Non me ne andrò mai.

Niall è il migliore amico che si possa desiderare e fortunatamente io ho l'onore di averlo nella mia vita; l'ho conosciuto alle medie, e ora diventati entrambi diciottenni, abbiamo un  legame  che è ancora forte come all'inizio.
Niall è un ragazzo fantastico e a volte non se ne rende nemmeno conto, pensa di -testuali parole- fare schifo; ma quelle che fanno schifo sono le ragazze della nostra città, tutte stupide ochette, che lo maltrattano usandolo come ruota di scorta, cosa che non è, lui si merita davvero di essere amato nel vero senso della parola.
Glielo potrò ripetere altre milioni di volte ma lui continuerà per la sua strada, andando dietro le ochette, senza rendersi conto che proprio accanto a lui c'è una persone che lo conosce veramente e soprattutto che lo ama incondizionatamente. Ma io non sono bella come le altre ragazze, nè con un bel fisico, come potrebbe notare me tra le altre? Io sono solo la sua migliore amica, quella che lo consola ogni volta che una ragazza lo rifiuta.

«Ros, che ti va di fare oggi? Vuoi venire da me?» Sento chiaramente la voce annoiata di Niall al telefono e così gli dico «Ok, vengo tra un po'.».

Arrivata a casa di Niall, busso alla porta e lui mi risponde dal primo piano urlando «Predi la chiave di scorta, mi soccio di scendere.» Sempre il solito, la pigrizia in persona, è peggio di me.

Faccio quello che mi ha detto, salgo da lui e lo trovo intento a giocare alla play station. «Dammi un joystick che voglio giocare anche io!» gli dico mentre mi sdraio a pancia in giù sul letto accanto a lui, iniziamo a giocare e poco dopo io ho già vinto la partita così mi alzo in piedi sul letto per eseguire la mia danza della vittoria -che in pratica consiste nell'aggitare le braccia- mentre Niall «Non capisco come fai a battermi sempre, ti odio.» dice mettendo il broncio, io mi sto ancora esibendo nella mia danza quando perdo l'equilibrio e cado di peso su Niall. Scoppiamo entrambi a ridere per une bel lasso di tempo, anche se nessuno dei due sempra voler cambiare posizione, poi dato che non mi capita mai qualcosa di bello, ormai è provato, «Oddio, è tardissimo.» dice Niall spostandosi da sotto al mio corpo e scendendo da letto, «Per cosa?» «Devo uscire con Carly!» Ormai non voglio neanche più dirgli di quanto le ragazze come quella siano stronze, tanto lui non mi vuole dar retta, che si freghi. «Allora io vado, ciao.» lo saluto freddamente e scappo via. Stronzo.


Sono già due giorni che non rispondo nè ai messaggi nè alle chiamate di Niall, non ne ho voglia, non mi interessa affatto di sentirlo parlare di cosa ha detto quella, cosa ha fatto quella e roba del genere, le sue parole mi distruggerebbero lentamente, più di quanto non abbiano già fatto nelle volte precedenti, mi sono stufata ormai, le cose devono cambiare una volta per tutto.
Mi dirigo fuori da casa mia, decisa a confessare a Niall quello che provo per lui, quando me lo ritrovo di fronte, «Perchè cazzo non mi rispondevi?» mi ulrò contro, «Niall, sei più intelligente di così, dovresti capirlo.» Le mie parole escono fuori quasi come sputi, probabilmente in me non c'era alcuna traccia di dolcezza. «No, non l'ho capito. Illuminami» mi rispose a tono. Adoravo il suo modo di fare, sapeva come fronteggiarmi, come proteggersi dalle mie parole dure; da quelle ragazze che lo usano però non sa farlo. La mente degli uomini...è chi la capisce!

«Lo vuoi sapere davvero? Te lo dico allora. Niall, io mi sono innamorata di te e non riesco più a sopportare il fatto che tu non lo sappia, anzi, non riuscivo più a sopportare il fatto che tu non lo sapessi. Ora che te l'ho confessato, puoi pure andare. Ciao.» La miglior confessione d'amore del mondo, davvero bella, brava Rossella.

Intanto Niall si era avvicinato a me, afferrando la mia mano, intrecciando le sue dita con le mie «No che non me ne vado.» Si avvicinò al mio viso e mi baciò. «Non me ne andrò mai.» disse tra i baci «Ti amo.» concluse. Questo è romanticismo.

Allora qualcosa di bello nella mia vita c'è, Niall, la cosa migliore che mi potesse mai capitare. «Ti amo anche io.»










Mi scuso per la banalità di questa storia con tutti quelli che hanno letto, ma, boh, mi è uscita così.