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Autore: Tury    07/03/2013    1 recensioni
“Non è meraviglioso?”
“Cosa?” le chiedo.
“Il mare. O questo vento che soffia leggero. Non ti ho mai visto da queste parti, sei uno straniero?”
Genere: Introspettivo | Stato: completa
Tipo di coppia: Nessuna
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Fermo, sulla spiaggia, guardo il mare calmo mentre attendo il suo arrivo. Non so precisamente chi io aspetti, ma il desiderio di conoscerlo è troppo forte perché possa ignorarlo. Il desiderio di conoscere il suo volto, il volto del mio nemico. Colui che durante la mia assenza occupa il posto che solo ed unicamente a me spetta. La luce del giorno sta per spegnersi, affogando nell’immensità del mare. È quasi giunto il momento.
“Vedo che il mio posto segreto non è poi così segreto.”
Mi volto di scatto. Non riesco a vedere la figura a cui appartiene la voce a causa del buio che è già sceso alle mie spalle.
“Chi sei?”
“Non ha importanza chi sono.” dice, mentre viene a sedersi sulla spiaggia, a fianco a me. Finalmente riesco a vederla. Una donna dal corpo esile, i capelli corvini e la pelle diafana.
“Non è meraviglioso?”
“Cosa?” le chiedo.
“Il mare. O questo vento che soffia leggero. Non ti ho mai visto da queste parti, sei uno straniero?”
“Sono il sovrano di un altro luogo.”
“Allora sei uno straniero.”
“Non mettermi al pari degli altri. Torno a ripeterti che sono un sovrano, nelle mie vene scorre sangue reale. Dalla mia esistenza dipende l’esistenza del mondo.”
“Dunque dall’esistenza del mondo dipende la tua esistenza.”
“No, è esattamente il contrario.”
“Non c’è nulla di univoco a questo mondo, giovane ragazzo. Se è vero che senza te il mondo non potrebbe esistere, è pur vero che senza il mondo la tua esistenza non avrebbe significato. Ma lasciamo alle stelle questi discorsi. Dimmi il tuo nome, straniero.”
 “Il mio nome è Febo. Di più non posso dirti.”
“Non chiederò altro della tua identità, dunque. Posso almeno sapere il motivo che ti ha spinto a cercare queste acque?”
“Attendo l’arrivo del mio usurpatore, di colui che osò occupare il mio trono durante la mia assenza.”
“E perché mai attendi il suo arrivo?”
Mi volto a guardarla con l’ira negli occhi, mentre i suoi sono calmi, come questo mare. Come questo cielo.
“Perché lui mi ha rubato il trono!”
“O forse tu non hai adempito ai tuoi doveri.”
“Come osi! Io sono Febo, sovrano del cielo, sovrano del mondo. Io sono Febo, colui che tutto sa e tutto conosce.”
“Dunque è questa la tua identità. Febo, sovrano del mondo. Colui a cui nulla è negato conoscere, tranne il volto del suo usurpatore.”
Mi alzo, infastidito da quella presenza, dalla presenza di quella donna che era riuscita a sopraffarmi. Ad oscurare persino il Sole.
“Te ne vai, sovrano?”
“La tua presenza non aiuta la mia attesa.”
“Perdona allora le mie parole e torna a sederti qui.”
“E perché mai dovrei farlo?”
“Per conciliare la mia attesa.” Mi risponde, sorridendomi.
Faccio come mi ha chiesto.
“E tu chi attendi?”
“Non lo so.”
“Allora siamo in due a non conoscere l’identità di chi aspettiamo.” Le sorrido.
“Parlami di te.”
La guardo. Quanto potrò mai fidarmi di questa ragazza di cui non conosco nemmeno il nome?
“Sai già tutto di me. Io sono colui che riveste di luce il mondo e l’intero universo. Io conosco i sogni delle persone, la loro vita, i loro sorrisi. Tu, invece?”
“Io non conosco la luce ma solo l’oscurità. Io conosco gli incubi delle persone, conosco i volti che si celano dietro la maschere diurne, conosco le lacrime trattenute di giorno e versate di notte. Conosco i lamenti e i desideri più nascosti. Conosco i progetti fragili come castelli d’aria.”
La guardo, stranito. Come è possibile che tanto sappia di coloro che io credevo di conoscere? La vedo alzarsi.
“Dove vai?”
“È giunto il momento che il re si riprenda il suo trono.”
“Ma nessuno è venuto stanotte.”
Mi guarda, rivolgendo alla mia persona il sorriso più dolce di questo mondo.
“Perché oggi c’è il novilunio.” Dice, mentre si allontana da me.
“Aspetta! Aspetta, dimmi se ti rivedrò ancora.”
Mi guarda, posso leggere la tristezza in quei suoi occhi argentei.
“Ti prego, dimmi almeno chi sei.”
“Io sono l’usurpatore del tuo trono, la persona che ha iniettato l’odio nel tuo cuore puro. Io sono la Luna tua rivale.”
La vedo allontanarsi, perdendomi nella sua figura, in quello sguardo che ha ridato pace alla mia anima. E non posso che sorridere, con la pace nel cuore di chi sa che il suo popolo ha la sovrana migliore. Perché la sua luce ha oscurato la mia.
  
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