UN NINJA DISTRATTO

Tsunade bevve il suo sakè, rigirandosi la tazzina di terracotta nella mano.

Assorta nei suoi pensieri.

Shizune entrò nella stanza in punta di piedi, con TonTon in braccio.

“ Qualcosa non và, signorina?”.

“ Shizune” si riscosse quest'ultima, “ no, in realtà stavo pensando a una voce che mi è giunta poco fa, da un gruppo di AMBU in ricognizione fuori dal Villaggio”.

“ Ovvero?”.

“ Pare abbiamo intravisto, Sasuke Uchiha” disse asciutta.

L' assistente sgranò gli occhi.

“ Oh” mormorò soltanto.

“ Già, mi chiedo perchè non sia più tornato a Konoha, dopo la Guerra intendo. I giovani, sanno essere così volubili a volte”.

L' altra rimase in silenzio.

“ Notizie di Kakashi e Sakura?” chiese d' un tratto la donna bionda.

“ No, signorina”.

Un sorriso apparve sul volto dell' astuta Kunoichi.

“ Sicuramente a causa di Kakashi. Il solito ritardatario. Almeno c'è Sakura con lui. Se gli uomini non avessero le donne” sospirò.

Shizune non captò il significato di quell'affermazione.

Ma decise di non indagare oltre.

A volte Tsunade sapeva essere davvero strana, dicendo cose senza senso.

I due Jonin arrivarono a Konoha che era già notte fonda.

Passeggiarono per la via principale, parlando della missione appena conclusasi.

“ Hai visto? I miei ganci destri lasciano sempre il segno!” sbottò allegra la ragazza dai capelli rosati, sventolando il pugno in aria.

“ Sì, ma meno male che c'ero anch'io a coprirti le spalle. Altrimenti, rischiavi che i tuoi ganci destri, ti si rivoltassero contro”.

“ Sei ancora troppo fiscale per i miei gusti, maestro Kakashi” calcò la penultima parola Sakura, scherzosamente.

“ E tu puntualizzi un po' troppo Sakura ” quest'ultimo assunse un tono fintamente severo.

Un tono che s'addiceva più al maestro che non era più.

O almeno, che non era più nei confronti della ragazza al suo fianco.

“ Comunque sia, sono troppo stanca e affamata per andare a far rapporto a Tsunade...” sbadigliò, per poi voltarsi a guardarlo divertita, “ e non te lo chiederei nemmeno di andarci tu per me, finiresti per non farlo, e non per la tua pigrizia ma perchè non vedi l' ora di andare a leggere i tuoi libri osé ” confermò a mo di conclusione.

“ Libri osé?” ripete.

I suoi libri non erano osé.

Erano...erano istruttivi, ecco.

Ma decise di non replicare.

Con Sakura, non ne sarebbe uscito vivo da una discussione.

Era troppo testona e non era certo una che demordeva facilmente.

Ma ora che ci pensava, sapeva così poco di lei.

Per quanto lei ogni tanto gli diceva che era “ impossibile nascondergli qualcosa”.

Invece, Sakura rimaneva ancora avvolta in un alone di mistero per lui, nonostante la conoscesse da sette anni.

Era già passato così tanto tempo?

“ Kakashi?”.

Ecco, era di nuovo disattento.

La seconda volta in un giorno.

Per di più, con lei.

La giovane non aveva tutti i torti quando gli diceva che lui “ aveva la tendenza di assentarsi spesso dalla realtà che lo circondava”.

Sakura sospirò esasperata alzando gli occhi al cielo.

“ Va bene, ho capito. Ci vediamo! Buona notte” lo salutò con un sorriso genuino per poi sparire nel nulla.

“ Buona notte...” mormorò lui al nulla.

Si ripromise di diventare il meno negligente possibile.

Un compito assai arduo per uno come lui.

Quando i suoi pensieri lo catturavano, era difficile opporsi a essi o districarsene.

Era un nemico troppo forte da battere la sua mente.

Era fin troppo meditativa.

Sentì la stanchezza annebbiarli la vista dall'unico occhio visibile.

Si scusò con Sakura per non riuscire ad andare a far rapporto e si diresse verso casa.