Anime & Manga > Ranma
Segui la storia  |       
Autore: xingchan    09/03/2013    3 recensioni
Un drago, un ragazzo ed un demone donna.
La compagnia di Nerima coinvolta in un rito centenario.
In Cina.
Dove nessuno di loro avrebbe voluto tornare.
(Post manga)
Genere: Azione, Introspettivo, Sentimentale | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Akane Tendo, Nuovo personaggio, Ranma Saotome, Un po' tutti
Note: OOC | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
 <<    >>
- Questa storia fa parte della serie 'Il Pugnale'
Per recensire esegui il login o registrati.
Dimensione del testo A A A
 

 

Ormai, tutti erano a conoscenza della decisione dei padri dei due ragazzi. Anche Tofu. Il dottore non aveva avvisato Soun e Genma che i giovani erano tornati dalla Cina, al contrario l'aveva riferito a Nodoka, la quale si recò in ospedale con Kasumi non appena fu libera dai suoi impegni.

Ranma era tornato nella sua stanza d'ospedale, come il resto dei ragazzi feriti, mentre coloro che furono abbastanza in forze si dimisero.

Anche Akane era ancora dentro l'ospedale. Il giovane non le aveva ancora detto niente riguardo alla sua nuova condizione, e ogni volta che ci pensava diventava abbattuto, come se fosse un peso ancora più grande della sua precedente maledizione. Quasi una vergogna, qualcosa che sarebbe stato meglio se l'avesse nascosta.

-Ranma?-. La sua mamma e la più grande delle sorelle Tendo varcarono la soglia della sua stanza della clinica, sfoggiando due bellissimi sorrisi non appena lo videro in buona salute.

-Ciao!- ribattè il ragazzo. Si sedette sul bordo del letto. La prima cosa che notò Nodoka fu una benda più spessa che gli circondava la spalla ed il torace.

La donna gli si sedette affianco, seguita da Kasumi che si accomodò accanto a Ranma.

-Che bello vedervi!- esultò il giovane. -Sicuramente eravate in pena per tutti noi, ma ora stiamo bene, non dovete preoccuparvi...-.

-Ranma, devo dirti una cosa importante...- esordì all'improvviso la donna. -Vedi, non so quali parole utilizzare...- proseguì titubante. -Riguarda il tuo fidanzamento con Akane.-

-Ah, sì?- domandò lui incuriosito.

-Soun ha deciso di romperlo.-.

Il volto di Ranma si oscurò di colpo.

Cosa aveva fatto Soun?

-So che non ti piace questa brutta notizia, il fatto è che...-.

-Non... Non è importante...- puntualizzò lui, interrompendola. Fece finta di infischiarsene, ma quell'espressione turbata non sfuggì alla madre. Però, contrariamente a quello che aveva appena affermato, non era vero che non era importante. Era dannatamente importante, ma non poteva di certo esporsi rifiutando questa iniziativa.

Nodoka era profondamente dispiaciuta di tutto ciò, e probabilmente lo era ancora di più ora che Ranma con il suo solito orgoglio aveva cercato di nascondere il suo disappunto.

Ma la stretta che assunse il suo pugno intorno alle lenzuola era la prova che era infuriato.

Proprio ora, proprio ora che era tornato a Nerima con Akane sana, beh, non proprio sana, ma salva, ora che aveva deciso di rimanere accanto a lei...

Volevano separarli, e volevano farlo adesso che si erano avvicinati, seppur di poco.

-Lasciatemi solo...- ordinò, prima che avessero la minima possibilità di vedere i suoi occhi cobalto brillare.

***

La convalescenza si concluse con il ritiro dei due ex fidanzati ognuno nelle proprie abitazioni. Ranma con sua madre e suo padre, Akane con Soun e le sue sorelle. La giovane Tendo invece aveva acquisito la nuova non appena mise piede al dojo, velandosi di tristezza e rifugiandosi nella sua camera.

Quella tristezza non fece altro che aumentare man mano che i Tendo si rendevano consapevoli dell'assenza di Ranma e di suo padre. Sembrava davvero che qualcuno avesse premuto un pulsante di spegnimento che non avrebbe più avuto l'occasione di essere nemmeno sfiorato.

Non si erano nemmeno salutati, quel giorno. Ranma, uscendo, aveva incrociato il suo sguardo per qualche secondo prima di voltarsi e dirigersi verso casa Saotome. Dapprima non ne sapeva il motivo, ma appena suo padre l'accolse a braccia aperte le aveva spiegato che se fosse rimasta con lui si sarebbe cacciata in altri guai, rimettendoci addirittura la pelle.

