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Autore: Tinkerbell92    08/03/2013    2 recensioni
Freya, Dea dell'Amore e della Magia, è stata cresciuta alla corte di Asgard dai suoi genitori adottivi, Odino e Frigga, in seguito alla promessa fatta dal re degli dèi al padre di lei, il quale perse la vita, insieme alla moglie, durante la battaglia di Jotunheim.
Tutto procede per il meglio, fino a quando Odino non decide di unire in matrimonio Freya ed il Principe Odhr.
Nonostante il promesso sposo sia una persona buona e gentile, Freya non riesce a sentirsi felice per la futura unione, anche perchè, ormai da molti anni, prova segretamente qualcosa di molto profondo per uno dei suoi fratellastri...
NB: STORIA IN REVISIONE (devo assolutamente ricorreggere i vari capitoli)
Genere: Fantasy, Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het, Slash, FemSlash | Personaggi: Loki, Nuovo personaggio
Note: Lime | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
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Delle braccia mi sostennero, mentre cadevo a terra.
Non riuscii a capire chi mi stesse aiutando, né dove mi stesse portando, so solo che, quando ripresi conoscenza, mi trovavo seduta su una poltroncina fuori dalla sala del trono.
- Freya, figliola, che ti succede?
Misi a fuoco Odino, che mi fissava preoccupato con l’occhio buono, poi Frigga, che, inginocchiata accanto a me, mi teneva la mano.
Girai faticosamente la testa, notando Thor, Freyr e il principe Odhr che mi guardavano con insistenza.
Thor si inginocchiò accanto a me e sussurrò: - Ti senti meglio, Freya?
Scossi la testa, cercando affannosamente con lo sguardo l’unica fonte del mio sollievo: - Dov’è Loki?
- E’ rimasto nella sala, Padre ha preferito che fossi assistita solo dai familiari più stretti.
- E loro sarebbero familiari stretti?- sbottai scocciata, alludendo a Freyr e Odhr.
Thor sorrise di circostanza, poiché non poteva darmi ragione in modo troppo esplicito, ma Odino, che non pareva aver notato il mio tono pungente, rispose con dolcezza: - Pensavo che non ti avrebbe fatto bene ritrovarti circondata da troppe persone. Non volevamo farti pressione o ansia.
- Vuoi che vada a chiamarti Loki?- sussurrò Thor, cercando di non farsi sentire da nostro padre, ed io annuii immediatamente.
Mio fratello si allontanò con una scusa e rientrò velocemente nella sala del trono.
Mi misi a sedere più composta, cercando di assumere un atteggiamento naturale: - Padre, Re Freyr… mi sento meglio adesso, potete pure ritornare alla festa…
- Sei sicura?- domandò Odino – Guarda che non è un problema per noi stare qui ad assisterti…
- Davvero, sto bene- risposi molto spiccia – Gli invitati vi attendono, siete i Pezzi Grossi della festa… sarebbe egoista da parte mia trattenervi qui. Davvero, Padre, non ho bisogno di assistenza.
Odino sospirò, per poi sorridere benevolmente: - Sei una vera principessa, Freya. D’accordo, torneremo alla festa. Ma non esitare a chiamare, se avrai bisogno di noi.
- Va bene, promesso- dissi con tono un po’ troppo zelante, gettando delle occhiate nervose alla porta.
Odino, Freyr e Odhr si allontanarono,varcando la soglia della sala, e mia madre, dopo avermi gettato un’occhiata di comprensione, si alzò e li seguì.
Non dovetti attendere molto perché il mio principe si facesse vedere.
Sgattaiolò silenziosamente fuori dalla sala e, dopo essersi guardato intorno, corse velocemente verso di me.
Mi alzai dal divanetto e lo abbracciai forte: - Loki! Oh, meno male che tu sei qui!
Lui mi tenne stretta a sé senza dire nulla, poi mi sussurrò in un orecchio: - Non mi hanno permesso di venire fuori con te… non mi hanno permesso di vedere come stavi…
- Lo so- singhiozzai – Padre ha pensato bene di far venire il Principe Odhr al posto tuo…
- Padre non sa di noi, Freya. E non dovrà mai saperlo.
Mi staccai dall’abbraccio, fissandolo dritto negli occhi: - Perché mi fa questo? Perché vuole costringermi a sposarmi con un uomo che neanche conosco?
Loki aprì la bocca per rispondere, quando una voce ci fece sobbalzare: - Principessa?
Alzai gli occhi al cielo, squadrando Odhr con fare minaccioso.
