I keep on slipping deeper into myself,
and I'm scared, so scared.
Il mondo mi è stato precluso. Sono la colpevole di questo massacro, sono la colpevole della mia nascita. Sono sola.
Quale peggiore pena se non quella che si prova per se stessi?
Vorrei poter mordere. Tutto ciò che si morde è fonte di vita.
Le torture inflittemi animano e indeboliscono il mio spirito, fino a farlo singhiozzare.
Non c'è una realtà peggiore se non quella in cui siamo invisibili nella nostra stessa esistenza.
C'è il girone degli inutili, e io, pur non essendo ancora morta, ci sono già dentro. Il catrame si attacca alla mia pelle, mi tiene in apnea nel momento in cui grido aiuto.
L'obiettivo non è vivere il più possibile, ma il fare più cose possibili. Che senso ha arrivare a novant'anni vuoti e privi di tutto? Domani avrò già quarant'anni e dopodomani ottanta. Ottanta passi. Ottanta respiri. Ottanta suoni.
Chi sono, mi viene da chiedermi? Cosa ci faccio qui? Ho forse sbagliato strada, mentre mi volgevo per un secondo alla ricerca di chi mi era accanto?
Dov'è casa mia?
Perché c'è il catrame al posto del pavimento?
Perché ci sono grida al posto dell'aria in un posto dove tutto tace?