Ma non sapeva di quante volte Ranma le aveva salvato la vita?

Anche adesso come la volta precedente in Cina. Stavolta era morto per lei.

Nel frattempo, le altre cosiddette fidanzate invadevano ogni santo giorno il soggiorno Saotome, suscitando il nervosismo di Nodoka e la rassegnazione di Genma. Inoltre, mancavano poche settimane agli esami finali e Ranma sperava di avere un po' di tranquillità per superarli in modo decente.

Si era dedicato anima e corpo allo studio, sperando che questo lo avrebbe aiutato a non pensare alla faccenda del fidanzamento spezzato.

A scuola incontrava Akane, ma entrambi non avevano il coraggio di scambiarsi nemmeno una parola. Vedendoli da lontano, si sarebbe detto fossero due completi estranei che non avevano la minima intenzione di diventare amici.

Nel frattempo, Nodoka, Kasumi e Nabiki cercavano di pianificare uno stratagemma per farli avvicinare. Ma colei che avrebbe dovuto cogliere l'occasione era la madre di lui che, non appena la casa si fosse liberata delle altre ragazze, dato che non poteva comunque cacciarle, avrebbe invitato Akane con una scusa qualsiasi. Kasumi aveva suggerito di mandarla per aiutare il figlio nello studio.

Qualcosa di accettabile e che non avrebbe destato sospetti.

Più o meno.

***

Quel pomeriggio di tre mesi dopo fu completamente diverso da tutti gli altri per i due giovani. E ne erano passati due da quando Ranma disse la verità a sua madre riguardo la sua nuova maledizione. Non voleva mentire proprio a lei, che aveva tutto il diritto di conoscere tutto di lui.

Ma oltre la signora, nessuno sapeva.

Usciti da scuola, a causa della pioggia gli studenti si erano messi a correre per beccarsi meno acqua possibile. Tentativi praticamente inutili, ma non era quello che impensieriva Akane. Lei si aspettava di rivedere la rossina provocante anche a distanza, non avendo con Ranma nessun tipo di contatto. Ma la traformazione non ci fu e la ragazza non popteva fare a meno di domandarsi perchè Ranma, che in quel momento stava correndo sotto l'acqua piovana in direzione opposta alla sua, non avesse assunto sembianze femminili.

Anche se aveva questo dubbio che le ronzava in testa come una zanzara fastidiosa, si consolò del fatto che sarebbe stato impossibile parlare con lui almeno per un istante e che sarebbe stato meglio se avesse lasciato perdere.

Varcò la soglia di casa, trovandovi soltanto Kasumi. -Ma dove sono gli altri?- chiese.

-Papà è a riposo, Nabiki arriverà per cena.- le fu riposto.

A casa Saotome invece, c'erano soltanto Ranma e la sua mamma. L'uno impegnato a studiare con il naso ficcato letteralmente nel libro e l'altra che si affaccendava per le faccende domestiche, mentre si stava segretamente facendo un paio di calcoli.

Allora, Shan Pu era impegnata con il ristorante, così come Ukyo. Kodachi era fuori città.

Ryoga aveva deciso di recarsi a casa di Akari per poter ufficializzare il suo fidanzamento.

Il suo piano aveva tutte le probabilità di andare a buon fine.

Si precipitò al telefono componendo il numero dei Tendo e sperando che non fosse Soun a rispondere all'altro capo dell'apparecchio.

Fortunatamente udì la voce di Kasumi.

-Dov'è Akane?-.

-In camera sua.-

-Bene, dille di venire per dare una mano a Ranma... Sicuramente non si rifiuterà.-.

-D'accordo.-

Appena attaccò la cornetta si diresse verso il figlio, riferendo che Akane sarebbe arrivata a momenti. Lei, purtroppo, aveva alcune commissioni da sbrigare perciò sarebbe spettato a lui accoglierla dentro.

Ottima strategia, pensò il ragazzo.

Pensava fermamente che l'aveva fatta andare lì affinchè egli le parlasse senza nessuno ad interromperli, nemmeno i loro genitori. Anche perchè in quegli ultimi tempi Nodoka stessa si accertava che il figlio studiasse a dovere e, sebbene ridotti al minimo indispensabile, i risultati si facevano vedere.

Quando il campanello suonò, il giovane andò ad aprire evitando di guardarla in faccia. Al contrario lei gli fissava gli occhi semichiusi e cercava di spiaccicare qualsiasi schiocchezza che le passasse per la testa pur di rompere quel silenzio. Senza salutare, senza accennare niente di niente, Ranma la condusse in soggiorno, dove c'erano i suoi libri aperti, segno che era intento a studiare.