Improvvisamente, nonostante la gentilezza e i modi educati, il principe di Alfheimr  mi sembrò fortemente antipatico.
Mi scostai dall’abbraccio di Loki, squadrando il principe con aria di sufficienza: - Sì? Dovete dirmi qualcosa?
Odhr non sembrò far caso al mio tono scocciato e si limitò a sorridere: - Vostro padre mi ha chiesto di controllare se stavate bene… in realtà- aggiunse con aria confidenziale – Credo che sperasse di trovare un pretesto per farci stare da soli…
- Sì, lo credo anch’io- replicai, stringendo forte la mano di Loki.
Odhr si guardò alle spalle, poi aggiunse in tono confidenziale: - Vi assicuro che non sapevo nulla del matrimonio. Ho provato a parlare con mio padre mentre eravate svenuta, ma lui non sembra voler sentire ragioni. Mi dispiace molto, Principessa, cercherò di convincerlo, ma quando prende una decisione è irremovibile.
Annuii, concludendo che essere scortese con lui non mi avrebbe portato a nulla. Dopotutto, sembrava davvero un bravo ragazzo, oltre che l’unico che mi potesse aiutare.
- Vi capisco, Principe Odhr- risposi, abbassando lo sguardo – Anche mio padre è così.
Odhr sorrise di circostanza e diede una rapida occhiata a Loki: - Lui è vostro…
- Fratello- si affrettò a rispondere lui – Sono suo fratello.
Il principe annuì e fece un passo verso la sala: - Meglio che torni dentro. Chissà che riesca a far cambiare idea a quello zuccone…
- Speriamo- borbottai.
Odhr si inchinò e tornò rapidamente alla sala del trono.
Loki lo fissò serio, poi si rivolse a me con tono piatto: - Credo… che dovremmo tornare anche noi…
- Se lo dici tu.
Lo seguii piuttosto riluttante verso il gigantesco ingresso, quando, ad un certo punto, brontolai un po’ risentita: - Perché gli ha detto che sei mio fratello?
Loki si fermò, guardandomi stupito: - Che cosa avrei dovuto dirgli?
Mi morsi la lingua, cercando di mantenere il controllo: - Il fatto è che… mi è sembrato che tu l’abbia detto in modo troppo frettoloso… come se ne fossi realmente convinto…
Loki sospirò, senza incontrare il mio sguardo: - Freya, tu lo sai come la penso. Ma non possiamo dire al primo che passa che tu per me sei…- si bloccò un secondo, arrossendo leggermente – Insomma, anche tu eri d’accordo sul fatto di tenerlo nascosto…
- Sì, lo so- un fastidioso groppo alla gola mi rese parecchio faticoso proseguire il discorso – E’ solo che… non lo so, mi aspettavo che rispondessi a Odhr in modo diverso…
Loki aprì la bocca per rispondere, ma fu interrotto dall’arrivo di Odino: - Freya! Vedo che ti sei rimessa in piedi, ottimo! Vieni dentro, figliola, abbiamo un po’ di annunci da fare. Loki, che cosa ci fai tu qui?
- Io… niente, Padre.
- Beh, vieni dentro, allora, è giusto che anche tu assista.
Giuro, nell’istante in cui mi lasciò la mano, mi sentii morire.
 
Mi sembrava davvero poco intelligente interrompere i discorsi di Odino gridando: “Non voglio sposarmi!” così attesi che la festa finisse, in modo da avere cinque minuti per parlare da sola con mio padre.
Mi avviai a passo spedito verso le sue stanze, fermandomi un po’ indecisa davanti alla porta.
Sospirai e alzai la mano per bussare, ma mi bloccai non appena sentii delle voci maschili provenire dall’interno.
Maledizione!
Stavo per tornare sui miei passi, quando la voce di Odino mi fece sobbalzare: - Vieni pure, Freya!
Sospirai, domandandomi perché diamine facesse uso della sua onniscienza soltanto quando gli faceva comodo, ed entrai.
Frigga sedeva sul letto matrimoniale, facendo scorrere lo sguardo da me a Odino, che stava in piedi davanti alla finestra.
Accanto a lui, Re Freyr e il Principe Odhr.
Alzai gli occhi al cielo, mentre Odino mi faceva cenno di raggiungerli, con un sorriso: - Vieni, figlia mia, sei arrivata al momento giusto.
Obbedii un po’ riluttante, permettendogli di circondarmi le spalle con un braccio.
