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Autore: Northern Isa    09/03/2013    7 recensioni
Una visita di Narcissa Malfoy ad Azkaban, dove è rinchiuso il marito, sarà un'occasione per riflettere sulla caduta in disgrazia della sua famiglia. Questa volta il calore dei ricordi potrebbe non essere sufficiente a proteggerla dai Dissennatori e dalla solitudine di una casa troppo vuota.
Prima classificata a parimerito al contest "Una mimosa per te - seconda edizione" di Violet Aquarius.
Genere: Malinconico, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Draco Malfoy, Lucius Malfoy, Narcissa Malfoy | Coppie: Lucius/Narcissa
Note: Missing Moments | Avvertimenti: nessuno | Contesto: II guerra magica/Libri 5-7
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La tua donna anche domani


Narcissa sollevò uno sguardo timoroso sulla fortezza che sorgeva sulla roccia nera, circondata da un’aura salmastra di spruzzi d’acqua che l’abbracciava come una nebbia perenne.
Odiava l’influenza nefasta che Azkaban aveva su di lei, ma non poteva smettere di visitarla, non da quando vi era stato rinchiuso suo marito. Anche quel giorno si era recata nella prigione per salutarlo, sarebbe stato l’8 marzo più grottesco dal loro fidanzamento.
La strega strinse la spalla del figlio ed entrò con lui nell’edificio. Fu come immergersi in uno specchio d’acqua gelato: ogni briciolo di calore abbandonò il suo corpo e i ricordi, richiamati dai Dissennatori, iniziarono a visitarla.
 
Una Narcissa appena sedicenne calcava lentamente l’erba ghiacciata del parco di Hogwarts con una pila di libri sottobraccio, mentre nuvolette perlacee si condensavano intorno alle sue labbra nell’aria ancora gelida di inizio marzo. La lezione di Erbologia era terminata, e lei avrebbe dovuto raggiungere le compagne di Casa in Sala Comune per terminare quel tema di Trasfigurazione che non potevano più rimandare. La strega tentò di liberare l’orologio dalla manica del mantello per guardare l’ora e verificare se fosse in ritardo, ma i libri le sfuggirono di mano e affondarono nella neve.
- Lascia, faccio io. - la fermò una voce che conosceva bene.
Lucius incedeva verso di lei con un sorriso sghembo e vagamente canzonatorio stampato sul volto. I lunghi capelli biondi erano sciolti e smossi dal vento pungente che stava spazzando il parco, la sciarpa verde e argento era annodata con finta noncuranza intorno al suo collo.

- Ce la faccio benissimo da sola. – sbuffò Narcissa.
Il Serpeverde fece schioccare la lingua e si chinò a raccogliere i libri della ragazza.

- La mia fidanzata oggi non muoverà un dito, - disse Lucius, ammiccandole, - sarebbe disdicevole. Cosa direbbero i nostri genitori se non ti facessi sentire speciale proprio oggi?
Narcissa scrollò la lunga chioma bionda, indispettita. Da qualche mese erano stati promessi, ma Lucius sembrava non prestarvi alcuna attenzione.
- È la festa della donna, ricordi? – domandò il ragazzo, beffardo. – Ti ho portato delle mimose. – aggiunse, estraendo un mazzolino sciupato da una tasca del mantello.
Narcissa volse gli occhi al cielo.

- Non ti si addicono, Lucius. È da quando è stato concordato il nostro matrimonio che mi ignori, non cambierai nulla mostrandoti gentile in una data specifica. – sbottò la strega, lasciando cadere i fiori nella neve.
Il mago la guardò, sollevando le sopracciglia, sorpreso. Narcissa fece per superarlo e andarsene, ma lui la trattenne delicatamente per un polso. Lasciò scorrere le sue dita tra i capelli di lei e le sussurrò a un orecchio:
- Allora sarò gentile con te anche domani. Lo meriti più di quanto non ti abbia dimostrato finora.
 