Si sedettero vicini, l'uno inquieto, l'altra apparentemente calma.

-Perchè sei venuta?- sbottò infine il ragazzo con il codino con aria seccata. Aveva deciso di combiare atteggiamento, siccome non voleva apparire come un morto vivente. Però, la prima cosa che Akane ebbe modo di notare fu che Ranma era tranquillo, fin troppo anche, e anche dimagrito. Era convinta che si sarebbe abbuffato come un maiale da quando si era trasferito, ma a quanto pare si sbagliava.

-Tua madre mi ha chiamato per aiutarti nello studio...- disse innocentemente lei, aprendo delicatamente il libro.

Era vero. Punto e basta.

Non doveva dare spiegazoni, anche perchè non ne aveva.

-Non credo sia solo per questo...- ribattè Ranma.

-Non so, io so solo questo. Che hai bisogno di qualcuno che ti aiuti.- replicò lei freddamente, dato che era all'oscuro di tutto ciò che Nodoka aveva progettato.

-Sì, come no...-.

-Che vorresti insinuare? Non sono di certo venuta per te! Voglio fare solo un favore a tua madre, idiota!- si infuriò Akane, e una buona parte di quella rabbia era dovuta dal fatto che Ranma si ostinava a tenere il capo voltato dall'altra parte, poggiato con noncuranza su di una mano.

-Sta tranquilla, non dovrai può sopportarmi, maschiaccio!- scattò lui verso la sua direzione.

Già, maschiaccio.

Era da tempo che non sentiva questa parola rivoltale contro, e sentirla da Ranma seppure in una situazione tutt'altro che pacifica, la fece sorridere luminosamente. Accortosi di questo, il giovane si voltò di nuovo, leggermente imbarazzato.

Da quando tempo non vedeva un sorriso tutto per lui?

-Mi sono mancate le nostre litigate...- sostenne Akane con una nota di tristezza nella voce.

-Ah, sì? A me sei mancata tu.-.

Glielo aveva detto, finalmente. E si diede cento volte dello stupido per non averlo fatto prima e di aver sprecato tutte quelle settimane.

Che idiota!

Eh, sì. Ranma Saotome si sentiva un idiota.

Ma non era la prima volta.

Buon segno.

Almeno stava perdendo quella stima eccessiva di sé che lo faceva credere migliore di tutti.

Ottimo! Poteva considerarsi un passo avanti. Molto avanti.

Dal canto suo la piccola Tendo sentì di permettersi di dirlo che lei.

-Già, anche a me...- Si guardarono negli occhi, per poi riabbassarli. -Ma non credo ti sia pesato più di quanto avrebbe dovuto, visto che avevi già l'intenzione di andartene via.-.

Doveva

dirlo, anche se questo avrebbe provocato l'ira di Ranma. Perchè ogni maledetto giorno aveva paura di non vederlo più per le strade di Tokyo, a causa di ciò che aveva affermato prima dell'allenamento in Cina.

-Ora ho dei buoni motivi. Penso proprio che quelle erano pure paranoie, e che adesso posso anche lasciare Nerima. Dopo gli esami, s'intende.- sputò lui sarcastico.

Invece Akane non la prese in quel verso, anzi. Si accigliò ancora di più.

-NON VEDEVI L'ORA DI ANDARTENE! Me lo avevi già riferito che volevi lasciare la città!- gridò lei.

-Anche tu non vedevi l'ora di togliermi fuori dai piedi, se non ricordo male!- esclamò irritato. -Non capisci, vero? Sei così ottusa da non cogliere quello che sto cercando di dirti?-.

-NO! Sei tu quello ritardato da non comprendere che qui ci sono persone che ti vogliono bene e che dovresti restare!-.

-Mi spieghi che ci resto a fare se non posso più stare con te?-.

Akane si ammutolì, mentre lui, riformulando nella sua testa quello che aveva appena detto, le diede le spalle. Sospirò rassegnato, prima di cacciarla. -Vattene, Akane.- disse con la voce leggermente incrinata dalla rabbia.

E anche da una bruciante vergogna.

-Quindi... è per questo che sei così arrabbiato? Perchè...- e qui Akane esitò un attimo -Perchè non ... sei più... fidanzato con me?-.

-VATTENE!- le urlò ancora. Non voleva esporsi in quel modo, soprattutto così bruscamente.

Non era così che voleva che andassero le cose. Non era così che si era immaginato il suo futuro.

E questo lo disturbava parecchio.

Lei obbedì e si alzò, riponendo frettolosamente le penne ed i libri nella cartella. Lo osservò ancora per qualche istante, pensando che si sarebbe voltato anche di poco, giusto per vederla allontanarsi, ma ciò non avvenne.