- Che cosa c’è, Padre?
Odino allargò il sorriso: - Volevamo discutere un po’ del tuo matrimonio.
- Ecco, appunto- risposi un po’ speranzosa – Stavo appunto per dirvi…
- Domani ci sarà la cerimonia di fidanzamento!
Cercai di non crollare sulle ginocchia e, magari, di non svenire un’altra volta, e boccheggiai: - C-Cerimonia?
- Non sarebbe una cosa ufficiale, sennò!- esclamò Odino, decisamente troppo allegro per i miei gusti.
Dovevo essere impallidita davvero tanto, perché il principe Odhr intervenne un po’ insicuro: - Padre, Odino… siete sicuri che sia necessario?
Freyr lo guardò come se avesse appena parlato in una lingua sconosciuta: - Figliolo, ogni matrimonio regale esige una cerimonia di fidanzamento e…
- Io non voglio sposarmi!- sbottai tutto d’un fiato, quasi senza scandire bene le parole.
Questa volta fu Odino a guardare me in modo strano, ma più come se avessi appena gridato una bestemmia: - Come dici, Freya?
Presi il respiro, con il cuore che batteva a mille, e ripetei la frase molto più lentamente, in modo che non avessero più dubbi: - Io. Non. Voglio. Sposarmi.
Sentii mia madre sussultare, ma non le diedi molto peso. Un silenzio di tomba calò improvvisamente nella stanza.
Alzai lentamente lo sguardo su Odino, che aveva un’espressione a dir poco confusa, passando poi a re Freyr, che aggrottava la fronte come se stesse cercando di capirci qualcosa.
Improvvisamente, Odino diventò serio e mormorò: - So che sta succedendo…
Il cuore mi si fermò un secondo, mentre un’orrende sensazione si impadroniva di me: che sapesse di me e di Loki?
Poteva anche essere, dopotutto, lui era in grado di sapere tutto ciò che voleva.
- Padre, lascia che ti spieghi…- mormorai, sudando freddo, ma lui mi interruppe: - Non c’è bisogno che mi spieghi nulla Freya, ho già capito…
Abbassai lo sguardo, pronta a venire svergognata davanti a tutti, ma il suo tono calmo mi stupì alquanto: - Ho capito qual è il problema: sei agitata perché non conosci il principe Odhr. Ma non ti preoccupare! Il matrimonio non dovrà avvenire subito, potrete prendervi un centinaio d’anni per conoscervi meglio. E, quando sarete pronti, potrete finalmente sposarvi!
Le orecchie mi ronzavano non poco: - In… in che senso? Padre, non è questione di giorni o anni, io NON voglio sposare il principe Odhr. Voglio essere io a decidere il mio futuro marito!
- Ha ragione- intervenne Odhr – Non ha senso sposare una persona che ti hanno imposto gli altri! Potremmo passare insieme anche mille anni, l’amore non è una cosa che si decide a comando! Se solo…
- Odhr!- lo interruppe Freyr – Questo discorso lo può fare un servitore o un popolano. Non un principe. Come erede al trono di Alfheimr, hai delle responsabilità! Non puoi metterti a fare i capricci come un bambino!
- Lo stesso vale per te, Freya- mi ammonì severamente Odino – Il rango che ricoprite non vi consente di prendere certe decisioni da soli. Che poi, figlia mia, non capisco! Avessi scelto per te un marito vecchio e brutto potrei anche comprendere il tuo disappunto! Ma un futuro consorte come il principe Odhr credo sia una prospettiva eccellente! E’ giovane, bello e nobile d’animo. So che molte donne nelle sue terra sognerebbero di essere al tuo posto!
- Mio Signore- cercò di intervenire Odhr – Sono lusingato dalle vostre parole, ma temo che l’aspetto e la fama non contino in questo caso. Io trovo che abbiate una figlia bellissima, che di sicuro avrà molti pretendenti come me. Ma un matrimonio con lei sarebbe…
-Ora basta!- decretò Freyr – La decisione è presa, non si può ritrattare davanti a tutti gli altri regni, che figura ci fareste fare?
- Concordo pienamente- asserì Odino.
- Padre…
- La discussione si chiude qui, Freya. Torna nella tua stanza, ora, domani sarà un gran giorno.
Mi svincolai dalla sua presa con un gesto brusco e, senza nemmeno fare un inchino a Freyr, mi avviai a passo scocciato verso l’uscita.
