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Autore: avalonne    09/03/2013    3 recensioni
In ritardo di un giorno sulla festa della donna, ecco la mia flash fic su un personaggio della Nuova Generazione, Lucy Weasley, e su quello che significa per lei essere donna.
La prima volta che Lucy ricevette delle mimose da Alastor Macmillan era seduta al tavolo dei Corvonero, la mattina dell’otto marzo del suo quinto anno. La seconda volta che Lucy ricevette delle mimose da Alastor Macmillan fu dieci anni dopo, al Ministero della Magia. Due gesti, due reazioni diverse, per prendere consapevolezza di quali gesti siano davvero importanti.
Genere: Commedia, Introspettivo | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Lucy Weasley, Nuovo personaggio
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Nuova generazione
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Salve a tutti! Come ho scritto nell'introduzione questa storia è pubblicata con un giorno di ritardo rispetto alla Festa della Donna, anche se ne è indirettamente ispirata. Ha, inoltre partecipato al contest di Violet Acquarius "Una mimosa per te - seconda edizione" (http://freeforumzone.leonardo.it/discussione.aspx?idd=10522942) e sta partecipando al contest di risaslytherin "Essere donne nel mondo magico" (http://freeforumzone.leonardo.it/discussione.aspx?idd=10469636)




Nickname su EFP e forum: avalonne
Titolo della storia: Mimose
Personaggio scelto: Lucy Weasley
Rating: verde
Genere: introspettivo, comemdia
Avvertimenti: flash fic
Introduzione: La prima volta che Lucy ricevette delle mimose da Alastor Macmillan era seduta al tavolo dei Corvonero, la mattina dell’otto marzo del suo quinto anno. La seconda volta che Lucy ricevette delle mimose da Alastor Macmillan fu dieci anni dopo, al Ministero della Magia. Due gesti, due reazioni diverse, per prendere consapevolezza di quali gesti siano davvero importanti.
NdA: Note a fine storia
 
 
 
La prima volta che Lucy ricevette delle mimose da Alastor Macmillan era seduta al tavolo dei Corvonero, la mattina dell’otto marzo del suo quinto anno.
Alastor era un Tassorosso della sua età, ben inserito a scuola, ma che non aveva mai scambiato una parola con la giovane Weasley.
“Sono per me?” Aveva domandato stupita.
“Certo, è la Festa della Donna” Poi Alastor si era voltato e aveva continuato a distribuire fiori alle ragazze presenti in Sala. Lucy aveva sorriso: nessuno, oltre a suo padre, le aveva mai regalato delle mimose. Era rimasta molto delusa, il giorno dopo, quando Alastor nei corridoi non aveva risposto al suo saluto e aveva fatto finta di non conoscerla.
 
La seconda volta che Lucy ricevette delle mimose da Alastor Macmillan fu dieci anni dopo, al Ministero della Magia.
“Sono per te!” Esclamò gioviale Alastor, depositandole sulla scrivania della ragazza.
“Perché?” Rispose lei senza alzare lo sguardo.
“È la Festa della Donna e tu sei una donna!”
“Te ne sei accorto questa mattina?”
Alastor corrugò le sopracciglia e Lucy continuò: “Ieri ci siamo incrociati quattro volte al Ministero e tu mi hai sempre ignorata”. Così dicendo tese la mano, invitando il ragazzo a riprendersi i fiori.
“Sei davvero acida! Capisco perché nessuno ti vuole bene! Guarda il tuo ufficio: è asettico! C’è solo uno stupido quadro di uno stagno”.
“Sono le Ninfee di Monet e non è solo uno stupido quadro”. Con un tocco di bacchetta l’immagine delle ninfee si dissolse e al suo posto emerse un’enorme bacheca piena di foto, ricordi, cartoline e lettere.
C’erano foto di Lucy con i suoi genitori, altre che la ritraevano abbracciata alla sorella o insieme a tutti i parenti alla Tana. In un angolo c’era quella che immortalava la sua vittoria su James in un’amichevole partita a Quidditch e la delusione di quest’ultimo e, accanto, c’era un’immagine proprio di lei e Jamie in Messico, quando erano andati ad assistere alla Finale del Mondo. L’Inghilterra aveva perso 60 a 320, ma lei e suo cugino si erano divertiti come pazzi. C’era la partecipazione di nozze di Teddy e Victoire, le immagini del matrimonio e quelle della loro bambina. Oltre a tutte quelle testimonianze in movimento ce ne erano anche altre statiche: erano le foto di lei e Jason, il suo fidanzato Babbano e la miriade di cartoline che si scambiava con Thérèse, la sua migliore amica.
Faceva poi bella mostra di sé la prima lettera che aveva ricevuto dopo lo Smistamento: Percy si era dichiarato così fiero che entrambe le sue figlie fossero Corvonero.
Lucy era tutto questo: era figlia e sorella, nipote, cugina e zia. Era amica e fidanzata, era Purosangue e Babbanofila, lavoratrice, giocatrice e tifosa e mille altre cose ancora. Oltretutto non era sola. Se Alastor si fosse disturbato a guardare al di là della sua scrivania avrebbe visto altri mazzi di mimose: quello di Percy, quello di Molly, quello di Jason e persino quello di James.
 
 
NdA:
Lucy l’ho immaginata Corvonero, come sua sorella Molly. E a Percy sta benissimo così, perché, nonostante i suoi sbagli, per me è un buon padre. Per quanto riguarda sua moglie Audrey, ho ipotizzato che fosse Purosangue, di conseguenza lo è anche Lucy, sebbene non disprezzi i Babbani, anzi! Jason, il suo fidanzato, è stato bellamente inventato, ma sappiate che è lui ad aver fatto conoscere a Lucy i quadri degli Impressionisti. Ovviamente quello appeso nel suo ufficio è una riproduzione, che serve a celare la bacheca che sta sotto. Lucy è anche riservata. Spero di aver fatto emergere quello che per me è l’essenza di Lucy, il fatto, cioè, che sia una donna a tutto tondo, con diverse caratteristiche che convivono perfettamente in lei. Il riferimento alla sua amicizia con il cugino James Sirius l’ho voluto inserire perché in molte storie si legge che le figlie di Percy sono un po’ snobbate dagli altri cugini e ho voluto sfatare questo mito.
Alastor Macmillian è ovviamente il figlio di Ernie, il nome è un omaggio all’eroe di guerra Malocchio.
 

  
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