Akane cercò di assumere il tono più neutro che potè.

-Potresti rimanere per tua madre, Ranma...- Poteva rimanere per Nodoka, poteva donarle quella felicità che le era stata privata, ma per Ranma non era abbastanza. Quel fidanzamento aveva assunto un certo valore per il ragazzo, e che una volta sciolto, non aveva più motivi validi che lo costringevano in un solo luogo.

-...E con le tue altre ragazze...- bisbigliò acida, mentre si dirigeva verso l'uscita.

-LORO NON SONO MAI STATE LE MIE RAGAZZE!- tuonò lui, alzandosi in piedi e raggiungendola

-E Ukyo? E di Ukyo che mi dici?- continuò lei, avvicinandosi con prepotenza per dar maggiore enfasi a ciò che diceva.

-Eravamo piccoli, stupida! Non vale niente!- concluse con esaperazione Ranma. -E COMUNQUE... Cambiando argomento, devo dirti una cosa importante, anche se credo non sia più necessario...-

-Che cosa?-.

Le avrebbe detto della sua nuova maledizione e che se andava per non mettere in pericolo lei e l'intero distretto.

-Te lo dirò quando ci saluteremo...- sentenziò lui, avvertendo che quello non era il momento adatto per dire una cosa così importante. Ma l'impazienza di Akane era troppo pulsante.

-Finiscila con tutti questa ipocrisia! Puoi dirmelo anche adesso.-.

Chinando il capo e portandosi una mano sulla nuca, emise uno sbuffo. -Non ho più la maledizione delle Sorgenti...-.

Rimase interdetta. -Eh?-. Ma l'altro proseguì.

-Ho fatto uno scambio con Yang e... prenderà il controllo totale su di me assumendo la sua forma una volta al mese.-. Akane ascoltava con stupore, mentre Ranma si rese conto che probabilmente aveva sbagliato a svelarle tutto, perchè lei cominciò a piangere.

-Se tu... Se tu dovessi morire ancora, io...- iniziò lei, singhiozzando. Poi si riprese, e con tono ancora scosso dalle lacrime ma risoluto e a guisa di supplica si fece promettere: -Non m'importa cosa diavolo deciderai di fare d'ora in poi, ma devi promettermi che rimarrai in vita. Ti prego, Ranma...- finì, coprendosi il viso con entrambe le mani.

Anche se le aveva detto che se ne sarebbe andato, anche se era ancora arrabbiata con lui, ad Akane stava a cuore la sua vita. E questo lui non riusciva proprio ad ignorarlo.

-Akane...-. La forzò a guardarlo e di colpo si sentì attratto da lei.

Da quegli occhi, da quelle labbra semiaperte.

Tutte le sue paure svanirono d'un colpo e una nuova ondata di volontà lo investì. Sentiva che quegli occhi che lo fissavano cercassero in tutti i modi di trasmettergli di andare fino in fondo a ciò che aveva intenzione di fare.

E non attese oltre.

Si avvicinò pian piano al viso sorpreso e concentrato di Akane, per poi unire delicatamente le sue labbra a quelle di lei, socchiudendo sempre di più le palpebre fino a chiuderle del tutto. Dopo aver focalizzato la sua azione si rese conto che entrambi tremavano in sintonia, ma non si lasciò subito sopraffare dall'emozione.

Aggiunse ancora un po' di coraggio e finalmente cominciò a stringerla. Akane rimase immobile senza sottrarsi e, accorgendosi di questo, Ranma iniziò a darle piccoli baci veloci e delicati, per poi muovere le labbra per dar corpo a quei timidissimi baci, cercando di saggiarne il più possibile la fragilità e la consistenza senza però intensificarlo completamente.

Akane lo imitò con la stessa audacia qualche secondo più tardi e si stupirono di loro stessi per tutta quell'amore nascosto con così tanta cura ed esploso all'improvviso.

Le labbra di Akane erano molto più morbide e delicate di quello che si era sempre immaginato. Se fosse arrivato qualcuno proprio in quel momento sicuramente lo avrebbe riempito di pugni.

 

 

 

 

 

 

 

La scena continua, ma ho voluto interrompere qui. Scusate per gli errori, e ripetizioni a più non posso, ma non l'ho riletto. Gomen ne!

Il prossimo molto probabilmente è l'ultimo. :)

   
 
Leggi le 3 recensioni
Segui la storia  |        |  Torna su
Cosa pensi della storia?
Per recensire esegui il login oppure registrati.
Capitoli:
 <<    >>
Torna indietro / Vai alla categoria: Anime & Manga > Ranma / Vai alla pagina dell'autore: xingchan