Frigga si alzò dal letto, cercando di dirmi qualcosa: - Freya…
La degnai appena di uno sguardo. Forse mi sarei fermata, dopotutto, lei non poteva molto contro le decisioni di Odino, ma le parole di lui non fecero altro che accelerare la mia andatura: - Lascia stare, Frigga. E’ solo nervosa per il cambiamento. Sarà di umore migliore domani!
Lo maledissi mentalmente e scappai in direzione delle mie stanze, senza degnare nemmeno di un saluto tutti quelli che incontravo.
Non appena giunsi nella mia stanza, mi gettai sul letto, in lacrime.
Come potevano farmi una cosa del genere? Come avevano osato prendere una decisione del genere senza nemmeno consultarmi?
Due delle mie ancelle mi guardarono preoccupate, ma io chiesi loro di uscire e chiudere bene la porta. Volevo restare da sola.
Non so per quanto restai lì sdraiata a piangere. Il mondo intero mi era crollato addosso, senza una ragione, senza preavviso.
Qualcosa di morbido mi sfiorò il braccio e, alzando lo sguardo, vidi Bygul che mi fissava curioso, con i suoi occhi ambrati.
Trjegul sedeva sul pavimento della stanza, guardando il fratello con aria interrogativa.
Mi asciugai le lacrime, accarezzando la testina del micino, quando, all’improvviso, mi venne un’idea.
Mi sedetti alla mia scrivania, presi un piccolo pezzo di pergamena ed una piuma dell’Aquila che viveva alla sommità dell’Yggdrasil, un regalo di Thor, grazie al quale il mio fratellone si era procurato un paio di belle beccate sulla testa.
Scrissi un paio di righe velocemente, poi, arrotolai il messaggio e lo legai al collo di Bygul.
Aprii piano la porta della stanza e, dopo aver controllato che non ci fosse anima viva, posai il gattino a terra e pronunciai la formula di un incantesimo.
Bygul scosse la testina, poi partì trotterellando lungo il corridoio che portava alle stanze dei miei fratelli.
Chiusi la porta, presi in braccio Trjegul e attesi.
Essere la Dea della Magia, a volte, aveva i suoi lati positivi: avevo impresso nella mente di Bygul un immagine del percorso che avrebbe dovuto compiere, in cambio di una porzione di cibo in più nella ciotola.
Sapevo che ci sarebbe voluto un po’: perché il piano funzionasse, tutti gli abitanti del palazzo dovevano essere già profondamente addormentati.
Passò un’ora, poi due. Forse non sarebbe arrivato.
Mi infilai a letto, con un sospiro, poi chiusi gli occhi.
 
Erano ormai le due di notte quando un rumore sospetto mi fece svegliare.
Mi guardai attorno, cercando di individuare qualcosa attraverso il buio della stanza. I miei gattini dormivano acciambellati ai piedi del letto.
Un momento, entrambi i miei gattini?
Il mio cuore iniziò a battere forte, mentre una voce famigliare sussurrava nel buio: - Abbiamo delle guardie fin troppo attente, qui nel castello.
Mi misi a sedere con un sorriso, mentre Loki si sistemava accanto a me: - Scusa il ritardo.
- Loki!
Lo abbracciai, con il cuore che batteva a mille: - Sei arrivato! Pensavo che non saresti più venuto! Ma come hai fatto ad ingannare le guardie?
Lui sorrise con aria furba: - Sono il Dio degli Inganni per qualcosa, no?
- Già, che stupida- mormorai, mentre lacrime di gioia rigavano il mio volto – E se qualcuno dovesse entrare nella tua stanza per controllare?
Lui mi strizzò l’occhio: - Ho creato una mia copia, tanto per essere sicuri. Nulla poteva impedirmi di venire da te.
La gioia che provavo nell’averlo accanto a me scemò all’improvviso, non appena mi ricordai del dialogo avvenuto poco prima con mio padre: - Oh, Loki…
Lui mi fissò preoccupato: - Hey, che cosa c’è? Padre non ha voluto sentir ragioni?
Scoppiai a piangere, nascondendo il viso contro la sua spalla: - No! Non ha voluto ascoltarmi! Ha detto che la cerimonia di fidanzamento avverrà domani!
- Domani?- le sue braccia si serrarono più forti attorno a me – Ma quindi il matrimonio non sarà…
- No, quello dovremo deciderlo io e Odhr- singhiozzai – Ma non credo che potrò rimandarlo all’infinito! Oh, Loki, perché mi sta facendo questo?
