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Autore: terychan    24/09/2007    1 recensioni
Questa è la storia dei genitori di Inuyasha. un amore un avventura e un pericoloso nemico.
Genere: Fantasy | Stato: in corso
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Nuovo personaggio
Note: Lemon | Avvertimenti: nessuno
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Izayoi si svegliò nel cuore della notte, le era venuta fame, e stranamente non aveva più dolori. Si sollevò e si controllò le ferite, erano scomparse, lei si meravigliò, com’era possibile? Lei non era mica un demone?

“tutto bene?” chiese Taisho che era seduto vicino a lei sveglio.

“Si, fin troppo!” rispose “come hai fatto a resuscitarmi?” chiese Izayoi, sedendosi sulle coperte.

Taisho prese la tenseiga che aveva legato alla vita, “con questa!” rispose.

Izayoi era più perplessa di prima, come poteva una spada guarire e resuscitare?

“non chiedermi come neanche io so spiegarlo!” disse il demone vedendo il viso perplesso della ragazza.  Izayoi lo guardò con ammirazione, lui era talmente in gamba che riusciva a fare certe cose anche solo per istinto, era davvero il più grande demone, come si diceva in giro.

Izayoi si alzò in piedi, “ma che fai?” la rimproverò il demone, lei gli sorrise “non ti sei accorto che sono guarita?” dopo due secondi lo stomaco di Izayoi brontolò scatenando le risate dei due.

Totosay si svegliò infastidito, “ma che diamine succede fate silenzio!” si lamentò.

Izayoi soffocò un’altra risata. Dopo pochi minuti tornarono seri.

“chi è stato?” chiese Taisho circondando Izayoi con le sue braccia.

Lei poggiò il suo viso sul petto, le era mancato.

“è stato Ryokotsusei!”

Taisho la strinse più forte, aveva ragione era proprio lui, quel maledetto, gli stava portando via anche lei! “dove lo hai incontrato?” chiese ancora cercando di calmarsi, e reprimendo l’istinto di correre fuori alla sua ricerca.

“Vicino casa mia!” rispose lei semplicemente.

Taisho ebbe un sussulto, quel bastardo li teneva d’occhio dunque, non poteva riportarla a casa, le avrebbe fatto del male di nuovo.

Izayoi sollevò la testa e lui le afferrò il viso tra le sue grandi mani, chinò la testa e infilò la sua lingua affamata tra le sue labbra. La strinse a se premendo una mano sul sedere. Izayoi sussultò.

Taisho se la mise in braccio portandola nei piani superiori della casa, oltrepassò una porta che chiuse dopo il suo passaggio. C’erano dei letti, e lui coricò la ragazza sovrastandola col suo corpo.

“ho creduto di perderti per sempre!” disse baciandole il collo, Izayoi a stento riuscì a controllare un sospiro, “mi sei mancata!” disse continuando a baciarla, e a spogliarla.

Totosay, ormai era sveglio del tutto, sentiva i rantoli e i sospiri della ragazza. “tsk, non hanno ritegno!”

Disse il demone vulcanico, sbuffando e girandosi dall’altro lato, però un po’ li invidiava, quanto gli piacerebbe avere una fanciulla di cui innamorarsi!

 

 

Nel fitto della foresta un uomo era seduto d’avanti ad un lago di acqua termale, un uomo con lunghi capelli verdi attaccati in una coda, stava guardando il riflesso della luna piena sull’acqua, l’acqua rendeva quei riflessi argentati proprio come i capelli di qualcuno che conosceva, la sua mano piena di scaglie afferrò un sasso e lo lanciò nel lago nervosamente, non voleva pensare a lui.

Si alzò il vento e  Ryokotsusei si sentì all’improvviso una presenza alle spalle, abbassò la testa velocemente, evitando degli artigli affilati. Fece una capriola per allontanarsi dall’aggressore.

“tsk, sei migliorato!” disse Ryokotsusei verso la sagoma in ombra. Una nube che copriva la luna si spostò, i raggi illuminarono, una folta chioma argentata, e due occhi ambrati socchiuse in due fessure che scrutavano il demone con odio. “come hai fatto a trovarmi Sesshomaru?”

“hai addosso l’odore di sangue della donna!” rispose semplicemente per poi mettersi in posa da combattimento. Ryokotsusei sputò a terra, era stato imprudente, aveva dimenticato che c’era il moccioso. Sesshomaru aveva seguito quell’odore perché era preoccupato, voleva vedere se Izayoi era morta, ma poi si accorse che suo padre raccolse la donna, e lui sentì l’odore del sangue in un’altra direzione, e sorridendo soddisfatto, lo seguì, era certo di trovarlo, e in effetti lo trovò!

“tu hai disonorato mia madre, spingendola al suicidio!” disse Sesshomaru balzando in avanti per attaccarlo. Ryokotsusei lo schivò facilmente.

“dimmi come fai a nascondere il tuo odore? anzi nascondi anche la tua aura maligna!” chiese curioso il ragazzo demone.

“tsk!” rispose semplicemente il dragone. Sesshomaru iniziò a lottare contro di lui, c’era una differenza di statura notevole ma Sesshomaru non se la stava cavando male, provò ad attaccarlo di nuovo, il dragone schivò, e dal collo si vide penzolare un ciondolo, una sfera rossa e si era illuminata, Sesshomaru balzò indietro e con un colpo netto gli strappò via la collanina con la sfera rossa.

