Fanfic su artisti musicali > Justin Bieber
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Autore: bbealright    07/03/2013    3 recensioni
"Non possiamo stare insieme" dissi guardando dentro quei suoi occhi color nocciola "e perche?" chiese lui quasi ridendo
"Perche non sto con gli sbirri infami" affermai"e ora lasciami i polsi bieber se non vuoi un pugno in faccia"
"Jamie sei una ragazza pensi abbia paura di te?" chiese stringendomi di più i polsi
"Dovresti Bieber" conclusi togliendomi dalla sua stretta.
Genere: Erotico, Sentimentale, Suspence | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het
Note: nessuna | Avvertimenti: Violenza
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Cercai di rialzarmi velocemente dalla mia vespa e mi guardai intorno ero seduta per terra nel bel mezzo di un incrocio con la fiancata di una range rover nera
"Non ci credo cazzo, oltre che a rompermi la casa ora mi vieni anche addosso!" riconobbi il ragazzo di ieri che era in piedi vicino a me mentre controllava ogni minimo centimetro della sua macchina, Dio che precisino.
"Scusami ma la precedenza era mia" dissi alzandomi completamente in piedi e tirando su la mia moto, cercai di metterla in moto "ecco, cazzo ora non va" mi lamentai guardandolo mentre mi sorrideva di sottecchi "ridi anche? Lo sai che me la devi ripagare tu questa?" aggiunsi appoggiandomi le mani sui fianchi 
"Disse la bambina che mi ha sfasciato la cucina!"
"Non è stata colpa mia mister simpatia" dissi avvicinandomi pericolosamente al suo viso "ah no? Beh si è stata colpa mia" rispose sfacciato mentre mi rideva in faccia, il suono dei clacson ci riportò alla realtà
"Vieni ti do una mano a parcheggiare quello schifo"
"Quello schifo è la mia moto e tranquillo faccio da sola" parcheggiai la moto ai lati della strada e lo chiusi con una catena, mi avvicinai al ragazzo che era al telefono, si mise il telefono in tasca e mi squadrò "senti tra poco arriva il mio meccanico a ritirarla, metti le chiavi nel cruscotto pago io" disse facendomi l'occhiolino e passandosi la lingua sulle labbra rosee.

Oh, gentile mi paga anche il meccanico.

