Guardava quella donna da lontano che teneva tra le braccia il piccolo batuffolo lilla e camminava dondolando per la stanza con l'intento di calmare il pianto del cucciolo.
Sembrava calmarsi ma ogni 10 minuti si sentiva un boato susseguito da delle urla che scaturivano poi il continuo piagnisteo del bimbo.
La giovane mamma guardava il suo pargolo sorridendo nonostante avesse le lacrime pronte ad uscire da un momento all altro.
Vegeta si era sempre chiesto come facesse ad essere così forte, all'apparenza sembrava una creatura tanto indivesa quanto fragile ma in realtà, anche sapendo che al di là di quel muro c'erano due esseri che distruggevano qualunque cosa essi incontrassero, rimaneva ferma e decisa, in completa lucidità mentale.
Non riusciva più a rimanere li fermo con le mani in mano, doveva almeno provare a proteggerli.
Le diede le spalle e si incamminò verso la porta principale.
'Vegeta?' 
Non si girò, semplicemente rimase fermo davanti alla porta.
'Vedi di tornare per cena'
Sciocca, sapeva benissimo che non sarebbe più tornato a casa, lo sapevano entrambi.
Un'altra esplosione, altre urla.
Si avvicino a lui ed allungò la mano fino a sfiorargli il braccio.
'Ti prego' lo supplicò.
Finalmente si girò e la guardò negli occhi lucidi, le prese la mano e la tirò verso di se.
'Promettimi che tor..' e le tappo la bocca con un bacio impedendogli di continuare la frase.
Non le avrebbe promesso niente, non quel giorno.
Il bacio era finito e le lacrime della donna ormai avevano deciso di scendere sul suo viso pallido.
Le baciò la fronte e prese il volo verso i due cyborg.
Era giunta la fine.