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Autore: Shir    08/03/2013    2 recensioni
Ludwig e Gilbert sono due fratelli che vengono dalla Germania e decidono di trasferirsi America insieme ad Elizaveta, la fidanzata di Gilbert ;la ad accoglierli ci sarà lo zio materno dei due fratelli tedeschi,Roderich rimasto vedovo con i suoi due figli Vash e Lily. Può sembrare una cittadina tranquilla ma tra vicini,colleghi ,compagni di università e i loro familiari verranno a crearsi situazioni comiche,misteri e quant'altro.
E' la mia prima fan fiction siate clementi,ho messo OOC per sicurezza;rating arancione per capitoli futuri
Dal capitolo 26:
"-Non sarebbe bello se potessimo vivere senza combattere?-
Tutte le nazioni rimaste si girarono verso l' italiano sorprese che dalla sua bocca fossero uscite parole tanto profonde.
-Che vuoi dire Italia?- chiese l' Ungheria davvero confusa.
-Un mondo dove non siamo nazioni, dove non combattiamo e viviamo come persone normali senza drammi, dove essere felici. Non sarebbe fantastico?-"
E fu così che la storia ebbe una conclusione.
Nell'ultimo capitolo ci sono tutti i riassunti.
Spero sia stata di vostro gradimento. :-)
Genere: Comico, Generale, Slice of life | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Danimarca, Germania/Ludwig, Inghilterra/Arthur Kirkland, Prussia/Gilbert Beilschmidt, Un po' tutti
Note: AU, Lime, OOC | Avvertimenti: Gender Bender
Capitoli:
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American Dream Claudio:Antica Roma
Ariovisto:Germania Magna (da qualche parte ho letto che lo chiamavano così)
Stefano:Principato di Seborga (chi conosce Stephano e Mr.Chair  e odia i barili   può capirmi ..Brofist)


-PAPA'!?-
Lavinia era veramente sorpresa.Suo padre era la cosa migliore della giornata.
L'uomo le si avvicinò a ampi passi e la strise forte a se'.
-Ah come sono contento che siamo tutti qui.Vieni Serena unisciti anche tu.-Serena non se lo fece ripetere due volte.
Lavinia si sentiva davvero bene in quel'abbraccio collettivo,sentiva tutte le preoccupazioni scivolare via.
-Ehy guardate che ci sono anch'io.-una voce da ragazzetto interruppe quel magico momento.Lavinia si staccò dall'abbraccio  per andare in contro a quella voce che conosceva.
-Stefano!Che ci fai qui?-
Stefano era uno dei  cugini delle due sorelle Vargas e condivideva con loro il ricciolo di famiglia,solo che il suo era più quadrangolare.
-Sono venuto qui per trovare le mie cuginette e ovviamente...-lasciò in sospeso la frase facendo un gesto teatrale con la mano.
-Per far colpo su qualche americana.-
A Lavinia e  Serena venne da ridere:Stefano era il solito DonGiovanni.
-Si vede che questo ragazzo ha preso dalla tua famiglia  Claudio.-un'altra voce si aggiunse,ma  a Lavinia era del tutto sconosciuta.
-Ma come sei pesante Ariovisto.-disse Claudio passandosi una mano dietro la testa.
Lavinia solo in quel momento lo notò.Era abbastanza alto,occhi azzurri e dei capelli biondissimi e lunghi.
-Papa'...chi è?-chise lei davvero confusa.
Serena ridendo la prese per un braccio e la trascinò vicino l'uomo.
-Ti ricordi quando quei bambini che venivano dalla Germania hanno passato l'estate da noi?-
Oh e come se non se li ricordava.Il più grande emetteva tutto il tempo quelli che a Lavinia sembravano grugniti,poi suo padre le ha spiegato che si chiamava tedesco.
Il più piccolo ,invece, era molto più timido e aveva degli enormi occhi azzurri che avevano conquistato la piccola Serena.
Ogni giorno le regalava un fiore e lei rideva sempre anche se non capiva un cazzo di quello che diceva,ma il colpo di grazia venne a vacanze finite.
Lui le aveva chiesto in italiano(e oltretutto pronunciato una merda) di sposarla!
Fu da quell'estate che Lavinia incominciò ad odiare i tedeschi.
-Ah si mi ricordo.-rispose con tono acido.
-Bene lui è lo zio di quei due bambini!-disse ancora  Serena.
Lavinia non si ricordva i volti si quei due bambini,figurarsi se ricordava lo zio.Ma comunque per educazone salutò.