Loki appoggiò le labbra contro la mia fronte: - Non credo lo faccia per crudeltà… lui è fatto così, non vuole sentire ragioni… forse pensa di farti un favore…
- Ma, Loki, io non voglio sposarmi!- ansimai con voce rotta – Non con Odhr!
- Magari è un bravo ragazzo- continuò lui – E’ un uomo nobile e onesto, è un eroe e penso che, forse, potrebbe essere un buon marito…
- Ma lui non è te!- protestai, questa volta con più foga –Lo so che stai cercando di aiutarmi, ma non puoi convincermi ad accettarlo! Lo so che è buono, bello, forte e che ha un sacco di altre buone qualità, ma non è lui che voglio al mio fianco! Io voglio te! Nessun altro, te.
Lo sentii sospirare, il che mi spinse a stringermi più forte a lui: - E tu, Loki, mi vuoi?
Loki restò un attimo in silenzio, poi sospirò di nuovo: - Freya, io ti voglio più di ogni altra cosa al mondo. So che stasera, forse, non te l’ho dimostrato, ma credimi: non c’è persona, al di fuori di te, alla quale donerei il mio cuore senza esitazione. Vorrei stare con te ogni giorno, ogni ora, per tutta la vita. Ma lo sai anche tu che non si può fare. Lo sai, anche se non vuoi ammetterlo a te stessa. Purtroppo, viste le circostanze, temo che dovremmo cercare di superare la cosa nel modo meno doloroso possibile…
Mi sciolsi dal suo abbraccio, con un gesto quasi infantile: - Superare la cosa? Non si può fare? Da quando in qua ti importa di quello che pensano gli altri? Hai paura di nostro padre?
- Freya…
- Hai paura di Odhr, per caso? Credo che, se mi amassi veramente, avresti almeno il coraggio di lottare per me, invece che stare zitto e nasconderti dietro…
Non riuscii a finire la frase. Loki fece qualcosa di totalmente inaspettato: mi afferrò per le spalle e mi fece cadere sui cuscini, stendendosi sopra di me.
Mi bloccò i polsi e mi fissò in un modo incredibilmente assurdo: la sua espressione era impassibile, ma allo stesso tempo profonda e severa.
- Cosa stai…
I suoi occhi verdi diventarono due fessure: - Pensi che non lotterei per te, eh? Pensi davvero che, se mi fosse possibile, non farei di tutto per fermare quelle dannate nozze?- la sua voce diventò minacciosa – Pensi che non avrei il coraggio di prenderti… ora?
La sua mano scivolò lentamente lungo la mia gamba, fino a fermarsi sotto l’orlo della mia veste da notte, che mi copriva appena un quarto della coscia.
Il respiro mi si bloccò, il cuore mi batteva all’impazzata: non l’avevo mai visto così. Per la prima volta Loki mi sembrava misterioso, imprevedibile. Non riuscivo a capire cosa avesse in mente.
Piano piano, iniziai a realizzare che lui aveva ragione e che io mi ero comportata da bambina.
Loki mi osservò a lungo, poi, la sua espressione si rilassò e lui si mise a sedere con un sospiro: - Non voglio farti del male, Freya. Vorrei solo che capissi la situazione.
Lo fissai sbalordita, ancora scossa per quanto era accaduto, poi mi alzai a sedere a mia volta.
Mi morsi il labbro, senza il coraggio di guardare Loki negli occhi: - Scusami. Hai ragione, non so cosa mi abbia preso… tutta questa storia di Odhr e del matrimonio mi rende nervosa.
Loki annuì, sfiorandomi il mento con le dita: - Capisco. Credimi, la sola idea di perderti per sempre mi fa impazzire. Non riuscirò a dormire stanotte e, probabilmente, non dormirò mai più sonni tranquilli. Forse è meglio che ti lasci sola, così domani non avrai l’aspetto di uno spettro…
Fece per alzarsi, ma io lo bloccai afferrandolo per la veste: - No, ti prego, resta qui!
Loki mi sorrise e, prima ancora di dargli il tempo di reagire, lo abbracciai, serrando le gambe attorno alla sua vita: - Resta qui con me, stanotte, ti prego. Non voglio sposarmi e ho paura. Ho bisogno di te- le lacrime cominciarono di nuovo a scendere – Ho bisogno di te… resta qui… un’ultima notte…
Lo sentii leggermente incerto sulle prime, poi, però, mi abbracciò stretta a sua volta, accarezzandomi lentamente la schiena: - Va bene. Solo per stanotte…
Alzai lo sguardo verso di lui, specchiandomi nei suoi occhi smeraldini.
