Era il venticinque settembre, fuori il fruscio penetrante del vento forte fece oscillare le finestre, accompagnando le gocce sottili che tintinnavano, già comparse la sera prima.
Per pochi istanti regnò un silenzio surreale, che fu subito interrotto dalla voce gentile ed esausta della madre <
Il padre si avvicinò con cautela mentre la madre con fatica cercava di alzarsi dal letto sporco di sangue<< pronto?>> sussurrò al padre ancora incerta e curiosa di ciò che sarebbe accaduto. La madre accarezzò dolcemente la mano minuta della bimba, poi la sollevò in direzione del padre, facendoli capire che avrebbe dovuto sostenerla.<< va bene, ma se non è lei?>> replicò il padre, la madre sospirò e sbuffò quasi contemporaneamente << lo sento! È lei>> esclamò con pudore .Si avvicinò alla piccola, le pose la mano sulla tempia premendo leggermente, chiuse gli occhi e si concentrò, nonostante quello che aveva appena passato. Tuoni e lampi susseguirono incessantemente, le luci dell’ospedali iniziarono ad oscillare, ma la madre non si spaventò, come se già conoscesse, come se già fosse preparata all’evento. Il cielo si oscurò di un color carbone opaco nonostante fosse pieno giorno e una luce angelica, luminosa incomé sulla neonata << è lei!>> esclamò il padre osservando il simbolo sulla fronte della neonata pieno di luce << finalmente, è arrivata>>.