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Autore: BLestrange    08/03/2013    1 recensioni
Ok, non sono brava con le trame e con i riassunti, ve lo assicuro. Come già annunciato dal titolo, la storia parla della nuova generazione del Seattle Grace Mercy West. Non parlo dei nuovi medici, no, parlo dei figli dei chirurghi più famosi della TV. Tra intrecci e tresche, battute e stralci di vita in famiglia, vi presento come, nella mia testa, è andata avanti la storia. Particolarmente incentrata sulla famiglia Robbins-Torres, la storia mette in evidenza le difficolà e le gioie dell'avere figli a carico e, viceversa, come si vive circondati da medici e simili.
Logicamente, non è morto nessuno, sono tutti vivi e vegeti.
Il rating è giallo perchè in futuro potrebbero esserci dettagli non necessariamente verdi.
Genere: Fluff, Romantico, Slice of life | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het, FemSlash | Personaggi: Un po' tutti
Note: AU, What if? | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Nessuna stagione, Nel futuro
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Linda Isobel Warren: figlia di Ben Warren e Miranda Bailey
Tucker George Jones: figlio di Tucker Jones e Miranda Bailey
Michael Daniel Sloan: figlio di Mark Sloan e Lexie Grey
America Lutetia Robbins - Torres: figlia di Arizona Robbins e Callie Torres
Kaylee Joyce Robbins - Torres: figlia di Arizona Robbins e Callie Torres
Minerva Kate Avery: figlia di Jackson Avery e April Kepner
Danny George Karev: figlio di Alex Karev e Izzie Stevens (nominato)
Robert Jim Hunt: figlio di Owen Hunt e Cristina Yang (nominato)
Simon Shawn Burton: figlio di Henry Burton e Teddy Altman (nominato)

Il quartetto sacro ha un piano 

“Tuck, Tucker!?” Linda ciabattò in cucina, per trovarla vuota. Dove diavolo si era cacciato suo fratello?
“Tucker?” ispezionò il salotto, immerso nella penombra, bussò sulla porta del bagno a pianterreno la quale si aprì cigolando, mostrando il bagno vuoto.
Linda sbuffò e bussò alla porta dell’ufficio di suo padre.
“Papà, hai visto Tucker?” chiese la ragazza, facendo capolino solo con la testa. Ben Warren alzò la testa dai fogli e guardò negli occhi sua figlia, l’esatta copia di sua madre. Sorrise.
“Tornerà a momenti, è uscito a prendere la cena”
“La cena, certo, è vero..” commentò Linda, che se ne era evidentemente dimenticata “grazie, papà”
Linda aveva organizzato una specie di pigiama party con le sue amiche più care, dato che non voleva nessuna festa per il suo compleanno. Erano 18 anni, si, però lei voleva festeggiarlo con Mike, il suo ragazzo e scordarsi del resto. Stavano bene insieme, dopo due anni avevano trovato un equilibrio. Lei sapeva come farlo sentire coccolato senza soffocarlo, lui sapeva cosa fare per renderla felice, si amavano, erano in sintonia e, soprattutto, era scattata quella scintilla che difficilmente si spegne. Eppure erano così diversi. Lei era cresciuta come l’unica principessa di casa sua, coccolata da suo padre, suo fratello di 7 anni più grande e sua madre che aveva sempre sognato una figlia femmina. Mike era cresciuto in una famiglia enorme, un fratello maggiore, due sorelle minori, una sorellastra che andava e veniva, suo padre che era la persona più amichevole del mondo e sua madre, la dolcezza fatta persona. Lui era uno che condivideva, lei era una che amava essere tenuta per se. E Mike ci riusciva bene, era geloso al punto giusto, la coccolava, la faceva stare bene. Era lui, quello giusto. E aveva superato la prova Miranda Bailey. Linda sapeva che sua madre era uno dei chirurghi più composti e rispettati dell’ospedale, nessuno voleva avere contro la Bailey. Linda sapeva anche che per un periodo i suoi specializzandi l’avevano chiamata la Nazista. Un giorno Mike l’aveva portata a fare un picnic sulla collina, vicino casa dei suoi zii Meredith e Derek, aveva steso una coperta a terra, aveva aperto il cestino con dentro i manicaretti di Lexie, le aveva preso la mano e le aveva detto:
“Linda, io sono innamorato di te, davvero. Sento le farfalle dentro lo stomaco quando so di doverti vedere, sorrido ogni volta che vedo il tuo nome sullo schermo del mio telefono. Voglio stare con te, ma vorrei che i tuoi genitori lo sappiano e mi conoscano..” il suo sguardo si era fatto indeciso e titubante “mio padre mi ha raccontato delle cose sulla dottoressa Bailey e vorrei che lei mi accetti, non vorrei mai che mi prendesse da parte per farmi uno dei suoi discorsi..vorrei che sappia che ci tengo davvero e che non farei mai nulla per farti soffrire” si era fermato e aveva sorriso, timidamente “mi fa un po’ paura, ma credo di poterla affrontare per te..”
Linda l’aveva baciato e si era limitata ad annuire e a dirgli che l’amava anche lei e che, sì, l’avrebbe portato a casa sua e gli avrebbe presentato sua madre, la temibile dottoressa Bailey.
Il campanello la riscosse dai suoi pensieri, Linda andò ad aprire e si trovò davanti la figura di sua madre, china sulla borsa che cercava le chiavi di casa. La ragazza buttò l’occhio sul cestino all’entrata e notò il mazzo di chiavi di sua madre lì dentro, lo prese e lo lasciò penzolare davanti a lei.
“Cercavi queste?” chiese, sorridendo. Miranda Bailey guardò le chiavi, poi sua figlia, sorrise, alzo le spalle ed entrò in casa. Le diede un bacio sulla guancia e appese il cappotto dietro alla porta.
“Dov’è tuo padre?”
“In ufficio, credo che abbai bisogno di una mano con un po’ di scartoffie” Linda si passò una mano tra i capelli “è sommerso”
Miranda scoppiò a ridere e andò in ufficio da suo marito, lasciando Linda a se stessa. La ragazza si buttò sul divano, nel suo punto preferito e accese la tv, in attesa che arrivassero le sue migliori amiche.