Un sorriso affiorò spontaneo sulle labbra di entrambi, prima di serrarle tra loro con un bacio.
Feci scorrere una mano sui suoi capelli, mentre, con l’altra, lo invitai a sfiorarmi la gamba come prima. Non lo fermai sull’orlo della mia gonna, ma gli permisi di salire fino al mio fianco, avvertendo dei piacevoli brividi sulla pelle.
Mi sembrò incoraggiato ad essere più audace, quando abbassò con una carezza una spallina della mia veste, così, prontamente, decisi di abbassare anche l’altra, in modo da rimuoverla del tutto.
Però, a quel punto, Loki staccò le labbra dalla mie e scosse la testa: - No, Freya, non così in fondo…
Lo guardai stupita: - Perché no? Perlomeno, se proprio dovrò sposarmi con Odhr, vorrei che fossi tu il primo…
Loki emise una leggera risatina, appoggiando la fronte sulla mia: - Lo vorrei anch’io. Ma, purtroppo, anche questo è impossibile. Dovrai mantenerti casta fino al matrimonio. Nostro Padre se ne accorgerebbe, lo sai, e, a quel punto, non sarebbe difficile risalire al colpevole…
Aprii la bocca per protestare, ma poi la richiusi.
Era vero: la punizione per coloro che compivano l’affronto di violare una promessa sposa era severissima. Io me la sarei cavata con una cinquantina di frustate. Loki con la morte.
Mi strinsi a lui, non riuscendo a sopportare l’idea di perderlo e dandomi della stupida per aver messo a repentaglio la sua vita in quel modo.
Lo guardai sorridendo, appoggiando le mani sulle sue spalle: - Scusami. Ma sappi che, anche se sarà Odhr ad avere il mio corpo, la mia anima e il mio cuore apparterranno soltanto a te. Nessun altro potrà mai averli.
Loki mi baciò di nuovo: - Lo stesso vale per me.
Sentii un miagolio scocciato e, guardando alle spalle di Loki, notai che Bygul e Trjegul stavano scendendo dal letto con aria offesa.
- Ops… – mormorò Loki – Troppe smancerie…
Scoppiammo entrambi a ridere, poi, lo guardai con un sorriso: - Beh, che cosa hai intenzione di fare, allora?
Loki mi sfiorò il collo con le labbra: - Resterò qui con te. Tutta la notte. Fino a domani mattina.
Lo abbracciai forte, poi lo fissai con aria maliziosa: - Vuoi venire sotto le coperte? Anche solo per dormire…
- In effetti, non sarebbe male come idea- rispose lui, con il suo miglior sorriso scaltro.
Lo feci stendere sul materasso, per poi sistemarmi accanto a lui, appoggiando la testa sulla sua spalla.
Per un attimo, mi balenò nella mente il pensiero che il prossimo uomo con cui avrei dormito non sarebbe stato lui, ma mi scossi subito. Non volevo rovinare quel momento meraviglioso.
Restammo fermi per un po’, con lui che mi accarezzava i capelli ed io che gli sfioravo delicatamente il petto con le dita, poi, mi portai sopra di lui, guardandolo negli occhi: - Vorrei tanto che questa notte non finisse mai.
- Lo vorrei anch’io- rispose lui, con un sussurro.
Lo baciai un’altra volta, poi appoggiai la testa sul suo petto: - Che cosa faremo, domani mattina, quando tutto sarà finito?
- Non pensare a domani- mormorò con un filo di voce – Pensa a adesso. Pensa a questo momento. Non c’è niente che possa dividerci. Siamo solo io e te.
- Sì – sussurrai, prima di chiudere gli occhi – Solo io e te.
 
***
Angolo dell’Autrice: Scusate il ritardo, lo so, sono un’essere spregevole. Per fortuna ora ho finito gli esami e potrò aggiornare più velocemente.
Naturalmente, la storia non è finita, o almeno, è finita solo la prima parte. Il bello deve ancora accadere.
Quello che avrei intenzione di fare è un salto temporale che ci porti direttamente al tempo dell’esilio di Thor, anche se non sono sicurissima riguardo a questo.
Potrei anche descrivere la cerimonia di fidanzamento, oppure raccontare un altro episodio particolare.
Vabbè, ci penserò :)
Grazie per aver letto e scusate ancora per il ritardo.
Un bacio
Tinkerbell92
Ps: Auguri a tutte le lettrici donne! :)
  
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