mezzo a me e a mio fratello. Harry è proprio un bel ragazzo. Se non fosse per il fatto che ho perso la testa per Malik probabilmente ci avrei provato con lui.
-Levati dal cazzo. – gli dico evitando un abbraccio/bacio,acida come sempre.
-Che succede? Non hai mai rifiutato uno dei miei abbracci. – mi dice mettendo il broncio e facendo il finto offeso. Pft.
-Devo stare tre mesi nella stessa casa con voi 5 e mio fratello. Ti rendi conto?! – gli dico disperata, alzandomi dalla poltrona e facendomi spazio nel jet privato degli One Direction. Che culo che hanno ‘sti tizi.
 
-Ascoltatemi,stronzi. – dico mettendomi al centro del corridoio,dove tutti possono sentirmi. Si girano verso di me, mentre sento Alex mormorare qualcosa.
-Se dovremo convivere serenamente per questi tre mesi,abbiamo bisogno di alcune regole di sopravvivenza. – annuncio,quando la prima a non tenerci conto sarò di sicuro io. Tsk. –Uno: mi spetta la camera con il bagno dentro,se c’è. Due: ognuno pulisce la propria stanza. Io non sono la serva di nessuno. – dico trucidando Alex con lo sguardo.
 
-Dovete scusarla…la conoscete,sapete com’è. – borbotta mio fratello ai ragazzi. Simpatico come un cactus in culo.
 
-E tre: non voglio nessuna baldracca in casa mia. Se dovete amarvi, andate a farlo da qualche altra parte. Tutto chiaro? –
 
Alcuni annuiscono stanchi. Altri hanno smesso di ascoltarmi già dal punto uno. Tipo il Pakistano/Dio greco. Torno a sedermi rassegnata al mio posto. Harry e Alex sono andati a sedersi vicino agli altri. Almeno una cosa buona l’ hanno fatta!
Mi metto le cuffie, pronta a dormire per altre tre ore. Mentre stavo per addormentarmi, sento qualcuno sedersi accanto a me. Apro gli occhi involontariamente per vedere chi è, e mi ritrovo davanti il Pakistano mozzafiato. Becks. Mantieni la calma.
 
-Ehi scusa,non volevo svegliarti,dormi pure. – mi dice sorridendo. Becks non sparare minchiate, per favore.
 
Per evitare eventuali figure di merda mi limito a sorridergli,abbandonandomi al sonno. Complimenti, Rebecca. Hai accanto il sesso in persona e tu che fai? Ti addormenti. Ma brava. Quasi ti avvicini al livello di stupidità di tuo fratello Alex.

 

 
Vengo strappata dal mondo dei sogni da una voce dolce e qualche risata. Non voglio svegliarmi, che palle.
 
-Becks,siamo arrivati,svegliati. – mi sussurra dolcemente una voce familiare all’orecchio. Stringo ancora più forte il cuscino tra le mie braccia. Un momento. Sull’aereo non ci sono cuscini. Terrorizzata, non oso aprire gli occhi. Con una mano vado alla cieca per accertarmi che sia davvero un cuscino, quando tocco un paio di labbra, poi un naso.
Spalanco immediatamente gli occhi. Sono attaccata a Zayn Jawaad Malik come una cozza. Mi stacco subito, alzandomi velocemente e sbattendo la testa contro il tetto del furgoncino. Furgoncino…?
 
-Io mi scuso, davvero, non è mia sorella. Sono stato adottato. – dice Alex tra le risate degli altri. Mi sento così umiliata…
 
-M-mi dispiace, Mr. Sesso. – dico, rendendomi conto troppo tardi di quel che ho detto. Sei un genio per cacciarti nei guai, Becks.
I ragazzi ridono ancora,mentre mi sento arrossire.
 
-Come? – mi chiede Malik soffocando a stento una risata.
 
-M-mi dispiace, i-io ho sognato un sasso, sì, uno scoglio ed io ero una cozza, e beh…- inizio a balbettare, mentre quel coglione di Horan ride con le lacrime.
 
-E’ meglio scendere,dai…- mi incoraggia a scendere dalla macchina il Pakistano. Seguo immediatamente il suo consiglio, avviandomi verso il portabagagli per prendere le mie valigie. Questa vacanza si prospetta merdosa. Estraggo la mia valigia color verde vomito facendone cadere una nera.
 
-Pazienza. – dico continuando a scavare tra i bagagli,fino a quando non trovo la mia valigia celeste. Inutile dire che mi sono portata dietro mezza Bradford.
 
-Dormito bene? – una voce alle mie spalle mi fa sobbalzare.
-Ma porca puttana, mi sono venuti 30 infarti di seguito! – grido contro il moro, girandomi verso di lui incazzata. Lui fa un passo indietro e si porta le braccia a scudo davanti il viso. Che gnocco, madre.
-Perdono! – piagnucola, sbirciando da sotto il braccio. La mia espressione mezza sconcertata deve avergli fatto cambiare idea, perché raccoglie la sua valigia da terra dimenticando il “terrore”.
 
Si avvicina pericolosamente a me, mordendosi un labbro. Becks, coraggio.
-Non volevo metterti in imbarazzo in macchina, scusami. – chiede con la voce da cucciolo. Ma certo che ti scuso Malik, ora saliamo sopra.
-Dopo aver fatto il percorso aereo-macchina da sola, senza rendermene conto e in stile zombie, le figure di merda mi scivolano addosso, tranquillo. – sdrammatizzo con una smorfia. Lui ride sotto i baffi.
-Non sei arrivata in macchina da sola, tranquilla, non sei uno zombie. – mi dice, sollevando la sua valigia da terra e voltandosi per iniziare ad avviarsi verso casa. I ragazzi sono già tutti dentro.
-E come ci sono arrivata? Con la forza del pensiero? – gli chiedo, sinceramente perplessa. Lo seguo trascinando le valigie e inciampando nei miei piedi quando si volta,camminando all’indietro.
-Ti ci ho portata io, no? – mi dice con il suo sorriso strafottente e, voltandosi di nuovo, entra in casa. Che figura di merda…. 


A n g o l o A u t r i c e :

We belles.
Ho iniziato l'ennesima fan fiction, lo so, ma mi era venuta l'ispirazione e non potevo non scriverla.
ecco come immagino Becks più o meno:

   
 
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