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Autore: Benny23    07/03/2013    0 recensioni
"C'è qualcosa in questo mondo che qualcuno ha già visto. Qualcosa che è stato dimenticato. Se venisse rivisto, sono sicuro che tutti lo vorrebbero, e per questo che il mondo l'ha nascosto talmente bene... per evitare riaccadesse ciò che è successo in passato. Ma alla fine la persona destinata lo scoprirà, e solo lui avrà il diritto di averla per sempre. E' così che ha stabilito il destino".
Genere: Commedia, Sentimentale | Stato: in corso
Tipo di coppia: Nessuna | Personaggi: Ami Kawashima, Minori Kushieda, Nuovo personaggio, Ryuji Takasu, Taiga Aisaka
Note: Raccolta | Avvertimenti: Triangolo
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La voce somigliava a…
«Taiga?»
«Taiga a chi?»
«A te!»
«Scusami, ma chi sei?»
Il mio cuore scoppiò in mille pezzi.
«Chi… sono?»
«Non ti conosco.»
«Dimmi una cosa… tu non sei Taiga Aisaka, vero?»
«No.»
‘Che cazzo.’
«Come ti chiami?»
«Aisaka. Aki Aisaka.»
«Aki Aisaka… hai lo stesso cognome?»
«Certo, sono la sorella!»
«Giusto, sei la sor-- LA SORELLA?» Domandai, con aria così confusa che, vedendola, sembravano più che altro gemelle.
Lei annuì.
‘Ma… Taiga c’ha una sorella?’
«Sì. Tu sei il futuro marito di mia sorella, per caso? O mi sono confusa… di nuovo?»
«M-Marito?»
Arrossii leggermente.
‘Ma se non ci vediamo da mesi…’
«Lascia stare! Io la conosco, però. La voglio trovare, tu sicuramente sai dov’è, giusto?» Continuai.
Corsi verso di lei, le toccai le spalle e… l’abbracciai. Ci somigliava così tanto…
«Dimmelo, ti prego. Sai dov’è, no?»
Non la lasciai. La strinsi. Mi veniva da piangere; i miei sentimenti erano un misto di gioia e tristezza.
Mi lasciò, e mi toccò lei le mie spalle facendomi cadere le braccia.
«…No. Io credevo tu lo sapessi.»
Ora i miei sentimenti erano persi… tristezza più totale.
«Come faccio?» Come? Spiegamelo!
«Ma che vuoi? Anche io la voglio trovare, non ti credere l’unico disperato…»
Abbassò lo sguardo leggermente rattristita.
«Io…», mormorò, mordendosi il labbro dalla rabbia. «…non la trovo da mesi ormai. Lei è scomparsa. Ma perché? Che è successo? Non andava bene la vostra storia?»
«Andava bene.»
«Allora perché?! Perché? Spiegamelo! Non capisco, lei… è ancora immatura.»
I suoi occhi erano piene di lacrime che stavano per scendere. Il suo viso era tremante e pieno di rabbia e di tristezza, tanto che non si capivano come erano messe le sopracciglia. I suoi occhi si chiudevano e si riaprivano per provare a far scendere le lacrime. Le sue labbra erano socchiuse, le sue mani erano tremanti come il viso, e come tutto il suo corpo. Il suo respiro era veloce, e sembrava che avesse l’asma.
Era… impaurita?
«Aisaka. Stai calma, stai calma…»
«Mi dispiace…lei, è da sola.»
«Lo è sempre stata.»
«Ma finalmente aveva qualcuno, capisci? Quel qualcuno, Takasu, eri tu.»
«C-Come fai a sapere il mio nome?»
«Lo so e basta… Ryuuji Takasu.»
‘Ma chi ti conosce?’
«Da domani verrò nella tua classe»,continuò.
«Cosa? E perché?» Chiesi. Forse voleva stare al posto di Taiga? O voleva vedere se stava da quelle parti…
«Oh, beh… perché non mi sono ancora iscritta a scuola.»
‘Eh?’
«Ah, sì, davvero? Non è perché… vorresti trovare Taiga?» Le consigliai, chiedendo questa domanda come una cosa ovvia.
«Ah, certo.»
‘Ah, certo?! Non c’aveva pensato?’
«A domani, Takasu. A domani…»
I suoi occhi si calmarono, il suo corpo come il viso si fermò dal tremolio mentre le sue labbra si chiusero senza tremare. Penso che la sua rabbia e tristezza, in quell’attimo, erano un attimo andate via.
Ci teneva tanto, eh?
 
