Bring him home
God
on high
Hear
my prayer
In
my need
You
have always been there.
Remus lancia uno sguardo a Neville che si allontana di corsa, la bacchetta sguainata, per raggiungere la postazione che gli è stata assegnata. Lo guarda scomparire mentre una morsa gli stringe lo stomaco. La guerra sta iniziando. La tensione è nell’aria, avvolge ogni oggetto, congela ogni respiro.
C’è silenzio, nella scuola, ma Remus percepisce la presenza di decine di ragazzi. Ragazzi che hanno deciso di non nascondersi, di combattere per il loro futuro, per la salvezza di tutti. Ragazzi che, forse, avrebbero sacrificato la loro stessa vita.
He is young
He's
afraid
Let
him rest
Heaven
blessed.
La professoressa McGranitt, ignorando il vento gelido, è in piedi sulle mura di Hogwarts, intenta a lanciare incantesimi di protezione sulla scuola. Sapeva che quel giorno sarebbe arrivato, ma non credeva che così tanti studenti sarebbero rimasti. Dal quinto anno in su, quasi tutti hanno deciso di combattere, persino diversi Serpeverde. E lei, seppur fiera di loro, è spaventata. Ha paura di vedere i suoi studenti morire. In realtà sa che, nonostante le forti speranze che animavano tutti loro, nonostante ciò che avrebbero fatto per proteggere i ragazzi, molti avrebbero perso la vita quella notte. Non poteva pensarci, erano così giovani…
Bring him home
Bring him home
Bring him home.
Madama Chips sistema sul tavolo le pozioni a disposizione, enumerandole con attenzione.
Si appoggia a una brandina, sospirando. Sa che non saranno sufficienti, non per ciò che aspetta i coraggiosi che quella notte avrebbero lottato, prendendosi sulle spalle il destino dell’intera comunità magica. Spera solo di poterne aiutare il più possibile. Spera solo che tutti i ragazzi riescano a tornare a casa, dai loro genitori, a testa alta e sulle loro gambe. Eppure sa che molte bare bianche usciranno da Hogwarts, quando lo scontro sarà finito.
He's
like the son I might have known
If
God had granted me a son.
Molly guarda la sua unica figlia femmina salutare Harry con un bacio, mentre si promettono di sopravvivere. Promesse vane, e Molly lo sa. Non dipenderà da loro, vivere o morire. Molly ha paura, paura per i suoi figli, per suo marito, ma anche per Hermione e, soprattutto, per Harry. Quel ragazzo così giovane, che ormai considera come un figlio, che ha già conosciuto così tanto dolore e che quella notte sarà a capo della seconda guerra magica, nonostante abbia solo diciassette anni. Troppo pochi per morire, ma Molly sa che la guerra non guarda in faccia a nessuno.
The
summers die
One
by one
How
soon they fly
On
and on
And
I am old
And
will be gone.
Bring
him peace
Bring
him joy
Severus Piton si sposta ad una delle grandi finestre di Hogwarts e, affacciandosi, pronuncia il più potente incantesimo di protezione che conosce. Dalla finestra vede dei ragazzi correre nel cortile, portando messaggi ai maghi dell’Ordine. Vede i maghi adulti abbracciare gli studenti, incoraggiarli. Sa che lui non lo farà: non è mai stato affettuoso con gli studenti, eppure è fiero di vederli lì, pronti a combattere. È fiero dei Grifondoro, tutti rimasti nella scuola, pronti a combattere, e di quei pochi della sua casa che hanno fatto la stessa scelta. È fiero di quei fastidiosi ragazzi Weasley e della Granger, pronti a essere in prima linea contro dei maghi mille volti più forti di loro.
Ed è fiero, anche se mai lo ammetterebbe, del figlio di Lily. E, nonostante ciò che quel ragazzo rappresenta, spera che possa sopravvivere. Spera che possa tornare a casa, che possa salvare il mondo magico come tutti si aspettano.
Per lui ormai è tardi, non ha più ragioni di vivere. Ha protetto il ragazzo, per quanto ha potuto. Ha fatto ciò che Silente gli ha chiesto. Ora combatterà la sua ultima battaglia: forse non sopravvivrà, ma poco importa. La vita non è mai stata degna di essere vissuta, da quando ha stretto Lily per l’ultima volta. Ha vissuto fino a questo momento solo per lei, solo per assicurarsi che il suo sacrificio non fosse vano.
Forse morirà, ma non gli importa. Spera solo che
tutto ciò che hanno fatto, che hanno sacrificato, porti a qualcosa. Anche se non osa
sperarlo.
He
is young
He
is only a boy
You
can take
You
can give
Let
him be
Let
him live
If
I die
Let
me die
Let him live
Arthur abbraccia i gemelli, raccomandando loro di fare attenzione. Loro lo rassicurano, un sorriso sui volti nonostante ciò che sta per accadere. Il padre spera con tutto il cuore di rivederli, quei sorrisi identici.
Lui è anziano, per lui quella può anche essere l’ultima notte, ma non per loro.
Non per Fred e George, così pieni di vita. Non per Ginny, spaventata ma incredibilmente coraggiosa. Non per Ron, insieme ai suoi migliori amici fino all’ultimo, fino al più profondo girone dell’inferno. Non per Percy, così ambizioso, né per Bill e Charlie, incredibilmente indipendenti.
Lui ha vissuto la sua vita, ma loro no. I suoi figli devono ancora cominciare a costruirla, la loro. Non dovrebbero morire. Loro sono il futuro.
Bring him home
Bring him home
L’attacco è iniziato, ha travolto la scuola con la furia di un uragano.
Molte vite sono già state stroncate. Molti di quei ragazzi, troppo giovani per morire, l’hanno fatto. Sono morti e non torneranno a casa, eppure le loro anime sorridono, rimanendo accanto a coloro che sono ancora i piedi. Donando loro la propria forza, per spingerli a continuare. Per aiutarli a combattere, per un futuro luminoso a cui loro non potranno partecipare.
Loro non torneranno a casa, ma i loro compagni lo faranno. E allora saranno morti per un motivo, saranno morti perché altri possano continuare a vivere.
Bring
him home.
_______L’angolo di Jane
Ooook. Tristezza, lo
so, ma mentre sentivo questa canzoni in Les Misérables non ho potuto evitare di pensare a questa storia
e cosììììì eccoci qui.
Beh, se
decidete di lasciarmi un commentino ne sono felice!
Ah, vi lascio
il link della canzone: io la adoro.
Jane
http://www.youtube.com/watch?v=ikpw6c2-Ti8