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Autore: Niraw    24/09/2007    11 recensioni
"Gli alberi spogli sfrecciavano sotto la calotta densa di nuvole grigie che sembravano rispecchiare lo stato d'animo del ragazzo chiuso in macchina come dentro una cella di sicurezza. La pioggia batteva sul parabrezza con forza tale da sembrare quasi di voler fermare l'auto. Bene, pensò, almeno qualcuno la pensa come me."
Così cominciò la storia dei ragazzi del liceo Konoha, ricca di amicizia, amore, passione, divertimento e qualche lacrima... Una storia snodata nella vita dei ragazzi di città, nella vita di un gruppo che anche da solo riesce a sconvolgersi la vita... ma cosa importa, per quanto ti cacci nei guai, ci saranno sempre i tuoi amici ad offrirti un supporto!!.. o almeno si spera...
Svariati pairing.
Attenzione: rating arancione per contenuto di parolacce e lievi allusioni sia violente che sessuali.
NDA: Ehm, perdonate lo stratosferico ritardo di ben un mese..^^' Lascio un resoconto della situazione per farmi perdonare ^^. Capodanno a casa di Kiba, 4 di notte: il padrone di casa ha avuto un'allegro litigio con Ino, che stava sfociando in qualcosa di più piccante se non fosse stato per la linguaccia dell'Inuzuka. Hinata è riuscita a strappare un bacio a Naruto, peccato che questo stesse dormendo. Gaara è rimasto appiccicato ad Akiko, l'attrice amica di Rock Lee, ma a quanto pare sembra aver notato il gesto della giovane Hyuga. Neji e Ten sono chiusi in cucina a ridacchiare sull'inesperienza altrui. Il sopracciglione e Choji sono in salotto a dormire sulla Nintendo. E... gli altri? (alias: Sasuke, Sakura, Shikamaru, Temari, Kankuro, Sumitsuki, Shino e Hana, chiusi altrove)
Genere: Romantico, Malinconico, Comico | Stato: in corso
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Altri
Note: Alternate Universe (AU) | Avvertimenti: nessuno
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City Guys

Capitolo 1°

Gli alberi spogli sfrecciavano sotto la calotta densa di nuvole grigie che sembravano rispecchiare lo stato d'animo del ragazzo chiuso in macchina come dentro una cella di sicurezza.
La pioggia batteva sul parabrezza con forza tale da sembrare quasi di voler fermare l'auto. Bene, pensò, almeno qualcuno la pensa come me.
Giunto di fronte ai cancelli di una villetta dall'aspetto tetro, il mezzo accostò.
Tenendo i fari antinebbia accesi, un uomo scese dal posto di guida con un ombrello in mano, che spalancò subito non appena le violente gocce cominciarono a bagnargli la giacca. Si avvicinò alla portiera del sedile anteriore e la aprì.
«Su, non stai andando in carcere. Un po' di riconoscenza verso queste persone» disse l'uomo, piuttosto seccato, come se tentasse di incoraggiarlo solo perchè era il motivo per cui il 27 di ogni mese ritirava una paga.
Il giovane scese dalla macchina sbuffando lievemente, con le mani in tasca. I due si diressero verso l'entrata della casa.
«Caro, è arrivato il ragazzo!» pigolò una donna, non appena gli ospiti si presentarono alla porta.
Si spostarono in un soggiorno arredato all'antica e ricco di strani soprammobili, dove l'uomo di casa, un grosso omone dalle spalle larghe e la barba nera, li raggiunse.
«Vai pure a vedere la tua camera mentre noi adulti sbrighiamo gli affari burocratici!» invitò la donna, un'irritante finta bionda truccata come un clown con il sedere e il seno che le arrivavano quasi fino a terra.
Il ragazzo entrò in quella che, per un tempo indeterminato, sperava il meno possibile, sarebbe stata la sua camera.
Una triste stanza con letto, scrivania, armadio, tv e un'ampia finestra che dava sul giardino.
"Almeno potrò respirare" pensò ironico Sasuke, "in orfanotrofio non mi era permesso nemmeno quello".