Il giorno dopo andai a scuola come sempre…in ritardo.
Mentre entravo a scuola, sentii dei passi corrermi dietro.
«Takasuuu!» Mi urlò una voce.
«Taiga?»
Mi diede una botta in testa.
«Sono Aki. A-KI.» Mi disse, con aria nervosa.
‘L’avrò fatta incazzare?’
«Ah, certo, Aisaka. Scusami.»
«Niente. Andiamo? Siamo in ritardo!»
Corse verso l’aula, come faceva Minori, mentre io, sempre con tranquillità, come ogni giorno, mi avviavo verso l’aula. Il punto è che, in quel grande attimo, mi sentivo come se, da quel giorno, la mia vita stesse cambiando. Forse, l’incontro di Aki Aisaka era come l’incontro di Taiga Aisaka… tutto predestinato.
Ma… io voglio Taiga.
«Takasu, se non ti muovi ti butto una scarpa in faccia.»
«Cos-?»
Mi sbagliavo… era ben diversa da Minori. O meglio, un misto tra Minori e Taiga.
Corsi verso l’aula e… entrammo insieme.
«Ehhh… siete venuti insieme?» Disse una voce di quella classe.
«L’ho incontrata perc-»
Mi fermò.
«Certo, problemi?» Disse. Poi continuò. «Il mio nome è Aki Aisaka e vengo dalla scuola qui accanto.»
«D-Dalla scuola qui accanto?» Chiese la professoressa, confusa.
Lei annuì.
«Takasu, muoviti e vai al tuo posto. Mi siedo vicino a te.»
«M-Ma vicino a me c’è Shimura…» Dissi, sperando non lo cacciasse via.
Non devo sperare mai più.
«Shi...mura? TOGLITI.» Gli disse. Lui, impaurito come sempre, si tolse.
«Chi c’era vicino a te?» Mi chiese.
«N-Nessuno…»
In quel momento ero impaurito da quel carattere, ma assomigliava così tanto a Taiga che ero felice.
Ma, perché a scuola si comportava diversamente?
«Ryuuji… Ryuuji!» Mi sussurrò una voce da dietro.
Mi girai. Era Minori che mi sorrideva indicandomi Aki.
«C’hai un collegamento per ritrovarla!» Esclamò, sorridendo.
Sorrisi, e annuii. Era vero. Davanti a me c’era quel grande collegamento che aspettavo da mesi.
 
«In piedi!» Esclamò la professoressa. E continuò. «Inchino.»
«Ah!» Mi stiracchiai. «Finalmente è finita…»
«Takasu… chi ti ha detto di restare qui a stiracchiarti? Muoviti e andiamo sopra.» Mi disse Aki.
«Certo, certo.»
Una mano mi toccò la spalla.
«Ancora da altre parti vai?»
«Kitamura?»
«Sì, sono io. Dove vai, di nuovo?»
«Non fraintendere… Aisaka vuole che mangi con le-»
Mi rifermò. Ma ancora?
«Pi-Piacere, Aki Aisaka!» Esclamò, con un bellissimo sorriso. Ok, stesso carattere, stessi gusti…
«Aisaka… Aisaka… mi ricorda qualcuno.»
«Ah, sì?» Disse, sempre con quell’aria da innamorata.
Beh, dopotutto era uguale.
«Guarda Aisaka», disse un ragazzo di quella classe. «Sembra la seconda tigre palmare!»
«No, ma quando mai. Guarda come si comporta con Kitamura…» Replicò una ragazza, gelosa di Aki, sicuramente.
«Beh, allora… è un gatto?» Domandò.
«Perché dovrebbe?»
«Beh, con i suoi padroni, come in questo caso Kitamura, si comporta da buona… mentre con chi non sopporta da cattiva, giusto?»
‘Vuol dire… che non mi sopporta?’
«Giusto. Che ne dici di… gatto bianco?»
«Ma ci sto. E’ un bel soprannome! Forse ci porterà fortuna come la Tigre Palmare… è destino!»
«Ne sono sicura!»
‘Aki Aisaka, spero davvero che riuscirai a riempire i vuoti di questa scuola.
Grazie, Aisaka. Grazie.’
Venne Minori.
«Bene, che ne dici se andiamo?» Mi domandò, mentre Kawashima ci raggiungeva.
«Oh, come i vecchi tempi?» Disse Kitamura, mentre ci avviammo verso l’aula di pranzo.
Il gruppo era come se fosse stato riformato, e Aki si sentiva bene sia con Minori che con Ami.
«Takasu, muoviti!» Mi disse Aki.
«Certo, certo…»
Presi il pranzo per tutt'e cinque, compreso me. Mentre camminavo, ovviamente, non ce la facevo a portarlo, e, all'improvviso, caddi.
Caddi addosso a un ragazzo alto e robusto. Mi prese per il colletto.
«Mi hai sporcato la divisa, stupido! Ora come faccio?»
Tutti risero, e mi misero in una condizione peggiore.
«Fermo!» Esclamò una voce.
   
 
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