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Autore: FranzDganz    08/03/2013    0 recensioni
[EVE Online]
Fan-fiction ambientata nell'universo di EVE Online e tratta da una breve sessione di gioco.
Durante un'esplorazione, l'inesperto protagonista si ritrova ad essere d'aiuto a due veterani naufragati nello spazio.
Genere: Avventura, Science-fiction | Stato: completa
Tipo di coppia: Nessuna
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Era da poco passata l'una di notte, ora standard. Annoiato, stavo analizzando con le sonde il sistema solare pensando di trovare ancora qualche zona di operazioni Serpentis. Avevo guadagnato bene negli ultimi giorni riscuotendo le loro taglie e nel sistema di Luse operavano per lo più piccoli gruppi di scout e fregate leggere, affrontabili tranquillamente da una nave modesta come la mia.

Ho inviato le ultime coordinate alle sonde così che potessero sparpagliarsi efficientemente nel sistema grazie ai loro motori warp integrati e raggiunte le posizioni ho fatto iniziare la scansione.
I risultati a lungo raggio comparvero a schermo in poco tempo. Notai con sorpresa alcune anomalie che solitamente significavano un assembramento di piccole navi. <> pensai, per niente eccitato e pensando seriamente di ignorarli. Tuttavia tra i risultati uno mi saltò agli occhi: una perturbazione. L'area entro cui era stata localizzata era alquanto vasta quindi comunicai nuove coordinate alle sonde per restringere la zona e triangolare la sorgente effettiva.

Dopo alcune altre scansioni ottenni finalmente delle coordinate precise e un riscontro sul segnale emesso. Il computer l'aveva classificato come "wormhole". Restai qualche minuto a guardare lo schermo richiamando alla mente quel poco che ricordavo. Avevo sentito parlare dei wormhole, fenomeni instabili e casuali che uniscono punti distanti dello spazio. Alcuni ipotizzano che siano causati dagli usi troppo frequenti degli stargate... ma non so distinguere la fantascienza dalla fisica reale. Eccitato da questa inaspettata novità, impostai velocemente le coordinate nel computer di navigazione. La loro natura instabile può farli dissolvere da un momento all'altro e non volevo perdermelo! Ordinai il rientro delle sonde, verificai che le torrette avessero munizioni sufficienti (non si sa mai) e attivai il motore warp affinché mi portasse a una cautelativa ventina di chilometri dal punto esatto. Alcuni secondi dopo la bolla warp avvolse la mia nave e sfrecciai nello spazio.

Uscii dalla velocità warp alla fine di un viaggio di qualche ora. Pur essendo a decine di chilometri di distanza lo spettacolo era imponente e agghiacciante. Man mano che i sensori di prossimità si riattivavano rilevando le entità nei miei dintorni, il mio sguardo era fisso su quel gigantesco errore dello spazio-tempo. Era inconcepibilmente immenso, se il concetto di volume si potesse applicare ad una cosa del genere. Emanava ogni sorta di colore e al suo centro sembrava composto da vetro difettoso, quasi liquido, che distorceva qualunque cosa vi si trovasse dietro. A velocità minima diressi la mia nave verso di esso vedendolo crescere ulteriormente. La curiosità vinse sulla mia cautela e decisi di attraversarlo. Quando mi sarebbe mai ricapitato?
La nave entrò nel vetro liquido e sentii una sensazione simile a quella del salto attraverso uno stargate, ma in qualche modo diversa, non controllata. Inoltre nessuno strumento mi stava avvisando del salto imminente o altre comunicazioni normali per il protocollo di salto. Saltai e basta.

Gli strumenti di bordo si stavano riattivando uno dopo l'altro. Il sistema in cui mi trovavo ora aveva una diffusa luce rossastra, forse per la vicinanza a qualche nebulosa. Appena i sensori ripresero a funzionare la mia eccitazione scemò leggermente: il gran numero di navi e stazioni rilevate nel sistema escludeva la possibilità di essere in un luogo inesplorato. Tuttavia la mappa stellare aveva delle difficoltà, quindi dovevo essere in una zona di spazio che non faceva parte delle mappe a mia disposizione.
Incerto sul da farsi e poco divertito dal fare semplice turismo in stazioni di una zona a me sconosciuta, iniziai a scorrere le entità rilevate dai sensori di prossimità. Una di esse era stata classificata dal computer come "colonia mineraria" ma l'assenza di qualsivoglia segnale faceva pensare che fosse abbandonata. Pensai che tutto sommato potesse essere divertente esplorare delle rovine e impostai le coordinate. Essendo il wormhole di uscita in un punto imprecisato del sistema, lontano da strutture o rotte percorribili, decisi di memorizzare le mie coordinate attuali per la via del ritorno. Sperando sempre che non si chiudesse in mia assenza...

Il motore warp mi portò in pochi minuti alle rovine della base mineraria. Si trattava sostanzialmente di tre o quattro enormi asteroidi con degli edifici di tipo industriale. Magazzini, impianti di raffinazione, uffici... tutto spento e morto alla vista. Sugli schermi dei sensori comparvero subito alcuni resti di navi che fluttuavano nei dintorni e due navi. Navi per niente abbandonate.
Le navi erano di una classe superiore alla mia, estremamente più grandi ed estremamente meglio armate. Subito attivai l'impianto di comunicazione in ascolto locale attendendo qualche invito a lasciare l'area. O almeno speravo mi chiedessero di andarmene prima di aprire il fuoco...
Il lettore di targa elettronica mi comunicò l'identità dei due rispettivi capitani, nel caso mi fosse utile. Non lo era: non li conoscevo né conoscevo la corporazione di cui facevano parte. Sperai che la mia non affiliazione ad alcun gruppo corporativo potesse rendermi poco interessante ai loro occhi e che la mia nave visibilmente inferiore potesse rendere chiare le mie intenzioni pacifiche.
Al minimo della velocità passai al loro fianco, senza agganciare alcuna nave col computer. Mi chiesi se quei resti rilevati poco prima fossero più freschi di quanto avessi inizialmente pensato...

