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Autore: Novecento    23/09/2007    4 recensioni
House e Wilson hanno un breve dialogo su una possibile alternativa alle loro vite. Friendship, no spoiler.
Genere: Generale | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Greg House, James Wilson
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Presente di un sogno
Disclaimer: Non possiedo House, M. D., e non guadagno nulla da questo breve (e indolore) utilizzo dei suoi protagonisti.

Parole: 270

Beta: Brassica

A/N: I miei amici mi danno tanti input e mi tengono sveglia fino a tardi. Se solo sapessero dove porta tutto questo… Ah, le frasi in corsivo sono pensate, quelle dette sono tra virgolette alte, ma forse ci sareste arrivati da soli…



Presente di un sogno

“Un vero peccato!”
“Un vero peccato cosa?”
“Tu.”
Per qualche motivo preciso, o così, in linea generale?, avrebbe voluto ribattere. Ma già dava in parte ragione a quella sentenza, e quasi come in una supplica chiese: “Perché?”
“Saresti stato un buon padre.”
Aspettò.
“Ti ho visto, stanotte. Parlavi con loro, i tuoi due figli. Nulla di serio, non discorsi di politica, religione o ragazze… normale amministrazione, scherzi e ammonimenti. Ad un certo punto, appoggiato allo stipite della porta, con la tua aria di affettuoso rimprovero, gli hai detto che nel crescerli sicuramente una cosa avevi ottenuto: il tuo posto in paradiso, la chiave della tua stanza tra i beati. E Doug ha detto: speriamo non te la diano troppo presto. Hai sorriso. L’orgoglio nel tuo sorriso! Più radioso dell’annuncio di una remissione totale in un bambino, te lo garantisco.”
Ma lui era rimasto a rielaborare le prime parole, come se non fosse riuscito ad interpretarle. “Come si chiamano?”
“Angel e Doug. Nomi bislacchi, senz’altro scelti da tua moglie in seguito ad un numero neuromassacrante di puntate di soap opera.”
Senti chi parla!, avrebbe voluto dire. Ma ancora: “Com’è mia moglie?”
“Rossa. Non il mio tipo. Lunghi ricci e occhi vispi verdi. Cucina bene e ti ama.”
Cucina bene? “Mi ama?”
“Eri più in carne rispetto a come ti vedo ora.”
“E tu?” Stavolta non aveva proprio pensato nulla. “Tu, dov’eri?”
“Io non c’ero.”
Un po’ vuoto negli occhi e nel cuore, James guardò l’amico allontanarsi con sul volto un sorriso triste e sghembo come la sua andatura, senza capire se gli era appena stato fatto un dono o un dispetto.




A/N 2: OMG, non so se si capisce chi è che ha sognato! Si capisce, vero? Ditemi che si capisce!
  
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