All’improvviso l’aura di Ryokotsusei tornò presente, e anche il suo odore. Ryokotsusei sbarrò gli occhi per la sorpresa, “Questa da dove l’hai presa, maledetto?” lo attaccò di nuovo, ma Ryokotsusei rispose all’attacco, lo colpì in pieno viso, e il piccolo Sesshomaru andò a sbattere contro una roccia rompendola, si era alzato della polvere a causa dell’impatto.

Il dragone si avvicinò a Sesshomaru e lo sollevò per i capelli, “tsk ringrazia che assomigli a tuo padre altrimenti ti avrei fatto fuori subito!” scrocchiò le dita pronte a colpirlo.

 

 

Taisho si sollevò in piedi, aveva sentito l’aura di Ryokotsusei, si percepiva anche l’odore. Si rivestì in fretta seguita da Izayoi, scese velocemente le scale,svegliò Totosay, “proteggi Izayoi io devo andare!” disse impaziente.

“dove? Aspetta!” diceva nel frattempo Izayoi, non voleva che andasse via di nuovo questa volta voleva seguirlo, “vengo anch’io!” disse raggiungendolo all’uscita.

Taisho poggiò la sua mano sul suo viso, e con le dita le accarezzava le guance “non posso portarti con me saresti soltanto in pericolo!” si chinò e la baciò, Izayoi lo guardò preoccupata, lui le sorrise “con questa, non mi succederà niente!” le disse mostrandole la tessaiga.

“Ma io voglio venire con te!” disse afferrandosi al suo mantello.

Lui le prese le mani “ti prego, non voglio correre il rischio di perderti!”

In uno scatto felino si allontanò da lei cominciando a correre nella foresta.

Izayoi rimase a guardarlo per qualche istante, “cerca di capirlo principessa, il signore non vuole farle correre rischi inutili!” provò a consolarla Totosay, “Ehi dove va!?” Izayoi cominciò a correre nella foresta seguendo il demone. Totosay la raggiunse e la fermò tirandola per un braccio.

“non mi ha sentito? Deve rimanere con me!” la rimproverò il demone, ma Izayoi era decisa.

“io ho abbandonato la casa di mio padre per seguirlo, e avevo deciso di rimanere accanto a lui finchè ne avremo la possibilità e non mi fermerà nessuno!” Totosay la teneva ancora “non voglio rimanere qui ad aspettare la notizia che lui sia morto, per poi pentirmene per il resto della mia vita, io lo seguirò con o senza la tua protezione!” Totosay sbuffò, “d’accordo, ma almeno non si allontani da me!” Izayoi sorrise felice, “grazie , grazie!” disse schioccandogli un bacio sulla guancia, Totosay arrossì. “ok, ok ho capito! Non c’è di che!” rispose imbarazzato, e staccandosela di dosso. Izayoi sorrise, e cominciarono a correre dietro il loro signore.

 

Sesshomaru strinse i denti, era ferito, ma non voleva dare soddisfazione al suo nemico, raccolse le forze e riuscì a dargli un calcio sui genitali con tutta la forza che aveva. Il demone lasciò la presa si inginocchiò dolorante, “maledetto moccioso!” imprecò più volte.

Sesshomaru si sollevò in piedi, e non si accorge del potente calcio del demone che lo colpisce al viso, ricade violentemente a terra, e sputa del sangue, con un misto di saliva.

Si risolleva in piedi a fatica, era più difficile di quello che pensasse battere quel demone.

Però si sentiva vivo, non era terrorizzato, ma estasiato, finalmente qualcuno che gli teneva testa, finalmente qualcuno con cui misurarsi a parte suo padre, se batteva lui, avrebbe potuto battere persino suo padre, e solo l’idea di poterlo fare, lo riempì di entusiasmo, cominciò a ridere, asciugandosi il sangue che colava dal labbro, “mi sto divertendo un mondo!”disse rimettendosi in posizione di combattimento.

“Tsk, ora ti faccio passare la voglia di ridere maledetto moccioso!”

Il demone partì all’attacco tenendo la mano pronta per colpire, Sesshomaru aveva un espressione seria, aspettava il suo arrivo, non aveva paura e questo innervosì ulteriormente il dragone.

La sua mano disegnò un arco d’avanti a se, aveva mirato alla testa, ma il piccolo sesshomaru schivò, era ferito e i suoi movimenti rallentarono, e il dragone diede una forte ginocchiata, sullo stomaco del piccolo.

“SPOSTATI SESSHOMARU!” Sesshomaru raccolse le sue forze, e balzò verso sinistra. Una forte energia distruttiva sfiorò appena il ragazzo strappandogli la manica delle vesti, puntava dritto su Ryokotsusei. Il dragone sgranò gli occhi, schivò all’ultimo istante, non riuscì a evitarlo del tutto perché le lame di vento gli ferirono una gamba.

Dall’ombra dei pini spuntò una lama grande luccicante, che avanzava e il suo padrone si mostrò sotto la luce della luna.

“padre, da dove l’avete presa quella spada?” chiese Sesshomaru tenendosi il braccio.

Taisho non lo degnò di uno sguardo, i suoi occhi erano puntati sul suo nemico finalmente l’aveva trovato!

Adesso gliel’avrebbe fatto vedere, cosa significava essere il nemico del grande Taishosama, il signore delle terre del est!

“finalmente ci vediamo!” disse Taisho stringendo l’impugnatura della spada con entrambe le mani.

“Ta-Taisho!” balbettò Ryokotsusei, non si aspettava che lo trovava così presto.

Deglutì rumorosamente non ce l’avrebbe fatta contro i due demoni cane.

“adesso, vendicherò Shukumei, preparati a morire!” disse Taisho fissando con odio il suo nemico!

 

 

Continua…..

 

  
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