Sembravano avermi ignorato come avevo desiderato, tuttavia non lasciarono la zona e io continuai quello per cui ero lì. Orbitai gli asteroidi con sana curiosità e fascino per quel monumento all'industria lasciato in decadenza. Alcuni asteroidi erano collegati ad altri tramite ponteggi e camminamenti, altri avevano enormi buchi che li attraversavano, riconobbi l'edificio per le comunicazioni e alcuni ormeggi per navi da trasporto. Non smettevo comunque di monitorare le azioni delle altre due navi. Sembravano stare per i fatti loro, forse stavano comunicando su un canale privato a proposito di me. O forse no.
Per la seconda volta in poche ore fui preso da un impulso di coraggio improvviso e provai a fare una scansione degli stabilimenti minerari, nel caso si potesse ricavare qualcosa di utile o di valore, e sperando di non varcare qualche sorta di "territorio altrui" ficcanasando dove non dovevo.
Il tentativo fallì in ogni caso, con il computer di bordo, ben più sofisticato del mio scanner, che mi avvisava dell'insufficienza dei miei strumenti di scansione, per l'appunto. Poco male, la mia stiva era comunque troppo piccola per contenere qualunque macchinario o container avessi potuto trovare ancora intero.

A quel punto qualcosa successe. La console di comunicazione si illuminò con una richiesta di un canale privato col capitano Henderson, ovvero con una delle due navi. Deglutii e accettai.
- Qui è il capitano Lorn che parla, spero di non aver disturbato nulla. - misi le mani avanti.

- Saluti, capitano Lorn, qui è il capitano Henderson. Cosa la porta da queste parti?

- So che sembrerà strano, ma sono entrato in un wormhole e ne sono uscito qua vicino. Sono passato da queste parti puramente per curiosità. - specificai il più chiaramente possibile.

- Ahahahahah! - risuonò la sua risata – La stessa cosa che è successa a noi! Ora mi spiego cosa ci facesse una nave Gallente in un settore Minmatar.

Dedussi che loro, a differenza mia, sapessero dove fossimo arrivati con quel wormhole. Poi continuò.

- Si senta pure libero di analizzare i resti qua attorno, se si sente fortunato, noi non abbiamo trovato nulla di valore.

- Grazie del consiglio ma purtroppo il mio scanner ad uso civile non è sofisticato a sufficienza per questi relitti. - Fui sollevato dal fatto che non fossero stati loro a crearli... almeno apparentemente. - Anzi, ora io farei ritorno nel mio sistema prima che la mia sfortuna decida di chiudere il wormhole...

- Aspetti, vuole dire che lei sa qual è la posizione del wormhole? Ha salvato le sue coordinate?

- Certo. - risposi, perplesso dalla domanda e immaginando dove fosse diretta ora la conversazione.

- Intende da QUESTO lato?

- Affermativo. - Sperai che il mio tono non rivelasse la mia risatina silenziosa.

- Beh, è stato decisamente più furbo di noi... Né io né il mio amico, il capitano Razorbacks, siamo stati tanto lungimiranti.

- Vi serve forse un passaggio? - aggiunsi divertito dalla situazione.

- Molto volentieri, capitano! Inizializzo subito la sincronizzazione dei nostri computer di bordo!

Confermai la sincronizzazione dal mio lato e osservai senza troppo interesse i dati che il mio computer stava apprendendo dalle altre due navi. Erano delle navi decisamente grandi e costose. Ipotizzai che stessero svolgendo qualche ricerca di nuvole di gas quando anche loro rilevarono il wormhole e come me sentirono il fascino dell'esplorazione.

A sincronizzazione avvenuta anche il capitano Razorbacks si unì automaticamente al canale privato. Doveva essere già stato messo al corrente della conversazione col capitano Henderson poiché esordì con un semplice – Grazie per il passaggio, capitano Lorn, le siamo debitori. Chiedere dei documenti ai Minmatar per poter usare i loro stargate e compiere quella decina di salti per tornare a casa ci avrebbe fatto perdere un sacco di tempo!

- Nessun problema. - replicai sinceramente.
Impostai le coordinate salvate poco fa e il computer iniziò l'attivazione del motore warp, questa volta più lenta per via della comunicazione simultanea fra le tre navi sincronizzate. La bolla avvolse la nostra minuscola flotta e ne uscimmo a ridosso del wormhole. Anche da questo lato era uno spettacolo spaventoso, ma ora molto meno minaccioso di prima sapendo dove conducesse. Una alla volta le nostre navi lo attraversarono.

Dall'altro lato, dopo che i sistemi si ricalibrarono, sentii la voce di Henderson dal comunicatore - Luse! Non pensavo di rivederla tanto presto! Siamo a casa. Grazie capitano Lorn, le nostre strade ora si dividono. Le auguro una navigazione sicura! - Prima di poter rispondere, la sincronizzazione con la sua nave si interruppe e in velocità warp si allontanò verso lo stargate più vicino.

- Se dovesse mai avere bisogno di qualcosa non esiti a contattarci, capitano. E' stata una fortuna incontrarla. A presto, mi auguro! - e anche Razorbacks si disconnesse e partì.

Tornai a guardare il wormhole, un po' deluso dall'avventura poco redditizia ma al tempo stesso soddisfatto per la buona azione. Impostai con tutta calma le coordinate della stazione orbitale di Luse IV e decisi che per quella giornata potesse bastare. Avevo bisogno di un bel bagno e una sana dormita.

  
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