«Come sarebbe a dire che non sai niente??!!»
Un urlo agghiacciante risuonò per tutto il cortile del primo piano della Konoha High School.
Naruto sapeva che lei si sarebbe infuriata come una bestia, ma non poteva certo spegnere la Play Station per mettersi a studiare per la programmata di Letteratura...
«Andiamo, Sakura!.. Non sarà poi la fine del mondo...» tentò di scusarsi inutilmente il biondino, sempre più spaventato per il fuoco che divampava negli occhi della sua compagna.
«Sei un idiota!!! Erano delle programmate!! Sai cosa vuol dire?? Se non vai tu, dovrà sacrificarsi qualcun altro!!!» sbraitò la ragazza cominciando a camminare nervosamente in cerchio, sbracciandosi per la rabbia.
«Chi deve suicidarsi?»
Soliti ritardatari, Shikamaru e Ino comparvero dalle scale sereni e ignari di ciò che li attendeva di lì a poco.
«Questo deficiente!!! Non vuole andare di Letteratura!!»
I due appena arrivati cambiarono espressione nel giro di una frazione di secondo.
Ad Ino cominciarono a pulsare dei grossi nervi sulla fronte. «Si era messo lui per oggi!!! Ora ci va, a costo di sbattercelo a calci nel...»
«Salve ragazzi»
Una voce fece mettere tutti sull'attenti come tanti soldatini.
«S-salve prof Kakashi!» salutò Sakura, ricomponendosi d'improvviso.
L'espressione allegra e il sorrisetto celato del professore facevano presagire che non si era scordato delle programmate. Guai perciò a osare chiedergli di saltarle, quel giorno....
L'uomo entrò nella classe 4° A tranquillo con i suoi fedeli libri sotto braccio. Dietro di lui, gli alunni si guardavano spaventati tra loro.
«Non puoi mica abbandonarci tutti così... Assumiti le tue responsabilità, per una volta nella tua vita!!» rimproverò Shikamaru, annoiato di dover sempre fare la parte del paparino a Naruto.
Il biondino cominciava a credere di aver fatto una cosa davvero stupida, preferendo la Play al libro, la sera prima...
Ma ormai il guaio era fatto. Shikamaru aveva ragione: non poteva far altro che offrirsi spontaneamente all'atroce fine che lui stesso si era crudelmente cercato...
Andare così incontro alla morte certa, alla distruzione inevitabile, al castigo più infame che...
«Piantala di fare quella faccia!! Te la sei cercata, punto» interruppe questo flusso di vittimismo Shikamaru.
«Entriamo, prima che ci diano per assenti» propose Sakura, guardando la porta dell'aula come fosse l'antro per l'Inferno.
Tutti deglutirono all'unisono. Con un ultimo scambio di occhiate, i ragazzi varcarono quella soglia.
L'uscio così si chiuse... lasciando all'immaginazione le folli sofferenze che si sarebbero consumate in quell'angusta stanzetta...
«4° A... umpf»
Un giovane dai capelli neri bussò alla porta dell'aula.
«Avanti»

«Psssst... Kankuro!!»
Qualcuno tentava disperatamente di attirare la sua attenzione. Ma lui sapeva fin troppo bene cosa volesse...
Tentò di ignorarla, ma l'insistenza della ragazza lo fece alfine voltare irritato. «Ti ho detto di no!!»
«Andiamo, fratellino, ti pregooo...»
«MAI!!»
«Laggiù, cosa succede?»
«Niente, prof» dissero in coro i due ragazzi, tornando a puntare lo sguardo alla lavagna.
Ma appena l'insegnante si voltò, la biondina tornò a tormentare il fratello.
«Mi spieghi almeno perchè?»
«Non posso sempre farti da balia, ho anch'io i miei impegni, sai?! Chiedilo a Gaara, di accompagnarti»
La giovane Temari appoggiò sconsolata il mento sui palmi delle mani, emettendo un leggero sbuffo.
Guardò fuori dalla finestra, dove qualche uccellino stava allegramente cinguettando su un ramo del corso di fronte... già, loro sì, che erano davvero liberi...
«Temari...»
Sentendosi chiamare la biondina, abbandonati i suoi irrangiungibili pensieri di libertà, si voltò.
«Se proprio devi, ti accompagno io...» disse apparentemente scocciato il ragazzo dai capelli rossi.
Gli occhi di Temari si illuminarono d'improvviso e un sorriso tornò a brillare sul suo volto. «Davvero?»
«Sì. Basta che la smetti di rompere»
Gaara era il tipico bulletto della classe: duro, spietato, solitario, senza pietà... un tipo da cui stare alla larga, insomma. Ma era il suo fratellino, e lei sapesse quanto in fondo le volesse bene...
«Graziegrazie!!» ululò di gioia la ragazza, attirando nuovamente l'attenzione dell'insegnante.
«Laggiù, cosa succede, di nuovo??»
«Niente, prof!»
Il maestro guardò storto i tre fratelli. Erano impossibili, dovevano sempre battibeccare tra loro...
«Temari, dato che devi calmare un po' i tuoi bollenti spiriti, vai a fare un giro in 4° A a chiedere per l'aula gradoni» disse il prof, ridacchiando sotto i baffi.
La giovane pensò di ribattere, ma sapeva benissimo che era del tutto impossibile contro un'autorità scolastica del genere. Così, sbuffando, si alzò. «D'accordo prof...»


NDA: Probabilmente ne esisteranno diecimila di fanfiction del genere, ma essendo nuova del luogo non ho avuto modo di leggerle!! Comunque, se credete che valga la pena continuarla, ditemelo! Premetto che i personaggi ci saranno tutti (almeno, quelli principali che sono già un bel po') e che avranno tutti egual importanza... ma questo si vedrà successivamente!! Spero che recensiate (oddio che bel congiuntivo XD)!!
Alla prossima, Niraw!!


  
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