“Kappa, io sono pronta!”
“Amitiville, mi sto asciugando i capelli, dammi cinque minuti”
America si era ormai arresa all’irrimediabile lentezza della sorella, quindi si sedette sul divano e prese il libro che stava leggendo, sfogliando le pagine in maniera assente. Minerva sarebbe arrivata a momenti. Minerva Kate Avery era l’ultimo elemento del loro quartetto. Lei, Kappa, Ami e Linda erano nate praticamente l’una dopo l’altra, tutte nello stesso anno, tutte nello stesso ospedale e, soprattutto, tutte da quattro famiglie votate alla chirurgia. In un ambiente del genere essere in contatto per tanto tempo, a lungo termine, non era raro. I loro genitori lavoravano insieme e non erano rare foto in cui Callie, con il pancione più grosso di tutte, April Kepner, la madre di Minerva e Miranda Bailey erano tutte e tre insieme, sorridenti e radiose. America ne teneva una appesa in camera, una sorta di cimelio per ricordarsi ogni giorno del profondo legame che le legava, tutte e quattro. Avevano frequentato insieme la nursery dell’ospedale, l’asilo, le elementari, le medie ed ora erano all’ultimo anno di liceo, insieme. Avevano il loro tavolo a mensa, il loro rituale prima di ogni esame, le loro uscite a quattro, erano una specie di quartetto sacro che dettava legge. La loro amicizia così accesa aveva spinto le loro famiglie ancora più vicine e questo le faceva sentire ancora più speciali di quanto già non fossero. America pensò che sabato sarebbe stato il momento perfetto per attuare il loro “piano”, che, fondamentalmente, era il seguente: trovare un ragazzo a Kappa. La situazione era la seguente, dopotutto: America e Danny erano usciti, praticamente, allo scoperto, Danny aveva detto di loro due ai suoi genitori e America aveva affrontato le sue mamme; Minerva e Robert Jim Hunt facevano coppia fissa dalle medie, senza interruzioni, erano fatti per stare insieme dopotutto; Linda e Mike stavano insieme da due anni e non sembravano mollare la presa. America riusciva a pensare ad un solo candidato: Simon Shawn Burton. Era dolce, carino, premuroso e soprattutto elegante. Era la scelta perfetta per sua sorella che, aveva una cotta enorme per lui. America aveva incaricato suo fratello Dallas, migliore amico di Simon, di investigare, gli aveva detto chiaro e tondo di metterlo alle strette e capire se provava un minimo di interesse per Kappa. Al resto ci avrebbero pensato poi.
Callie andò ad aprire la porta, gettando un’occhiata ad America che, era talmente immersa nei suoi pensieri nascosti in quel suo libro, da non aver sentito il campanello.
“Minnie!” esclamò Callie, abbracciando Minerva che sorrideva sulla porta. La ragazza ricambiò l’abbraccio e sorrise, tutti avevano un debole per Callie Torres, mamma. Forse perché nessuno l’aveva mai vista nei panni di agguerrito chirurgo ortopedico mentre spezzava anche e polsi per sistemarli correttamente. America sentì l’urletto di sua mamma e si alzò dalla poltrona, esibendosi in un’alzata d’occhi al cielo da premio.
“Mami, smettila di chiamarla Minnie, ti prego” disse semplicemente America, abbracciando a sua volta l’amica.
“Ami, lo sai che le tue madri cono le uniche autorizzate a chiamarmi così”
“Visto?” commentò Callie, strizzando l’occhio a sua figlia e tornandosene ai fornelli. Minerva le sorrise e, dall’assenza di Kaylee, capì che era in ritardo, quindi si sedette sul divano accanto ad America.
“Sabato è il giorno giusto per il piano?” chiese lei, abbassando la voce. America annuì, solennemente quasi.
“Sabato è il giorno del piano..” America guardò le scale per vedere se sua sorella stesse scendendo “Dallas si sta informando a proposito di eventuali pretendenti e..” America si alzò e indicò a Minerva di seguirla, le due arrivarono nella lavanderia. America prese da un cesto un vestito, asciutto con l’etichetta ancora attaccata, era viola, corto, senza maniche, scollato ma, nonostante tutto, elegante e raffinato.
“Il vestito di Kappa?” chiese Minerva, passando una mano sulla stoffa.
“Il vestito di Kappa” rispose America annuendo, esibiva uno dei sorrisi più luminosi che l’amica avesse mai visto.
“Amitiville” commentò Minerva, uscendo dalla lavanderia “sei un genio del male”

Devo fare qualche precisazione dopo l'ultimo capitolo. 
In primo luogo, mi scuso per il ritardo, l'università sta prosciugando i miei ultimi neuroni attivi, perdonatemi. 
In secondo luogo, chiarisco di nuovo che nulla di tutto questo rispetta la volontà dei personaggi attuali (nello show). Cristina alla fine, ha ceduto e ha dato dei figli ad Owen (in questo capitolo è nominato il primo), Jackson e April sono rinsaviti e sono tornati insieme, ma soprattutto, Lexie e Mark sono entrambi vivi e vegeti e hanno capito che insieme sono la cosa più bella di Seattle (dopo le Calzona, ovviamente). 
Detto questo, fatemi sapere cosa ne pensate :3 
  
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