Narcissa sospirò, stringendosi nel collo di pelliccia del mantello che le copriva le spalle. Ripensare a quell’episodio era una delle due cose che la riscaldava, proteggendola dai Dissennatori. L’altra era la spalla solida di suo figlio Draco contro il palmo della sua mano.
Giunta a destinazione, la strega individuò un volto smagrito, circondato da lunghi capelli scarmigliati che avevano perso la lucentezza di un tempo. Si chinò accanto al prigioniero e intrecciò le sue dita con quelle del marito.
- Buona festa della donna. – le disse questi con voce rauca.
- Lucius, non ti si addice.
Un’ombra di sorriso tornò sul volto emaciato del mago.
- Hai ragione, - concordò lui, - allora sarò gentile anche domani, quando tornerò a casa e per sempre.
La strega trattenne il respiro, sentendo improvvisamente tutto il peso della tragedia familiare che si era abbattuta su di loro pesarle sulle spalle. Erano sempre stati felici, lei, Lucius e Draco. Una delle famiglie più in vista di tutto il mondo magico, protetta dall’alto lignaggio e dai legami che i Malfoy avevano con il Ministero. Erano stati dalla parte giusta durante la Prima Guerra Magica, quando Lucius si era schierato al fianco del più potente. Erano riusciti a reinserirsi in società dopo la caduta del Signore Oscuro senza neanche perdere smalto, cosa avrebbero potuto desiderare di più? Eppure, proprio quando andava tutto bene, le cose avevano iniziato a precipitare e l’ira fredda del Signore Oscuro si era abbattuta sulla loro famiglia. Prima Lucius era stato abbandonato in quell’abominevole luogo che era Azkaban, e poi Draco… Narcissa si rifiutò di pensarci e iniziò a tormentarsi la pelle intorno alle unghie.
Tornò a fissare lo sguardo sul marito e sui suoi occhi spenti, che ora lui stava volgendo verso Draco.
Lucius strinse l’avambraccio del figlio e lo fissò con intensità. A quella vista, Narcissa si alzò da terra con un groppo in gola. Il prigioniero sussurrò qualcosa all’orecchio del ragazzo, poi madre e figlio dovettero lasciare la prigione.

Tornati a Malfoy Manor, Narcissa si riscoprì a formulare lo stesso pensiero che le attraversava la mente ogni volta che tornava da una visita ad Azkaban: quella magione sembrava tremendamente vuota e spoglia senza la presenza di Lucius ad arricchirla e a darle un senso. Ma la strega sapeva che non era saggio indugiare su quei pensieri quando c’erano tante cose da fare. Draco era stato richiamato da Hogwarts per consentirgli di andare a trovare il padre, ma ora doveva tornare a scuola.
La mente pratica di Narcissa era già volta a tutte le incombenze da sbrigare prima della partenza del figlio, così la strega si sollevò dalla poltrona su cui era seduta e iniziò a chiamare gli Elfi Domestici che avrebbero dovuto preparare i bagagli di Draco. In quel momento, proprio il ragazzo fece irruzione nel salotto.
- Devi venire a vedere una cosa. – le disse.
Da qualche mese a quella parte, la voce di Draco era diventata atona, piatta, incapace di comunicare alcunché. Lo stesso giovane mago era diventato molto più sfuggente di prima, e la madre purtroppo sapeva bene che la ragione di quel cambiamento risiedeva nella missione suicida con cui il Signore Oscuro l’aveva gravato. In quel momento invece le guance di Draco avevano preso un po’ di colore e la sua voce aveva vibrato per l’emozione.
Senza obiettare, Narcissa si lasciò condurre per un braccio dal figlio. Questi la portò fuori in giardino, dove la neve era ancora ammucchiata intorno alle mura dell’edificio e sotto le fronde degli alberi, ma in più punti sembrava che si stesse sciogliendo.
- Cosa vuoi mostrarmi? – domandò la donna, rabbrividendo e rimpiangendo di non aver indossato il mantello bordato di pelliccia.
Draco non rispose e la condusse sul retro del Malfoy Manor, dove crescevano alcuni alberi dal fusto nodoso. Il ragazzo si avvicinò a una mimosa dalle foglie sempreverdi prive quasi completamente di neve. Scrutando con attenzione tra le fronde, Narcissa riuscì a intravedere un rametto fiorito, dotato delle caratteristiche sfere gialle. Draco aveva puntato proprio quel ramo, allungò una mano verso di esso e lo spezzò, per porgerlo poi alla madre.
- Questo è per te. – le disse, - Ad Azkaban, papà mi ha chiesto di regalarti questi fiori da parte sua.
Senza parlare, Narcissa prese la mimosa che Draco le porgeva e la premette contro il suo petto, inalandone l’intenso profumo.
Sarò la tua donna anche domani, pensò, quando tornerai e in tutte le difficoltà che affronteremo.





NdA: perché quando finisco per scrivere una storia romantica ho la convinzione di aver fatto un disastro? ç_ç Vio, non mi picchiare XD E grazie per il premio! Ecco il link del contest:
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