-Bene ora che avete fatto le presentazioni che ne dite di raccontarmi qualche fatto importante?-chiese Claudio alle figlie.
-Oh si  si.Sai quante cose ti devo dire.-fece Serena tuta contenta.
-Haha sono contento del fatto che succedono molte cose interessanti a voi...Uh aspettate un attimo che prendo una cosa.-
Claudio prese una busta dietro alla porta e tirò fuori una bottiglia di vino.
-Che chiacchierata è senza un po' di buon vino?-



L'ospedale era caotico come sempre.Gente che andava e veniva e che portava malattie di ogni genere attraversava quei corridoi.
Ma inspiegabilmente,in na stanzetta, oltre alla tensione e alla  paura c'era un ispiegabile calma.
Mathias  e Lukas erano seduti affianco al letto di Eirick,attorno al letto c'erano tutti gl altri.La stuazine non era mai stata così tesa,la proposta era interessante quanto rischiosa..
Erick  era quello più teso di tutti.L'intervento era rischioso,ma avrebbe potuto garantirgli una durata vitale maggiore.Che fare?
Un cuore artificiale non era il massimo e inoltre l'intervento era rischioso.
-Allora Eirick hai deciso?-chiese Lukas con la solita impassibilità.
-Si bror...-
-E allora?-
-Non mi voglio operare.-
Come...Non si voleva operare?
-Se poso chiedere...perchè?-chiese Vlad davvero curioso.
Eirick alzò lo sguardo dal letto e si rivolse ai presenti.
-E' inutile.Prima o poi morirò comunque e non voglio passare il resto della mia vita immobile in un letto aspettando la morte.-
Era un discorso forte per un ragazzino ma non aveva tutti i torti.
Eirick sentì la mano di Mathias sulla spalla e si girò di scatto,la sua presa era davvero forte.
-In fondo hai ragione.Prima o poi tutti moriamo no?-
-Si ,sono d'accordo con Mathias.-
-Si è vero in fondo è la vita.-
Eirick non stava a sentire nessun di quelle considerazioni,il suo sguardo fermo  e deciso era concentrato su Mathias.
Sentì la forza della stratta scemare fino a quando la  mano lasciò la presa
Mathias si alzò dalla sedia e uscì dalla stanza,seguito dal resto del gruppo.
Eirick potè finalmente rilassarsi e dormire per un po'.



L'ospedale era troppo caotico.Troppo per cercare di trovare una soluzione al suo dubbio.Berwald era seduto su una delle tante sedie libere della reception.
Si rigirava gli occhiali fra le mani,sospirando.Quegli occhiali  gli ricordavano sempre quella settimana in ospedale e quella dannata benda sugli occhi...



La luce fioca che filtrava dalla benda gli pizziava gli occhi e se non fosse stato per il braccio indolenzito si sarebbe girato dall'altro lato.
Berwald odiava stare in quel letto e odiava non poter girarsi quando voleva.Ma la cosa cheodiava di più era il fatto che avrebbe dovuto mettere gli occhiali.
E pensare che era tutto successo per via di un muro instabile.Bhe c'era da dire che se l'era chiamato dicendo che quel muro sarebbe crollato di sicuro.
Sentì  la porta aprirsi.
-Ber...Come stai?-era Alexander, finalmente qualcuno con cui parlare.
-Ho passato momenti migliori.-
-Mi fa piacere sapere che stai bene.- rise l'altro.
Berwald storse il naso.Solo Alexander poteva fare il simpatico in un momento simile.
-Piuttosto rendititi utile e chiudi le persiane.-
Alexander sospirando girò attorno al letto e abbassò le persiane.
-Va meglio ora?-
L'altro si limitò ad annuire.
Il ragazzo prese una sedia e si sedette vicino l'amico con il capo chino.
-Mi spiace.-mormorò.
-Alex non è assolutamente colpa tua se il muro è crollato o meglio qualcuno lo ha fatto crollare.-lo tranquillizzò Berwald
L'altro ragazzo alzò il capo.
-Si lo so.Ma quel tipo vuole dei soldi da mio padre,che però ha giustamente vinto ad una partita a poker.E ora litigheranno di nuovo e per calmarsi papa'  si ubriacherà e...-fece una lunga pausa.
-Ho paura per mia madre e per Kaalit.-
La situazione di Alexander non era delle migliori:il padre si ubriacava di continuo e la madre doveva sempre pagarne le conseguenze,mentre lui e sua sorella si rinchiudevano in camera a chiave.Un tempo aveva il vizio del gioco ed era anche piuttosto fortunato,ma poi decise di smettere e iniziò a bere di più.L'unica cosa buona era la loro situazione economica dato che i genitori erano commercialisti.
-Credo che mamma ci manderà a dormire dal nonno.-
-Bhe credo sia un bene per te.Vuoi bene a tuo nonno o sbaglio?-
Ad Alexander tornò subito il sorriso,parlare di suo nonno lo eccitava:per lui era una persona fantastica.
-Si il nonno  è...-
-Tuo figlio è un bugiardo.-
-No il bugiardo sei tu.Mio figlio ci vede benissimo.-
Alexander si fermò di colpo.Suo padre e quel tizio,Jacob, avevano iniziato a litigare.
Si alzò dalla sedia per origliare vicino la porta.