"Non ho bisogno della tua carità"
"Jamie jamie, smettila di fare l'antipatica con me, te ne pentirai tra un po, quando sarai pazza di me" scoppiai a ridere di gusto dopo la sua esclamazione
"io pazza di te? Mai. E poi scusa ma come sai il mio nome?"
"Tutti sanno il tuo nome" si avvicinò a me guardandomi negli occhi "Jamie Montana" sussurrò sulle mie labbra "sisi bravo, solo che ora devo tornare a casa e non posso tornare a piedi quindi mi riporti tu" dissi aprendo lo sportello della sua macchina mentre lui mi guardava con gli occhi strabuzzati
"Whoa piccola frena, tu non sali da nessuna parte, te ne torni a piedi" disse aprendo la portiera e appoggiandosi "se tu non mi venivi addosso non succedeva questo" si fermò a pensare per qualche secondo
"Hai vinto tu." disse salendo dalla parte del conducente sbattendo la portiera, lo osservai ridendo era davvero un bel ragazzo, aveva un profilo stupendo e degli occhi color nocciola che mi facevano impazzire. Cioè non impazzire no, erano belli, ma niente di che.
"A cosa pensi?" Mi chiede stranito, mi accorsi troppo tardi che avevo passato ben 5 minuti a fissarlo mentre guidava sorridendo, mi ricomposi "pensavo che n..non so ancora il tuo nome" distolse lo sguardo dalla strada ridendo "hai passato 5 minuti a guardarmi, bimba le bugie non si dicono" tolse una mano dal volante "comunque io sono Justin Bieber" afferrai la mano e gli sorrisi.
Jamie che cosa stai facendo? Sorridi a un ragazzo sconosciuto? Nono, calma, stai calma.
"Dove stiamo andando?"
"Quante domande che fai bambina, sono le 13 e ho fame quindi visto che dici che sono un maleducato ti offro anche il pranzo"
"Quindi è un appuntamento?" mi guardò serio e poi scoppiò a ridere "no, non ti illudere io sono fidanzato"
"ah si, capisco beh a..anche io sono fidanzata." lo guardai con aria di sfida, mentre andavamo verso un ristorante, accesi la radio e appoggiai i piedi sul parabrezza "scusa, capisco che è comoda ma non è la tua macchina tira giu i piedi"
"Si paparino" risposi prendendolo in giro, accennò una risata senza farsi vedere "approposito, quanti anni hai Justin?"
"19 e tu?"
"Ne faccio 17 tra due settimane" sussurrai sentendomi piccola, mi guardò ridendo appoggiando una mano sulla mia coscia "ma sei una bambina" guardai la sua mano fulminandolo con lo sguardo, la tolse subito quasi spaventato
"solo perchè sono più piccola di te di due anni questo non fa di me una bambina"
"Va bene bambina"
rispose sorridendomi da sfacciato, se avessi potuto gli avrei tolto quel sorrisetto irritante.
"Ma quando arriviamo in questo posto? Stiamo da due ore in macchina"
"Ti voglio portare in un posto carino"
"Che si trova dall'altra parte del mondo?"
"Eddai Jamie sempre polemica, rilassati, lasciati andare" disse prendendomi in giro "sai sono vicina a un pignolo come faccio a stare serena?" chiesi ridendo "e io sono vicino a una malavitosa cosa dovrei dire?" replico anche lui ridendo
Mi voltai verso di lui con gli occhi pieni di lacrime, era la prima volta che incontravo qualcuno che non sapeva niente di me, ma invece ancora una volta ho sbagliato.
"Puoi lasciarmi qua? Mi è passata la fame"
"Non se ne parla, non ti lascio da sola"
disse guardandomi "si, lasciami qua prendo un taxi" dissi a bassa voce
Frenò bruscamente in una corsia di emergenza e mi guardò
"Che ti prende?"
"Non mi va di stare con te."
sputai quelle parole disgustata e aprii la portiera, ma lui mi seguì e mi prese per un polso
"Stai qua con me.." chiese a bassavoce quasi come una supplica "scusami davvero, non volevo dirti quelle cose, sali in macchina ti prego" annuii lievemente e risalii in macchina.

- - -

Justin's POV

Si forse avevo sbagliato a dirle quelle cose, dovevo mantenere la copertura.
"Scusami davvero, non volevo dirti quelle cose, sali in macchina ti prego" 

Sentivo come un istinto ti protezione verso di lei anche se doveva essere il mio peggior nemico, guidai verso Newport, che era la meta più vicina verso il distretto cosí potevamo controllare meglio i suoi spostamenti, la osservai con la coda dell'occhio, era davvero bella, mi sento fortunato per la prima volta ad avere una "cliente" così bella, più che cliente era una preda.

"Tutto bene?" le chiesi vedendola assorta nei suoi pensieri, mi guardò intensamente con quei suoi occhi azzurri, mi mettevano un senso di paura erano tanto belli quanto tremendi, i suoi occhi parlavano per lei e chissà quanti segreti aveva dentro di se, mi dispiaceva quasi usarla putroppo però era l'unico modo per potermi avvicinare a suo padre e catturarlo una volta per tutte. "Siamo arrivati" dissi a bassa voce frenando in un parcheggio davanti a un acquario
"Ma questo non è un ristorante" disse guardandomi
"Perspicace bambina, sei mai stata all'acquario?" Chiesi sorridendo, mi guardò sorridendo come una bambina era davvero bella, mi sentivo davvero male a pensare che probabilmente il mio compito oltre che proteggerla era proprio illuderla, era forte e fragile allo stesso tempo e io per quel poco che la conoscevo non volevo farla soffrire.

  
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