-Tuo figlio è un bugiardo Andreas.Io non ero lì.-
-Mio figlio quando si tratta di amici non mentirebbe mai.-
Andreas ,il padre di Alexander,era un uomo alto e robusto;inoltre ,fonti attendibili,dicevano che aveva buoni agganci.
Per questo Jacob non lo aveva mai sfidato apertamente e per questo aveva provato a far cadere un muro, già sul punto di crollare, addosso al figlio.Ma non si aspettava di colpire l'altro ragazzo ,nemmeno di essere visto.In quel momento doveva solo cercare di far cadere le accuse sul suo conto.
-Prova ad avvicinarti ancora alla mia famiglia e ne pagherai le conseguenze.-Andreas era davvero arrabbiato.-
Jacob indietreggio di qualche passo,poi,preso dalla paura  gli sbraitò contro
-Guarda che se non hai intenzione di darmi i soldi verrò a prendermeli io,ucciderò te E TUTTA LA TUA FAMIGLIA.-lo minacciò Jacob urlando nell'ultima parte della frase.-
-Tsk!Non mi fai paura.-

Alexandr staccò l'orecchio dalla porta.Tutta una finta,tutta scena.
Se veramente  teneva a loro non si sarebbe ubriacato ogni santa volta,non avrebbe picchiato sua madre e non avrebbe picchiato lui mentre tentava di difenderla.
-Alex...Va tutto bene?-chiese Berwald preoccupato
Alexander si girò,sorridendo come suo solito.
-Si va tutto bene.-
Berwald sentiva il suo tono di voce e sapeva cosa voleva dire.
"Bugiardo"




Berwald si alzò dalla sedia rimettendosi gli occiali .Doveva parlare con lui.
Si diresse con tutta calma verso il tetto dell'edificio,doveva trovare le parole giuste e contenere la rabbia.Ma arivato alla porta non ce la fece più troppa rabbia era stata repressa in quegli anni.
Aprì la porta con violenza,talmente forte che sbattè sul muro.
Non trovò lui,ma trovò Mathias affacciato sulla sporgenza.
Sentendo quel forte rumore Mathias si girò verso la porta.
-Ber calmati un po' non dovresti...-Mathias continuava a parlare ma Berwald non lo ascoltava,camminava a passi ampi e veloci.
-Guarda che potevi rompere la porta e...-
Mathias non ebbe il tempo di finire la frase.Berwald gli stingeva le braccia in una stretta ferrea.Avvicinò il volto del danese al suo per riuscire a guardarlo meglio,per capire se le risposte che dava erano sincere.
-Dov'è Alexander?-
-Ehh...-Mathias era confuso.
-Ti ho chiesto dov'è Alxander.-
La presa dello svedese si fece più forte.Mathias respirò profondamente e lo guardò negli occhi.
-Lo sai bene.E' morto.-
Berwald lo strinse ancora di più e lo avvicinò a se'."Bugiardo"
-Sai che non è così.-
-Invece è così .Si è finito con le sue stesse mani quind....-
-Chiudi quella dannata bocca Alexander.-
Alexander...da quanto tempo non lo chiamava così?Da quanto tempo aveva smesso di usare il suo vero nome?
Mathias rilassò i muscoli.Berwald allentò la presa senza distoglire il suo sguardo dagli occhi dell'altro.
Berwald sapeva di aver innescato quel meccanismo che faceva riemergere Alexander dall'abisso in cui era finito, ma questo non lo fece indietreggiare,anzi si sentiva talmente sicuro che lasciò le braccia del danese.
Mathias era solo una volgare copia del vero Alexander.Ormai le sua anima era troppo sporca per poter possedere quel corpo  e riemergeva solo quando Mathias non riusciva a tenere sottocontrollo la situazione.
Mathias,o per meglio dire Alexander,allontanò Berwald  da se con una mano e si diresse verso la porta.
-Meglio che non mi parli per un po'.-
Prese la porta e la sbattè dietro di se con rabbia.
Doveva calmarsi,controllare una personalità con due facce era difficile.






Angolo delle Nazioni:

Tutti: O.O
Danimarca:Che cosa sono quelle facce?Si sapeva fin dall'inizio chi era Alexander.
Inghilterra:Bhe non credo ci sia qualcosa da aggiungere.
.Vuoi dire qualcosa Svezia?In questo capitolo mi sembri un po' OOC.
Svezia:Mh...
Inghilterra:Well.Al prossimo capitolo  
Si ringraziano Rico da Fe e Tsuki_Frost per le recensioni e _Rilen per aver aggiunto la storia tra le seguite.



Mi rendo conto che forse Svezia è un poco OOC vi chiedo scusa...
Piccoli chiarimenti:
Andreas e Jacob sono personaggi inventati che non c'entrano con Hetalia e se state pensando che Andrea= Scandia vi sbagliate.
Scandia apparirà più avanti.
Germania Magna è lo zio di Ludwig e Gilbert per esigenze di trama
Mathias o Alexander sono la stessa persona (in senso psicologico)solo che uno è la parte buona metre l'altra(che prima era buona) è cattiva.
Spero di essere stata chiara. :-)


  
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